Testata

Senza parole




Ma perchè ?

C'è da chiedersi davvero il motivo per cui quest'uomo - al secolo Sergio Cofferati - ha soddisfatto tutte le richieste dei comitati dei “bravi cittadini bipartisan” che vorrebbero instaurare un regime cileno in questa città e intanto - ennesima decisione sciagurata della giunta in carica - hanno ottenuto il coprifuoco ... come ha scritto un ragazzo sul tazebao del Tarcaban (un foglio-maxi appiccicato sulla vetrina) :

Lavora - consuma - crepa senza dar fastidio. Grazie, questa la vostra libertà !!!

Un uomo che continua a umiliare Bologna e la bolognesità, colpendo sistematicamente i luoghi di aggregazione/accoglienza, che spesso sono gli unici spazi di aggregazione per gli studenti (guarda caso, in calo brusco) ... come il Pratello.
Perchè la strada è di tutti.
Perchè in tutte le città civili di questo mondo, vi sono strade e piccoli quartieri deputati alla socializzazione e non ad essere morti dormitori.
Perchè 'sti rompicoglioni che abitano al Pratello hanno acquistato a poco prezzo gli appartamenti - quando gli conveniva - e adesso ne vogliono fare un'asettica e ordinata strada residenziale per fighetti, ma con le serrande abbassate al piano terra.

Ignoranza ?

Può bastare ch'egli sia nato a Cremona ed abbia vissuto tutta la sua vita - fino a 5 sciagurati anni fa - lontano da Bologna ?
Che - tanto è pieno di sè - non abbia mai sentito il bisogno/dovere di scendere in strada - ogni tanto, suvvia - in mezzo alla gente comune, per chiedere come vanno le cose ?
Che - in definitiva - non abbia capito un cazzo della cosiddetta bolognesità ?

...

(è chiaro).

Opportunismo politico ?

Può bastare che la popolazione bolognese dei residenti (aventi diritto di voto) sia sempre più vecchia decrepita, e quindi stia cercando di soddisfare le canute arroganze del target dell'elettore bolognese-medio ?
Potrebbero bastare queste due discutibili motivazioni per imporre la chiusura alle 22 a 4 locali del Pratello (Barazzo, Osvaldo, Mammouth, Tarcaban) più il Vapian in via Santacroce (sempre in zona) condannandoli in pratica al fallimento dell'esercizio ?

Credo sia vendetta

Ne parlavo due sere fa con Lando al 96f di Abdel, ed entrambi pensavamo alla stessa cosa : il ducetto, dopo la defenestrazione comunicatagli da Veltroni, ha deciso di usare tutti i nuovi poteri da neo-podestà per fare incazzare la gente e sputtanare il Pd.
Fa i dispetti, tanto da creare tangibile imbarazzo nella sua stessa giunta.
Solo che non sono i dispetti leggeri di un bambino, continua a colpire i giovani e la gente che lavora, fa “terra bruciata” (anche a danno della sinistra).
Ripeto : gente che lavora.

Chi rimarrà in strada ?

Avevamo già suonato il nostro piccolo campanello d'allarme (ma lo Sceriffo non ha risposto alla lettera - regolarmente protocollata - di BrianOvo), e Valerio Monteventi - fresco fuoriuscito da una Rifondazione Comunista pronta allo squallido inciucio con i piddini - ha scattato la sua istantanea :

Ore 23, 15. Via del Pratello, dopo l’incrocio con via Pietralata. La strada è vuota, l’ordinanza ha prodotto gli effetti voluti. Ma un assembramento è rimasto: sono una ventina di spacciatori che, in silenzio, proseguono il loro sporco lavoro. Ma in questo caso nessuno interviene, non ci sono schiamazzi che disturbano la quiete dei benpensanti [ ... ]

Gli spacciatori vanno bene ai bravi cittadini bipartisan, perchè fanno il loro lavoro in silenzio : è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare ... (cit.).

Links

Il coprifuoco del Pratello = articolo di Valerio Monteventi su Zic.it

Bologna - la città delle libertà negate. Atto II = articolo in Global Project Bologna

2 commenti:

  1. Non vivo a Bologna (non ancora), quindi non posso dire di capire in pieno questi problemi, perché non li vivo.
    Di certo c'è che uno dei principali motivi che mi spinsero tempo fa ad ipotizzare di venire a vivere a Bologna, fu proprio la vitalità della città, la sua stuzzicante attività artistico-culturale.
    A quanto pare c'è qualcuno che ha deciso che silenzioso è meglio, che giovane è uguale a rumore, uguale a sporco, uguale a fastio, disagio, criminalità.
    Ma per favore...
    Proprio come fai notare nel post, i peggio crimini vengono compiuti nel silenzio, quindi non è il rumore il male da perseguitare, non sono i giovani davanti ad un bar (tutti intenti a far girare l'economia della città) e non sono nemmeno i locali notturni (tutti indaffarati nel creare opportunità di svago, crescita sociale, culturale ed artistica, di una comunità che vuole vivere anche oltre il lavoro, lo studio, gli impegni).
    "Lavora - consuma - crepa senza dar fastidio", questo è il motto del mondo che ci ha cresciuti, che ci ha dato da mangiare e che ora vuole rivendicare su di noi un diritto di proprietà, tipo padre-padrone.
    Noi non siamo delle proprietà, ed i signori che ci governano dovrebbero preoccuparsi dei propri doveri prima che dei propri diritti.
    Io non faccio della politica: per me la sinistra e la destra si distinguono dalle posate che impugnano (di qui il coltello, di là la forchetta).
    Io non faccio rumore, noi tutti non ne facciamo.
    Se qualcuno nega questo fatto, allora non ha ancora capito quanto "rumore" può fare un "figlio" che vede nella rivolta, l'ultimo gesto che lo possa restituire alla libertà che gli spetta...

    "Senza parole" ci resti qualcun altro, perché quaggiù sulla strada non abbiamo alcuna intenzione di tacere le nostre ragioni!


    IMALATIDIMENTE

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  2. Tranquillo Claudio, che il fiato mozzato è durato giusto qualche attimo ... poi, come vedi, è rinata la voglia di continuare a dire la propria.
    Io in quella strada ci sono tornato apposta, per sentire le parole calde di chi viene bastonato da tale arroganza, ed ancòra ci tornerò prima di partire.
    Ci sono dentro, insomma.
    Il Pratello m'è rimasto e mi rimarrà nel cuore.

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