Hot night in Budapest

Budapest

I think she was a middle-distance runner...
(the translation wasnt clear).
Could be a budding stately hero.
International competition in a year.
She was a good enough reason for a party...
(well, you couldnt keep up on a hard track mile)
While she ran a perfect circle.
And she wore a perfect smile
In budapest... hot night in budapest.

We had to cozzy up in the old gymnasium...
Dusting off the mandolins and checking on the gear.
She was helping out at the back-stage...
Stopping hearts and chilling beer.
Yes, and her legs went on for ever.
Like staring up at infinity
Through a wisp of cotton panty
Along a skin of satin sea.
Hot night in budapest.

You could cut the heat, peel it back with the wrong side of a knife.
Feel it blowing from the sidefills. feel like you were playing for your life
(if not the money).
Hot night in budapest.

She bent down to fill the ice box
And stuffed some more warm white wine in
Like some weird unearthly vision
Wearing only t-shirt, pants and skin.
You know, it rippled, just a hint of muscle.
But the boys and me were heading west
So we left her to the late crew
And a hot night in budapest.
It was a hot night in budapest.

She didnt speak much english language...
(she didnt speak much anyway).
She wouldnt make love, but she could make good sandwich
And she poured sweet wine before we played.

Hey, budapest, cha, cha, cha. lets watch her now.

I thought I saw her at the late night restaurant.
She would have sent blue shivers down the wall.
But she didnt grace our table.
In fact, she wasnt there at all.
Yes, and her legs went on forever.
Like staring up at infinity.
Her heart was spinning to the west-lands
And she didnt care to be
That night in budapest.
Hot night in budapest.

[ Jethro Tull da "Crest of a knave", 1987 ]

Splendido pezzo da 10 minuti di un album non da buttare, tristissimo come la realtà. Lo sovrainciderei come colonna sonora alle calde notti ungheresi nelle quali un altro popolo ancòra provvisto della spina dorsale (non come gli italiani) si è ribellato ad un premier beccato con le intercettazioni ad ammettere tranquillamente di aver promesso cose impossibili pur di vincere le elezioni (mi allaccio al post precedente) ... e c'è riuscito. Il popolino italico ha commentato : "ma questa è la politica, è stata sempre così, i politici sono bugiardi", tanto assuefatto nel proprio ruolo di massa inculata quotidianamente dalla stato e dai suoi emissari che si spalma da sè la vasellina sul buco del culo ... venghino sciuri, venghino !
Questo stronzo del premier ungherese HA MENTITO ? SI' ! E ALLORA FANNO BENE AD INCAZZARSI !

Che pena la sinistra !

Un paragrafo lo devo aprire sul comportamento partigiano dei media italiani ... ma soprattutto su quegl'intellettuali segaioli della sinistra che, di fronte ad un'alzata di testa sacrosanta, cosa ti combinano ?
Con molta signorilità stigmatizzano l'appartenenza politica del popolo in piazza (destra ed estrema destra) senza discutere civilmente delle ragioni ... eh ... si capisce : adesso al governo ci sono loro ed è il loro turno di arraffare ... corruzione ? Ma cos'è 'sta roba ? Tutti onesti, loro.

Ed avete visto : le immagini televisive dei rivoltosi sono sparite presto dagli schermi televisivi : che non venga in mente agli italiani di emulare il popolo magiaro, che se dovessero dare alle fiamme un palazzo governativo per ogni schifosa menzogna pronunciata da un esponente del governo, non ve ne sarebbero più in piedi !
Eppure nella politica la parola dovrebbe essere sacra e sovrana ...
Provate a fare una ricerca d'immagini con Google e queste parole-chiave italiane : "Budapest + scontri + piazza".
A supporto di quanto ho scritto dei bravi giornalisti rosso-istituzionali, troverete nell'ordine : un fuori di testa (alcolizzato o fatto), un ferito, un'immagine piccolissima che non dice un cazzo.
Continuate a chiamarla democrazia ...

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