Camminando nel Pratello (1)










Questa è arte, poche pugnette
 
Nella via del Pratello - che nessun bolognese chiama così, ma "il Pratello" o "al Pradèl" - ch'è stata "massacrata" dai provvedimenti cofferatiani, ogni tanto godo di una spruzzata dall'underground ... come il faccione che in via Pietralata, all'angolo con la principale, incombe "inquietante" sull'edicola del mio amico Lino (prima foto in alto).
L'autore ha usato efficacemente il color carne della pittura al quarzo scelta per l'edificio come efficace "sfondo" della sua opera, che non passa certo inosservata. Sia io che l'edicolante convenivamo sull'attribuzione del merito artistico ad un simile, malato disegno, ed entrambi deploravamo invece l'ossessiva ripetizione delle sole firme sui muri di tutto il centro storico (vera imbrattatura, quella).
E mi rimane il dubbio sull'attribuzione : la firma slavofona Borek ch'è alla destra della prima facciona, è casuale o è la firma dell'artista ?
Venti metri piu giù verso i viali, sulla destra v'è un secondo essere col faccione (foto 3 e 4) : bizzarro e frutto della stessa mano, ma questa volta sorride sgangherato e gentilmente porge un fiore ai passanti.
Non conosco chi sia stato a spruzzare le due faccione, ma lo ringrazio di cuore per la distrazione di un attimo nella giornata di ieri.

Di tutta l'erba ...

 
E mi chiedo per l'ennesima volta se, prima di raggiungere la vecchiaia, vedrò l'amministrazione pubblica della mia città che distingue i graffitari "buoni" da quelli "cattivi", gli avventori ebbri del Pratello dai pochi teppisti che ormai sono gli unici abitanti della notte di quella ch'era una delle strade più vive di Bologna.

(continua)

6 commenti:

  1. beh in effetti questi graffiti sono molto belli!

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  2. Stamattina ne ho fotografato un altro dello stesso autore ... guarda, meriterebbero d'essere valutati come "artisti" a pieno titolo nelle opportune sedi, invece d'essere equiparàti a "teppisti".

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  3. Carino davvero il disegno, il pratello di notte è invece una strada di una tristezza infinita. Gran sfatti che ciondolano in giro, una marea di negozietti dagli odori mefitici, in pratica l'ultimo stadio della decadenza.

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  4. Questo capita quando non si è capaci di catalizzare ed esaltare le energie giovani e positive, circoscrivendo i problemi e risolvendoli, ma si reprime manganellando nel mucchio : ideologicamente parlando, Cofferati è come la polizia al G8 di Genova.
    Diverso è il "manganello", qui inteso come strumento repressivo in senso più ampio.
    A Bologna come a Genova non si è voluto isolare i pochi facinorosi ma, anzi, sono stati strumentalizzàti come argomento forte per limitare le libertà individuali, assieme alle decine di chiamate-per-notte alle centrali di vigili urbani e polizia fatte dai pensionati che già soffrono d'insonnia per i fatti loro e sarebbe bene che prendessero le medicine giuste : quando erano giovani, un po' di casino lo facevano anche loro, o no ?
    C'è stata una regia politica che ha portato al quasi copri-fuoco del centro storico, col risultato che la "brava gente" adesso c'ha paura di fare tardi la sera, in strade abitate da "belle faccine".
    Allo sbando ci sono i maròni di tutti i bolognesi, anche quelli fessi che protestavano e adesso si trovano una situazione peggiore di quella precedente.
    Cofferati ha rotto i coglioni a tutti i giovani che animavano la strada e agli osti - "rei" di dargli da bere e mangiare - una marea di multe.
    La burocrazia al potere, e i giovani in gamba se ne vanno via (anche i graffitari in gamba, mi dicono).
    Via del Pratello era la via più bella di Bologna, comunque mantiene il fascino della vecchia puttana orgogliosa.

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  5. Boh? sarà? Io di sta repressione non me ne sono accorto, a me pare che oggi più di ieri ognuno faccia quel cazzo che gli pare. Cofferati fa propaganda per una poltrona romana embhe? sai che novità. Ordinanze campate per aria, mai viste applicate, la normalità in fatto di politica. I "locali notturni" negli ultimi anni si sono moltiplicati per il centro, Yuhuu !! Kebab a go go! Ripeto, che tristezza.

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  6. @ Poldo : ti cito la chiusura e l'allontanamento topografico dei centri sociali, la "guerra ai déhors" (nei giorni scorsi l'appendice della messa fuori-legge pure degli ombrelloni, iniziativa della sovrintendenza ai beni culturali), l'orario-limite dello smercio degli alcolici al minuto ch'è stato anticipato alle 21 (ma non alla grande distribuzione, chissà perchè), il divieto (reiterato più volte) ad organizzare feste di strada in via del Pratello, ed altro ancòra.

    E' di oggi l'ennesimo provvedimento restrittivo : il divieto di vendita di alcolici in lattina e bottiglia dalle 16 del 31 dicembre alle 8 del mattino successivo.

    La repressione non è solo quella dei "manganelli materiali" (ripeto), può essere fatta in modo erosivo e subdolo, usando malamente lo strumento della legge.

    A fronte di questa chiusura mentale, i provvedimenti in termini di sicurezza e ordine pubblico che NON sono stati deliberati da questa giunta per tamponare un peggioramento della situazione che ha portato Bologna al primo posto nazionale per la violenza alle donne e ai primissimi in altre tipologie di reati.
    Omissione in atti di pubblico ufficio, perchè "qualcuno" deve tutelare i cittadini che si attardano nelle strade, e perchè non deve succedere quello che capita oggi nella nostra città, ovvero : le ragazze HANNO PAURA a girare per strada dopo le dieci di sera.
    Ho scritto due righe qui e gli altri post sulla giunta cofferatiana (che ho scritto in questo sito e sullo "Spettro della bolognesità") saranno disponibili col tag "Cofferati" appena avrò aggiornato il blog.

    E' vero che anche i cittadini devono darsi una mossa e fare sentire la propria voce, per esempio chiedendo spiegazioni direttamente al sindaco, presentando una lettera all'u.r.p. di Piazza Maggiore che verrà registrata : lo ha fatto il mio amico BrianOvo e tra pochi giorni la pubblicherò in questo stesso blog e sul sitone.

    (i comitati dei cittadini, invece, mi sembra che facciano solo del casino e basta, mia personale impressione da definire).

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