Il Kosovo è serbo



Jugoslavia : laboratorio di vivisezione etnica e sociale

Oggi verrà proclamata l'indipendenza del Kosovo : una mossa infelice della parkinsoniana politica estera dell'Unione (bancaria) Europea.
Con logica minimalista, il leader russo Putin ha fatto notare il "doppio standard" di valutazione delle etnie minoritarie nei vari stati europei : nessuno stato e nè tantomeno la piccola Unione (un nano politico e militare fatto dai piccoli burocrati statali capaci solo di parole, ovvero aria buttata fuori dai polmoni) si sono sognati di estrarre i Paesi Baschi da Spagna e Francia per farne un protettorato europeo.
Idem con la Cipro turca, l'Irlanda del Nord, il Tibet, il Kurdistan, la Cecenia (su scala globale) : la lista è ancòra lunga e i "botti" - oggi la notizia di un'altra bomba che ha massacrato un comizio del partito della già massacrata Benazir Bhutto - fanno audience televisiva.
Carne buona per gli hamburger, aggiungete ketchup (o maionese) e i cetrioli.
L'autodeterminazione dei popoli è un principio legittimo ma meramente ideale : sulla terra occorrono gli atti di forza politici e militari, le ingerenze esterne - come questa - partono da presupposti semplificati ma finiscono col complicare le cose.
La strada per l'indipendenza è lunga e sofferta, le lotte possono necessitare secoli : chiedete agli irlandesi per le informazioni del caso.
Questa odierna è una segaiola prova di forza di una commissione di apparatchik (c'è dentro anche il baffetto D'Alema della fondazione sua personale) contro il colosso russo.
Nel mondo comandano gli Usa e la Russia, la Cina sta crescendo ma le vorrà qualche anno ancòra per diventare una potenza globale politica e militare (oltre il bottone da pigiare nel consiglio di sicurezza dell'Onu) : gli europei - servi dell'uno o dell'altro padrone - sono capaci solo di fare casino, come nella fallimentare gestione della guerra civile jugoslava (il socialista Gianni De Michelis era allora in commissione).

Breve storia di un eterno "ritorno a casa"

Gli albanesi non hanno un passato storico democratico e culturale (nè recente, nè remoto) tale da rassicurare l'attuale minoranza serba : il Kosovo è una provincia serba e quello che avverrà oggi è uno stolto abuso esterno, foriero di una nuova crisi balcanica.
La regione venne slavizzata a partire dal VI secolo ed è sempre stata multietnica : fu parte dell'Impero serbo, vi si combatterono una "mitica" battaglia tra una lega cristiana di serbi e bosniaci, e i musulmani ottomani a Kosovo Polje (questi ultimi vinsero, ma le perdite ingenti rallentarono l'avanzata nei Balcani).
Tra '800 e '900 centinaia di migliaia di serbi dovettero abbandonarla in massa per fuggire dallo sterminio perpetuato dagli ottomani contro gli "infedeli", una recrudescenza che disonorò secoli di tollerante dominio sui cristiani : nonostante questo esodo, la proporzione etnica tra gli albanesi e i serbi (e altre etnie) al termine delle guerre balcaniche (1913) era di 60 a 40.
La corona dell'imminente neonato regno degli slavi del sud iniziò quindi a reintrodurre gli sfollati delle repressioni turche nella loro terra.
La regione kosovara venne spezzata in due aree di occupazione tra tedeschi e italiani durante la seconda guerra mondiale, e dopo l'8 settembre 1943 i nazisti la gestirono direttamente e in chiave filo-albanese, trucidando gli slavi.

"Underground" : da Tito a Slobo

Instaurato il regime della Jugoslavia comunista già dal 1944, il "maresciallo" impedì ai serbi sfollati il legittimo ritorno alle proprie case, che vennero quindi rubate dagli albanesi.
Il croato Josip Broz Tito sosteneva che "una Serbia debole equivale ad una Jugoslavia forte" : la Storia ha sentenziato il fallimento della sua sterile politica federale con la Guerra civile degli anni '90, la cui miccia è stata accesa dagli europei occidentali con il precoce riconoscimento degli stati secessionisti Slovenia e Croazia, ma nemmeno trovò in Belgrado una forza centripeta capace di tenere insieme il paese.
Era piuttosto vero il contrario : solo una Serbia forte poteva governare i Balcani occidentali.
Preoccupato di realizzare una utopistica convivenza tra i vari gruppi etnici presenti nel paese, Tito istituì una nazione (senza terra) pure per gli zingari ...
L'afflusso degli albanesi dall'Albania non si fermò, perchè là facevano la fame mentre il socialismo plavo comunque produceva e faceva "sedere a tavola" i propri cittadini : la proporzione etnica superò l'80 a 20.

La Jugoslavia amputata dalle secessioni del 1991 era nelle mani di un piccolo burocrate mercantile di nome
Slobodan Milošević e del suo clan : il capitolo finale di 50 anni di ipocrite menzogne e di verità negate dal regime, come magistralmente ritratto da Emir Kusturica in quel capolavoro allegorico ch'è "Underground" (1995). La democrazia (il socialismo plavo era più aperto e sperimentale di quello sovietico) non può essere imposta dall'alto, ma deve crescere nelle singole coscienze al "piano terra" : vedi le recenti campagne militari in Afghanistan e Iraq.
E ancòra oggi - in questa infausta data ch'è il 17 febbraio 2008 - gli europei occidentali vogliono fare casino nella regione, dividendo anzichè semplificando l'amministrazione politica. I produttori di armi applaudono : la ex-Jugoslavia continua a essere uno dei "laboratori di vivisezione" attivi in questo mondo cane.



18/2 : servi del padrone amerikano

Scrivevo poche righe fa che l'Unione (bancaria) Europea è un organismo politico servo di qualche potenza (interna o più spesso esterna) e oggi - cazzeggiando nella rete - ho trovato questa bella foto aerea nel blog "Hannah Smith family" (che a sua volta ha tratto da wikipedia) : è il campo amerikano "Bondsteel" costruito non lontano dal confine macedone, definito "una versione in scala ridotta di Guantanamo" e zampa yankee in terra balcanica.

Il "risiko" russo-amerikano continua ...

Gli amerikani gongolano e mentre a Pristina s'ubriacano, il presidente serbo Boris Tadic ha detto che non riconoscerà mai l'indipendenza kosovara.
Come la Spagna, Cipro, Grecia, Romania, Slovacchia e Cina (tutti paesi che vivono tensioni secessioniste al proprio interno) : era ampiamente prevedibile, l'Ue è così bloccata nella usuale postura di don Abbondio e lascia liberi i singoli stati di decidere in merito.
E poi leggo su Repubblica.it (e mi sganascio) : "Sul Kosovo abbiamo superato il test dell'unità, ha assicurato a Bruxelles il ministro degli Esteri sloveno e presidente di turno del Consiglio Ue, Dimitrij Rupel. Una tesi confermata dal ministro Massimo D'Alema [ ... ]". Insomma, anche in sede europea hanno la faccia come il culo e raccontano balle pure davanti all'evidenza dei fatti.
Francia e Inghilterra hanno già riconosciuto, e il baffetto ha detto che pure l'italia farà la mossa (assieme alla Germania, dicono) : quest'ordine gerarchico è così rispettoso del lignaggio delle nazioni ed involontariamente ridicolo, che mi ricorda la vestizione della regina di Francia in "Marie Antoinette" di Sophia Coppola ...

(continua).

Links

Kosovo - scheda in wikipedia

Storia della Serbia - scheda in wikipedia

Camp Bondsteel - scheda in wikipedia

Il Kosovo proclama l'indipendenza, Serbia : "Non lo riconosceremo mai" - articolo in Repubblica.it

Nessun commento:

Posta un commento