Testata

LOve




La copertina.


E' un destino eroico ciò che sta avendo il mio ultimo libro, “LOve. Discorso generale sull’amore” (La nave di Teseo), subito bollato come il racconto di un “erotomane, collezionista compulsivo di relazioni sessuali” (sic) su "la Repubblica", quasi che il suo autore sia da mettere all'indice morale rispetto all'autentica rispettabilità della scrittura e del vivere quotidiani, e ancora, sempre dal medesimo foglio, destinato, sappiamo, ai ceti medi riflessivi, connotato come luogo colmo di “volgarità”; su questa strada, si è resa necessaria la mia decisione, dopo uno scontro con il signor Michele Serra e il signor Marino Sinibaldi, di chiedere la cancellazione dei file audio dall'archivio di Radiotre, altro caposaldo della miseria immaginativa cosiddetta progressista. Evidentemente, l'informazione culturale “di sinistra” del nostro paese mi reputa osceno, impresentabile, ed è questo, va da sé, un immenso e incalcolabile titolo di merito, un titolo ulteriore, ma anche la prova evidente di una subcultura segnata dal devastante moralismo piccino-borghese e conformista in nome di una "vocazione maggioritaria" rivolta alla conquista del consenso più acefalo. Senza volerlo, hanno fatto di me un eroe e di "LOve" un diamante. Spero lo leggiate per comprendere in quali abissi culturali dimora il paese della lettura presidiato da un ceto intellettuale che ha consegnato alla destra il monopolio della disinvoltura, ossia una sinistra gretta e devastata dal moralismo e dall'impotenza sessuale. Solo gli ottusi hanno timore, come sempre affermo, di pronunciare parole quali "sborra" , "bocchino", "inculata", quasi si debba vigilare in modo poliziesco sul linguaggio stesso. Grazie di avermi fatto comprendere d'essere assai più libero di quanto già ritenessi.
Fulvio Abbate


1

Così.

Leggo ed apprezzo da anni Fulvio Abbate [ 1 ] intellettuale libero ed elegante che scrive libri, contribuisce a trasmissioni televisive e radiofoniche, e gestisce un proprio canale YouTube [ 2 ], ed apprendo che il suo ultimo libro – “LOve. Discorso generale sull’amore” ( La nave di Teseo ) – è stato, ça va sans dire, stroncato da “la Repubblica”.
E' l'ennesimo episodio di un perenne conflitto conflitto con la casta piddina [ 3 , 4 , 5 ... ] che include pure uno scazzo con l'intellettuale organico al Potere Michele Serra il quale, preso di mira dalla satira di Abbate qualche settimana fa [ 6 ] con istinto riflesso di chi un tempo fu “comunista”, ha risposto con la più feroce delle accuse : “Sei un fascista” [ 7 ].
Espressione usata a cazzo, come succede il 99% delle volte in cui viene tirata fuori da personaggi pubblici oppure sconosciuti, in un Paese che ha smarrito Memoria e capacità di costruzione del Futuro, ma si compiace della propria abilità nel divorare il Presente e, sfinito nell'azione oppure semplicemente e naturalmente esauritosi fino alla demenza, desidera fortemente lo stato ideale che ho chiamato Stanza di Luce [ 8 ] e ci monderà dal Male liofilizzandoci alla condizione di punto, senza più possibilità di ritorno ad una forma più complessa.

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Ira e Bugie




Il pezzo di Michele Serra, su la Repubblica del 20 aprile 2018.


IL BULLISMO IN ITALIA: COMPORTAMENTI OFFENSIVI E VIOLENTI TRA I GIOVANISSIMI

Anno 2014

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Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%). Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).

ISTAT


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Ancóra un recupero da aprile, ch'è stato un mese davvero intenso di pezzulli da ricordare a beneficio della memoria.

Questa è l'ennesima Amaca famigerata di Michele Serra [ 1 ] che devo commentare sul mio blog.
Innanzitutto, SE quanto scritto dall'ex-giullare di “Cuore” fosse vero, lui stesso avrebbe dovuto iniziare l'articolo con un'autocritica, per sé e per il partitone cui è filologicamente organico ( il PCI → PD ) che storicamente e fino all'ultima trasformazione di cui i risultati sono oggi chiari [ 2 ] si è occupato della classe bassa.
Il pezzullo narrerebbe quindi un evidente, epocale e disastroso fallimento di un'attività politica pluri-generazionale.

Ma è vero, quello che scrive Serra ?


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Uno, nessuno e Di Maio

Mattia Feltri

Di Maio 1: «Il Movimento è nato in reazione al Pd, al loro modo di fare politica. E oggi offre uno stile nuovo». Di Maio 2: «Il Pd ha un’idea perversa del concetto di democrazia». Di Maio 3: «Il Pd è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona». Di Maio 4: «Il Pd si fa pagare da Mafia Capitale». Di Maio 5: «Il Pd profana la democrazia». Di Maio 6. «Nel Pd hanno una questione morale grande come tutto il Pd». Di Maio 7. «Nel Pd sono ladri di democrazia». Di Maio 8: «Il Pd è il simbolo del voto di scambio e del malaffare». Di Maio 9: «Nel Pd ci sono gli assassini politici della mia terra, sono criminali politici». Di Maio 10: «Il Pd fa politiche che favoriscono i mafiosi». [ ... ] Di Maio 23: «Il nostro primo interlocutore è il Pd con l’attuale segretario e con le persone che in questi anni hanno lavorato bene».

La Stampa, 6 aprile 2018


1

Menefrego del mercato rionale in corso d'opera tra i partiti politici, per spartirsi il Potere in un possibile ma non certo nuovo Governo “italiano” che non metterà certo in discussione il paradigma economico installato e non più funzionale, e, credo, nemmeno darà qualche contentino agli elettori ( che, nel caso arrivasse, sarà un placebo inutile ).

Riporto un altro post-it da aprile che è un repertorio magistralmente redatto : la sintesi di uno dei motivi per cui recarsi ai seggi per votare, nella “Italia”, è perfettamente inutile.

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50.000


Caso maestre diplomate: duemila subito escluse dalle graduatorie per il ruolo

E' uscito il parere dell'Avvocatura sulla sentenza del Consiglio di Stato: non avrà effetto immediato su tutti, ma solo sui ricorrenti. Sindacati e Miur: "Ora soluzione politica". Anief annuncia lo sciopero della fame

di ILARIA VENTURI

Era atteso da mesi il parere dell’Avvocatura sull'intricata vicenda delle maestre con il diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002 che una sentenza del Consiglio di Stato, riunito in seduta plenaria a dicembre scorso, aveva escluso dalle graduatorie ad esaurimento (Gae), ovvero dal canale per l'accesso al ruolo. Il verdetto su come regolarsi di fronte a tale pronunciamento è arrivato: ha effetto immediato soltanto per i circa duemila docenti ricorrenti. Questi saranno dunque subito esclusi dalle Gae e dovranno passare alle graduatorie di Istituto, perdendo così il diritto alla cattedra fissa. In tutti gli altri casi - spiega in una nota il ministero - bisognerà attendere le rispettive sentenze nel merito, che, con ogni probabilità, si uniformeranno alla decisione del Consiglio di Stato.

La vicenda coinvolge 43.600 maestre e maestri - la maggior parte precari storici - di cui cinquemila nel frattempo già assunti a tempo indeterminato. Tra questi, non risultano insegnanti che da qui a giugno rischiano di essere mandati a casa, fa sapere il ministero. Il problema si aprirà semmai nei mesi successivi e dunque con il nuovo anno scolastico. "Restano fermi - continua la nota Miur - i diritti acquisiti di coloro che sono risultati destinatari di una sentenza già passata in giudicato".

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R.it – Scuola, 21 aprile 2018


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Altro post-it da aprile : la precarizzazione a vita delle maestre che si sono diplomate alle magistrali e sono in graduatoria GaE, circa 50mila.

Un declassamento professionale che è anche, automaticamente, declassamento sociale ( vedi credenziali per accedere al mutuo casa ... eccetera ).

La coperta è corta, ma non è solo questo : si rinsalda un preciso modello di società di pezzenti, che dovrebbero essere felici perché “flessibili”.

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Carezze


Il progetto – Al lavoro nel centro profughi

Impiegati Novartis
Una giornata da volontari pagati dall'azienda


Quaranta dipendenti della multinazionale farmaceutica Novartis, una giornata lavorativa diversa dal solito. Si sono rimboccati le maniche per dare una mano nei due centri di accoglienza del Progetto Arca, in via Sammartini e in via Aldini a Milano. Otto ore di volontariato al servizio degli immigrati.

Da Origgio a Milano, manager e impiegati volontari per un giorno

Il personale della Novartis al lavoro nel centro migranti

La brand manager e l'assistente strategica si occupano dei pacchi viveri. Il direttore della divisione, invece, fa parte della squadra in tuta bianca che sta imbiancando lo stanzone accanto.

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Non è la prima volta che la multinazionale svizzera propone ai dipendenti di lasciare le scrivanie per un giorno e di andare a fare volontariato. Li chiamano Comunity partnership day e a livello mondiale sono arrivati all'edizione numero 23.

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Perché? «Sono qui innanzitutto per capire io stesso», risponde Francesco Barbieri, appoggiando il rullo con cui stava imbiancando. Alla Novartis riveste il ruolo di responsabile della divisione Respiratory Franchise, il che significa che a lui fanno capo 200 persone. Ma oggi, in via Sammartini, è un volontario tra gli altri della squadra di imbianchini che risponde alle direttive di un rappresentante di Progetto Arca. «Mi sto rendendo conto che la rete che si occupa dei migranti è una macchina complessa, in cui si lavora tanto e bene. Sto osservando un interessante modello organizzativo che si occupa di queste persone». Si ferma e lo ripete: «Persone». Poi conclude: «E se prima avevo un po' di orgoglio nazionale, ora sono proprio contento di essere italiano».

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Corriere della Sera – Milano, 9 maggio 2018, pagg. 1, 13


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Che una multinazionale si prodighi nelle carezze ai migranti, non è certo una novità.

Il marketing di tale iniziativa è poi tessuto da uno dei quotidiani “italiani” meno peggio cioè il Corriere, che evidenzia il supporto dato su consiglio dell'azienda alla mass-migrazione mentre, leggendo l'articolo a pag. 13, si scopre che solo 40 dipendenti sui 200 che hanno aderito alla giornata di “volontariato”, si sono prodigati per le “risorse” che arrivano dal mare.
Ma un migrante, per la stampa “italiana” ed i suoi Padroni, vale più di un cieco dell'Unione italiana ciechi a Milano, di un disabile della cooperativa il Granello Don Luigi Monza a Cislago, di un giovane in difficoltà del Villaggio Sos a Saronno.
Opere caritatevoli che, sicuramente, non distinguono tra “italiani” e stranieri ed assistono anche questi ultimi, ma la notizia andava fatta evidenziando un'attività che si occupa esplicitamente di migranti con tanto di dipendente molto carina usata come testimonial in prima pagina dell'inserto locale milanese, che dipinge una parete con un sorriso splendido, ed ancóra all'interno.
Innovazione ed accoglienza senza limiti, il binomio tipico della globalizzazione, è il nocciolo di questo spot cartaceo dissimulato come articolo giornalistico ma palese velina del regime.

Il cane pastore e il megafono


John Kerry in Italia

«Non togliete le sanzioni alla Russia»

di Federico Fubini

L'ex segretario di Stato degli Stati Uniti al Corriere: «Non togliete le sanzioni, da Mosca insidie e attacchi, nessuno può essere sereno» [ ... ].

L'intervista – John Kerry

«Non togliete le sanzioni. Da Mosca insidie e attacchi, nessuno può essere sereno»

L'ex segretario di Stato: «L'Iran? Se salta l'accordo, sarà peggio»

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Le tensioni in Medio Oriente

E Israele si prepara alla rappresaglia (di Teheran) in arrivo dalla Siria: «Niente sorprese»

[ ... ] Yuval Steinitz, il ministro dell'Energia [ di Israele ], ha anche minacciato Bashar Assad: «Non può restare tranquillo a Damasco, siamo pronti a eliminarlo» [ ... ].


Corriere della Sera, 8 maggio 2018, pagg. 1, 10


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Ogni Impero consta di gerarchia ed esercito.

Il cane pastore del burattone “Usa”, Paese centrale dell'Impero Amerikano, è arrivato per dare istruzioni al burattino “Italia”, preoccupato che un eventuale ( ma, al momento, improbabile ) governo con la Lega nella coalizione possa cancellare le sanzioni alla Federazione Russa, ordinate anni fa a causa del legittimo ritorno a casa di milioni di cittadini russi etnici della Crimea [ 1 ] che mai è stata ucraina fino al regalo di Nikita Khrushev ( Никита Хрущёв ) nel 1954.
E il Corriere ha ripetuto ossessivamente le istruzioni date ai servi, nella spalla della prima pagina e a pagina 10.
E' superfluo rimarcare come tale avvertimento mafioso sia ridicolo, siccome arriva dallo Stato che è il killer # 1 del mondo, dopo le stragi in Libia, Siria, Ucraina ed altri Paesi, finanziate e partecipate operativamente da Washington ed alleati.

Impero



La scena mondiale geopolitica sta muovendosi rapidamente. Il fattore di accelerazione è la… decelerazione della globalizzazione, perlomeno come era stata servita in Occidente. Il problema di fondo è la grande difficoltà di una ulteriore espansione dell'Impero americano, insieme alla Cina, impegnata a sua volta in una profonda trasformazione interna, che preme per una svolta. L’egemonia globale americana si fonda su due principi essenziali per la propria sopravvivenza: il dollaro come valuta di riserva mondiale e la potenza militare.
Trump, che è la conseguenza di un processo (e di rigetto) di decadenza, rappresenta una svolta per quanto riguarda le politiche interne, ma per quel che riguarda la politica estera, a parte un approccio (forse) meno folle rispetto alla “benevolente egemonia globale” dei neocon, non può però essere davvero stravolta nelle sue linee guida generali, che prevedono il mantenimento della preminenza strategica e ideologica degli Stati Uniti nel mondo.
In questo, il potenziale militare e la guerra/bene rifugio, sembra stia rimanendo l’unica carta che Washington possa giocarsi per mantenere il proprio primato.
Stiamo comunque pur sempre parlando di un impero, che vede il Paese (inteso come nazione) in decadenza, ma con la sua élite, che al contrario, non è mai stata più ricca e potente come adesso. Si preferisce un impero, anche se quella non è la migliore scelta in assoluto, se questo rimane una alternativa più accettabile rispetto all'anarchia e al caos.
Ma se invece è lo stesso impero ad essere il caos?
Inoltre, rispetto alla fine del sistema di Bretton Woods e della convertibilità oro-dollaro che gli USA non potevano più sostenere, allorquando riuscirono comunque a conservare l'egemonia globale (insieme a tutti i benefici che essa comporta) solo grazie all'insufficiente sviluppo economico e alla subalternità dei suoi antagonisti (Europa in primis), adesso la situazione è potenzialmente ben diversa. La sconfitta dello Stato Islamico ad opera dei russi e dei loro alleati siriano/sciiti, insieme alla situazione che si è creata sul terreno, non piace né a Washington, né a Londra e a Parigi, figuriamoci a Tel Aviv.
E se gli Stati Uniti per la prima volta in tempi unipolari si sono trovati a far fronte a un qualcosa cui non erano mai stati impegnati a gestire, ovvero a un reale contrappeso di forze; allo stesso tempo, chi aspira a sostituirsi agli USA, non potrà solo produrre e risparmiare, come fanno ad esempio i cinesi. Questo perché il centro di un impero, oltre ad esercitare la supremazia tecnologica, militare, economica e mediatica, deve essere un luogo di consumo di beni e servizi.
Ed in questo senso, pur tenendo conto della lungimiranza cinese, il dominio americano non sarà facile da scalzare in tempi brevi.




Introduzione

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B: Ma non ci si può esprimere appunto producendo e consumando e basta?
A: Abbiamo già detto che la civiltà industriale è stercoraria, cioè che il suo fine non può non essere l'escremento. Ora che cosa fa l'uomo defecando? Si esprime, forse?
B: No, non direi. Si alleggerisce, semmai.
A: Giusto, si alleggerisce. Cioè, si mette in condizione di consumare di nuovo. Quest'alleggerimento, appunto, è l'atto della defecazione. Ma si dà il caso che l'uomo produca e consumi troppo, ossia si prenda un'indigestione. Allora abbiamo la purga. Cioè la guerra. Nel ciclo produzione-consumo, la guerra sembra indispensabile e inevitabile per evitare le costipazioni periodiche della società produttrice e consumatrice. Durante la guerra, infatti, il consumatore normale del tempo di pace è sostituito dal soldato, cioè da un consumatore eccezionale per intensità, quantità, rapidità e varietà. Si consuma in guerra in un giorno più di quanto si consuma in un anno in tempo di pace. Da ultimo, il soldato, non contento di consumare beni e ricchezze, consuma vite umane, prima di tutto quelle dei suoi nemici poi la propria. Sì, perché non bisogna dimenticare che il produttore-consumatore per essere davvero tale, deve anche e soprattutto essere prolifico e dunque omicida. Senza sovrapopolazione niente produzione in serie, senza produzione in serie niente sovraproduzione e senza sovraproduzione niente guerra. L'omicidio non è che l'altra faccia della prolificità.

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Alberto Moravia, “La Rivoluzione Culturale in Cina – ovvero il Convitato di pietra”


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Se ne parla poco dell'Impero, nelle testate mainstream i servi detti “giornalisti” fingono da sempre che gli Usa siano un Paese tra tanti, diciamo “amico” anzi il più grande “amico” che ci protegge dalle minacce là fuori nel buio ( informativo, quindi immaginario, figurativo ) oltre lo steccato.

Ma parlare dell'Impero e dei suoi meccanismi è, altrettanto, parlare di noi stessi.
Il tema dei testi che riporto è Impero e Consumo : a quello di Stanis Vlad [ 1 ] ho allegato uno stralcio sapido e pertinente, dalla raccolta di corrispondenze e riflessioni sul fenomeno cinese ( e su di noi da questa parte ) scritte da Alberto Moravia e pubblicate la prima volta nel 1967 – la copia che ho tra le mani è una recente edizione tascabile Bompiani ( € 10,00 ).

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Saviano



SE QUESTO E' UN UOMO (GUERRA E PROPAGANDA DI GUERRA)

di Riccardo Paccosi

In aprile, il fronte USA-Inghilterra-Francia annuncia di voler bombardare la Siria e Roberto Saviano, pochi giorni prima, gli fornisce assist ideologico sottolineando quanto sia crudele il regime siriano. Egli fa questo sulla base di accuse d'uso di armi chimiche al governo siriano, rispetto alle quali il capo del Pentagono James Mattis afferma, soltanto pochi giorni dopo, non esserci alcuna prova.
Due giorni fa, il premier israeliano Netanyahu esplicita l'intenzione di muovere guerra all'Iran e Saviano, immediatamente, se ne esce fuori non già supportando le accuse israeliane inerenti al possesso iraniano di armi nucleari (stavolta, infatti, pare sussistere un'assenza di prove persino maggiore), bensì con una filippica riguardante i diritti umani in quel paese.

Io penso che non ci sia nulla di più disumano e mostruoso della guerra. E la disumanità e la mostruosità non sono rappresentate tanto dalla violenza e dalla devastazione in quanto tali, quanto soprattutto dall'orrore che delle classi dominanti possano disporre a loro piacimento della vita e della morte delle classi più povere nonché della popolazione intera.
Nella guerra, però, il lato oscuro dell'umanità non viene espresso solo dalle èlite politiche che, al sicuro delle loro stanze, decidono di massacrare le popolazioni: quel lato oscuro è anche espresso dalle tante figure intermedie che concorrono alla realizzazione dei progetti guerrafondai.
Ci sono innanzitutto le èlite economiche, che prosperano grazie al commercio di armi.
C'è poi la manovalanza militare, che semina terrore, saccheggio e stupro presso la popolazione civile.
Ma in qualsiasi epoca e sotto qualsiasi forma di governo, l'apparato di stato da sempre necessita anche d'un certo grado di consenso sociale intorno alla guerra. Ogni Hitler, insomma, ha bisogno di un Goebbels che gli organizzi la propaganda.
Dunque, coloro che sono addetti alla manipolazione dell'opinione pubblica, coloro che si occupano di divulgare informazioni e opinioni atte a fornire giustificazioni moraleggianti alla volontà di sterminio e di profitto dei guerrafondai, svolgono un ruolo non meno decisivo.
Dunque, anche se questi uomini della propaganda guerrafondaia non sganceranno personalmente bombe dagli aerei, anche se non saranno loro a organizzarsi in milizie, anch'essi rappresentano il punto più estremo di degradazione etica e morale a cui possa giungere l'essere umano.

Occorre combattere con ogni mezzo i governi e le forze politiche che, in Italia, promuovono la guerra per gli interessi delle classi dominanti.
Occorre altresì considerare come nemici del genere umano tutti coloro che si mettono al servizio, attraverso la propaganda ideologica, dei disegni di guerra e di destabilizzazione del mondo.




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Ogni aggressione a Stati sovrani esterni all'Impero Amerikano viene preceduta da una propedeutica a base di fake news [ 1 ] ed opinioni “intellettuali” degli influencer : i cani pastore che indicano al Popolo ( il_bobbolo ) il corridoio d'opinione giusto in cui ficcarsi, a supporto ( im-)morale delle azioni di guerra in casa altrui.

L'entità “Roberto Saviano” non mi ha mai convinto, l'ho sempre ritenuto un prodotto abilmente progettato e confezionato, una delle chiavi di volta della furba comunicazione del regime dissimulata come soggetto antagonista del sistema malavitoso e così conficcata nell'area alternativa ed “impegnata”, già dal prodotto editoriale e mediatico “Gomorra”.
Falso come un bicchiere di carta.
E' il suo allineamento integrale alle direttive dell'élite, che esplicita il suo falso antagonismo, e concordo con le parole di Riccardo [ 2 , 3 ].
{ avrei solo aggiunto una menzione per Luciana Littizzetto, altra cagna pastore mediatica – dissimulata come “comico” – sempre sulle barricate del regime, a gridare quanto siamo fortunati noi sudditi dell'Impero – stolto, è chi non capisce – e come sono bruti tutti quelli che stanno là fuori [ 4 ] }.

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Odessa


Strage di Odessa: parla una sopravvissuta. “La brutalità ed il terrore di quel giorno dovevano essere una lezione per qualunque oppositore.”

Ripercorriamo con le parole di una testimone diretta il giorno in cui il mostro creato in Ucraina ha sprigionato tutta la sua atroce brutalità

di Maurizio Vezzosi e Giacomo Marchetti


A quasi due anni da uno dei più tragici episodi di violenza fascista dei nostri tempi, abbiamo intervistato Svetlana, una sopravvissuta della strage consumatasi ad Odessa il 2 Maggio del 2014. Svetlana, di cui non riveliamo la reale identità per ragioni di sicurezza, vive in Italia da tempo. Alleghiamo al testo alcune foto e documenti utili a contestualizzare questa testimonianza. Sulla scia di sangue di Maidan, la tragedia di Odessa, insieme al massacro di Mariupol, segnano un “prima” e un “dopo” nel conflitto ucraino: una guerra civile che si protrae da quasi due anni nel silenzio assordante dei media occidentali. Nonostante i documenti ufficiali parlino di 48 persone uccise, la maggior parte dei testimoni e dei giornalisti che hanno seguito la vicenda concorda sul fatto che il numero reale dei morti sia tragicamente più alto. Nel frattempo, sabato 27 Marzo circa 100 neonazisti ucraini hanno attaccato il presidio dei parenti delle vittime che ogni domenica ricorda la strage radunandosi presso la Casa dei Sindacati di Odessa.

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L'Antidiplomatico


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Odessa ( Одесса ) [ 1 ] è una città sita sulla sponda settentrionale del Mar Nero, che per il feeling particolare dei russi per la “Italia”, gli stabilimenti balneari e il turismo di massa già organizzatovi in epoca sovietica, è stata definita “la Rimini del Mar Nero”.  Dal 1819 al 1879 fu porto franco, divenne crocevia di traffici legali e illegali, e da allora si è meritata anche la definizione di “città della malavita”. Nel 1905 divenne luogo della rivolta operaia sostenuta dall'equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra, e nel periodo post-bellico è stata usata come set per numerose produzioni cinematografiche sovietiche.

Il sito venne sviluppato come luogo per la vita civile dalla Russia zarista, che nel XVIII secolo strappò ai tartari e al loro protettore ottomano l'intera sponda del mare dalla Bessarabia al Caucaso – organizzata amministrativamente come Novorussia ( Новоро́ссия ) [ 2 ] – a partire da un forte militare turco.
Quindi Odessa è città russa nelle ossa, contrariamente alle bugie spammate dai mass media occidentali via-propaganda ukro-nazi.
Mai è stata “ucraina” – un termine coltellino svizzero nelle mani delle élite occidentali – fino al regalone dei dirigenti sovietici che disposero che l'intera regione costiera, ed anche la Crimea ( Khrushev, Хрущёв, 1954 ) [ 3 ] venissero annesse arbitrariamente a quel territorio di poveri e ignoranti contadini attorno a Kiev, per dare equilibrio economico alla nuova repubblica sovietica.
I segretari del Partito, tuttavia, non immaginavano che tanta generosità sarebbe poi stata ripagata con un calcio dell'asino. 
Colpevoli, perché l'asino aveva dimostrato d'essere pienamente tale : durante la Seconda Guerra Mondiale, la città fu il teatro tragico di uno dei più grossi stermini della comunità ebraica, ordinato dai nazi-tedeschi ed eseguito dai volontari ucraini – bestie che hanno compiuto numerosi crimini sui civili inermi, ed oggi hanno il diritto di manifestare nella Ucraina nazi-liberista affermatasi dopo il Golpe di Piazza Maidan finanziato dalla ong Open Society di George Soros e sostenuto politicamente dagli Usa “esportatori di democrazia e libertà” [ 4 ].

Fake


Macron: "Abbiamo le prove dell'attacco chimico a Douma"

Il presidente francese: "Agiremo nel momento più utile ed efficace". E la Merkel si sfila: "Non parteciperemo ai raid"

"Abbiamo la prova dell'uso di armi chimiche in Siria". Così, in un'intervista televisiva a Tf1, il presidente francese Emmanuel Macron, che poi ha proseguito: "La Francia non permetterà che si verifichi un'escalation e Parigi prenderà decisioni a tempo debito, nel momento più utile ed efficace".


Queste prove, però, non sono ancora state mostrate.

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il Giornale


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{ aprile è stato un mese ingrato, tra impegni = problemi personali, salute inclusa. Riapro questo diario on-line appiccicando qualche post-it degno di nota }.

Aprile è stato il mese dell'ennesima aggressione democratica e libertaria Usa a un Paese che non s'inchina al Manganello Globale # 1. Tanto per cambiare, è stato scelto come target del crimine la Siria, rea anzitutto di non concedere il proprio territorio per costruire un condotto che porti il gas dal Qatar fino alla Turchia e all'UE [ 1 ]. Un progetto concorrenziale gli Stream che portano il gas dalla Federazione Russa, alleata strategica dello Stato siriano. E reo di tutto il resto.

Stavolta è stato il caso delle fantomatiche bombe al cloro che sarebbero state usate contro una sacca di ribelli anti-Assad terroristi nella periferia meridionale di Damasco, bombe di cui non è stata mostrata una sola prova concreta ma video di bambini con problemi respiratori, video che io stesso potrei girare oggi stesso con il mio telefonino, in un qualsiasi ospedale della mia città ch'è provvisto di reparto pediatrico e con la compiacenza del responsabile del reparto – come ? Non sapete che il perfido Assad genocida del proprio popolo, spalleggiato dal losco gangster russo V. V. Putin, ha bombardato la “Italia” con armi convenzionali, ieri notte ? Adesso vi faccio vedere ...
Dopo Trump, il Presidente francese ( ragazzino abusato dalla stessa professoressa che poi ha sposato, dipendente di una grande banca di sudici affari, leader di un partito di cartapesta prodotto mediatico artificiale come e più di Forza Italia ... questo, per dare la cifra del marciume delle “istituzioni demcratiche” nell'Occidente ) Macron ha delirato di prove inesistenti.
Il Segretario della Difesa Usa, James Mattis, ammise che prove concrete di un attacco governativo siriano con armi non-convenzionali non ce n'erano e andavano cercate [ 2 ].

Ma nemmeno sono più necessarie : le masse occidentali sono talmente rincoglionite dai media, fino alla demenza.

C'è stato anche il rincaro classico delle accuse di gas nervino, poi è partita la guerra delle testimonianze avverse. Ma gli Usa hanno bombardato. Hanno fatto spazio nell'arsenale, per nuove “bombe intelligenti”, più “intelligenti”, per la felicità delle tasche dei produttori.