Il barbiere de L'Avana




Constatazione

Leggo sempre su “la Repubblica” odierna, che il Governo cubano legifera la liberazione dell'attività dei professionisti del taglio - barbieri e parrucchiere - dal giogo statale : gli artigiani delle forbici e delle spazzole (con meno di tre poltrone) pagheranno l'affitto del negozio e il 15% del lordo allo Stato. Da un
articolo di Omero Ciai (il giornalista più amato da Gennaro Carotenuto) che è stato pubblicato sul web in dirittiglobali.it (qui la pagina).
Una presa di coscienza di una piccola parte del “nero” che fa girare l'economia reale del Paese, ed è indispensabile a rendere decente una vita poco più che miserabile, in ossequio alla fallimentare dottrina comunista.
E già dopo il crollo dell'Unione Sovietica (e sospensione dei generosi aiuti di Mosca : combustibile e macchinari in cambio di zucchero) ci fu la liberalizzazione delle piccole attività legate al turismo (ristoranti - chioschi di bibite - appartamenti e camere alla giornata o a ore) ed
in particolare al turismo sessuale, di cui Cuba è da vent'anni una delle più gettonate mete mondiali. Aspettando il totale allineamento normativo cubano con il resto del mondo.
Ribadisco che non ci trovo nulla di male nel baratto di un corpo con altri beni, ma non sopporto l'ipocrisia di chi vuole sempre coprire l'evidenza pluridecennale - le jineteras (espressione locale per le escort girl) - con le menzogne di marca politica e ad uso cretini e/o ingenui.
Più sagace lo scritto di Mimmo Candito su “la Stampa” on-line, cui sono arrivato attraverso il blog “Un isola nel sole” (da leggere).

- oh. Le pagine di politica interna del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sono succedanee della carta igienica (già usata) e degno contraltare demagogico e populista de “il Giornale” e di “Libero” ... ma il resto è decisamente di buon livello, se non eccellente (l'inserto “R2”) -

Link

Cuba, Raúl privatizza i barbieri = articolo di Mimmo Candito ne laStampa.it

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