Perchè i blog non contano (quasi) nulla in Italia




Classico paradosso internettiano

E' quanto si chiede il blogger/giornalista (forse ho sbagliato l'ordine dei termini) Federico Mello in questo post ... la risposta è nello stesso pezzo : dopo 6 righe dedicate al quesito (che rimandano ad un altro scritto per D-News e postato l'altro ieri) ce ne sono ben 18 sulle pinzette che Vladimir Luxuria si porterebbe sull'“Isola dei famosi” per curare le ciglia, ma utili anche ad aprire i frutti di mare.
Dall'articolo composto per il free-press che non ha ancòra un'edizione bolognese, leggo ed estraggo : “ma appare anche chiaro come i blogger italiani non hanno accettato appieno la sfida della controinformazione” ... e tu sei tra questi, Mello : fai un po' di autocritica attiva ...
Luca Sofri aggiunge : “i giornali sono poco moderni, pigri, e la politica è ancora più pigra dell’informazione” ... no, ragazzi non ci siamo : il problema è che la gente - bloggers inclusi - guarda i tg / legge i giornali / s'appassiona per questi prestanomi che sono diventati i politici con famelica e non del tutto spiegabile coprofagia.
Che almeno i bloggers s'impegnassero in prima persona nello spezzare questo evidente “circolo vizioso”, rimontando i frammenti di realtà nel loro spazio !
L'incredibile soluzione paventata dall'autore del narcisista Wittgenstein.it (“blog” in cui - ma guardate il caso - sono disabilitati i commenti) è che i professionisti dell'informazione tradizionale (tanto criticata ma anche partecipata dalle citate firme) si buttino ad aprire blog personali a manetta ... non ci siamo proprio : la rete è un media con caratteristiche uniche, uno spazio libero ed anarchico ... dubito fortemente che chi già scrive per denaro possa d'incanto trascurare i propri referenti palesi ed occulti appena si siede alla tastiera del pc per postare qualcosa !

“Cuttare” la televisione (e non essere “cuttati”)

Centra il problema Zoro : “è difficile che i blog parlino di cose radicalmente diverse da televisioni e giornali” (la riflessione che segue è opportuna e intelligente).
E finchè tanti cybernauti italiani continueranno a fare a gara per criticare le “fenomenologie” superficiali che vengono inoculate al pubblico passivo o - peggio ancòra - le “virgole” delle notizie in Studio Aperto e altri tg ma senza dare opinioni ed informazioni alternative (ma solo improperi) contribuiranno a perpetuare la lunga vita dell'obsoleto e fascistello tubo catodico, diventandone effettivi megafoni come tanti giornalisti che almeno prendono uno stipendio per scrivere.
Leggete gli aggregatori di news on-line per constatare di quanto e come si parla di spettacoli e saltimbanchi televisivi nel web italiano : la tv è un blob che inghiottisce anche le migliori intenzioni e spesso le trasforma in merda, armatevi di forte senso critico oppure lasciatela perdere e uscite dal loop sadomaso in cui siete le vittime designate.
O almeno fatene un uso limitato - anzi chirurgico - e qualitativamente diverso : arrivate a spingere il bottone di accensione dell'elettrodomestico più concupito dai nostri genitori e nonni - riflettete anche su questo - per integrare altre “sorgenti di stimolazioni” e non fate il contrario, cioè non lasciatevi persuadere da quanto esce dal “piccolo schermo” (Wes Craven ci aveva già avvisati) ...
Mica dico che dalla massa di immagini non si possa salvare qualcosa - anche io ne ho scritto col tag “televisione” - ma soppesare la partecipazione di un esponente politico ad un reality show - nel caso, Luxuria - significare caricare la scatoletta di una valenza politica che non ha, essendo inetta allo “scambio” con gli utenti : all'alba di internet, la tv è invecchiata improvvisamente.
E' un mezzo totalitario che irradia i propri messaggi da un punto solo alle masse (che non hanno diritto di critica) : Silvio Berlusconi in persona vi ringrazia implicitamente per il lavoro di marketing che eseguite gratuitamente - cari blogger che vi leccate ogni piccola cazzata dei “famosi” (ad esempio) - tutti i giorni.

Una quasi-astinenza salutare

Ho vissuto gli ultimi 4 anni della mia vita senza televisore, lo guardo 2 - 3 volte al mese a casa dei miei e in occasioni estemporanee come i viaggi all'estero, per fare un'immersione estraniante nella lingua locale (magari sotto l'effetto di alcolici).

Guardo con parsimonia i video di tg e show su internet, perchè mi danno allo stomaco : preferisco la parola scritta dei quotidiani on-line e dei blog - che è più funzionale alla riflessione - e di cartaceo leggo i quotidiani a distribuzione gratuita - per economia domestica - e “il Manifesto” (con stima e nostalghia).
Ah, dimenticavo : Mello da qualche mese lavora alla “corte” di Michele Santoro in Rai ...

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Copertina

Nella foto : televisore nella mia camera d'albergo a Tallinn, agosto 2005.

Links

Mello = Le pinzette e i frutti di mare

Mello = I blog alla ricerca di un ruolo pubblico

Zoro = il blog

23 commenti:

  1. CiaO. Condivido molto di quello che scrivi, Il che non è signifiativo.
    Secondo me, c'è una dilagante incapacità di mettere in discussione seriamente i fondamenti e manca l'aria e la fantasia per inventarsi un paese nuovo. Tutti i canali sono chiusi,
    tutte le alternative sono stroncate guardate con sospetto e ritenute minacciose, peccaminose.
    Ieri ho sentito MCAllam e una standing ovation del pubblico quando ha detto che i giovani vivono senza regole.
    Che altro serve? (un mitra?)

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  2. ... e magari in quel "pubblico" c'erano anche dei giovani che applaudivano : questa sì che è una perversione !
    Quale migliore "tavolozza" dello spazio virtuale, per immaginare un paese migliore ?
    O per illustrare le opportune tecniche di soppravvivenza ?
    Se il web è l'eco della tv, diventa una roba tristissima ... un sacco di gente giovane che lavora appassionatamente col web, il video, le lettere e la musica, agogna di arrivare un giorno a lavorare per un'emittente (nazionale o pubblica che sia).
    Non ci rimane che remare e seguire la nostra strada ...

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  3. Bravo Bufalo

    Bolognese84

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  4. Il web deve essere un'altra Tv, un altro giornale, se no a che serve?

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  5. Il web è davvero un'altra cosa : W. intende "alternativo" e io aggiungo compartecipativo ... gli utenti sono sempre parte attiva.
    Tranne che nei "blog" - le virgolette sono obbligatorie - dei professorini come Luca Sofri e Gennaro Carotenuto, per citare due affezionatissimi della struttura verticale e dirigistica (dall'alto del balcone d'avorio in cui - ovviamente - loro si sono posti).
    Il web è orizzontale ... e gli italiani lo devono ancòra capire e padroneggiare : non potete pretendere che un popolo che fino all'"altroieri" era servo della gleba e sottoposto alla mezzadria, apprezzi appieno il sapore agrodolce della libertà (sinonimo della rete) ... questi sono ancòra abituati a delegare il proprio cervello e la propria coscienza al Capo Nero, Rosso o Azzurro che sia (e anche ai due citati, molto visitati) aspettando da Lui gli ordini su cosa fare (dire/pensare) ...
    (ne avevo scritto - brevemente - il 14 di luglio).

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  6. bufalo secondo me sulla questione che poni sui contenuti, si può ragionare. ovvero i blog che si occupano anche dei cazzi di chi scrivi fanno più fatica a diventare autorevoli. ciò detto non capisco cosa vuoi da me. abbiamo fatto un contratto nel quale io blogger mi impegnavo con te le lettore ad affrontare certi contenuti? o sul mio spazio, se prermetti, mi occupo di quello che mi sembra interessante anche oltre i tuoi tiramenti di culo.
    seconda questione. questo tuo odio nei confronti della tv mi sembra patetico, da chi non ha davvero idea di come sia il sistema della comunicazione (anche in america). infine questa tua equazione sottointesa e maliziosa per cui visto che lavoro da santoro allora mi interesso di tv, mi sembra offensivo per la tua onestà intellettuale visto che sai bene che mi occupo di trash e di tv sin da quando ho il blog.
    ciao

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  7. Io mi sa che guardo troppo il monitor...........
    La tv è il mio VALIUM
    Goscartan

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  8. @ Mello : non pensavo avessi la coda di paglia ... oppure sì, così sei simile a molti altri bloggers italiani.
    1) Poi è chiaro che ho preso il tuo post sulle "pinzette" perchè schematico di un certo paradosso (e comunque introduttivo l'altro tuo, di spiegazione, che ho pure linkato e criticato) : non ce l'ho con l'uomo-Mello, nè con Luxuria (che mi sta pure simpatico/a).
    Diciamo che l'impostazione che hai dato a quel tuo pezzo non è stata delle più felici, e prestava bene il fianco a una replica del Bufalo ... (bene, ne abbiamo discusso fuori dai denti).
    2) Sulla tv esprimo la mia opinione di ex-utente che viene illuminato suo malgrado dai bagliori catodici riflessi da altri blog : l'azzerare la mia facoltà di critica (forse perchè non ho dato qualche esame di sociologia e non ci lavoro, nella televisione) è pura arroganza, del tipo "solo chi ne sa può scriverne" ... bella, un'idea elitaria e più ristretta di agorà informatica non la si potrebbe definire (quasi massonica).
    Ma voglio credere che questa tua risposta piccata sia solo una reazione riflessa alla mia critica (che ti è andata di traverso, è palese).
    3) La mia "equazione sottintesa e maliziosa" l'ho spiegata nel tuo blog, e la copio-e-incollo qui :

    "In questa fase di crescita della rete, secondo me bisogna essere realisti e “intransigenti” : il web troppo spesso va a rimorchio di tv e giornali, e i responsabili di questo diagramma di flusso sono - paradossalmente - gli stessi autori di blog.
    Il flusso verrà invertito quando 1) crescerà la cultura informatica di massa (e in italia siamo indietro) e 2) i bloggers dimenticheranno quasi completamente la tv di massa …
    Su questa seconda opzione starebbe a noi dare l’accelerazione, e per questo sono drastico e un po’ pessimista : se il sogno dei bloggers è arrivare a scrivere sul cartaceo o entrare nella redazione di Santoro … beh, campa cavallo … ma gli stessi non vengano poi a piangere lacrime per la subalternità della rete ai media mainstream !"

    Spero di essere stato chiaro.
    Ciao.

    @ Goscartan : in effetti, l'ultimo uso che facevo del televisore era proprio di "sonnifero", m'addormentavo con la tv accesa su Mtv (sempre gli stessi pochi video in rotazione) e a basso volume ...

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  9. delle due l'una, o si trasforma il proprio blog in un lavoro (retribuito) ossia capace di mantenerti dignitosamente, o ci si limita a commenare l'esistente.

    perché per fare notizia e per dare le notizie che nessuno dà, o darebbe, occorrono due cose: tempo e soldi, e la seconda è assai più determinante.

    se fossi ricco abbastanza da vivere di una rendita di circa 2.000 euro mensili, senza spese tipo affitto o altro.... potrei benissimo permttermi il lusso di fare il blogger serio. vale a dire viaggiare, frequentare persone, luoghi o altro, e dedicare tutte, o almeno l'80% delle mie energie a scrivere davvero per fornire contenuti originali.

    ma siccome ricco non sono devo come la maggior parte dei bloggers ritagliare il tempo dal lavoro, per cui ovviamente è assai più comodo e spesso ci sta solo questo commentare quello che passano quotidiani (nel mio caso la TV è da anni lettera morta, non l'ho in casa e sono strafelice).

    devo dire che non vedo la scarsa incidenza dei blogger come un fatto negativo: offriamo comunque spero un punto di vista diverso della stessa merda, spacciata a tutti, e questo che costa impegno e raziocinio non è cosa da tutti.

    la riflessione, il pensiero critico, l'analisi sono di per se un fatto limitato e men che mai di massa.

    secondo me occorre darsi pace e farsene una ragione.

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  10. concordo con furio detti

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  11. Beh, l'intero file dei post e dei commenti prendeva spunto da quella domanda di Mello, quindi il "gioco" era proporre una soluzione, un'idea da agire per cambiare lo status quo dell'informazione italiana che è verticale, in favore dell'orizzontalità internettiana ... è un'utopia forse, ma è sempre bello giocare !

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    Quello che ha scritto Furio vale anche per me : anche al primo posto della mia lista c'è il problema delle spese basiche a sostegno della mia vita biologica, e inderogabile - ma nel "secondo tempo" - è il bisogno di guardarmi attorno a 360° e quindi riversare frammenti/opinioni nel blog e nel sito maggiore (e in quelli altrui).
    Anche io sono sostanzialmente soddisfatto di quello che riesco a comporre per il web, e delle letture che faccio presso gli amici come Furio e Mello.
    Ed anche io - come l'autore di "Anarca" - ho staccato il televisore e sono felice ...

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  12. Condivido anch'io l'analisi furio, lo dico perchè il mio blog per primo rincorre la notizia e la commenta, rarissimamente la dà.
    Al là degli aspetti economici, di tempo e di logistica c'è un però.
    Il mio blog nasce per fare opinione, indi per cui l'opinione viene data sull'accaduto (faccio di necessità virtù? Può darsi, per carità...)ed in più la mia opinione pesca sempre nello stesso bacino d'utenti che queste opinioni le condividono, magari con alcune sfumature, ma tant'é!
    Il mio blog non ricerca la Verità, bensì da la MIA verità, é uno strumento per raggiungere con le mie idee più persone possibili che queste idee le appoggiano, non per raggiungere più persone possibili e basta.
    Non cerco contatti, anche se sò che sono la testimonianza di un buon "lavoro", non li cerco perchè non mi interessano i numeri in sè in quanto non ho pubblicità e non le voglio avere assolutamente, non li cerco perchè ci sono blog spazzatura come il tal "blog di Alessio" che scambia link e distribuisce banner autolinkanti ma ha il blog più gigidalessiano che abbia mai visto, non li cerco perchè vista l'impossibilità di dialogare con bloggers fascisteggianti o leghisteggianti la loro presenza, per quanto foriera di contatti, mi é assolutamente inutile.
    Ognuno la vede alla sua maniera, forse é il caso di ammettere tutti insieme che il blog altro non é che valvola di sfogo per il nostro narcisismo o, come nel mio caso, strumento propedeutico per evitare il travaso di bile quando non ho occasione di commentare con conoscenti l'ennesima porcata che l'opinione pubblica si beve senza fiatare.
    Capirai che l'idea di blog come sinonimo di strumento che può cambiare il mondo é cosa assai lontana....

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  13. "Cambiare il mondo" è aldilà pure delle mie aspettative, Russo.
    Sulla difficoltà di "fare la notizia", abbiamo già detto ... tu sai che leggo il tuo blog anche perchè all'interno c'è una rassegna-stampa (e il travaso lo rischio io) e preferisco 1000 volte fare un salto da te piuttosto che leggermi quotidiani generalisti e guardare canali televisivi generalisti.
    Però potremmo provare a corto-circuitare il sistema consolidato dei vetero-media : non dico di arrivare ad un'autarchia internettiana, ma (con 500.000 blog) quasi ...

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  14. @bufalo
    hai trovato la strada giusta. Fare blog che parlano di altro e che non inseguano i temi televisivi è l'unico modo vero per portare cambiamenti nel sistema.

    Altrimenti ci si riduce a fare il lavoro che fa Mello - dignitosissimo e a suo modo di ottimo livello, ma sempre a rimorchio della TV - oppure a fare quello che fa Eleonora Voltolina in La Repubblica degli Stagisti - molto meno dignitoso e con finalità molto diverse da quelle che sembra invece mostrare Mello o tanti altri.

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  15. @ fessibili & precari : beh, lamentarsi dello strapotere catodico e poi propagandare i contenuti della vecchia scatola, è come mordersi la coda e piangere per il dolore ... secondo me, l'epoca storica della tv è finita da dieci anni.
    Ma in pochi l'hanno capito.

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    Non ho approfondito il blog di Eleonora Voltolina (ne lessi chéz Mello e il link giusto è questo) ma dimmi perchè lo ritieni "molto meno dignitoso e con finalità molto diverse", se vuoi.
    Intanto, prendiamo nota che la sua struttura internettiana riscuote una certa visibilità sulla carta ...
    E comunque, sono convinto che i siti interattivi e la carta (per non dire la tele) sono media irriducibilmente diversi, ed è tristissimo vedere blog (che dovrebbero essere per loro natura "materia viva") stampati su carta "chiusa", con la tenue eccezione di chi fa un lavoro di rifinitura sui post e/o di scrittura creativa basandosi sul pubblicato on-line come fosse appunti di block-notes ...

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  16. Gentile Bufalo,
    forse è il caso di svelare che i “Prime - Flessibili e Precari”, che pontificano dall’alto del loro anonimato, sono principalmente Daniele Buzzurro e Rosa Cristiano, rispettivamente amministratore delegato e responsabile dell’area grafica di un ufficio di progettazione siti web di Roma (Dreamyourmind), e che per la loro attività utilizzano stagisti senza dare un euro di rimborso spese.
    E’ un particolare da non dimenticare mai quando si leggono i loro commenti, specialmente quando si riferiscono a Eleonora Voltolina e al suo blog Repubblica degli Stagisti. Un blog che loro attaccano con tutte le loro forze perchè, se Eleonora Voltolina venisse ascoltata dal mondo imprenditoriale e politico, anche loro dovrebbero cominciare a pagare gli stagisti che utilizzano!
    E aggiungo anche, per quanto riguarda la discussione in questione, che il blog di Eleonora Voltolina è ben più che dignitoso, ha un che di miracoloso: è riuscito a toccare un nervo scoperto, e mettere sotto i riflettori la situazione di decine (centinaia) di migliaia di giovani che ogni anno fanno stage in Italia a condizioni spesso svantaggiose. Una situazione che fino a qualche mese fa veniva completamente ignorata dai media e dalla politica, e che invece lei è riuscita a mettere all'ordine del giorno. Tanto da ricevere una lettera aperta dal senatore Pietro Ichino!
    Concludo dicendo che la Repubblica degli Stagisti non è solo un blog di denuncia, ma anche di proposta e di innovazione. Ed è questo che lo rende speciale, e che infastidisce qualcuno.

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  17. Prendo atto dell'intervento in difesa di Eleonora Voltolina, e adesso la replica tocca ai flessibili&precari ... (se vorranno).
    E' positivo che il problema dei precari affiori su tutti i media, anche grazie al blog di Eleonora - sono d'accordo - ma è molto più importante che il suddetto e tutti gli altri rimangano "vivi" nella rete, e continuino a macinare Kb quotidiani interlacciando utenti vecchi e nuovi.
    Che li si apprezzi o li si contesti, il bello è proprio la possibilità di una discussione delocalizzata e attivamente partecipata in un "luogo" che altrimenti non sarebbe possibile.

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    Però Leo, tu attacchi l'anonimato delle generalità di chi usa quel nickname - "pontificano dall’alto del loro anonimato" (qui tutti possono scrivere, e anche tu)- ma almeno loro sono linkati ad un sito-web, e tu nemmeno ...
    Dài su, fatti un avatar Blogger o almeno linka la firma ad un sito/blog !

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  18. Bufalo,

    non ti preoccupare, nessuna replica particolare.
    Lo sport preferito di Leo sembra infatti essere andare in ogni blog a scrivere la sua “scoperta”: contento lui, contenti tutti.
    Ci eravamo stupiti anche che ancora non fosse passato anche di qua a lasciare il solito messaggio "copia & incolla", che anche qui depuriamo dai suoi bislacchi pensieri nella stessa maniera di altri luoghi:

    “Non si deve fare un classico errore che potrebbe essere facile compiere da una lettura superficiale.

    IDEE flessibili e precari non è Daniele, come IDEE flessibili e precari non è DreamyourMind. Semmai, Daniele è una delle menti di IDEE Flessibili e Precari, e DreamyourMind ne è solo il partner tecnico, come indica la sua scheda su linkedin et similari.

    Idem si può direi di Prime, che non ha nulla a che vedere con IDEE Flessibili e Precari. Il primo è un blog legato alla rappresentazione di una casta, il secondo è un sito legato a Menti Flessibili e Precarie.

    Sul fatto che Daniele sostenga il team di Prime lo sanno più o meno tutti da circa 1 anno.

    Sul fatto che Daniele sostenga anche Flessibili e Precari lo sanno anche qui tutti da circa 6 mesi e oltre.

    Pensa che Daniele è addirittura intervenuto - su richiesta diretta degli altri di Prime - presso Eleonora Voltolina per chiarire alcuni aspetti e la sua visione della questione degli stage al link:

    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=1277288949137663422&postID=5622429097527912563

    Per il resto ti diamo invece risposta volentieri ...

    La Repubblica degli Stagisti - La Repubblica del Tempo Perso, come tutti ormai chiamiamo il blog di Eleonora da tempo, è un blog dal grande potenziale dannoso, e non per le aziende, ma per i ragazzi.
    Le motivazioni sono tante, tra le quali:

    - Le aziende citate da La Repubblica degli Stagisti - La Repubblica del Tempo Perso di Eleonora Voltolina sono in maggior parte (90%) ditte a capitale estero e/o multinazionali: non hanno quindi alcun livello di rappresentatività delle ditte italiane, e del problema dello stage;

    - La lista è piena di imprecisioni e incongruenze che Eleonora neppure si interessa di verificare in minima parte;

    - Allo stesso modo, sembra chiaro come Eleonora sembra essere finanziata nella scrittura di queste liste, andrebbe capito meglio da dove e da chi;

    - Un ragazza che su "Io Donna" viene definita come " ... una 28enne con laurea e master, che dopo 5 stage non retribuiti ... " da molto da pensare:
    1. la ragazza è ricca di famiglia, e si è potuta e si può permettere una felice nullafacenza condita di praticantato giornalistico insieme al suo Apple;
    2. la ragazza ha creato il suo sito come strumento di multilevel mkt per le grandi imprese, e allora si spiegherebbe facilmente tutto.

    - Tornando all'articolo, ci viene detto sui rimborsi-spesa degli stage che ... " ... se possono farlo loro (le aziende che lei cita), significa che chi non lo fa, sfrutta ".
    Peccato che le aziende in questione siano multinazionali per le quali certe cifre non rappresentano certo un problema. Ma questa non è l'Italia, purtroppo per Eleonora.

    - Allo stesso modo, fare questo tipo di affermazione equivale ad andare contro la legislazione vigente in tema di stage - forse Eleonora la dovrebbe imparare meglio prima di far fare certe uscite che la danneggiano solamente agli occhi delle persone competenti.
    Lo stage non è infatti lavoro, ma "formazione on job" e non necessita di alcun tipo di rimborso speso, a meno di casi particolari dove questo abbia senso.
    Non si paga qualcuno per essere formato.

    - dall'articolo ... "Al blog è collegato un gruppo su Facebook con più di 400 iscritti e ..."
    Ci cerca su Facebook si rende conto che Facebook ha bannato Eleonora Voltolina La Repubblica degli Stagisti - La Repubblica del Tempo Perso per spamming, e che il suo gruppo è per ora gestito da un amico perchè non si sa bene che fare.

    - Eleonora non conosce i percorsi dell'università italiana verso il giornalismo.
    Nel suo Blog infatti denigra tutti gli studenti di SdC - indirizzo Giornalismo i quali cercano di arrivare a fare appunto i giornalisti tramite il canale più consono - questo.
    Forse è qualcosa di troppo lontano da lei, o forse è solo paura dell'ingresso di nuove leve nel mondo del lavoro non più a 27-28 anni, ma a 22-23 come dovrebbe nella realtà essere.

    - Ancora: la Repubblica del Tempo Perso - La Repubblica degli Stagisti crea una visione distorta dello stage nella mente dei lettori, che non corrisponde alla realtà poichè minata nelle proprie fondamenta da errori di principio, i quali:

    - stage=lavoro=retribuzione

    che invece dovrebbe essere:

    - stage=formazione on job


    Questa è oggi La Repubblica degli Stagisti - La Repubblica del Tempo Perso.

    :-)

    Un saluto

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  19. @ flessibili&precari : ce ne sarebbe abbastanza per fare un contro-blog ...
    In effetti, lo stage non può essere considerato lavoro effettivo, perchè in quella fase è l'azienda che trasferisce know-how allo/a stagista che non è ancòra in grado di ricambiare con una massa-lavoro significativa per quantità/qualità.
    Ripeto : il lavoro on-line sta producendo alla bella apple-fashioned una visibilità notevole sui vetero-media ... è un dato di fatto.

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  20. imparato molto

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  21. La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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