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Cambiamo nome ?

E' davvero difficile e fortuito - probabilità peraltro paradossale - l'incontrare un bolognese d.o.c. a Bologna (per
“bolognese d.o.c.” intendo chi lo è da generazioni famigliari).
Perse la geografia delle attività umane storiche (commerciali e artigianali) - molte delle torri - quasi tutti i canali - il dialetto - persino il semplice accento bolognese (è possibile sentire qualunque tipo di inflessione regionale italiana e straniera ... ma è raro sentire un
“soc'mel !” sotto i portici e lungo le strade).
E della stessa cosa si “lamentano” i milanesi, i torinesi, i genovesi, i veneziani ... allora propongo : perchè non ribattezzare tutte le città dell'Italia Settentrionale di medie e grandi dimensioni, con il rispettivo prefisso telefonico ?
o51.
Piccole metropoli multiculturali di piani trasversali affastellati in 1000 colori ... è la realtà.
A me - ogni tanto - garberebbe un po' di pragmatica coerenza con la realtà materiale, non so a voi.

Copertina

La foto di un vecchio centralino telefonico, dal photostream di joshmtus (josh larsen) in flickr.com.

4 commenti:

  1. Lanci una provocazione interessante.
    Anche qui a Firenze trovare cittadini originari del luogo è assai raro...ma che fare?
    E' la globalizzazione, bellezza.
    Tutti si muovono....tutto cambia...ma salvaguardare la tradizione, la cultura locale, è essenziale.
    E' non è un' operazione fine a se stessa.
    Cos' è un uomo senza le sue radici?
    Fino a dove potrebbe spingersi senza quel buon senso che deriva dalla storia, dall' esempio, dalla tradizione, appunto.

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  2. Oh, meno di una provocazione : una constatazione asciutta, credimi.
    Io già mi sento parte di una generazione cosmopolita : mi trovo perfettamente "a casa" sia a Riga che a Tashkent ...
    Anche volendo difendere le peculiarità locali, è difficile trovare per strada altri 3 concittadini "d.o.c." per fare una briscola, quindi ...

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  3. E' peggio un individuo che difende le proprie beghe con i tanti difetti ed i pochi pregi del piccolo borgo suo o colui che in nome dell'umana fratellanza distrugge secoli di tradizioni ovunque pone lo sguardo?
    Il selvaggio Inca con la mazza
    O il cosmopolita Pizzarro e la sua civiltà superiore??

    Allora vinse Pizzarro ma mica deve finire sempre così!

    Evviva l'ignoranza!
    Abbasso i cosmopoliti!

    :-)

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  4. Hai centrato una delle facce dell'antagonismo e della tensione in atto.
    La risultante è un ibrido, vediamo se verrà teso tanto da strappare ... ma il mondo globalizzato, oramai è un Uno sempre più indistinguibile, ovvero di 1000 colori diversi in ogni borgo ai quattri angoli del pianeta (il trend è questo).
    Benedetti da tutti i Poteri forti, in un palese gioco delle parti.
    Chiaro che ognuno di noi ha un'identità da parametrare al luogo in cui vive, chiaro che bisogna stare svegli ... prendere atto della situazione NON deve equivalere ad asserire che, siccome tutte le nazioni sono cablate e il concetto stesso di "borgo" è stato soppiantato per il "mercato", tutto quello che entra in "casa nostra" - e tutto quello che ne è fuori (se ancòra ha un senso quest'espressione) - è buono.
    Chi lo pensa, è uno psicolabile cretino.
    Ma a me, in fondo, la configurazione attuale non dispiace.

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