Con la maschera a gas (1)





Come meduse nella notte

Così mi sembrano i casotti di Porta Santo Stefano (che "porta" in senso stretto non è) poco prima dell'alba, quando tiro filosofie sulla vi(t)a che porta al bar Girotti.
Sembrano esseri biologici e fantastici, con tutti quelle rifrazione di colore che mi fanno pensare agli abissi marini ...
Gli impacchettatori hanno scelto il coro dei bambini dell'Antoniano (che ometto perchè non li sopportavo nemmeno da piccolo) e la premiata coppia Cesare Cremonini - Nicola "Ballo" Balestri con versi estratti da "50 special", una canzone piacevole e semplice dei Lùnapop.

50 special

Vespe truccate,
anni '60,
girano in centro sfiorando i 90,
rosse di fuoco,
comincia la danza,
di frecce con dietro attaccata una targa.
Dammi una Special,
l'estate che avanza,
dammi una Vespa e ti porto in vacanza !

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi ...
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi ...

La scuola non va ...
ma ho una Vespa una donna non ho ...
ma ho una Vespa
domenica è già ...
e una Vespa mi porterà ...
fuori città !
... fuori città !

Esco di fretta,
dalla mia stanza,
a marce ingranate dalla prima alla quarta
devo fare in fretta,
devo andare a una festa,
fammi fare un giro prima sulla mia Vespa
dammi una Special, l'estate che avanza,
dammi una Vespa e ti porto in vacanza !

(ritornello).

[ Lùnapop, da "Squérez" (1999) ]

I Lùnapop furono una boyband costruita in laboratorio con al centro un vero talento come Cesare, ribadito negli album e nei tour da solista ma sempre accompagnato dall'amico : criticàti per l'operazione molto "marketing" e per l'eccessiva - ? - leggerezza dei testi ... ma che cazzo s'aspettavano da dei cinni di 19 anni ?



Gli i(n)soliti ignoti non si sono fermati

Ne riporto notizia con ritardo, ma è pure utile visto l'ostracismo generale del web ufficiale e non- a ribadire e commentare le provocazioni degli "incursori notturni" che molestano le menti (poco) diurne dei bolognesi.

E il manifesto incollato sopra la foto ufficiale dei due musicisti indigeni la sera di venerdì 1° febbraio, ha ricordato a tutti una delle promesse sostanzialmente mancate da Cofferati : migliorare il pessimo stato dell'aria cittadina, tutt'ora ben visibile dai primi appennini come una spessa coltre grigia-giallognola.
Manco vivessimo nella Londra della seconda metà dell'Ottocento - tratteggiata
da William Gibson e Bruce Sterling ne "La macchina della realtà" tra smog e invenzioni retrofuturistiche - ed invece stiamo in una città di medie proporzioni italiane a respirare vera merda !
Le parole del ritornello sono diventate :
"
Ma quanto è bello andare in giro per i viali bolognesi ... sforati i livelli delle polveri sottili 8 giorni su 20".

Un modello che non deve essere discusso

La nostra città necessita di urgenti e drastiche misure al fine di ridirezionare il flusso del traffico fuori dal "girotondo tossico", realizzando e attivando opere in discussione pluridecennale (la bretella del fondo valle Savena, facciamo le lastre ai polmoni degli abitanti di Rastignano e Carteria) in rete con altre di proposta più recente come la tangenziale dei colli - in parte interrata - teorizzata dalla giunta Guazzaloca (ed altro). Deve essere ridiscusso il piano regolatore ed il Comune deve avere suffienti volontà e forza politica per correggere gli errori marchiani compiuti nella sostanziale deregulation degli ultimi cinquant'anni, ma ...
Non si vuole toccare un modello di vita vetero-borghese ed un modello di economia basato sul consumo di carburante : chi sta nelle stanze dei bottoni sa benissimo che il bipartisan Civis (ch'era lo stesso guazzalochiano, poi abiurato frettolosamente per opportunità politica e bastiancontrarietà alla sinistra) non può essere realizzato in una città dalle arterie strette come queste, ma solo in larghe strade urbane (minimo a 6 corsie).
Non si vogliono risolvere radicalmente i problemi - magari iniziando la costruzione della "mitica" metropolitana (altra leggenda locale) - quei "problemi" producono business : è - più o meno - l'adattamento del "modello napoletano" dei rifiuti.
Tradotto in soldoni : poco coraggio di "pulire" la politica, dare nuove opportunità a Bologna e "ridisegnare" una città di medie dimensioni demografiche ed economiche ch'è rimasta "piccola" e sempre più invivibile, caduta nel baratro di un'implosione emozionale.

Il già sindacalista Onnipotente dopo nemmeno un anno ha mantenuto la promessa di attivare il controllo automatico dell'accesso dei veicoli in centro storico,
a Porta San Vitale ... ma è un po' poco, e la finalità furba di questi ed altri provvedimenti è chiaramente amministrativa (sollevare multe ai cittadini) perchè non è stata seguita da più ampie misure quali - ad esempio - la pedonalizzazione di grandi aree del centro (come riscontrabile in parecchie città europee).
E così ci pensano gli anonimi "incursori" a riportare il problema in prima pagina con la consueta ironia anche se - con l'andazzo cofferatiano - le loro iniziative sono state frettolosamente bollate come ulteriore "segno del degrado" e relegate a poche righe sui vetero-media cartacei (io mica m'aspettavo altro) : al piccolo borghese bolognese sta bene il respirare le polveri sottili ma ... guai al "degrado" !

(ai posteri).

Links

Cesare Cremonini - scheda in wikipedia

"Venerdì 1 febbraio 2008 23:17 Bologna - Ma quant’è bello andare in giro per i viali bolognesi ..." - articolo in Globalproject.info

"Tram su gomma : l'ennesimo spreco italiano" - pagina in MeetUp (Beppe Grillo)



Strada Maggiore, ore 21 e 49

E' venerdì sera, e questa foto l'ho scattata un'ora fa dopo l'ape con Gigi e il barista Luca : il centro di Bologna scoppia di vita !
Chi dice che la Grassa non è cambiata affatto è
(scegliete voi la risposta giusta) :

1) un alieno sbarcato qui solo pochi mesi fa.

2) un ballista (cioè uno che racconta "balle", menzogne).

3) un imbecille.

La colpa sarà pure in gran parte del trend economico negativo che è iniziato negli anni '90, ma ritengo che l'attuale sindaco abbia favorito un'accelerata verso il fondo del barile : ricordo il prof. Tony Negri rinfacciare al Coffy (da Giuliano Ferrara) di non avere capito che la nostra è una città che vive dell'Università e indotto.
In parole povere : l'Alma mater studiorum è la nostra "Fiat".
Il risultato fotografato è dovuto al calo brusco degli studenti (-30% di iscritti) ottenuto dalle politiche repressive cofferatiane, attuate sulla vita notturna : Bologna non è più appetita come una volta, i giovani s'iscrivono altrove e quelli che sono qui pensano di andarsene all'estero.
Siamo qui a raschiare il legno ...

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