Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuu !





1

Ricordo che fin da quando ero piccolo ( 40 anni fa ), il muggire un “buuuuuuuuuuuuuuuuuuuu !” è sempre stato usato per contestare una performance pubblica : allo stadio, in teatro, in piazza ... che fosse di un atleta, un politicante, un musicista o altro ... senza considerazioni sul colore della pelle e i parametri culturali specifici del performer in azione. Semplicemente, lo spettacolo non era gradito dal pubblico ( a torto oppure a ragione, ce lo diranno i critici ).
Una contestazione sonora.
Il coro dispregiativo contro la gente di colore era il verso del gorilla ( “Uh ! Uh ! Uh !” ) e ne fui testimone in un'occasione sportiva : partita di basket Virtus Bologna - Pallacanestro Cantù, alcuni tifosi virtussini lanciarono la vomitevole provocazione all'indirizzo di Adrian Caldwell, il grosso centro afro-americano canturino ( tra i migliori della serie A1 ) [ 1 ] per innervosirlo.
Un comportamento schifoso.
Anti-sportivo.
E ora ?
La disapprovazione vocale espressa con un “Buuuuuuuuuu !” sarebbe diventata un atto razzista [ 2 ] ?
E chi lo avrebbe stabilito ... Mario Balotelli ?


E' l'ultima invenzione degli anti-razzisti a oltranza, che tengono cordone alle lagne di un ragazzotto diventato troppo presto famoso e milionario, e ritengo ben oltre i suoi meriti.
Credo che sia stata costruita un'operazione di comunicazione attorno all'afro-italiano, e che sia stato agevolato per farne un testimonial dell'integrazione etnica nel Belpaese. La sua carriera è stata verticale, ma non gli è stato dato il tempo di maturare come giocatore e come uomo : ha esordito in serie A a 16 anni, nella nazionale maggiore a 20 ed è regolarmente preferito ad attaccanti che segnano parecchi goal più di lui, nel campionato di serie A ...
perchè ?
Ma sta diventando un boomerang a causa dell'immaturità del soggetto, e la colpa non è tutta sua.


2

Il vittimismo ( misto a rancore ) di Balotelli è arrivato a livelli tali che persino il Ministro per l'integrazione Cécile Kyenge ( che l'aveva prontamente scelto come ambasciatore dello jus soli ) ha dovuto stigmatizzare il suo comportamento spesso rissoso, in occasione di un contatto anche fisico coi tifosi della Fiorentina [ 3 , 4 ] ( grazie a Davide Resi per la foto del quotidiano ).
Lungo la strada di ritorno dalla partita Siena - Milan, a Firenze, sono stati i poliziotti a mettersi in mezzo e a prendere delle pacche per difendere un cocco-di-mamma milionario, cui il sangue va troppo spesso al cervello [ 5 ]. Direi sopravvalutato, visto che nei 7 campionati da professionista che ha giocato finora, è andato in doppia cifra ( ha segnato almeno 10 goal ) solo 2 volte.
E in due anni e mezzo al Manchester City ( Premier League ) ha trascorso metà delle partite in tribuna per provvedimenti disciplinari e/o scelta del suo allenatore Roberto Mancini.
In Inghilterra, aveva battezzato la maglia personale che vedete sopra ( no comment ).





Buono il “tackle” del ministro, ma credo che ce ne vorranno parecchi altri per raddrizzarlo.
E sarebbe opportuno un ripensamento della gestione dei giovani sportivi in questo Paese.

3

E' il momento di fare una digressione negli anni '80 ... quando seguivo lo sport professionistico a stelle e strisce ( in particolare basket e football americano ) assieme ai compagni di liceo.
Là negli Usa, i giovani ricevono un'istruzione sportiva all'interno degli istituti scolastici ( al contrario del Belpaese, in cui i genitori devono pagare le società sportive per fare sgambare i figli nel pomeriggio ) e progressivamente al piano di studi, il Sistema si occupa di fare crescere il loro livello fisico e tecnico nello sport scelto.
Di norma, un giocatore passa al professionismo dopo la laurea ( circa all'età di 23 anni ).
Ovvero : negli spesso sputtanati Usa ( schifati dagli europei con la puzzetta sotto il naso, italiani in testa ) si presta grande attenzione alla crescita intellettuale dell'atleta ...
tanto quanto a quella agonistica.
=
Atene e Sparta.




Darryl Dawkins e Julius Erving aka Dr. J, ai tempi dei Sixers.

Ricordo un caso che fece clamore, e veniva spesso citato dal tecnico e commentatore americano Dan Peterson : il centro afro-americano Darryl Dawkins [ 6 , 7 ] saltò l'università, passando ai professionisti della NBA dei Philadelphia 76ers direttamente dalla scuola superiore, con un congruo contratto ...
quindi non solo non completò il ciclo di studi, ma nemmeno quello tecnico-agonistico.
Pur palesando alcune doti notevoli ( potenza fisica e posizione ... rimbalzo e schiacciate devastanti che sono entrate nella Storia ) non divenne il crack che a Phila si aspettavano, nè a livello tecnico, nè a livello mentale : “When I walked into the league, they wanted me to be Wilt Chamberlain right away—without one minute of college ball” ( dirà anni dopo ).
Il suo caso fece scandalo e divenne un precedente importante : lasciare anzitempo l'Università non era illegale nè per le leggi scolastiche, nè per quelle federali, nè per quelle dei pro ... tuttavia, la scelta venne deprecata dalla pubblica opinione.

{ per quanto riguarda il diverso metro nella gestione dei calciatori tra i campionati pro del calcio continentale, ho già scritto : Balotelli ha fatto parecchie bizze anche nel Regno Unito, ma non gli è stato risparmiato ( quasi ) nulla da tecnico e dirigenti.
Ha quindi preferito tornare nel Belpaese, più mammone e incline a perdonargli le cazzate, che non la “governante albionica” }.

4

Il caso di Darryl Dawkins ( che nel finale di carriera giocò diversi anni nella serie A1 italiana, a Torino e Milano, ed ebbi il piacere di vederlo al Paladozza ) vi ricorda qualcuno ?
Vi pare complessivamente produttivo ( ed etico ) che un ragazzino di 16 anni possa iniziare a guadagnare miliardi di lire tirando calci a un pallone, pur non essendo Maradona ?
Vi pare che Mario Balotelli sia “tutto arrosto”, ovvero che abbia reso secondo le aspettative che c'erano attorno a lui ?

5

L'ultima su Balotelli : “Un pentito rivela: Balotelli spacciò droga per scherzo” [ 8 ] ... la Gazzetta dello Sport ovviamente pende dalla parte di chi movimenta lo show e ne pubblica le repliche lagnose [ 9 ] ma non può eludere la notizia principale, uscita il 30 maggio su la Repubblica.
Durante un soggiorno a Napoli, Mario Balotelli avrebbe fatto un salto a Scampia, nota per le vele [ 10 ] e per essere un quartiere borderline, e avrebbe spacciato droga per scherzo ... lo ha affermato un pentito della camorra, e la dichiarazione è agli atti.

( continua )

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