Testata

Capodanno 2008



L'uomo dei divieti


Nella mia foto : un cartellone pubblicitario con la réclame della festa pubblica nell'ultimo giorno dell'anno. Il vecchio picassesco è mostruoso e incazzato, un po' come l'anno che sta finendo, e lo stile grafico ricorda quello del manifesto della rassegna di fumetti "BilBolBul" che avrà la sua seconda edizione dal 5 al 9 marzo 2008 (il logo del festival del fumetto assomiglia troppo alla storica "g" del latte Granarolo, però). Oppure, è semplicemente incarognito perchè sta per essere dato alle fiamme.
Lo scorso ultimo dell'anno la gente ha fatto festa in piazza e il mattino dopo c'erano dei vetri da spazzare (bottiglie rotte).
Per queste cose c'è appositamente l'Hera : l'azienda locale dei servizi ambientali ed energetici, con la quale la giunta di Sergio Gaetano ha litigato di brutto nei mesi scorsi.

Quest'anno a Palazzo d'Accursio s'era parlato di contenitori per il rusco aggiuntivi, era un'idea di buon senso : i politicanti stanno in quelle poltrone per darci dei servizi e delle soluzioni pratiche ai problemi della città.

Poi hanno cambiato idea

Mentre scrivo è già scattata l'ordinanza comunale per il divieto di vendita degli alcolici in bottiglia dalle 16 di oggi alle 8 di domani mattina.
E' forse superfluo annotare che :

1) chi vuole bere vino e birra come gli pare, ha fatto comunque scorta alle 15 e 55.

2) chi non sapeva dell'ordinanza (roba di soli due giorni fa) rimarrà fregato e dovrà festeggiare il capodanno con l'acqua.

Sergio Cofferati è un uomo triste, e sta riuscendo nell'intento di rattristare tutta Bologna.
Se ne vada via lo sceriffo troppo lontano dalla mentalità bolognese, che butta sempre via "il bambino e l'acqua sporca" perchè è il metodo più rapido e meno faticoso per gestire la "cosa pubblica" ...

Aggiornamento del 2 gennaio

Leggo nella prima pagina de "il Bologna" :

IN 10MILA PER IL VECCHIONE E LA NEVE ARTIFICIALE FA FLOP

Insomma, una piazza semivuota (mai così pochi i cittadini, nella storia del veglione di fine anno) e soldi buttati via per un "effetto speciale" che non ha funzionato bene.
La massima libidine concessa alla cittadinanza ?
Maschere, clown e giocolieri : come 1000 anni fa, ci mancava solo il saluto papalino di Cofferati dal balcone e la sceneggiata anacronistica sarebbe stata compiuta.

Altro mancato servizio : i bagni chimici pubblici

Siccome la festa era organizzata dal Comune, questo avrebbe dovuto fornire di servizi adeguati la Piazza Maggiore.
Ho già scritto dei contenitori dell'immondizia e delle bottiglie di vetro, che evidentemente erano giudicate tutte "armi improprie" e i cocci di vetro sparsi un'indecenza da vedere per la composta città borghese, il mattino seguente.
E la gente che pisciava sui muri delle vie limitrofe, perchè non aveva alcuna alternativa ?
Apprendo a pag. 21 dello stesso quotidiano gratuito che i buttafuori del bar "la Linea" facevano entrare nei bagni solo i clienti, giustamente : nessuno può obbligare i gestori del bar a ridurre il proprio locale ad una grande latrina pubblica.
Dall'altra parte il Comune confidava sui privàti : adesso state a vedere che daranno la colpa a quegli "egoisti" degli esercenti per la piazza centrale ridotta ad un pisciatoio.
Ma quello dei bagni pubblici che mancano non è un problema solo del veglione, è un disservizio "storico" della città, che non ha sostituito i cessi "alla turca" di età fascista con servizi igienici più moderni. Può capitare quello che è successo qualche giorno fa in via Boldrini : una ragazza stava facendo i bisogni nello spazio tra due macchine parcheggiate ed è stata presa a male parole da un umarèll e dalla zdòura sua moglie, diverbio tra giovani e vecchi e questi ultimi finiti all'ospedale, gli altri in questura.
A mettere dei cessi pubblici lungo le vie principali, nessuno ci pensa ?
Questo è il danno ai cervelli bolognesi fatto da 50 anni di ideologia massimalista e internazionalista, lontana dalla pratica delle cose più semplici e quotidiane.

La gente - e
in particolare la "categoria" dei giovani - s'è rotta i maroni : i miei complimenti al signor sindaco !

(il sindaco degli umarèlls).

Aggiornamento del 3 gennaio

Leggo sempre ne "il Bologna" la seconda puntata della divertente querelle "neve artificiale", con la ditta fornitrice degli effetti speciali che smerda l'assessore Angelo Guglielmi e gli dà pure del plumone : "vuole spendere due lire ... con quei soldi [ 4.500 euro ] non può chiedere proprio nulla di più ".
La risposta : "Se l'avessi saputo avrei detto no". Già, ma perchè non lo sapeva, visto che era il diretto interessato ?
Il teatrino è molto divertente e sa di maschere carnevalesche anticipate, ma se ci pensate è triste :

1) avere un assessore alla cultura dal passato glorioso ma dal presente incerto (causa la scarsa salute e l'età di 80 anni circa) ch'è stato parcheggiato qua come se Bologna fosse il classico "cimitero degli elefanti".

2) l'incapacità (per non dire di peggio) di farsi fare un preventivo di spese chiaro nelle diverse opzioni, e l'allegato pudore (mancato) di sbattere la cosa in faccia ai bolognesi.

Come dicono i miei lettori nei commenti, sarà che è la politica dell'emergenza quotidiana, sarà che questo è da almeno 15 anni un paese senza classe dirigente ...
Intanto il consigliere forzista Daniele Carella - "storico" edicolante di Porta San Vitale - fa presente che gli alberghi erano vuoti, mentre anche Ferrara ci ha superàti quanto a presenze in piazza ed ovviamente movimento turistico di capodanno.
Questa è una città di cui si sono disinnamoràti gli stessi cittadini, figuriamoci se può attirare visitatori "da fuori".

(requiem).

Hanno ammazzato un poeta




Sabato 29 dicembre è morto il poeta-sindacalista Peppino Marotto.
E' stato ammazzato come un cane : cinque colpi di pistola alle spalle mentre stava entrando
a comprare il giornale nella solita edicola del centro di Orgosolo, il paese dei murales, alle 10 e 30 del mattino.
La decisione di freddare un uomo di 82 anni ch'era conosciuto da tutti e con una lunga storia di lotta politica e versi in lingua-madre sarda (anche fondatore e cantante dei tenores del Supramonte) al momento non è spiegabile : la faccenda prende i connotati dell'ennesimo giallo italiano, anche se suppongo che avrà meno spazio sui tabloid della Franzoni. Le soap-opera "tirano" più della poesia.
Forse ha visto "qualcosa" ch'era meglio non vedesse.

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Happening laico sulla collina



C’era uno spot che ci ha cullàti fin da piccoli, educàti al consumo della celebre bevanda "inventata" dal dottor John Stith Pemberton ad Atlanta ed allietato le vacanze di fine anno con la dolce cantilena del soundtrack.
Tanto che non sembrava nemmeno "natale", se finalmente non s’acoltava lo spot alla televisione (cosa impossibile, visto che passava decine di volte al giorno su tutti i canali) ...

(continua).

Link

Bufalo = Happening laico sulla collina

Benazir Bhutto



Ho una strana sensazione, da quando è all'opera l'amministrazione di Bush jr : prima le torri gemelle vengono fatte esplodere all'interno da cariche esplosive (quasi in sincrono con l'impatto degli aerei dirottati dai "terroristi", e ripeto il "quasi") ... poi la Corea del Nord innocuamente definita "stato canaglia" viene lasciata completamente libera di mettere a punto il primo ordigno nucleare (vi ricordate invece il diktat di Bill Clinton ?) ... poi la potenza nucleare pakistana viene trascinata sull'orlo della guerra civile per l'attentato omicida a Benazir Bhutto (già primo ministro del paese e attualmente leader dell'opposizione al generale Musharraf) e i primi dispacci delle ligie agenzie parlano di Al Qaeda (alias C.i.a.).
I fatti (2) e (3) capitano "casualmente" nel mezzo di aree economicamente forti antagoniste del capitale nordamericano ed europeo, e mi sembrano proprio due "biscottini avvelenàti".
Ripeto, ho una strana sensazione ... e voi ?
Sottolineo con il pennarello fosforescente giallo "amministrazione di Bush jr" perchè il mio scritto non sembri anti-amerikano : noi italiani siamo debitori agli Usa di quel poco di laicità che abbiamo assorbito nella cultura popolare, altrimenti saremmo ancòra alle feste patronali quali massime occasioni mondane durante l'anno solare.
Questo figlio di petroliere sta facendo delle porcate inumane, sta giocando col fuoco ma a rischiare è l'intera popolazione mondiale : almeno giocasse a carte scoperte, e dichiarasse che cosa viene in tasca a noi cittadini dell'Occidente da questa politica estera apparentemente dissennata.

Massacrata

Benazir Bhutto era stata la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro in un paese musulmano contemporaneo, nel 1988 a soli 35 anni di età.
E' stata uccisa ieri da diversi colpi di pistola, poi l'attentatore s'è fatto esplodere in mezzo alla folla : un must dello scenario mediorentale.


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Argomento = Nine eleven

Benazir Bhutto - scheda in wikipedia

Non dimenticate i piccoli







Foto-su-foto che ho scattato stamattina a Porta San Felice (1) : la pubblicità del telefono azzurro in una cabina telefonica che riflette gli alberi vicini.

E la porta impacchettata e griffata per il restauro (2) : primo verso di “Silvia lo sai”, canzone triste di Luca Carboni.

Silvia lo sai

La maglia del bologna sette giorni su sette
pochi passaggi molti dribbling molti vetri spaccati
un dio cattivo e noioso preso andando a dottrina
come un arbitro severo fischiava tutti i perche’

... dire fare baciare
occhio questa e’ la palla che ci puo’ salvare

a salvarci erano invece certe canzoni
che uscivano dalla radio di Silvia tu seduta a cercare le stazioni
che buffo era Luca mentre provava a tenerti la mano
non potevo non prendervi in giro ma capivo che nasceva qualcosa di strano

...E come e’ strano incontrarti
Silvia aspetta debbo parlarti

Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia chissa’ chissa’ se a Luca ci pensi ancora
Silvia lo sai che Luca e’ a casa che sta male

i professori non chiedevano mai se eravamo felici
Silvia tu ridevi e scherzavi Luca invece non parlava mai
... Che profumo bologna di sera le sere di maggio
Luca che botte dai grandi prendeva per dimostrarci che aveva coraggio

... Dire fare baciare
certo ma il tempo non lo puoi fermare

l’altro giorno ho trovato una scusa per potergli parlare
hey Luca ne e’ passato del tempo ... Si’ ma adesso lasciami andare
non credevo di essere stato violento ma ha cominciato a tremare
mi ha guardato con lo sguardo un po’ spento non riusciva a parlare

e adesso come facciamo ...
Non dovevamo andare lontano ?

Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia chissa’ chissa’ se a Luca ci pensi ancora
Silvia lo sai che Luca e’ a casa che sta male.

[ da “Luca Carboni”, 1987 ]

ero

A metà degli anni '80 l'eroina devastava ancòra i giovani occidentali, prima del raggiungimento di una maggiore consapevolezza di massa e della ripartenza con altre droghe sintetiche come l'ecstasy (e altre).
Ricordo l'atmosfera greve strascicata dalle lotte di piazza e dalle sperimentazioni psicotropiche, la convinzione dei ragazzi più grandi di me d'essere dei “sopravvissuti” a più guerre che si erano succedute in pochi lustri e combattute nello spazio interiore non di meno che nelle piazze materiali : oramai la spavalderia dell'“eroe maledetto” che osa toccare il limite dell'eccesso (e qualche volta lo supera, sfracellandosi come un Icaro contemporaneo) aveva fatto il posto allo sguardo malinconico di chi c'era passato, ed in corsa aveva visto uno o più amici crepare per non avere seguito la semplice istruzione di non “sporgersi dal finestrino”.

Links

Telefono azzurro - sito

L'inferno degli angeli - blog di Massimiliano Frassi

Carboni.it - sito ufficiale di Luca Carboni


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Auguri di buone feste



Io non amo le feste comandate, ma prendo lo spunto per augurare buone cose a tutti (amici e nemici).
E lo faccio con questo componimento di Irene Leo tra la favola e la poesia, che è semplicemente toccante.

Link

Irene = Mondo fragile

La "cosa" inutile dell'anno 2007



A cosa possa servire quest'ennesimo servizio di messaggeria istantanea, presentato come il telegrafo del web 2.0 - cazzata - proprio non lo so.
Esistono già alcune dozzine di programmi per gestire le chat-room o semplicemente le conversazioni tra più utenti (Windows Live, Yahoo Messenger, Aim ...) con basi piuttosto ampie di iscritti e software remoto a supporto (blog, album fotografici e video ...).
Non capisco proprio a cosa serva 'sta roba stringata come i report borsistici in trasparente scorrimento sui canali tematici come Bloomberg television e simile ai messaggini criptàti sui cellulari dei teenagers : l'inciviltà che avanza con la neolingua, l'incapacità di argomentare ed esprimere in modo esaustivo le proprie idee e le proprie emozioni.
Ho dato una veloce lettura alle "conversazioni" twitteriane che alcuni amici hanno riportato sui loro blog a mo' d'esempio e mi sono venuti i sudori freddi : altrochè i congiuntivi che saltano, questi parlano peggio di Mike Bongiorno ... è un calcio in culo a tutta la grammatica !
Complimenti. Oppure fatemi ricredere (ma sto bene anche senza).
Forse il limite di 140 caratteri a messaggio è utile a disciplinare il tempo sperperato degli impiegàti drogàti di cazzeggio nella rete e dimentichi dei propri doveri lavorativi ? (mi sa che è questa l'utilità pratica).
Battezzato un avatar in stand-by, attendo l'autorevole analisi del Capitano Uncino sul prodotto in più rapida crescita di iscritti (consumatori) negli ultimi anni.
Sono sempre pronto a ricredermi ma, come dicevano all'unisuono i Trettré : ammé, me pare 'na strunzata !

Link

Twitter.com - sito ufficiale

Putin uomo dell'anno 2007



Come si diceva ... Vladimir Vladimirovič Putin è stato nominato persona dell'anno dal settimanale amerikano Time.

L'anno scorso avevamo vinto noi : gli abitanti della grande rete globale.
E rifletto sul maschilismo nella traduzione italiana più ricorrente dell'espressione inglese, di cui ho dato dimostrazione pure io nel titolo di questo post : non "persona" ma "uomo" dell'anno.
Forse perchè la grande maggioranza dei premiati sino ad ora è di genere maschile, quindi è un'abitudine che ha un'origine statistica ?
Gli yankees sono senz'altro più politically correct in 'ste cose.

Links

"Sto con Putin" - post del Bufalo

"Person of the year 2007" - articolo in Time.com

Global Orgasm




Lo avete fatto ?

Donna Sheehan e Paul Reffel sono i due ideatori fricchettoni (eleganti) dell'Orgasmo Globale : una condensa ormonale che dovrebbe permeare il globo terrestre ad ogni solstizio invernale, 6 miliardi di corpi che diventano un'unica macchina aerosol carnale e ansimante, una polifonia cosmica di voci in falsetto “peccaminoso” che nemmeno il rock sinfonico dei Pink Floyd negli anni '70.
Cioè : l'appuntamento di quest'anno, al momento in cui scrivo sarebbe già scaduto, perchè hanno stabilito con un certo eccesso di pignoleria che bisognava cominciare tassativamente gli amplessi alle 6 e 08 di Greenwich. Tra parentesi : vedete che nell'orario c'è il '68 ?
Ovvero le 7 e 08 italiane.
Ma per chi s'è scordato, come facciamo ?
Che forse si possa scrivere una supplica via-mail per ottenere una deroga all'orario, alla fine della giornata odierna ?
Eppoi, nel testo del sito ufficiale si parla di all men and women, you and everyone you know : che possa valere una bella sega di fronte alle foto dell'Edelweiss che ho pubblicato nel post precedente ?
E se uno fa sesso e raggiunge l'orgasmo con la propria
realdoll ?

Seriamente ...

“Non fate alla guerra, fate all'amore” è una bella idea sempre valida, lo è ancòra di più in tempi di regressione delle libertà individuali e di intolleranza paranoica verso gli altri.
Ed infatti la coppia vegliarda consiglia di praticare maggiormente negli stati provvisti di armi di distruzione di massa ed in quelli in cui la violenza è usata al posto della mediazione. Nel fondo del bicchiere di un'utopia forse logorata dal tempo e un po' ingenua, penso ci sia del vero : il sesso come atto positivo (edonistico e/o riproduttivo) nel bilanciamento della morte, l'altro partner del nostro tango.
Sono questioni serie, ragazzi : la pace e la lussuria nel mondo dipendono solo da noi.

Links

Global Orgasm - sito ufficiale

Sabato è Global Orgasm - articolo in Puntoinformatico.it

Camminando nel Pratello (1)










Questa è arte, poche pugnette
 
Nella via del Pratello - che nessun bolognese chiama così, ma "il Pratello" o "al Pradèl" - ch'è stata "massacrata" dai provvedimenti cofferatiani, ogni tanto godo di una spruzzata dall'underground ... come il faccione che in via Pietralata, all'angolo con la principale, incombe "inquietante" sull'edicola del mio amico Lino (prima foto in alto).
L'autore ha usato efficacemente il color carne della pittura al quarzo scelta per l'edificio come efficace "sfondo" della sua opera, che non passa certo inosservata. Sia io che l'edicolante convenivamo sull'attribuzione del merito artistico ad un simile, malato disegno, ed entrambi deploravamo invece l'ossessiva ripetizione delle sole firme sui muri di tutto il centro storico (vera imbrattatura, quella).
E mi rimane il dubbio sull'attribuzione : la firma slavofona Borek ch'è alla destra della prima facciona, è casuale o è la firma dell'artista ?
Venti metri piu giù verso i viali, sulla destra v'è un secondo essere col faccione (foto 3 e 4) : bizzarro e frutto della stessa mano, ma questa volta sorride sgangherato e gentilmente porge un fiore ai passanti.
Non conosco chi sia stato a spruzzare le due faccione, ma lo ringrazio di cuore per la distrazione di un attimo nella giornata di ieri.

Di tutta l'erba ...

 
E mi chiedo per l'ennesima volta se, prima di raggiungere la vecchiaia, vedrò l'amministrazione pubblica della mia città che distingue i graffitari "buoni" da quelli "cattivi", gli avventori ebbri del Pratello dai pochi teppisti che ormai sono gli unici abitanti della notte di quella ch'era una delle strade più vive di Bologna.

(continua)

Soap Alitalia alla conclusione ?



La nostra grande favola nazionale

Io ci sono affezionato alla compagnia aerea di bandiera italiana.
Perchè la tragicommedia dei suoi disavanzi di bilancio, delle innumerevoli azioni sindacali, del corollario di attività illecite perpetuate nei vari aereoporti dello stivale (il furto del bagaglio e altri "sport" in voga) mi accompagna fin dall'infanzia, come una stramba favola grottesca nello stile dei narratori della Nordeuropa.
Anzi, io la definirei la grande favola, la grande ballata, o semplicemente la grande soap-opera nazionale rappresentativa di 60 anni - sessanta - di democrazia "spaghetti".
Forse siamo agli ultimi capitoli della saga : che emozione.
E' che - finalmente - lo stato non c'ha più soldi da ravanare nel fondo (sfondato) del tesoro ed il nodo, anzi il groppo, è in arrivo al pettine.
Ci sono due offerte per l'acquisto della compagnia : 1 cent per azione è la proposta di AirOne per mantenere l'attuale assetto di personale e velivoli e programmare un'espansione del business.
38 cent per azione li darebbe AirFrance per squartare il corpo dolente, ridurre drasticamente personale e flotta, lasciare l'hub di Malpensa 2000 per concentrare il poco rimasto su Fiumicino.

Questi vogliono battere cassa

Secondo voi, tra l'offerta lungimirante di AirOne e quella immediatamente più solida di AirFrance, i nostri politicanti quale accetteranno ?
La risposta è facile.
Illuminante la prima affermazione del vice-premier Francesco Rutelli, controcorrente 60 anni di retorica politica nazionalista e la più sincera tra quelle che ha rilasciato nella settimana, a favore dell'offerta francese e dell'affermazione del mercato.
Dietro le parole, la solita voglia di quattrini della nostra classe dirigente, perchè del domani non v'è certezza.
Alle prossime elezioni potrebbero vincere gli avversari.

Links

"La battaglia per Alitalia : AirFrance-Klm contro AirOne" - in Reuters Italia

"Toto conferma offerta a 1 cent, apre a partner" - in Reuters Italia

Al Rovescio




Ero tornato all'enoteca il Rovescio per fare due chiacchere con Simone e mi sono seduto a quel tavolo.
Forse certe riflessioni mi sono state indotte dalla lettura di un post della Danildc sulle rimpatriate con i compagni delle scuole elementari e medie, e da un test sull'età interiore poco più indietro. La Danildc è l'ultima dieffina - ma lei pratica - che non m'ha bannato dal suo blog.
Come vent'anni fa, sul tavolo vino rosso e Manifesto, e guardavo la vita di strada oltre la porta-a-vetri.
Ci si stupisce a pensare quanto tempo è passato, e qualche volta mi stupisco perchè niente è davvero cambiato : il Bufalo teenager era seduto nella stessa sedia e quello stesso tavolo, ed aveva nella pelle la stessa adrenalina che aveva il Bufalo 37enne in quegli attimi, la stessa eccitazione di scoprire il nuovo.
Che fossero i film del cineclub Lumière (oggi “Europa cinema”) le specialità greche del locale, gli articoli infedeli alla linea (italiana) del giornale odiato dai diossini e forse - se i miei genitori erano fuori casa - una puttana slava da rimorchiare lungo la via del ritorno.
Le abitudini sono invariatamente rimaste le stesse : vado meno al cineclub, tutto qua.
(
nel frattempo è stato spostato alla manifattura delle arti).

“il manifesto” lo compro saltuariamente ed è praticamente l'unico quotidiano cartaceo per il quale spendo soldi (più il periodico “Piazza grande”) : offre analisi mai scontate nè sfacciatamente ruffiane, è l'unico che rende piena dignità al lavoro dei fotografi impaginando le foto in b/n con dimensioni opportune ed attribuzione didascalica all'autore.
E' l'unico giornale italiano in cui potete trovare questo titolo in terza pagina :

IL PC DEL BENGALA CONTRO I SUOI CONTADINI

Ovvero la storia triste di un agglomerato di villaggi che viveva benissimo di agricoltura, ma è stato costretto dal governo regionale comunista (bandierine con la falce-e-martello perennemente esposte sulla via principale) ad accettare l'industrializzazione chimica degli interessi della famiglia indonesiana Suharto.
Sono pezzi che mi pungono la pelle come aghi, e mi ricordano l'abitudine dell'uomo al soppruso sui suoi simili : se i villaggi erano autosufficienti nei loro bisogni, non potevano costruire il moloch da un'altra parte ?
E preso da questi pensieri ho iniziato a bere dell'ottimo negroamaro aspettando gli amici e continuando con quelli la giostra dei pensieri e della cosa rossa ...

il vino, e nient'altro.

Comunista ?

Gli stessi redattori - lucidi e schietti come sempre - si chiedono a pag. 2 del 12 dicembre se abbia ancòra un senso la testatina “quotidiano comunista”, se vi sia qualche coniugazione possibile con i tempi della de-industrializzazione e un'ipotetica azione collettiva.
Comunista è quel pazzo che si scaglia a mani nude contro i palazzi in cemento armato del Potere, e grida a squarciagola.
Lui ha tutto da perdere, e forse l'ha già perso : io, dei comunisti veri ne ho visti - letti - ascoltati pochissimi in italia, durante i miei 37 anni di vita.
Ora molti rimpiangono quel folle puro di cuore che manca a questo paese costruito sulle menzogne, ma è troppo tardi e il tempo perso non si può più recuperare.

Game over ... dov'è adesso il folle ?

Links

il manifesto = sito del quotidiano

Vecchia dentro = post di Danildc in Storie di un'anima inquieta

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Hanno messo il preservativo catodico a Luttazzi



Bisogna fare ridere senza graffiare

La notizia è di qualche giorno fa, e m'è sembrato giusto sistemarla nella pagina satirica sull'informazione televisiva (virus hiv) già munita di preservativi.
Avevano paura che il romagnolo fertilizzasse la testa di qualche telespettatore un po' imborghesito (destra o sinistra non cambia niente) ... anzi no, è la solita vecchia storia : ha pestato i piedi al grande capo ed è stato defenestrato.

Link


Cercasi blogger scomparso



Dove sei finito ?

Altro appello che mi va di lanciare in rete, quello utile (forse) a rintracciare Max Bartender : l'unico blog ancòra attivo del "network inutile" è quello della Finanza inutile che assieme al twitter (proto-sega comunicativa ch'è solo la versione alfabetica dello "stato" dell'avatar nei messenger, eppure stranamente in auge di questi tempi) e a sporadici commenti sparsi nella blogosfera sarebbe l'unica prova della sopravvivenza del celeberrimo "venone sul collo" (1), altrimenti detto "il venone nazionale".
Quando il viandante giunge agli indirizzi aperti da anni, trova un tragico epitaffio : Max è ancòra vivo e sta scherzando con noi, oppure un troll è uscito dallo schermo, se l'è mangiato e poi sta tasteggiando al posto suo ?
Se qualcuno ancòra lo frequenta nella "realtà materiale", lo prego di darci una prova tangibile della sua persistenza e del suo stato di salute !
In particolare, io rimpiango Deiezioni canine (linkàto pure nel blogroll qui a fianco) : accorato e romantico j'accuse contro la distrazione borghese del doveroso asporto delle pezze di merda lasciate dal proprio quattrozampe sul suolo pubblico, che visse momenti di celebrità grazie alla collaborazione artistica di Davide Pavlidis.
Epopea lirica del bolognese irriducibile, penso che dovrebbe essere stampato a larga tiratura e distribuito nelle scuole dell'obbligo e nelle edicole !
Se qualcuno di voi può, mi dia almeno una foto con il giornale di oggi od un'altra inconfutabile prova della sopravvivenza del "nostro" : sarò davvero felice di pubblicarla, e con me molti bloggers bolognesi.

(1) il "venone sul collo di Max Bartender" è copyright 2007 Io_Malo.

Link


Sensibilità sociale



Emergenza sfratto


Reitero questo appello ricevuto qualche tempo fa dall'amica Lupa : un'associazione milanese che si occupa di alcolismo ha ricevuto uno sfratto dai locali che aveva ristrutturato a proprie spese.
La situazione è ancòra "fluida" e la partita non mi risulta chiusa : repetita juvant (si spera). La Regione Lombardia è l'ente proprietario dei muri, quando si dice la "sensibilità per il sociale" ...

Appello

non è una parolaccia.
è un'associazione che si occupa di problemi alcolcorrelati.
composta da famiglie che hanno fatto e fanno fatica,
per cambiare stile di vita.
che si incontrano
parlano
si aiutano
e aiutano
attraverso strumenti che non hanno prezzo :
amicizia
amore
solidarietà
comprensione
e
condivisione.
in una parola :
amore.
da venti anni
fornisce gratuitamente
supporto
a disagi e sofferenze.

la regione lombardia
dopo venti anni,
ha chiesto lo sfratto.
immediato.
mettendo la sede in vendita.
senza nemmeno ringraziare chi
ha trasformato un rudere,
in luogo di incontro.

cosa chiediamo ?

piu' attenzione, da parte delle istituzioni
piu' attenzione, da parte dei media

non voltare la testa, facendo finta di niente,
ma prova a capire chi siamo e cosa facciamo.

passa parola.
diffondi il problema.
aiutaci.

puoi farlo anche da lontano.

manda una lettera personale
di protesta
ai tre giannizzeri,
sotto elencati :

egr. presidente regione lombardia
roberto formigoni
via fabio filzi, 22
20124, milano

gent.ma sig.ra
sindaco di milano
letizia moratti
p.zza della scala, 2
20121, milano

egr.dott.
filippo luigi penati
presidente provincia di milano
via vivaio , 1
20122, milano

grazie di cuore

Link

A.c.a.t. Milano


Bufalo e/o Barabba



Giustiziato per le idee ?
 

La pasqua cristiana è ancòra lontana ma c'è chi ha pensato di anticiparla : la mia amica diversamente frigida Aeiouy - detta anche Aiuola - ha aperto un post sul suo blog splinderiano “Costume e Società” ( piuttosto noto e discusso nella blogosfera bolognese ) con un sondaggio caustico sulla ingombrante presenza del sottoscritto quale commentatore.
E' un abominio, un crimine contro l'umanità e pure la bestialità - omen nomen dicevano i nostri lontani progenitori - roba che bisognerebbe mobilitare Amnesty international, Nessuno tocchi Caino e l'Enpa, tutti insieme !
Quale azione scellerata hai compiuto, mia stimata dieffina ?
Hai messo le mie corna al giudizio del popolo bovino - forse più di me, anzi senz'altro - solo per le idee sovversive del conformismo e della noia derivata che ho sempre portato avanti, in tutti i luoghi informatici che ho frequentato in passato e tutt'ora.
Eppoi : hai postato una foto del Bufalo cafro ( o nero ) africano, decisamente meno elegante dell'impellicciato Bisonte americano ( comunemente chiamato “bufalo”, dall'inglese “buffalo” ) che ho inserito qui, per fartelo vedere ed apprezzare in tutta la sua selvaggia bellezza. Mi ricorda il Freddy Mercury degli anni '70, la sua classe rude e naive assieme.
Potevi chiedermi una consulenza-lampo, no ? L'ultimo desiderio non si dovrebbe mai negare a nessuno, nemmeno alle bestie !
Cara la mia epigona del sanguinario Buffalo Bill : sappi che ridurre al silenzio un uomo equivale ad ucciderlo ( e lo stesso si può dire per un animale ).

29 - 04 - 2013

Dopo il massacro degli innocenti pensieri ( reset della piattaforma Splinder [ 5 ] il 31 gennaio 2012 ), Aiuola ha trasferito il blog su Wordpress ... però non trovo più il post !
( per la cronaca : venni bannato dal commentare ancòra ... secondo la volontà di una risicata maggioranza ).

Links

Exit polls - post di Aeouy ( cancellato )

Bisonte americano ( bison bison ) - scheda in wikipedia

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Bamboccioni alla riscossa ?



Il protocollo welfare visto dai bamboccioni

L'amico Mello ha pubblicato on-line questo pamphlet, con una licenza Creative Commons.
Il termine "bamboccioni" è polemicamente mutuato da un'infelice battuta del Ministro dell'Economia e delle Finanze del governo Prodi : periodicamente i nostri politici si sentono quasi "in dovere" di sparare una cazzata che per l'eternità verrà associata alla loro faccia (foto sopra), e questo è stato il turno del quasi settantenne Tommaso Padoa-Schioppa (per invidia dei colleghi già "immortalàti" o per un banale sbalzo di pressione, chissà).
Il pamphlet non l'ho ancòra letto, ho appena finito "L'Italia spiegata a mio nonno" (vedi sotto).
Perciò sono fiducioso di leggere un'altra analisi lucida e bene argomentata sugli ultimi provvedimenti gerontofili di un'intera classe politica ch'è la più vecchia del mondo occidentale, ed è interessata unicamente a perpetuare i propri privilegi fino alla tomba.
Rimandando di fatto la soluzione dei grandi problemi di questo paese, come avviene nelle "migliori" dittature.

Scarica il testo in formato .pdf

L'italia spiegata a mio nonno

E' tante “cose” insieme :

1) un saggio, divulgativo per la chiarezza dell’esposizione ma pure “freddo” e scientifico per la precisione del ritmo delle cifre e dei fatti, ben scandito;

2) un romanzo (perdonate la bestialità), per la forma narrativa “calda” e chiaramente accorata - un tragico affresco generazionale, ahivòi - nutrita di un buonissimo italiano fino al commovente “colpo di scena” finale …

Una lettura consigliata a tutti i cittadini, di qualunque fascia d'età e qualunque "classe sociale".

Links

Il protocollo welfare visto dai bamboccioni - post in Generazioneblog.it


Che ne pensi + YouNonno - post in Generazioneblog.it

Malinconie preventive (1)



Sfumature di fine-autunno

Stamattina c'era la nebbia in centro ed ero felice.
"Una volta" era la regola delle giornate tardo-autunnali e invernali : in città - e non solo nella periferia "bassa" e nell'hinterland - respiravo nebbia e mi sembrava di mangiare pane.
"Oggi" è un fatto singolare : è proprio vero che il clima è cambiato.
Io adoro la nebbia, la cui sacralità cara anche ai celti è stata sfregiata da quella povera filastrocca che ci hanno fatto imparare a memoria : ricordo che una maestra ce la recitava battendo a tempo la matita sulla cattedra, come fossimo una banda di paese. O della vecchia rivista : tanto merita quel componimento e nulla più, io preferisco il rutilante rumoreggiare sporco del traffico a quei versi (e suoni) banalissimi. Perchè è l'eco della vita vera e non figlio del cazzeggio effimero di un intellettuale.
Ci ha pensato John Carpenter a ripristinare la soggezione ancestrale con "Fog" del 1980, che andrebbe fatto vedere nella scuola dell'obbligo al posto del ridicolo passo d'oca tarà-tarà-taràtta : gli alunni apprezzerebbero di più, ne sono sicuro.
Ma il cinema nelle scuole rimane un'utopia, i maestri italiani e stranieri devono cadere nell'oblìo : tutti a vedere l'ennesimo "Vacanze di Natale", che la classe dirigente vuole n generazioni di rimbambiti !
Sto per emigrare, ed una certa malinconia (
a tratti rabbiosa) mi prende le corde vocali e la scrittura.

Mi mancherà la nebbia padana, come i Genesis

In testa al post ho inserito la succedanea grafica delle sensazioni brumose qui espresse : la copertina del cd "Wind and wuthering" dei Genesis-a-4 (1976) bene raffigura le nebbiose brughiere d'ogni dove esterno e/o interiore e meglio di tante parole.
Album generoso e parecchio "suonato" che prelude già al cambiamento del gruppo : lo stile musicale è il "genesis classico", ma c'è più forza nel ritmo dei pezzi - talvolta fin troppo insistito e quasi fastidioso - con batteria, basso e tastiere accentuate.
A farne le spese è la trama delicata delle chitarre di Steve Hackett, che già non è il tipico guitarist incazzato ... poco dopo lascerà i compagni, che già avevano perso lungo la strada il genio assoluto di Peter Gabriel e non si riprenderanno più dall'ennesima defezione : un paio di album decenti, poi idee sparse ma non elaborate e la tanta merda che ci hanno dato negli anni '80 e '90.
Ascoltando bene, in questo disco Phil Collins - uno dei migliori drummers di sempre - inizia a trascurare la batteria (ancòra sontuosa ma inveìta, perde alcuni colori) e canta esattamente come l'arcangelo Gabriele : non è una sorpresa, anche nei pochi assoli e nei vocalizzi di supporto degli "studio" precedenti non s'avvertiva quasi la differenza timbrica nè interpretativa tra i due.
I fade-out non sono epifanici come in "The lamb lies down on Broadway" ma, al contrario, lasciano l'ascoltatore non completamente sazio al termine di portate copiose - 10 minuti per "One for the vine" (da lacrime il piano finale che riprende il tema principale) e altri 4 pezzi sopra i 6 - e preparate con ingredienti d'eccellenza, cucinàti con il sudore del tastierista Tony Banks (primo compositore dell'opera) ma senza l'ispirazione lisergica dell'arcangelo. La sua assenza è palpabile e fondamentale nell'atmosfera : i cambi di tempo e di sound tipici del progressive sono qui forzàti, innaturali, e non bastano scampoli di enossificazione ritagliàti da "the lamb" per recuperare l'incanto di un tempo.
"Blood on the rooftops" è - a mio avviso - il capolavoro tra questi 9 brani, e già si sente il "marchio" del Collins solista ed autore di hit banali - ahimé - e serializzate : carillon, voce fredda, ritmica regolare, romantici tappeti di violini ben arrangiàti.
Però è introdotto da un commovente arpeggio acustico di Hackett, e tutto il pezzo è coralmente assistito dagli altri strumentisti : insomma, si può parlare ancòra di musica e pure di gran classe.
E' un album sopravvalutato dalla critica, ma un ascolto obbligato e meritevole per chi ama il genere : un'alzata di testa virile ed orgogliosa prima del guadagnato riposo - sembrano dirci : "il mosto migliore è stato messo nelle botti, e adesso abbiamo il diritto di riposarci" - avendo la coscienza che all'alba del punk un'era straordinaria di rock raffinatissimo s'era ormai conclusa.
La tournée mondiale e il doppio-live "Seconds out" (1977, registrato durante la tappa parigina) sanciranno - pochi mesi dopo - la fine di una stagione di progressive rock indimenticabile e non ripetuta.

Che malinconia ...

Trabant rossa



Nostalghia e champagne

Stamattina zingaravo per il centro con l'amico BrianOvo, ed imboccata via Goito sentivo un rumore di sirene e di clacson entrare dall'imbocco con la principale via Indipendenza.
Sapevamo che c'era la sfilata dei ducatisti ma non sapevamo a che ora sarebbe avvenuta e non ci eravamo dati troppa pena : d'altronde, eravamo usciti per fare qualche foto per le sue pagine personali, e a quello che casualmente sarebbe capitato.
L'occasione era comunque lì, a portata di mano, e dietro la segnalazione dell'Ovo reduce da Berlino coglievo al volo questa Trabant, l'utilitaria familiare simbolo della Ddr ma anche del post-comunismo (gli U2 ne montarono nelle scenografie dei loro concerti).
Una Trabant rosso-Ducati ch'è un evidente anacronismo tra la tecnologia motoristica (a due ruote) all'avanguardia e la vecchia meccanica socialista, ma anche una perfetta, malinconica metafora del comunismo allo champagne bolognese : voglia di fare gli sboroni - oè, siamo campioni del mondo e il rosso sgargiante lo dimostra - salvando la forma (umile) del vero compagno emiliano che aveva nel proprio background antropologico la risaputa generosità della nostra terra, e su quella aveva messo le radici l'ideologia della "falce e martello".
Cose che solo noi bolognesi siamo riusciti a fare : la nostra è una città dove ci sono (non pochi) "compagni" che hanno fatto i miliardi di lire, eppure orgogliosamente - ed incredibilmente - insistono a dirsi "comunisti" adesso come allora,
senza alcun senso del ridicolo e senza alcuna auto-ironia ma con ingenua bonarietà.
Perchè a loro gliel'hanno spiegata così.
Che poi, i socialisti dell'Est le cose le facevano anche bene ... leggo nella scheda in wikipedia :
"La Trabant salì agli onori della cronaca alla fine degli anni '90 quando si venne a sapere che era riuscita a superare il test dell'alce mentre vetture molto più moderne come la Mercedes Classe A non ce l'avevano fatta. Questo test è una prova di stabilità condotta effettuando, con la vettura in movimento, una sterzata brusca come se si dovesse evitare un animale che attraversasse la strada improvvisamente, molto importante nei paesi dell'Europa Settentrionale. La Trabant, che il test l'aveva passato nel 1990, ricevette un inaspettato riconoscimento alle sue doti di stabilità."
mitica !

Links

Trabant - scheda in wikipedia

Trabant 601 - sito dedicato

Ducati - sito ufficiale

Apocalittico




Advertising for Idiots in the Democratic Systems


Oggi è la giornata mondiale per la lotta all'Aids (e io non festeggio).

Peccato che l'Aids non esista nella realtà, è una colossale operazione di advertising su scala globale ch'è volta a coprire l'unica, atroce Verità : l'abbassamento delle difese immunitarie che ha i contorni numerici di una pandemia è dovuto semplicemente all'ambiente degradato dall'uomo in nemmeno due secoli di rivoluzione industriale.
Ovvero : mangiamo merda, beviamo piscia, respiriamo gas tossici e lavoriamo a ritmi da bestie pesanti una mezza tonnellata almeno (siamo inadeguàti).
Il virus non è mai stato fotografato, nè vi sono prove scientifiche della sua esistenza. Non è il caso di meravigliarsi, gli amerikani hanno vinto la “guerra fredda” con la balla dello “scudo spaziale”, giusto ?
Il Sistema Globale Interfacciato ha quindi colpito due obiettivi con una sola campagna, ed il primo lo avete appena letto : la dissimulazione delle proprie colpe storiche.
Il secondo è la frantumazione dei rapporti interpersonali, la diffidenza reciproca, l'inibizione ad azioni di lotta sociale coordinata e largamente partecipata, il raffreddamento coatto dell'umanità all'interno della sfera individuale e di un edonismo ormai sterile, in vitro.
Le capsule oniriche di “Matrix” sono il passato, siamo già pronti per il virtuale-virtuale del laboratorio “Ring”, e non ve ne siete nemmeno accorti.
Procedendo velocemente per gradi successivi, al fine di non provocarvi uno shock mentre credete di stare davanti al monitor del vostro Pc, posso infine darvi la buona novella : io e voi che mi leggete in questo momento relativo e quantificato nel sistema di numerazione binario dall'orologio interno del computer centrale della Rete, nella “realtà” non “esistiamo” così come le righe di comando insinuate nel nostro template personalizzato ci inducono a credere, e siamo nient'altro che puro codice binario in rapida computazione.
Linguaggio macchina in trepido ed estetizzante dinamismo che noi - poveri stolti - insistiamo meccanicamente a definire : “adrenalina”.

Se non esiste più la realtà, non abbiamo più alcun padrone : siamo tutti ronin, cogliamo il lato buono della faccenda.
Stiamo correndo verso l'estinzione elettrica, speriamo almeno di farci un bel trip.

E adesso vado a mangiarmi un menù da McDonald.

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Questo è uno scritto di fantasia liberamente ispirato alle notizie e ai commenti dei link sottostanti : ricevuto in background
lo smarrimento di alcuni lettori, l'ho sviluppato e spiegato in un editoriale del Mastino (il mio secondo nickname).

Links

Bufalo = Merighi e il Titanic

Insensibile = post di Fotofa in Maledetta

il Mastino = A.i.d.s. (2)

Di notte, a Bologna (1)



Quando s'ha paura a girare per la città ...

Viviamo anni duri e pieni di incertezza - mi ripeto - e prendo spunto dallo sviluppo di un post di Mello sullo sciopero dei tassisti romani che s'è trascinato nella discussione sui servizi pubblici di trasporto in genere e sui diritti (sindacali, dei cittadini, di corporazione).
Per ragionare sul territorio che conosco meglio - quello della mia città - e constatare come non vi siano sostanziali miglioramenti, pur passando da una giunta all'altra (un classico italiano) : d'inverno, quando fa troppo freddo per usare il motorino e magari non si possiede l'automobile, non rimane che un mezzo per tornare a casa, le gambe.
Per le ragazze è oggettivamente pericoloso muoversi per la città non accompagnate, ma gli assessori se ne sbattono i maroni : tanto loro girano con l'auto blu, mica li possono capire 'sti problemi.
Nel furore dialettico, l'utente Mario Pel(l)lacani ha scritto : "Se almeno mettessero le corse notturne a prezzi calmierati e di vero servizio".
Pensiero costruttivo, che si riallaccia al tema sentito della sicurezza a Bologna, capitale d’italia delle violenze alle donne, e per la quale anche il Kofferatone fa il vocione grosso ma alla fine non combina una fava.
Si potrebbe intervenire sulla mobilità notturna, per esempio : molti studenti, studentesse, ed altre tipologie di cittadini mica c’hanno l’auto (che non è obbligatoria, mi pare) e le linee notturne degli autobus descrivono percorsi lunghissimi con frequenze di passaggio pari a un’ora (un’eternità).
Basterebbe lasciare attive quelle 5 - 6 linee principali con frequenze di non più di mezz’ora, magari sostituendo i bestioni rumorosi con i Pollicino e magari finanziare una convenzione coi tassisti per ridurre o azzerare il “notturno” : sarebbero alcuni atti concreti che chi sta in Palazzo d’Accursio ed è lautamente pagato con due o più stipendi avrebbe il dovere di prendere in considerazione.
Ed invece il Kofferatone che ci hanno sbattuto in faccia da Roma, non ci sente : lui si sazia con i titoloni de “la Repubblica” ed è contento così … ma che andassero tutti a farsi (beeeeeeeep).

Link

"Coi tassisti ci vogliono i pomodori" - post di Mello in Generazioneblog.it

Austerity in casa Bufalo




Quando la crisi si fa sentire ...


Viviamo anni duri e pieni di incertezza, ed anch'io ho dovuto fare parecchi sacrifici e parecchie rinuncie negli ultimi tempi : piccoli e grandi piaceri della vita, che mi sono strappato come fossero la mia prima pelle, con lo stesso dolore.
Sono stressato e rattristato, forse depresso ... magari dovrei farmi vedere da uno specialista (non si sa mai).
Nel frattempo, provo a scacciare la malinconia ingozzandomi di pane grigio - come il pane nero, ma meno speziato - spalmato di caviale, quindi annaffiato di ottima deviatka (nome amichevole per la Baltika n. 9, eccellente bionda a doppio malto che ricorda un po' le francesi molto alcoliche).
Come vedete, manca il classico burro : ve l'ho detto o no, che sto facendo dei sacrifici !?!

...

Heartmind : un uomo (?), un mito


Omaggio a Heartmind : blogger iconoclasta della Rete, giudicato frettolosamente "rompicoglioni" e "molestatore" solo perchè scrive quello che pensa.
Senza filtri della fottuta "politically correctness".
Più di 1600 commenti a un post non li fa nemmeno Beppe Grillo (e mi dicono che anche a Luther Blisset gli rode il fegato).
Cioè, il blog linkato qua sotto sarebbe "contro", ma lui non teme pugna e dà fieramente battaglia a tutti gli utenti ...

Links

Anti Heartmind = blog

Merighi e il Titanic




Ci mancava solo questa
 
Da "il Bologna" di oggi : "Basta stufe nei dehors - Il fungo a gas avvelena il clima - Merighi : noi facciamo l'aperitivo con la stufa mentre i ghiacci si sciolgono, immagine da Titanic".
Come dicevo, a proposito di un reale e motivato astio tra esercenti e comune di Bologna, questa notizia cade come "il cacio sui maccheroni".
Ecco un'altra "visione lisergica" dei nostri amministratori cittadini, che pigliano al volo l'allarmismo ambientale su scala globale (fondato) per bastonare ulteriormente la vita serale e notturna bolognese (malafede) che fu la caratteristica principale della nostra città ed è stata ammazzata dal gastronomo ex-sindacalista.
Questo ridicolo provvedimento, partorito nella forma della più ipocrita demagogia ambientalista, sarebbe l'ennesima e forse definitiva manganellata burocratica su quello che è storicamente uno dei settori trainanti dell'economia bolognese e del centro storico in particolare.
Verrebbe da pensare che chi oggi siede nella maggioranza del comune venga direttamente da Marte.
Usando la mia libertà di pensiero, io continuo a teorizzare che sia in atto una bella speculazione edilizia "camuffata" che fa leva sulla scusa della crisi economica e dell'ambientalismo no-global per razzolare quel che rimane del centro storico a favore dei "soliti amici". Non riesco a giustificare in altro modo un accanimento tanto violento e tanto stupido sul corpo (ammazzato, ma ancòra caldo) della mia città.
Un caso eclatante di necrofilia ? Il dott. Claudio Merighi può essere denunciato per questo ?
Forse - sentirò i miei amici avvocati sull'argomento - ma qui non v'è nulla del romanticismo da suburbia della bukowskiana "sirena scopereccia" : costoro sono piccoli burocrati e ben retribuiti (vedi il "caso" dei gettoni di presenza nelle varie commissioni, un trucco vecchio come il mondo per arrotondare i già notevoli stipendi che raddoppiano il primo lavoro).
Gli umarèlls saranno contenti, loro si prendono il prosecco rigorosamente all'interno dei bar e dei circoli Arci ... che tristezza, amici miei.

Ridateci il Titanic vero e il cinema Apollo ...

La metafora usata da Merighi è talmente abusata che chi l'ha utilizzata per la milionesima volta deve proprio avere la testa stanca.
Qua la nave che va giù è proprio la Grassa, ed i comandanti "distratti" siedono a Palazzo d'Accursio.
Ricordando il colossal cameroniano - di cui anche la casalinga di Voghera vi citerebbe l'orchestra che suona sul ponte mentre la nave s'inabissa - questa Bologna non assomiglia per niente alla splendida metafora visuale del mondo che cambia all'alba del '900, del modello amerikano che "rompe" i vecchi schemi europei, delle scalate sociali possibili ... e dell'inconveniente del crash del '29 che incombe come un iceberg nella notte.
Per qualche decennio è stato possibile scalare la vetta per chi partiva dal basso, almeno ci hanno creduto :
nella Bologna e nell'italia dei giorni nostri, esistono "ascensori sociali" per i giovani capaci ?
I "giochi" sono stati chiusi con il doppio lucchetto, i politici sparano tante di quelle balle al giorno - l'ultima è appunto quella di Merighi, allucinante - e l'italietta è anagraficamente decrepita, che nemmeno il dott. Mello ci può fare qualcosa ... oppure sì : in fondo, è uno degli ultimi "eroi positivi" - e giovani - che ci sono rimasti.
Sosteniamolo e contestiamolo se l'abbiamo in coscienza, sulla sua buona fede ci metterei la mano sul fuoco ... voi no ?
Ricordo di avere visto il film al defunto cinema Apollo in zona-Stadio, quello che faceva i biglietti a 1.000 lire ed un film diverso ogni sera.
Era sempre pieno di studenti.
Ha chiuso anni fa : a quante chiusure ancòra dovremo assistere, prima di capire come gestire l'economia cittadina nell'interesse dei consumatori ? Se il Comune non vuole sostenere economicamente le attività sul territorio, che almeno non rompa i maroni !


Links

Stop ai fungoni, spreco di energia = articolo di Silvia Bignami in Repubblica.it

La guerra dei funghi = post di Giuseppe Paruolo in Bolognanonsilagna

Claudio Merighi = scheda in iperbole


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Sto con Putin





( ripresa delle trasmissioni )

Qualche volta mi sembra di scrivere come un forzista, e non vi nascondo che la cosa mi deprime notevolmente.
E' che stamattina, per l'ennesima volta, ho letto notizie e soprattutto commenti negativi sullo zar Putin per l'arresto dei partecipanti a una manifestazione non autorizzata [ 1 ... ].
Ora, d'accordo che la libertà d'associazione politica dovrebbe essere un diritto ovunque, ma relativizziamo la faccenda ad un paese che viene da secoli di assolutismo divino, seguiti da settant'anni di socialismo realizzato.
Un paese di dimensioni sterminàte, e soprattutto di risorse energetiche smisurate che per le nostre società industriali – o post-industriali, se vi pare – significano una cosa semplice : vita.
Un paese europeo che non solo costituisce l'unica alternativa seria in termini militari all'imperialismo amerikano, ma è anche l'unico muro difensivo al nascente e già tangibile strapotere economico cinese ( chiedete agli operai finiti sulla strada perchè il Padrone ha spostato la produzione in Cina, o ha chiuso la fabbrica perchè la concorrenza orientale era inaffrontabile con i nostri parametri fiscali e sindacali ).
Pensate se dopo Boris Eltsin l'ubriacone ci fosse stato un altro piccolo funzionario di una sezione provinciale dell'ex-partito unico, e nell'anarchia totale il colosso nucleare cinese avesse allungato le mani sulla Yakuzia e le altre regioni siberiane-orientali ( ci avete giocato tutti a Risiko, no ? Ve le ricordate di certo ).
E allora vi dico che la manganellate prese da Gary Kasparov e gli altri oppositori al potere putiniano sono fisiologiche di un paese in transizione verso il liberismo economico e la totale libertà culturale e politica ( attività che necessariamente vivono della linfa partecipativa che manca – ad esempio – in italia ) quindi non mi preoccupo e – anzi – le giudico benefiche, certo che la Russia camminerà sulla strada del totale riconoscimento dei diritti umani che in italia – ad esempio – sono stati sospesi al G8 di Genova e sono rosicati quotidianamente da un "totalitarismo dei colletti bianchi" che mi ricorda molto il socialismo realizzato.
Ci vorrà del tempo : è nata e sta crescendo una generazione cosmopolita di “nuovi russi” che poco hanno da spartire coi padri. Mosca è passata in pochi anni da luogo di meravigliosa nostalghia – che ho frequentato e descritto in un romanzo autobiografico, alla terza stesura – ad ombelico del mondo non meno trainante di Berlino, Londra, Stoccolma, Madrid ... io sto con Putin, e giudico positivamente la sua permanenza al Cremlino : ha salvato la madre Russia, e con essa l'intera Europa ( come la conosciamo oggi ).

Chi ha lanciato gli spaghetti ?



Breve inciso sul servizio "Blogger"

Stasera inizio a postare e a rispondere ai commenti per la prima volta nel 2007, perchè per una decina di giorni non ho potuto loggarmi con il mio account ch'era legato ad un indirizzo di posta personale non-Gmail.
Utilizzando il mio browser preferito (Mozilla Suite) tutt'ora il pc s'impalla tra la finestra iniziale del provider ed un reindirizzamento, in "simpatico" loop. Col secondo (Maxthon) invece l'ingresso "moriva" subito dopo la digitazione di nome e password.
Forse un "lopez" di Sergione nostro (malgrado) ? Per un secondo m'è venuto il sospetto ...
Ho letto le pagine di (presunta) assistenza tecnica all'utente e dopo un listone ad infinito albero di faq inutili per il ramo del mio problema, ho verificato un comico assurdo logico del tipo : ho bisogno di assistenza tecnica per un problema di log-in ... quindi devo spedire un messaggio per segnalare la difficoltà, usando la posta interna e non un indirizzo e-mail ... ma per comunicare con lo staff tecnico di Blogger devo loggarmi !
Un po' come quando i vecchi pc segnalavano la mancata connessione di tastiera e mouse ... e sul monitor compariva la scritta "Per risolvere il problema premi F1" !
Poi è accaduto un miracolo : invitato da un'amica, ho preso un account Gmail ... ho spedito la segnalazione allo staff tecnico (in lingua italiana ch'è sempre meglio) e stasera ho potuto loggarmi con Maxthon (con Mozilla Suite ho il solito loop) !
...
Aggiungo altre cazzate nell'editing HTML che fanno perdere tempo, come la demenziale selezione del testo ch'è sema-automatica : per es. se voglio estrarre solo un tag, lui automaticamente include caratteri del precedente e del successivo.
Sono rimasto sbalordito dalla cattiva qualità della comunicazione con gli utenti, dalla totale assenza di procedure di autodiagnostica in casi come questo (e sicuramente in altri) o - pensando male - dalla furbesca volontà di spingere gli utenti-Blogger a farsi un account Gmail (potevano dirlo chiaramente e subito, no ?) che quest'amaro in bocca - sommato al giramento di coglioni subìto in questi giorni di comunicazione a zero - m'ha spinto a scaricare un software per la programmazione e la gestione autonoma di un blog installato sul server del sito-madre.

Ho traslocato

Quindi, ho deciso di traslocare in Splinder (che nemmeno è esente da "bug" pesanti) e il nuovo indirizzo del blog è questo :