Testata

Diritti ?






0

Le grafiche faccialibresche posseggono l'oggettiva qualità dell'immediatezza brillante.
E' uno dei motivi per cui continuo a bazzicare quell'ambiente schifato dal monaco Lorenzo e da Uomo. Ed ogni tanto, mi viene voglia di ripubblicarle sull'Orlodelboccale.


1

La prima è stata prodotta da La Casa Rossa [ 1 ] e re-distribuita da Matteo Luca Andriola PrBis nel commento [ 2 ] al pezzo “Il marchio dell'imperialismo sul gay pride” ri-pubblicato su L'AntiDiplomatico [ 3 ], e riguarda i finanziatori del Gay Pride : a prescindere di una critica alla fonte del manifesto e ai singoli punti ( dissento sulla presunta colpa di cui le telco sono accusate ) essa esemplifica lo sforzo comunicativo-pedagogico delle grandi compagnie multinazionali – talvolta brevemente descritte con il termine corporation – nell'intento di formare compiutamente il cittadino del futuro, un essere totalmente egoista quindi totalmente auto-referenziale.

Ma anche totalmente flessibile e pronto a soddisfare ogni istanza proposta ( = imposta subdolamente ) dal Sistema.
Tradotto nella politica concreta, vediamo da anni lo scambio tra alcuni diritti civili a favore di minoranze nette come i soggetti LGBT e i clandestini { supportati dai divi dello showbiz made in Usa e noti in tutto il mondo, quindi testimonial efficaci, e da soggetti costruiti localmente, come Roberto Saviano che su FB ha 2,5 M di seguaci [ 4 ] } e alcuni diritti sociali estesi ( lavoro, protezione sociale, eccetera ) che gli “economisti” ci ripetono ossessivamente essere pretese obsolete, proprie delle persone pigre, poco laboriose e pavide, che non hanno il “coraggio” di affrontare il radioso futuro che l'Élite ci propone = impone subdolamente.
E il Pansessualismo fa parte della narrazione suadente in atto, ne è uno dei cavalli di battaglia utili alla realizzazione compiuta della società liquida nell'Occidente già completamente sviluppato ed in fase conclamata di downgrade socio-economico.


Censura 18


28 giugno 201810:00

Nuova direttiva Ue sul copyright: Di Maio contrario, per Tajani necessaria "per garantire libertà di espressione"


Con le nuove norme i colossi di Internet come Google, Facebook e YouTube dovrebbero pagare i diritti dʼautore per i contenuti diffusi sulle loro piattaforme

[ ... ]

La proposta di direttiva (che sarà votata in aula il 5 luglio) prevede in particolare due disposizioni che hanno suscitato molte reazioni: la prima considera lo snippet di un articolo, ovvero la pubblicazione di un link con una breve anteprima, una forma di utilizzo dei diritti d'autore, che necessita quindi dell'autorizzazione e del compenso all'editore; la seconda individua nei soggetti che consentono questa pubblicazione, ovvero grandi piattaforme come Facebook o YouTube, i responsabili della pubblicazione stessa. E che quindi questi debbano dotarsi di filtri che riconoscano e blocchino eventuali violazioni del diritto d'autore.

[ ... ].

Tgcom24


1

Ci provarono diversi governi nella “Italia” [ 1 , 2 , 3 ... ] ed è la volta della burocrazia UE.

Per un verso, la nuova Proposta di direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale dell'Unione Europea [ 4 ] che è stata approvata il 20 giugno dalla commissione giuridica [ 5 ] e verrà votata dopodomani dal Parlamento di Strasburgo, è l'ennesimo capitolo della guerra commerciale con i colossi del www ( che risiedono quasi tutti negli Usa ).
Ma gli articoli 11 e 13 stritoleranno tutti i siti che, attraverso la rete sociale, condividono contenuti ( testuali, visuali ) anche parziali da pubblicazioni cartacee oppure digitali ( come l'Orlodelboccale che state leggendo, allocato sui server di Google ). Non sarà, insomma, una mera faccenda di meme [ 6 ] come asserito da qualcuno [ 7 ].
Anche chi, come me, non trae alcun beneficio economico da quest'attività diaristica, dovrà pagare qualcosa di simile a un contributo SIAE.
O, meglio, sarà la società ospitante il blog che pagherà dazio all'UE, e quindi si rifarà in qualche modo sull'utente che in qualità di redattore del proprio spazio on-line ( ri-)pubblicherà e linkerà  contenuti – anche parziali ! – dalle testate giornalistiche registrate.
L'ANSA e le altre agenzie di stampa sono – come si può facilmente immaginare – d'accordo con l'intenzione legislativa : [ 8 ].
E il dispositivo che verrà votato è più restrittivo della bozza che venne commentata da il Sole 24 Ore nel dicembre scorso [ 9 ].
L'esito di questa guerra, potrebbe essere la decimazione della blogosfera e del web sociale : solo LOLcat ( i gatti fotografati nelle peripezie e nelle espressioni buffe ) dopo. Forse, nemmeno quelli [ 10 ].
E, guardate il “caso”, tale provvedimento liberticida arriva a maturazione nel momento in cui partiti e movimenti cosiddetti “populisti” stanno conquistando i parlamenti europei occidentali, anche grazie alla circolazione delle idee nella rete.

E' così stata soppressa la Sua posizione lavorativa


Licenziato dal robot

LA LETTERA
L'azienda gli scrive: una macchina al suo posto. Addio al lavoro dopo 30 anni


La motivazione del licenziamento è la seguente. Lei è addetto al posizionamento delle paint cap ossia dei tappini provvisori sui fusti prima del processo di verniciatura degli stessi. La nostra società, in seguito a una riorganizzazione aziendale e ottimizzazione dei processi produttivi, in data 23 febbraio 2018 ha installato una macchina, denominata Paint Cap Applicator, che svolge in automatico il medesimo lavoro sino ad oggi da Lei svolto. E' così stata soppressa la Sua posizione lavorativa.

Abbiamo valutato la possibilità di assegnarLe altre mansioni, anche di livello inferiore, riconducibili alla Sua professionalità e comunque a Lei utilmente affidabili. Purtroppo non è stata reperita alcuna posizione lavorativa vacante, essendo tutti i posti già occupati da altri dipendenti.

Abbiamo avviato la procedura per la risoluzione del rapporto di lavoro avanti alla Direzione Territoriale del Lavoro ai fini dell'esperimento del tentativo di conciliazione. L'incontro avvenuto in data 29.03.2018 ha avuto esito negativo.

Il licenziamento ha dunque effetto a far data dal 16.03.2018.

[ ... ].


Monica Autunno
MELZO (Milano)

UNA MACCHINA che svolge esattamente il suo lavoro, all'azienda non serve più: licenziato dopo 30 anni operaio disabile. Al suo posto un robot che non prende stipendio, non rischia infortuni e non ha neppure una famiglia da mantenere. L'uomo, Osmu Labib, originario del Marocco, ha 61 anni e una mano in meno, la destra. Gli rimase sotto una pressa il 6 marzo 1991, nella stessa azienda dalla quale ora viene allontanato, la Grief Italia srl; una ditta che produce taniche e contenitori a Melzo, nel Milanese, e che nell'aprile scorso, via missiva e senza nessun tipo di preavviso, gli ha dato il benservito.

LA LETTERA che ha distrutto la serenità di Osmu, in Italia da quasi quarant'anni, sposato e con figli, parla di licenziamento per giustificato motivo, e per questo senza obbligo di preavviso. Tutto molto semplice. In fabbrica il marocchino era da molti anni assegnato all'attività di posa di tappi sui recipienti prodotti, prima del processo ultimo di verniciatura. Una mansione semplice, ma adatta alle sue condizioni fisiche.

[ ... ]

«Staffetta uomo-macchina inarrestabile»
L'esperto dell'Ocse: «Saliranno le diseguaglianze ma si creeranno altri impieghi»


di ELENA COMELLI
PARIGI


LA ROBOTIZZAZIONE di alcune funzioni all'interno delle fabbriche è un processo inarrestabile, ma i posti di lavoro che si perderanno da una parte potranno essere recuperati dall'altra, secondo Stefano Scarpetta, direttore del dipartimento Occupazione, Lavoro e Politiche sociali dell'Ocse di Parigi.

[ ... ]

Le perdite di posti di lavoro verranno compensate dalla nascita di nuove funzioni?

«Al momento è difficile dirlo, ma ritengo che semmai ci sarà bisogno di più gente di prima. Il punto è che assisteremo a un aumento delle disuguaglianze. Per un altro 30% dei lavoratori, infatti, il lavoro cambierà in maniera consistente e si allargherà inevitabilmente il gap fra chi avrà le competenze giuste o avrà un'età adatta per evolversi, starà nel Paese giusto o nella regione giusta, rispetto a tutti gli altri che rischiano di restare indietro».

[ ... ].

QN, prima pagina e pagg. 8 – 9, 25 maggio 2018


1

“Giusta causa” ?

Arriva un Paint Cap Applicator – ho abbreviato in PCA – in fabbrica e un essere umano perde un reddito decente per sé e la sua famiglia, totalizzato con 30 anni di onesto lavoro.
La colpa non è del robot : esso non porta con sé un peccato originale ( tranne per coloro che considerano la riproduzione del corpo umano un sacrilegio ), non è il robot che licenzia ( come suggerito nell'occhiello figurato del pezzo riportato sopra ) ma il Padrone che esegue la sua brava parte di massacro sociale.
La selezione sociale corroborata dalla progressiva automatizzazione delle linee di produzione non guarda in faccia a nessuno, “italiano” nativo della penisola oppure cittadino importato da altrove, ogni sacrificio umano è lecito – “giusta causa”.
Tutto può avvenire senza la minima resistenza da parte degli “italiani”, che si azzuffano per l'accoglienza dei migranti – che certamente nello schema attuale incidono negativamente sulla disponibilità e qualità del lavoro – ma non ragionano sul contenitore, il modello economico che è in decrepitezza conclamata e sta macellando la gente.
Il burocrate dell'OCSE di Parigi spara il solito e ben conosciuto spot pro-globalizzazione e tecno-fideista, racconta balle sfacciate sull'occupazione – “ritengo che semmai ci sarà bisogno di più gente di prima” – ed è costretto dall'evidenza stringente del fatto di cronaca a dire una parte della verità – “Per un altro 30% dei lavoratori, infatti, il lavoro cambierà in maniera consistente e si allargherà inevitabilmente il gap fra chi avrà le competenze giuste o avrà un'età adatta per evolversi, starà nel Paese giusto o nella regione giusta, rispetto a tutti gli altri che rischiano di restare indietro”, che è una parafrasi edulcorata di “parecchi milioni di lavoratori verranno buttati in mezzo alla strada”.

629 ( 11 , 7 )


629 persone ostaggio di Salvini

Il ministro chiude tutti i porti e ordina alla nave della ong che ha salvato centinaia di migranti di andare a Malta
La Valletta replica: non spetta a noi. L'Aquarius: a bordo 11 bambini e 7 donne incinte, c'è cibo solo per 3 giorni


[ ... ].

la Repubblica, 11 giugno 2018, prima pagina


1

Sghignazzo di gusto, leggendo talvolta il fogliaccio di De Benedetti e Scalfari. E mi basta poco.

Menzogna # 1 : “629 persone ostaggio di Salvini”, in Realtà non possono essere “ostaggi” perché respinti; poi, il blocco di un flusso immigratorio clandestino è il semplice dovere del Ministro degli Interni di un Paese appena decente.

Menzogna # 2 : “ong che ha salvato centinaia di migranti”, in Realtà sappiamo che il carico dei clandestini è concertato [ 1 , 2 , 3 ... ] e mascherato da “emergenza umanitaria”, un vero e proprio servizio di traghettamento criminale, lubrificato da parecchi anni.

Pathos per le casalinghe annoiate : “a bordo 11 bambini e 7 donne incinte” ... ma su 629 persone, la maggior parte maschi giovani, forti, e abili allo sfruttamento padronale. Peraltro, come diceva Leb66 su Faccialibro [ 3 ] : SE questi scappassero davvero da fame e guerra lasciando indietro i bambini e le donne incinte, i veri mostri sarebbero loro.


E siamo solo al titolo.


LOve




La copertina.


E' un destino eroico ciò che sta avendo il mio ultimo libro, “LOve. Discorso generale sull’amore” (La nave di Teseo), subito bollato come il racconto di un “erotomane, collezionista compulsivo di relazioni sessuali” (sic) su "la Repubblica", quasi che il suo autore sia da mettere all'indice morale rispetto all'autentica rispettabilità della scrittura e del vivere quotidiani, e ancora, sempre dal medesimo foglio, destinato, sappiamo, ai ceti medi riflessivi, connotato come luogo colmo di “volgarità”; su questa strada, si è resa necessaria la mia decisione, dopo uno scontro con il signor Michele Serra e il signor Marino Sinibaldi, di chiedere la cancellazione dei file audio dall'archivio di Radiotre, altro caposaldo della miseria immaginativa cosiddetta progressista. Evidentemente, l'informazione culturale “di sinistra” del nostro paese mi reputa osceno, impresentabile, ed è questo, va da sé, un immenso e incalcolabile titolo di merito, un titolo ulteriore, ma anche la prova evidente di una subcultura segnata dal devastante moralismo piccino-borghese e conformista in nome di una "vocazione maggioritaria" rivolta alla conquista del consenso più acefalo. Senza volerlo, hanno fatto di me un eroe e di "LOve" un diamante. Spero lo leggiate per comprendere in quali abissi culturali dimora il paese della lettura presidiato da un ceto intellettuale che ha consegnato alla destra il monopolio della disinvoltura, ossia una sinistra gretta e devastata dal moralismo e dall'impotenza sessuale. Solo gli ottusi hanno timore, come sempre affermo, di pronunciare parole quali "sborra" , "bocchino", "inculata", quasi si debba vigilare in modo poliziesco sul linguaggio stesso. Grazie di avermi fatto comprendere d'essere assai più libero di quanto già ritenessi.
Fulvio Abbate


1

Così.

Leggo ed apprezzo da anni Fulvio Abbate [ 1 ] intellettuale libero ed elegante che scrive libri, contribuisce a trasmissioni televisive e radiofoniche, e gestisce un proprio canale YouTube [ 2 ], ed apprendo che il suo ultimo libro – “LOve. Discorso generale sull’amore” ( La nave di Teseo ) – è stato, ça va sans dire, stroncato da “la Repubblica”.
E' l'ennesimo episodio di un perenne conflitto conflitto con la casta piddina [ 3 , 4 , 5 ... ] che include pure uno scazzo con l'intellettuale organico al Potere Michele Serra il quale, preso di mira dalla satira di Abbate qualche settimana fa [ 6 ] con istinto riflesso di chi un tempo fu “comunista”, ha risposto con la più feroce delle accuse : “Sei un fascista” [ 7 ].
Espressione usata a cazzo, come succede il 99% delle volte in cui viene tirata fuori da personaggi pubblici oppure sconosciuti, in un Paese che ha smarrito Memoria e capacità di costruzione del Futuro, ma si compiace della propria abilità nel divorare il Presente e, sfinito nell'azione oppure semplicemente e naturalmente esauritosi fino alla demenza, desidera fortemente lo stato ideale che ho chiamato Stanza di Luce [ 8 ] e ci monderà dal Male liofilizzandoci alla condizione di punto, senza più possibilità di ritorno ad una forma più complessa.

[ ... ]

Bookmark and Share

Ira e Bugie




Il pezzo di Michele Serra, su la Repubblica del 20 aprile 2018.


IL BULLISMO IN ITALIA: COMPORTAMENTI OFFENSIVI E VIOLENTI TRA I GIOVANISSIMI

Anno 2014

[ ... ]

Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%). Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).

ISTAT


[ ... ]

1

Ancóra un recupero da aprile, ch'è stato un mese davvero intenso di pezzulli da ricordare a beneficio della memoria.

Questa è l'ennesima Amaca famigerata di Michele Serra [ 1 ] che devo commentare sul mio blog.
Innanzitutto, SE quanto scritto dall'ex-giullare di “Cuore” fosse vero, lui stesso avrebbe dovuto iniziare l'articolo con un'autocritica, per sé e per il partitone cui è filologicamente organico ( il PCI → PD ) che storicamente e fino all'ultima trasformazione di cui i risultati sono oggi chiari [ 2 ] si è occupato della classe bassa.
Il pezzullo narrerebbe quindi un evidente, epocale e disastroso fallimento di un'attività politica pluri-generazionale.

Ma è vero, quello che scrive Serra ?


23


Uno, nessuno e Di Maio

Mattia Feltri

Di Maio 1: «Il Movimento è nato in reazione al Pd, al loro modo di fare politica. E oggi offre uno stile nuovo». Di Maio 2: «Il Pd ha un’idea perversa del concetto di democrazia». Di Maio 3: «Il Pd è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona». Di Maio 4: «Il Pd si fa pagare da Mafia Capitale». Di Maio 5: «Il Pd profana la democrazia». Di Maio 6. «Nel Pd hanno una questione morale grande come tutto il Pd». Di Maio 7. «Nel Pd sono ladri di democrazia». Di Maio 8: «Il Pd è il simbolo del voto di scambio e del malaffare». Di Maio 9: «Nel Pd ci sono gli assassini politici della mia terra, sono criminali politici». Di Maio 10: «Il Pd fa politiche che favoriscono i mafiosi». [ ... ] Di Maio 23: «Il nostro primo interlocutore è il Pd con l’attuale segretario e con le persone che in questi anni hanno lavorato bene».

La Stampa, 6 aprile 2018


1

Menefrego del mercato rionale in corso d'opera tra i partiti politici, per spartirsi il Potere in un possibile ma non certo nuovo Governo “italiano” che non metterà certo in discussione il paradigma economico installato e non più funzionale, e, credo, nemmeno darà qualche contentino agli elettori ( che, nel caso arrivasse, sarà un placebo inutile ).

Riporto un altro post-it da aprile che è un repertorio magistralmente redatto : la sintesi di uno dei motivi per cui recarsi ai seggi per votare, nella “Italia”, è perfettamente inutile.

[ ... ]

Bookmark and Share

50.000


Caso maestre diplomate: duemila subito escluse dalle graduatorie per il ruolo

E' uscito il parere dell'Avvocatura sulla sentenza del Consiglio di Stato: non avrà effetto immediato su tutti, ma solo sui ricorrenti. Sindacati e Miur: "Ora soluzione politica". Anief annuncia lo sciopero della fame

di ILARIA VENTURI

Era atteso da mesi il parere dell’Avvocatura sull'intricata vicenda delle maestre con il diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002 che una sentenza del Consiglio di Stato, riunito in seduta plenaria a dicembre scorso, aveva escluso dalle graduatorie ad esaurimento (Gae), ovvero dal canale per l'accesso al ruolo. Il verdetto su come regolarsi di fronte a tale pronunciamento è arrivato: ha effetto immediato soltanto per i circa duemila docenti ricorrenti. Questi saranno dunque subito esclusi dalle Gae e dovranno passare alle graduatorie di Istituto, perdendo così il diritto alla cattedra fissa. In tutti gli altri casi - spiega in una nota il ministero - bisognerà attendere le rispettive sentenze nel merito, che, con ogni probabilità, si uniformeranno alla decisione del Consiglio di Stato.

La vicenda coinvolge 43.600 maestre e maestri - la maggior parte precari storici - di cui cinquemila nel frattempo già assunti a tempo indeterminato. Tra questi, non risultano insegnanti che da qui a giugno rischiano di essere mandati a casa, fa sapere il ministero. Il problema si aprirà semmai nei mesi successivi e dunque con il nuovo anno scolastico. "Restano fermi - continua la nota Miur - i diritti acquisiti di coloro che sono risultati destinatari di una sentenza già passata in giudicato".

[ ... ].

R.it – Scuola, 21 aprile 2018


1

Altro post-it da aprile : la precarizzazione a vita delle maestre che si sono diplomate alle magistrali e sono in graduatoria GaE, circa 50mila.

Un declassamento professionale che è anche, automaticamente, declassamento sociale ( vedi credenziali per accedere al mutuo casa ... eccetera ).

La coperta è corta, ma non è solo questo : si rinsalda un preciso modello di società di pezzenti, che dovrebbero essere felici perché “flessibili”.

[ ... ]

Bookmark and Share

Carezze


Il progetto – Al lavoro nel centro profughi

Impiegati Novartis
Una giornata da volontari pagati dall'azienda


Quaranta dipendenti della multinazionale farmaceutica Novartis, una giornata lavorativa diversa dal solito. Si sono rimboccati le maniche per dare una mano nei due centri di accoglienza del Progetto Arca, in via Sammartini e in via Aldini a Milano. Otto ore di volontariato al servizio degli immigrati.

Da Origgio a Milano, manager e impiegati volontari per un giorno

Il personale della Novartis al lavoro nel centro migranti

La brand manager e l'assistente strategica si occupano dei pacchi viveri. Il direttore della divisione, invece, fa parte della squadra in tuta bianca che sta imbiancando lo stanzone accanto.

[ ... ]

Non è la prima volta che la multinazionale svizzera propone ai dipendenti di lasciare le scrivanie per un giorno e di andare a fare volontariato. Li chiamano Comunity partnership day e a livello mondiale sono arrivati all'edizione numero 23.

[ ... ]

Perché? «Sono qui innanzitutto per capire io stesso», risponde Francesco Barbieri, appoggiando il rullo con cui stava imbiancando. Alla Novartis riveste il ruolo di responsabile della divisione Respiratory Franchise, il che significa che a lui fanno capo 200 persone. Ma oggi, in via Sammartini, è un volontario tra gli altri della squadra di imbianchini che risponde alle direttive di un rappresentante di Progetto Arca. «Mi sto rendendo conto che la rete che si occupa dei migranti è una macchina complessa, in cui si lavora tanto e bene. Sto osservando un interessante modello organizzativo che si occupa di queste persone». Si ferma e lo ripete: «Persone». Poi conclude: «E se prima avevo un po' di orgoglio nazionale, ora sono proprio contento di essere italiano».

[ ... ].

Corriere della Sera – Milano, 9 maggio 2018, pagg. 1, 13


1

Che una multinazionale si prodighi nelle carezze ai migranti, non è certo una novità.

Il marketing di tale iniziativa è poi tessuto da uno dei quotidiani “italiani” meno peggio cioè il Corriere, che evidenzia il supporto dato su consiglio dell'azienda alla mass-migrazione mentre, leggendo l'articolo a pag. 13, si scopre che solo 40 dipendenti sui 200 che hanno aderito alla giornata di “volontariato”, si sono prodigati per le “risorse” che arrivano dal mare.
Ma un migrante, per la stampa “italiana” ed i suoi Padroni, vale più di un cieco dell'Unione italiana ciechi a Milano, di un disabile della cooperativa il Granello Don Luigi Monza a Cislago, di un giovane in difficoltà del Villaggio Sos a Saronno.
Opere caritatevoli che, sicuramente, non distinguono tra “italiani” e stranieri ed assistono anche questi ultimi, ma la notizia andava fatta evidenziando un'attività che si occupa esplicitamente di migranti con tanto di dipendente molto carina usata come testimonial in prima pagina dell'inserto locale milanese, che dipinge una parete con un sorriso splendido, ed ancóra all'interno.
Innovazione ed accoglienza senza limiti, il binomio tipico della globalizzazione, è il nocciolo di questo spot cartaceo dissimulato come articolo giornalistico ma palese velina del regime.

Il cane pastore e il megafono


John Kerry in Italia

«Non togliete le sanzioni alla Russia»

di Federico Fubini

L'ex segretario di Stato degli Stati Uniti al Corriere: «Non togliete le sanzioni, da Mosca insidie e attacchi, nessuno può essere sereno» [ ... ].

L'intervista – John Kerry

«Non togliete le sanzioni. Da Mosca insidie e attacchi, nessuno può essere sereno»

L'ex segretario di Stato: «L'Iran? Se salta l'accordo, sarà peggio»

[ ... ].

Le tensioni in Medio Oriente

E Israele si prepara alla rappresaglia (di Teheran) in arrivo dalla Siria: «Niente sorprese»

[ ... ] Yuval Steinitz, il ministro dell'Energia [ di Israele ], ha anche minacciato Bashar Assad: «Non può restare tranquillo a Damasco, siamo pronti a eliminarlo» [ ... ].


Corriere della Sera, 8 maggio 2018, pagg. 1, 10


[ ... ]

1

Ogni Impero consta di gerarchia ed esercito.

Il cane pastore del burattone “Usa”, Paese centrale dell'Impero Amerikano, è arrivato per dare istruzioni al burattino “Italia”, preoccupato che un eventuale ( ma, al momento, improbabile ) governo con la Lega nella coalizione possa cancellare le sanzioni alla Federazione Russa, ordinate anni fa a causa del legittimo ritorno a casa di milioni di cittadini russi etnici della Crimea [ 1 ] che mai è stata ucraina fino al regalo di Nikita Khrushev ( Никита Хрущёв ) nel 1954.
E il Corriere ha ripetuto ossessivamente le istruzioni date ai servi, nella spalla della prima pagina e a pagina 10.
E' superfluo rimarcare come tale avvertimento mafioso sia ridicolo, siccome arriva dallo Stato che è il killer # 1 del mondo, dopo le stragi in Libia, Siria, Ucraina ed altri Paesi, finanziate e partecipate operativamente da Washington ed alleati.

Impero



La scena mondiale geopolitica sta muovendosi rapidamente. Il fattore di accelerazione è la… decelerazione della globalizzazione, perlomeno come era stata servita in Occidente. Il problema di fondo è la grande difficoltà di una ulteriore espansione dell'Impero americano, insieme alla Cina, impegnata a sua volta in una profonda trasformazione interna, che preme per una svolta. L’egemonia globale americana si fonda su due principi essenziali per la propria sopravvivenza: il dollaro come valuta di riserva mondiale e la potenza militare.
Trump, che è la conseguenza di un processo (e di rigetto) di decadenza, rappresenta una svolta per quanto riguarda le politiche interne, ma per quel che riguarda la politica estera, a parte un approccio (forse) meno folle rispetto alla “benevolente egemonia globale” dei neocon, non può però essere davvero stravolta nelle sue linee guida generali, che prevedono il mantenimento della preminenza strategica e ideologica degli Stati Uniti nel mondo.
In questo, il potenziale militare e la guerra/bene rifugio, sembra stia rimanendo l’unica carta che Washington possa giocarsi per mantenere il proprio primato.
Stiamo comunque pur sempre parlando di un impero, che vede il Paese (inteso come nazione) in decadenza, ma con la sua élite, che al contrario, non è mai stata più ricca e potente come adesso. Si preferisce un impero, anche se quella non è la migliore scelta in assoluto, se questo rimane una alternativa più accettabile rispetto all'anarchia e al caos.
Ma se invece è lo stesso impero ad essere il caos?
Inoltre, rispetto alla fine del sistema di Bretton Woods e della convertibilità oro-dollaro che gli USA non potevano più sostenere, allorquando riuscirono comunque a conservare l'egemonia globale (insieme a tutti i benefici che essa comporta) solo grazie all'insufficiente sviluppo economico e alla subalternità dei suoi antagonisti (Europa in primis), adesso la situazione è potenzialmente ben diversa. La sconfitta dello Stato Islamico ad opera dei russi e dei loro alleati siriano/sciiti, insieme alla situazione che si è creata sul terreno, non piace né a Washington, né a Londra e a Parigi, figuriamoci a Tel Aviv.
E se gli Stati Uniti per la prima volta in tempi unipolari si sono trovati a far fronte a un qualcosa cui non erano mai stati impegnati a gestire, ovvero a un reale contrappeso di forze; allo stesso tempo, chi aspira a sostituirsi agli USA, non potrà solo produrre e risparmiare, come fanno ad esempio i cinesi. Questo perché il centro di un impero, oltre ad esercitare la supremazia tecnologica, militare, economica e mediatica, deve essere un luogo di consumo di beni e servizi.
Ed in questo senso, pur tenendo conto della lungimiranza cinese, il dominio americano non sarà facile da scalzare in tempi brevi.




Introduzione

[ ... ]

B: Ma non ci si può esprimere appunto producendo e consumando e basta?
A: Abbiamo già detto che la civiltà industriale è stercoraria, cioè che il suo fine non può non essere l'escremento. Ora che cosa fa l'uomo defecando? Si esprime, forse?
B: No, non direi. Si alleggerisce, semmai.
A: Giusto, si alleggerisce. Cioè, si mette in condizione di consumare di nuovo. Quest'alleggerimento, appunto, è l'atto della defecazione. Ma si dà il caso che l'uomo produca e consumi troppo, ossia si prenda un'indigestione. Allora abbiamo la purga. Cioè la guerra. Nel ciclo produzione-consumo, la guerra sembra indispensabile e inevitabile per evitare le costipazioni periodiche della società produttrice e consumatrice. Durante la guerra, infatti, il consumatore normale del tempo di pace è sostituito dal soldato, cioè da un consumatore eccezionale per intensità, quantità, rapidità e varietà. Si consuma in guerra in un giorno più di quanto si consuma in un anno in tempo di pace. Da ultimo, il soldato, non contento di consumare beni e ricchezze, consuma vite umane, prima di tutto quelle dei suoi nemici poi la propria. Sì, perché non bisogna dimenticare che il produttore-consumatore per essere davvero tale, deve anche e soprattutto essere prolifico e dunque omicida. Senza sovrapopolazione niente produzione in serie, senza produzione in serie niente sovraproduzione e senza sovraproduzione niente guerra. L'omicidio non è che l'altra faccia della prolificità.

[ ... ].

Alberto Moravia, “La Rivoluzione Culturale in Cina – ovvero il Convitato di pietra”


[ ... ]

1

Se ne parla poco dell'Impero, nelle testate mainstream i servi detti “giornalisti” fingono da sempre che gli Usa siano un Paese tra tanti, diciamo “amico” anzi il più grande “amico” che ci protegge dalle minacce là fuori nel buio ( informativo, quindi immaginario, figurativo ) oltre lo steccato.

Ma parlare dell'Impero e dei suoi meccanismi è, altrettanto, parlare di noi stessi.
Il tema dei testi che riporto è Impero e Consumo : a quello di Stanis Vlad [ 1 ] ho allegato uno stralcio sapido e pertinente, dalla raccolta di corrispondenze e riflessioni sul fenomeno cinese ( e su di noi da questa parte ) scritte da Alberto Moravia e pubblicate la prima volta nel 1967 – la copia che ho tra le mani è una recente edizione tascabile Bompiani ( € 10,00 ).

[ ... ]

Bookmark and Share

Saviano



SE QUESTO E' UN UOMO (GUERRA E PROPAGANDA DI GUERRA)

di Riccardo Paccosi

In aprile, il fronte USA-Inghilterra-Francia annuncia di voler bombardare la Siria e Roberto Saviano, pochi giorni prima, gli fornisce assist ideologico sottolineando quanto sia crudele il regime siriano. Egli fa questo sulla base di accuse d'uso di armi chimiche al governo siriano, rispetto alle quali il capo del Pentagono James Mattis afferma, soltanto pochi giorni dopo, non esserci alcuna prova.
Due giorni fa, il premier israeliano Netanyahu esplicita l'intenzione di muovere guerra all'Iran e Saviano, immediatamente, se ne esce fuori non già supportando le accuse israeliane inerenti al possesso iraniano di armi nucleari (stavolta, infatti, pare sussistere un'assenza di prove persino maggiore), bensì con una filippica riguardante i diritti umani in quel paese.

Io penso che non ci sia nulla di più disumano e mostruoso della guerra. E la disumanità e la mostruosità non sono rappresentate tanto dalla violenza e dalla devastazione in quanto tali, quanto soprattutto dall'orrore che delle classi dominanti possano disporre a loro piacimento della vita e della morte delle classi più povere nonché della popolazione intera.
Nella guerra, però, il lato oscuro dell'umanità non viene espresso solo dalle èlite politiche che, al sicuro delle loro stanze, decidono di massacrare le popolazioni: quel lato oscuro è anche espresso dalle tante figure intermedie che concorrono alla realizzazione dei progetti guerrafondai.
Ci sono innanzitutto le èlite economiche, che prosperano grazie al commercio di armi.
C'è poi la manovalanza militare, che semina terrore, saccheggio e stupro presso la popolazione civile.
Ma in qualsiasi epoca e sotto qualsiasi forma di governo, l'apparato di stato da sempre necessita anche d'un certo grado di consenso sociale intorno alla guerra. Ogni Hitler, insomma, ha bisogno di un Goebbels che gli organizzi la propaganda.
Dunque, coloro che sono addetti alla manipolazione dell'opinione pubblica, coloro che si occupano di divulgare informazioni e opinioni atte a fornire giustificazioni moraleggianti alla volontà di sterminio e di profitto dei guerrafondai, svolgono un ruolo non meno decisivo.
Dunque, anche se questi uomini della propaganda guerrafondaia non sganceranno personalmente bombe dagli aerei, anche se non saranno loro a organizzarsi in milizie, anch'essi rappresentano il punto più estremo di degradazione etica e morale a cui possa giungere l'essere umano.

Occorre combattere con ogni mezzo i governi e le forze politiche che, in Italia, promuovono la guerra per gli interessi delle classi dominanti.
Occorre altresì considerare come nemici del genere umano tutti coloro che si mettono al servizio, attraverso la propaganda ideologica, dei disegni di guerra e di destabilizzazione del mondo.




[ ... ]

1

Ogni aggressione a Stati sovrani esterni all'Impero Amerikano viene preceduta da una propedeutica a base di fake news [ 1 ] ed opinioni “intellettuali” degli influencer : i cani pastore che indicano al Popolo ( il_bobbolo ) il corridoio d'opinione giusto in cui ficcarsi, a supporto ( im-)morale delle azioni di guerra in casa altrui.

L'entità “Roberto Saviano” non mi ha mai convinto, l'ho sempre ritenuto un prodotto abilmente progettato e confezionato, una delle chiavi di volta della furba comunicazione del regime dissimulata come soggetto antagonista del sistema malavitoso e così conficcata nell'area alternativa ed “impegnata”, già dal prodotto editoriale e mediatico “Gomorra”.
Falso come un bicchiere di carta.
E' il suo allineamento integrale alle direttive dell'élite, che esplicita il suo falso antagonismo, e concordo con le parole di Riccardo [ 2 , 3 ].
{ avrei solo aggiunto una menzione per Luciana Littizzetto, altra cagna pastore mediatica – dissimulata come “comico” – sempre sulle barricate del regime, a gridare quanto siamo fortunati noi sudditi dell'Impero – stolto, è chi non capisce – e come sono bruti tutti quelli che stanno là fuori [ 4 ] }.

[ ... ]

Bookmark and Share

Odessa


Strage di Odessa: parla una sopravvissuta. “La brutalità ed il terrore di quel giorno dovevano essere una lezione per qualunque oppositore.”

Ripercorriamo con le parole di una testimone diretta il giorno in cui il mostro creato in Ucraina ha sprigionato tutta la sua atroce brutalità

di Maurizio Vezzosi e Giacomo Marchetti


A quasi due anni da uno dei più tragici episodi di violenza fascista dei nostri tempi, abbiamo intervistato Svetlana, una sopravvissuta della strage consumatasi ad Odessa il 2 Maggio del 2014. Svetlana, di cui non riveliamo la reale identità per ragioni di sicurezza, vive in Italia da tempo. Alleghiamo al testo alcune foto e documenti utili a contestualizzare questa testimonianza. Sulla scia di sangue di Maidan, la tragedia di Odessa, insieme al massacro di Mariupol, segnano un “prima” e un “dopo” nel conflitto ucraino: una guerra civile che si protrae da quasi due anni nel silenzio assordante dei media occidentali. Nonostante i documenti ufficiali parlino di 48 persone uccise, la maggior parte dei testimoni e dei giornalisti che hanno seguito la vicenda concorda sul fatto che il numero reale dei morti sia tragicamente più alto. Nel frattempo, sabato 27 Marzo circa 100 neonazisti ucraini hanno attaccato il presidio dei parenti delle vittime che ogni domenica ricorda la strage radunandosi presso la Casa dei Sindacati di Odessa.

[ ... ].

L'Antidiplomatico


1

Odessa ( Одесса ) [ 1 ] è una città sita sulla sponda settentrionale del Mar Nero, che per il feeling particolare dei russi per la “Italia”, gli stabilimenti balneari e il turismo di massa già organizzatovi in epoca sovietica, è stata definita “la Rimini del Mar Nero”.  Dal 1819 al 1879 fu porto franco, divenne crocevia di traffici legali e illegali, e da allora si è meritata anche la definizione di “città della malavita”. Nel 1905 divenne luogo della rivolta operaia sostenuta dall'equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra, e nel periodo post-bellico è stata usata come set per numerose produzioni cinematografiche sovietiche.

Il sito venne sviluppato come luogo per la vita civile dalla Russia zarista, che nel XVIII secolo strappò ai tartari e al loro protettore ottomano l'intera sponda del mare dalla Bessarabia al Caucaso – organizzata amministrativamente come Novorussia ( Новоро́ссия ) [ 2 ] – a partire da un forte militare turco.
Quindi Odessa è città russa nelle ossa, contrariamente alle bugie spammate dai mass media occidentali via-propaganda ukro-nazi.
Mai è stata “ucraina” – un termine coltellino svizzero nelle mani delle élite occidentali – fino al regalone dei dirigenti sovietici che disposero che l'intera regione costiera, ed anche la Crimea ( Khrushev, Хрущёв, 1954 ) [ 3 ] venissero annesse arbitrariamente a quel territorio di poveri e ignoranti contadini attorno a Kiev, per dare equilibrio economico alla nuova repubblica sovietica.
I segretari del Partito, tuttavia, non immaginavano che tanta generosità sarebbe poi stata ripagata con un calcio dell'asino. 
Colpevoli, perché l'asino aveva dimostrato d'essere pienamente tale : durante la Seconda Guerra Mondiale, la città fu il teatro tragico di uno dei più grossi stermini della comunità ebraica, ordinato dai nazi-tedeschi ed eseguito dai volontari ucraini – bestie che hanno compiuto numerosi crimini sui civili inermi, ed oggi hanno il diritto di manifestare nella Ucraina nazi-liberista affermatasi dopo il Golpe di Piazza Maidan finanziato dalla ong Open Society di George Soros e sostenuto politicamente dagli Usa “esportatori di democrazia e libertà” [ 4 ].

Fake


Macron: "Abbiamo le prove dell'attacco chimico a Douma"

Il presidente francese: "Agiremo nel momento più utile ed efficace". E la Merkel si sfila: "Non parteciperemo ai raid"

"Abbiamo la prova dell'uso di armi chimiche in Siria". Così, in un'intervista televisiva a Tf1, il presidente francese Emmanuel Macron, che poi ha proseguito: "La Francia non permetterà che si verifichi un'escalation e Parigi prenderà decisioni a tempo debito, nel momento più utile ed efficace".


Queste prove, però, non sono ancora state mostrate.

[ ... ]

il Giornale


1

{ aprile è stato un mese ingrato, tra impegni = problemi personali, salute inclusa. Riapro questo diario on-line appiccicando qualche post-it degno di nota }.

Aprile è stato il mese dell'ennesima aggressione democratica e libertaria Usa a un Paese che non s'inchina al Manganello Globale # 1. Tanto per cambiare, è stato scelto come target del crimine la Siria, rea anzitutto di non concedere il proprio territorio per costruire un condotto che porti il gas dal Qatar fino alla Turchia e all'UE [ 1 ]. Un progetto concorrenziale gli Stream che portano il gas dalla Federazione Russa, alleata strategica dello Stato siriano. E reo di tutto il resto.

Stavolta è stato il caso delle fantomatiche bombe al cloro che sarebbero state usate contro una sacca di ribelli anti-Assad terroristi nella periferia meridionale di Damasco, bombe di cui non è stata mostrata una sola prova concreta ma video di bambini con problemi respiratori, video che io stesso potrei girare oggi stesso con il mio telefonino, in un qualsiasi ospedale della mia città ch'è provvisto di reparto pediatrico e con la compiacenza del responsabile del reparto – come ? Non sapete che il perfido Assad genocida del proprio popolo, spalleggiato dal losco gangster russo V. V. Putin, ha bombardato la “Italia” con armi convenzionali, ieri notte ? Adesso vi faccio vedere ...
Dopo Trump, il Presidente francese ( ragazzino abusato dalla stessa professoressa che poi ha sposato, dipendente di una grande banca di sudici affari, leader di un partito di cartapesta prodotto mediatico artificiale come e più di Forza Italia ... questo, per dare la cifra del marciume delle “istituzioni demcratiche” nell'Occidente ) Macron ha delirato di prove inesistenti.
Il Segretario della Difesa Usa, James Mattis, ammise che prove concrete di un attacco governativo siriano con armi non-convenzionali non ce n'erano e andavano cercate [ 2 ].

Ma nemmeno sono più necessarie : le masse occidentali sono talmente rincoglionite dai media, fino alla demenza.

C'è stato anche il rincaro classico delle accuse di gas nervino, poi è partita la guerra delle testimonianze avverse. Ma gli Usa hanno bombardato. Hanno fatto spazio nell'arsenale, per nuove “bombe intelligenti”, più “intelligenti”, per la felicità delle tasche dei produttori.

Cosa scrive il nemico ?




Il pezzo di Michele Serra, su la Repubblica del 7 marzo 2018.




La distribuzione sociale della propensione a votare il PD, pubblicata sul sito del CISE il 6 marzo.


1

Questo è il primo e unico post che scrivo sulle elezioni politiche “italiane” di un mese fa, avendo prediletto argomenti generali come la crescente automazione nei luoghi di lavoro [ 1 ] ed altro.

Delle elezioni [ 2 ] ne ho scritto e discusso sui social e con largo anticipo, palesando la mia intenzione di non partecipare a questa fiera paesana per i semplici ( intenzione rispettata ).
E' comunque meritevole di riproduzione la reazione del PD – detto “partito bestemmia” dal crociato Lorenzo – che, di fronte a un crollo del consenso ( quasi dimezzata la percentuale di voti ottenuti, dal 40,81% alle europee del 2014 [ 3 ] ) trova nulla di meglio di attribuire l'etichetta di “impolitiche” a quelle aree del Paese che hanno scelto altre formazioni.
Invece di fare un'autocritica vera – la messa in discussione della scelta di abbandonare i ceti popolari ( che hanno scelto Lega e m5s ) per soddisfare totalmente le istanze delle élite economiche – essi hanno rispolverato il solito rosario del “non siamo stati compresi”.

Bibip! ?




La campagna TPER per la validazione del titolo di viaggio.


[ ... ]

1

All'inizio dell'anno scorso, discussi con alcuni amici-FB l'obbligo di validazione dell'abbonamento caricato sulla carta personale ad ogni salita sui mezzi pubblici, imposto dall'azienda dei trasporti pubblici dell'Emilia-Romagna, la TPER [ 1 ].

{ tale obbligo per gli abbonati annuali era solo formale fino all'inizio di quest'anno, cioè senza applicazione della sanzione, poi è entrata in vigore;
inutile cercare l'importo della sanzione – a voce, mi è stato detto 6 – 7 € – per chi non valida l'abbonamento annuale nella pagina-web “Regolamento e sanzioni”, siccome è largamente incompleta : [ 2 ] }.
Io feci presente che, essendo registrati sulla carta diversi dati personali [ 3 ] dell'utente, le macchinette obliteratrici avrebbero potuto memorizzare tali dati, assieme all'ora ed il mezzo su cui l'utente sale ogni volta. L'azienda avrebbe così costruito un database con gli spostamenti dei singoli cittadini coi mezzi pubblici, vendibile a società private e comparti dello Stato.
Mi risposero che la raccolta dei dati era utile ai fini statistici per ottimizzare il servizio dell'azienda, mi diedero del “paranoico”, del “complottaro”.

Dati personali


Cosa intendiamo per dati personali?

Sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile una persona fisica e che possono fornire dettagli sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc..

Particolarmente importanti sono:

● i dati identificativi: quelli che permettono l'identificazione diretta, come i dati anagrafici (ad esempio: nome e cognome), le immagini, ecc.;

● i dati sensibili: quelli che possono rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, lo stato di salute e la vita sessuale;

● i dati giudiziari: quelli che possono rivelare l'esistenza di determinati provvedimenti giudiziari soggetti ad iscrizione nel casellario giudiziale (ad esempio, i provvedimenti penali di condanna definitivi, la liberazione condizionale, il divieto od obbligo di soggiorno, le misure alternative alla detenzione) o la qualità di imputato o di indagato.

Con l'evoluzione delle nuove tecnologie, altri dati personali hanno assunto un ruolo significativo, come quelli relativi alle comunicazioni elettroniche (via Internet o telefono) e quelli che consentono la geolocalizzazione, fornendo informazioni sui luoghi frequentati e sugli spostamenti.

[ ... ].

Garante per la protezione dei dati personali

[ ... ]

1

Come girare le viti al proprio lessico.

L'amico-FB Alessandro Carini mi ha fatto notare un errore [ 1 ] nel post precedente [ 2 ] ovvero l'errata sinonimia tra “dati personali” e “dati sensibili” – che sono, come leggete sopra, una sotto-categoria dei primi – e mi ha consigliato il link alla scheda divulgativa del Garante [ 3 ].
La protezione dei dati personali è normata dal Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 [ 4 , 5 ].

[ ... ]

Bookmark and Share

Social nel risiko



L'AMMINISTRAZIONE DI FACEBOOK FINISCE COINVOLTA NEI DUE ASPETTI DELLA GUERRA GLOBALE IN ATTO: 1) L'ASPETTO RIGUARDANTE LO SCONTRO FRA CLASSE LAVORATRICE DEI PAESI OCCIDENTALI ED ELITES PROMOTRICI DELLA GLOBALIZZAZIONE; 2) L'ASPETTO RIGUARDANTE LO SCONTRO GEOPOLITICO FRA CONCEZIONE UNIPOLARE E MULTIPOLARE DEL MONDO.

di Riccardo Paccosi

Sta procedendo tutto a grande velocità.
La società americana Cambridge Analytica avrebbe, col sostegno logistico dell'amministrazione di Facebook, utilizzato i dati di milioni di utenti per orientare i risultati delle elezioni presidenziali americane e, forse, anche quelli del referendum sulla Brexit nonché delle ultime elezioni politiche nei paesi europei.
Questa notizia ha appena fatto in tempo a diffondersi, 48 ore fa, che immediatamente è stata aperta un'indagine dalla Federal Trade Commission americana, è stata convocata riunione d'emergenza alla Camera dei Comuni inglese, nonché effettuata un'interrogazione dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Infine, è partita in tutto il mondo una campagna virale con l'hashtag #DeleteFacebook, che invita a cancellarsi da questo social network.
Tutto questo, improvvisamente, getta nuova e nitida luce sulle parole pronunciate da George Soros al forum di Davos del 26 gennaio scorso: in quell'occasione, il noto e influente speculatore finanziario utilizzò premesse condivisibili come la posizione monopolista di facebook, per giungere poi a far comprendere, in maniera non troppo velata, come si fosse determinata una saldatura tra il social network e le istanze populiste (che Soros, nel suo intervento, ovviamente ha definito "nazionaliste").

Possiamo dire che facebook sia sprofondata con tutte le scarpe all'interno d'una dinamica di contrapposizione che investe, oggi, il mondo intero. Siamo dinanzi a una guerra globale, cioè, articolata su due livelli distinti ma al contempo profondamente intrecciati: il primo livello consta di una guerra sociale, per il momento declinata pacificamente entro il piano elettorale; il secondo livello consta di una contrapposizione geopolitica fra Stati riguardante il futuro assetto del mondo, per il momento declinata sotto forma di "guerra fredda".

1 – IL LIVELLO DELLO SCONTRO SOCIALE

Riguardo al primo livello, vediamo un'èlite liberista-globalista che vuole dissolvere gli Stati-nazione in quanto ostacolatori e rallentatori dei processi di accumulazione dei mercati finanziari. Insieme agli Stati-nazione, l'intento di questa èlite progressista - che s'identifica perlopiù con la sinistra politica - è quello di dissolvere inevitabilmente le Costituzioni e le legislazioni degli Stati e dunque, cancellando queste ultime, azzerare tutte le forme di protezione sociale conquistate dal movimento operaio nel XIX e XX secolo e fissate nelle normative nazionali.
Dinanzi a questo progetto di salto all'indietro nel tempo di oltre due secoli, la classe lavoratrice dei paesi occidentali risponde votando le formazioni politiche populiste; infatti queste ultime sono le uniche che - seppure a parole e in molti casi in malafede - accolgono le istanze di sovranismo e protezionismo provenienti dalla classe lavoratrice.

2 – IL LIVELLO DELLO SCONTRO GEOPOLITICO

A fianco di questo livello di guerra sociale, si delinea poi lo scontro geopolitico. L'assetto internazionale del mondo, sta assumendo una configurazione sempre più multipolare. Una configurazione di cui l'asse dei paesi raccolti nella sigla Brics - con il loro intento di creare un sistema di credito alternativo a FMI e Banca Mondiale - costituisce l'epifenomeno. E la Russia - materializzando questo multipolarismo con inedite saldature geopolitiche collegate ai gasdotti - rappresenta il nemico principale dei sostenitori della visione opposta, vale a dire la visione d'un mondo unipolare a guida anglo-americana che trent'anni fa, ai tempi del crollo del blocco sovietico, era stata invece ritenuta ineluttabile.

Oggi, le stesse forze che puntano in Europa e negli Stati Uniti alla dissoluzione degli stati-nazione e alla distruzione di tutte le forme di welfare state, sono le stesse che si dimostrano pronte a rischiare una guerra nucleare su suolo europeo al fine di scongiurare il consolidamento multipolare delle relazioni internazionali.
Queste forze hanno nomi e cognomi: per quanto riguarda gli Stati Uniti, sono le banche d'affari, le grandi corporation, l'èlite diplomatica e militare, il Partito Democratico e tutta l'area della sinistra liberal, l'ala neocon del Partito Repubblicano; per quanto riguarda l'Europa, sono le granzi aziende sovranazionali, i dirigenti della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea legati per via personale alle banche d'affari americane, i leader dei partiti di centrosinistra nonché di quelli liberali di centrodestra.
Questo fronte progressista punta a una società senza protezioni in cui la maggioranza della popolazione divenga forza-lavoro a bassissimo costo e, al contempo, coltiva l'opzione di resettare il mondo con la guerra nucleare.
Chi invece si pone in continuità con una visione egualitaria della cittadinanza e del bene comune, chi si riconosce nel principio marxista d'una società fondata sulla cooperazione collettiva, chi si riconosce nella memoria storica dell'internazionalismo proletario contro le predazioni dell'imperialismo, chi ritiene vadano assunti al tempo di oggi alcuni dei principi dei movimenti socialista e comunista, non può che essere nemico del progetto sopra citato. Questo vuol dire schierarsi contro quella filosofia imperiale che, da sempre, vuole imbrigliare gli uomini e le popolazioni sotto un principio di Unità trascendente: dunque significa schierarsi contro la dissoluzione degli stati-nazione e altresì schierarsi - contro gli Stati Uniti e contro l'Unione Europea - a favore dei Brics e cioè a favore d'un mondo multipolare.

Questo significa, qui e ora, avversare una campagna contro facebook la cui implicazione, oltretutto, consta del tentativo di invalidare o comunque screditare dei risultati elettorali a suffragio universale solo perché questi ultimi sono stati sgraditi alle èlite guerrafondaie del liberismo-globalismo.





Infografica del caso Cambridge Analytica.


1

E' inutile lo scandalizzarsi per l'uso dei dati personali, siccome – ad esempio banale ma quotidiano – quando un abbonato sale sull'autobus a 051, i suoi dati sensibili ( anagrafici, ora, linea, autobus ) vengono registrati dall'azienda che si occupa dei trasporti pubblici, la TPER [ 1 ].

Restando in ambito informatico, è inutile credere ai pentimenti e alle promesse di “onestà” e “trasparenza”, quando non sappiamo esattamente cosa fa il codice chiuso delle app così come quello del sistema operativo per pc più diffuso al mondo.
Attraverso i cookie memorizzati nella nostra macchina, veniamo profilati quotidianamente [ 2 ].
E' inutile ed auto-lesionista cancellarsi da FB = amputare alcune delle proprie relazioni personali [ 3 , 4 ] perché il social net di Mark Zuckerberg è uno dei tanti meccanismi in gioco, anche se di quelli grossi.
E quando abbiamo aperto un account, abbiamo sottoscritto un contratto nel quale abbiamo ceduto a Facebook Inc. l'uso dei nostri dati in cambio dell'uso gratuito della piattaforma sociale.
Può essere utile, invece, una lettura dei fatti ad un livello superiore, come quella usata da Riccardo Paccosi [ 5 , 6 ] nello status faccialibresco che ho riprodotto.

0 # 2




Un laboratorio dell'istituto Kurchatov.


Kurchatov Institute

The Kurchatov Institute (Russian: Hациональный исследовательский центр "Курчатовский Институт" (since 2010) i.e. (Russia's) National Research Centre "Kurchatov Institute"; 1991-2010: Роcсийский научный центр "Курчатовский Институт" — Russian Scientific Centre "Kurchatov Institute") is Russia's leading research and development institution in the field of nuclear energy.

In the Soviet Union it was known as I. V. Kurchatov Institute of Atomic Energy (Russian: Институт Атомной Энергии им. И.В. Курчатова), abbreviated KIAE (Russian: КИАЭ). The Kurchatov Institute is located at 1 Kurchatov Square, Moscow. It is named after Igor Kurchatov.

[ ... ]

Wikipedia


All'istituto Kurchatovskij creata una "società" di robot, in grado di svolgere compiti

I professionisti del centro di ricerca nazionale di Kurchatov sono riusciti con l'aiuto di meccanismi simili a quelli naturali a creare una comunità sociale di robot, per risolvere i problemi che non erano in grado di risolvere i "parenti", ha detto il capo del laboratorio di robotica.

Egli ha parlato martedì in una conferenza stampa di Mia Rossia Sevodnja, dedicata a questioni di sviluppo e applicazione di sistemi di intelligenza artificiale in Russia. All'evento ha discusso dello sviluppo dell'istituto Kurchatov in questo campo.

L'essenza della ricerca condotta dall'istituto nel campo "sociale" della robotica, è trasferire su dispositivi tecnici modelli di comportamento sociale, esistenti in natura, per usare un "collettivo" di robot per ogni tipo di attività: ad esempio, la tutela, il monitoraggio, la pattuglia dei grandi territori.

"L'idea è semplice, avete un compito difficile, che è difficile da risolvere con l'aiuto di un robot. Si può cercare di risolvere questo problema con più robot. Questo è il cosiddetto gruppo o collettivo robotico. Ma insieme decidono male le attività, non si ottengono gli effetti previsti. E allora ci è venuto in mente: lasciamo che i robot provino ad organizzare la comunità sociale, la società di robot" ha detto Karpov.

"Lo stiamo sviluppando da un paio di anni, c'è progresso, e ora stiamo lavorando sui meccanismi di ruolo simili a quelli naturali, questi robot potrebbero organizzare quello che noi chiamiamo società. Lo scopriremo. Le attività private che hanno già scelto sono molto interessanti, anche se hanno deciso singolarmente", ha aggiunto lo scienziato.

Sputnik

[ ... ]

La società dei robot

1

Una comunità di robot capace di auto-organizzarsi può essere utile nella prima fase di colonizzazione di mondi lontani, per sondare il territorio e costruire una base capace di ospitare i primi astronauti terrestri. La Federazione Russa e prima l'Unione Sovietica è all'avanguardia dell'esplorazione spaziale: il primo volo orbitale di Gagarin ... la prima esplorazione diretta di Venere ... la stazione orbitante Mir – Мир : in lingua russa, significa “mondo” che “pace” – esperienza fondamentale per la Stazione Spaziale Internazionale in funzione oggi ... eccetera.

Proiettando l'esperimento su più ampia scala, può essere visto come l'embrione di una civiltà in cui Homo non è più necessario. E nel mondo del lavoro sta avvenendo esattamente questo, come focalizzato nel mio precedente post “0” [ 1 ].
Dell'esperimento sociale dell'istituto moscovita, ne aveva scritto il magazine on-line ( in lingua russa ) Pro/Hi-Tech lo scorso giugno, in “В НИЦ «Курчатовский институт» роботы учатся работать в команде” [ 2 ] : più esattamente, si tratta di mini-androidi con differenti modelli comportamentali e carattere che devono lavorare insieme in una squadra guidata da un “leader”, e il capo della comunità viene scelto dai robot stessi. Il modello naturale di riferimento, è il formicaio.
Il magazine ( anche in lingua italiana ) Sputnik [ 3 ] ci riporta la dichiarazione ottimista di Karpov Valery Eduardovich, Capo del Dipartimento di Scienze Neurocognitive e Sistemi Intelligenti del centro di ricerca nazionale “Istituto Kurchatov” [ 4 ].
{ chi ha una buona conoscenza del russo e desidera curiosare negli esperimenti dell'istituto, può leggere la pubblicazione Systems of Control, Communication and Security n. 3, 2017 [ 5 ] }.

0


Addio cucitrici e sarti. I jeans della Levi's rifiniti solo da robot

Levi Strauss sostituisce i suoi lavoratori con i laser. Per rendere i jeans del colore caratteristico e con le pieghe strategiche, il colosso userà dei robot che peraltro ha già iniziato a utilizzare. Obiettivo, 'assumere' entro il 2020 solo robot al posto degli umani che si occupano della rifinitura dei jeans, un lavoro in alcuni casi con rischi di tossicità. L'obiettivo – riporta il Financial Times – è quello di «ridurre gli sprechi e i costi», accelerando anche design e manifattura.

QN


1

La Verità viene distribuita in brevi trafiletti di spalla, come questo che ho ribattuto dal cartaceo QN ( il Resto del Carlino ) del 1° marzo, a pag. 20.
Gli spacciatori di menzogne, tipicamente avrebbero maneggiato questa notizia esaltando le meraviglie della Tecnologia – vedi, nella stessa pagina del quotidiano, l'articolo principale “Amazon compra i campanelli intelligenti” – e la cessazione di un'attività umana rischiosa per la salute, magari con un titolo a piena pagina. La verità è che cessa la tossicità, ma cessano di esistere anche i posti di lavoro.


2

Ci avviamo verso un futuro remoto senza lavoratori umani – con macchine che si occuperanno anche della progettazione – ed un futuro intermedio in cui molti lavori spariranno : secondo uno studio del 2013 a firma degli economisti Carl Frey e Michael Osborne dell'Università di Oxford, entro due decadi sparirà il 40% dei mestieri ovvero nel 40% delle attività umane i robot subentreranno agli umani [ 1 , 2 ].

Uno schema della fantascienza classica, è quello di un futuro terrestre oppure il presente/futuro di una civiltà aliena nel quale i robot lavorano come servi delle unità biologiche, che si dedicano a tempo pieno ad attività piacevoli.
Ma per conquistare questo futuro ideale saranno necessarie dure lotte.
Al momento attuale e nei prossimi anni, infatti, le macchine sostituiscono e sostituiranno Homo innanzitutto nelle mansioni più faticose, fisicamente logoranti e con un minore coefficente intellettuale, che sono, di solito, anche le meno pagate : questo cambiamento incrementerà drammaticamente la differenza retributiva tra i cittadini, separando una casta alta da una casta bassa.

Burgez ?




Lo snapshot del post della catena sul social Facebook, discusso negli ultimi giorni.


Annunci di lavoro fantastici e dove trovarli.

Domande: quant'è lo stipendio? Quali sono le condizioni contrattuali? Quante ore di lavoro reali? Straordinari pagati? Quando licenziate quelli che vi gestiscono i social, che stanno facendo più danni di Nerone al brand?

Charlotte Matteini


1

La prima reazione che ho avuto leggendo lo snapshot pubblicato dall'adorabile Charlotte Matteini [ 1 ] su FB, è stata il fastidio che provo di fronte a un refuso tipografico.
Un annuncio fuori tempo massimo, che poteva essere circonstanziato fino a 10 - 15 anni fa, e oggi, di fronte a milioni di disoccupati “italiani”, appare semplicemente stupido e offensivo.
Arrogante.
Ma poi, leggendo i commenti e vedendo chi approva il messaggio – “negrieri” e stranieri – si capisce meglio il target della strategia di marketing di questa giovane catena di hamburger restaurant radicata a 02 ( Milano ) e quale tipo di dipendenti E clienti stia cercando.

Ho pensato di commentare citando in prima battuta un frammento dal celebre monologo del colonnello reietto Walter E. Kurtz – interpretato da Marlon Brando – in “Apocalypse Now” [ 2 ] che mi sembra calzare a pennello per i promotori grandi e piccoli della Globalizzazione :


Ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai, non voglio dimenticarlo mai. E a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: Dio che genio c'è in quell'atto, che genio. La volontà di compiere quel gesto, perfetto, genuino, comlpleto, cristallino, puro. Allora ho realizzato, che loro erano più forti di noi, perché loro riuscivano a sopportarlo, non erano mostri, erano uomini. Squadre addestrate.
MYmovies


Credo che il boicottaggio di questa catena dovrebbe essere eseguito come un atto di doveroso minimo amore per sé, da parte di tutti i giovani milanesi “italiani”.