Fb, privacy



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Dopo i casini che sono scoppiati per il mutamento coatto del default dei settaggi di privacy, che ha reso visibile ad un ampio range di utenti le proprie azioni nel net { anche commenti e “like”, con effetto talvolta virale e indesiderato : [ 1 ] } e per l'eccessiva complicazione del controllo dei medesimi ( ultimo problema di una lunga serie ) ecco che Mark Zuckerberg { Ceo della società [ 2 ] } si cosparge il capo di cenere e pattuisce con l'anti-trust yankee una ventennale ispezione delle modalità di memorizzazione e gestione dei dati personali degli iscritti, che sarà eseguita da una “terza parte”.
E vedremo anche quanto sarà effettivo ( quindi efficace ) l'opt-in [ 3 ] : la richiesta di un esplicito permesso ( o diniego ) all'utente ad ogni variazione di assetto della privacy sui propri dati.
Opt-in : la nuova parola-chiave della rete ? ... due mani di neolinguistica pittura fresca ( meglio se anglosassone, ne siamo affetti un po' tutti ) su concetti già precedentemente espressi.

Tuttavia, la domanda che mi viene spontanea è : se una persona vuole comunicare fatti privati ad una cerchia ristretta di conoscenti, perchè non usare il client di posta elettronica ed una semplice mailing-list di indirizzi verificati, piuttosto che il social network ?
( lo dice la parola stessa ).

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( in questo grafico, è ben visibile la progressiva apertura al mondo delle impostazioni di partenza, nel corso degli anni e degli aggiornamenti della base ).


Links


Our commitment to the Facebook community = post di Mark Zuckerberg

Facebook e privacy : Zuckerberg firma l'accordo con l'antitrust statunitense e si impegna a una maggiore trasparenza = pagina in Liquida.it


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