Testata

Vari (ed eventuali) cervelli in azione




(segni a oltranza)

L'amico Miro mi segnala gli eccentrici libri manufatti (con ogni tipo di materiale e forma) promossi da quest'associazione culturale : la romagnola Vaca si occupa di molto altro ancòra ...
Il pezzo che linko qua sotto mi offre lo spunto per rispondere alle considerazioni secche sul futuro dell'editoria cartacea, scritte da Alessandro Gallucci - legale Aduc - in occasione della chiusura dei dizionari DeMauro Paravia on-line (certo in una situazione astiosa con la casa che ha sottratto un ottimo strumento gratuito agli utenti internettiani) : non credo che il testo digitale sopprimerà il cartaceo, o che lo spingerà in un angolo come i cd e gli mp3 hanno fatto col vinile (peraltro in tenue ripresa). E Giovanni Baule descrive bene l'insostituibile complessità delle qualità sensoriali intrinseche nel supporto materiale (che viene esteso con creatività oltre la tradizionale carta, dall'iniziativa che ho spottato).
Aggiungo che - a mio avviso - non si tratta di una “battaglia senza prigionieri” epocale, ma supporto materiale e digitale possono coesistere felicemente : sono un forte consumatore di web e un costruttore di “oggetti virtuali”, ma non voglio rinunciare al rapporto tattile con il libro tradizionale.
E non è vero che il “virtuale” è più ecologico perchè non consuma alberi (ma energia elettrica, sì) : i libri si conservano - si prestano - se non piacciono o non piacciono più si possono cedere ad un amico - lasciare in treno al primo sconosciuto che passerà - oppure a una biblioteca pubblica - oppure ad un'osteria con libreria (un ottimo trend che sta prendendo piede lentamente).

Copertina

Un'opera di Deco segnalata nella 10° edizione del concorso organizzato per promuovere i libri (mai visti) [ da Masayume.it ].

Link

L'ultimo libro = di Giovanni Baule (tratto dal campionario dei libri mai visti)

6 commenti:

  1. Concordo pienamente. La questione digitale-cartaceo comincia a prender piede nelle coscienze dei passeggiatori da libreria, subito dopo aver infiammato la preoccupazione di editori, autori, e pure dei lettori. Sopravviverà la giallognola carta stampata all'aggressione della moda digitale? Immagino che tra una generazione la stessa questione si presenterà per il sesso: sesso "reale" o sesso digitale? Questa sarà una domanda che romperà il cazzo a molti...
    Tornando alla letteratura, non siamo pronti all'estinzione della lettura "tattile" e "fisicamente tangibile"; il rapporto lettore-libro è troppo stretto e legato all'esistenza fisica di un supporto tanto semplice quanto emozionale-emozionante, per essere soppiantato da un "più sterile" simil-telefonino su cui leggere le parole di altri. Se a questo aggiungiamo che molti libri (pochi in realtà, a causa delle esigenze di mercato) non sono fatti solo di parole ma anche di forma, di strutture materiali che racchiudono parte del senso del libro stesso, di carta ruvida e gialla o bianca e liscia o colorata o copertine rigide o morbide o impaginazioni verticali od orizzontali o tutto quello che la mente di un autore può concepire, allora risulta con forza l'evidenza di una non-surrogabilità del libro cartaceo.
    Io stesso produco libri che hanno uno strettissimo ed inscindibile legame tra "contenuto" e "contenitore", una scelta decisamente in controtendenza con le scelte editoriali attuali, che mirano ad una maggiore economicità di realizzazione, per una massima resa nel portafoglio.
    Rammento a tutti le motivazioni che hanno affermato il successo delle emoticon nelle comunicazioni scritte moderne: la comunicazione scritta è incompleta, quindi il ricorso ad un'integrazione di qualche tipo, risulta essere vitale per il successo della comunicazione stessa. La stessa cosa succede per i libri: la scelta dei materiali (dalla carta, alla copertina, alla rilegatura od al font) sono il frutto di ponderazioni consapevoli; provate ad immaginare un libro con pagine a fondo bianco latteo e patinate...il nostro cervello, attingendo all'esperienza, non lo classificherebbe come libro, perché diverse sono le sensazioni che i diversi materiali riescono a generare. Nessuna di queste considerazioni possono essere fatte, invece, per un e-book (che pure avrà proprie funzioni e successi di mercato).

    In definitiva, il libro "classico", cartaceo, tangibile, prestabile, perdibile, accumulabile, usurabile, perirà sotto i colpi di un mercato che punta sempre più al mero guadagno, o sopravviverà grazie ad una ritrovata voglia di fare "arte", di creare, di emozionare, di leggere, imparare ed inventare?
    Forse succederanno entrambe le cose: la possibilità di creare un libro "più economico" e di facile gestione, come l'e-book, spingerà gli editori (ed il mercato) a discriminare tra produzioni di diverso livello (non migliori o peggiori, ma solo diverse per scopi, pubblico e funzioni sociali), decretando la differenziazione tra "parole da telefonino" e "letteratura tastabile".
    O forse evolveremo in Primati ignoranti che badano solo ai bisogni basilari di sopravvivenza; non si sa mai.
    Beata l'ignoranza che fa fare più figli, perché sarà la madre degli uomini di domani (mentre noi, cervellotici ricercatori dell'astratto, dureremo solo una generazione...).

    Buona letteratura a tutti!

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  2. Sacrosanta chiusura ... ma non è poi detto : potremo sempre adottare un paio di bambini, ed educarli alla capzione-analisi cervellotica delle diverse realtà !
    Sui libri : stanno sviluppando pc - quindi, a maggiore ragione, libri elettronici - sottili come la pellicola fotografica ... come dire che la rincorsa del "virtuale" al "materiale" prosegue (e sono curioso di vedere i risultati prossimi venturi, è il bello).
    Sul resto : concordo con tutto.

    ---

    Tienimi informato sulle tue prossime produzioni/iniziative, mi raccomando.

    (e presto ti contatto per la chiusura di quell'altro progetto).

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  3. "...rincorsa del "virtuale" al "materiale"..."? Ma se l'e-book cerca di imitare il libro cartaceo, allora non ha più senso usare direttamente quest'ultimo?

    Adottare bambini? Tanto vale prendersi un cane cui insegnare a riportare il frisbee, cosa che dà molta più soddisfazione direttamente godibile, che non un cervellotico adulto di un domani che non vedremo.
    L'intelligenza non ha mai fatto una significativa differenza nell'evoluzione, visto che pure i babbuini, come i lombrichi, scopano e danno seguito alla propria specie, senza farsi tante paturnie in merito.
    L'ignoranza rende liberi.

    Ti terrò aggiornato, se lo faccio di giorno, ma se lo faccio di notte ti terrò annottato.

    Ciao!

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  4. Mai limitare la ricerca, MAI !
    (sennò, va a farsi fottere la sana "competizione" tra i due formati ... questo è il senso del mio post, cioè 1 dei sensi).

    Maddài, come sei sfiduciato nelle possibilità del fantastico Genere Umano !
    Pensa invece a questo : un bambino, il frisbee lo può a sua volta lanciare a te ... il cane no.
    (a prescindere dal fatto che trovo quel passatempo abbastanza carino ma totalmente idiota).
    Mai pensato, a due lombrichi che scopano nella terra ...

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  5. Prova a pensare a due lombrichi che scopano nella terra mentre si lanciano un frisbee...
    E ad un cane che ti riporta il bambino che gli hai lanciato...
    Che mondo fantastico!

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