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Una sera di tanti anni fa, in un'arena estiva all'aperto ( un cortile condominiale convertito all'uso ), sulla Riviera Romagnola ...
e non mi ricordo se era fresco oppure afoso.
( di solito era piuttosto afoso, essendo uno spazio chiuso su due o tre lati ).
Ricordo le file di seggioline in legno dal telaio ferroso avvitato al pavimento piastrellato chiaro, la verniciatura verde scrostata.
E la sostanziale delusione per questo film dell'autore del capolavoro assoluto “Nightmare - dal profondo della notte” ( “A nightmare on Elm Street”, 1984 ) [ 1 ] capostipite di un franchise di successo mondiale.
Wes Craven [ 2 , 3 ] aveva realizzato un thriller poco pulp e con minima imbastitura concettuale ( diciamo pure ideologica ) : ne “La casa nera” ( “The people under the stairs”, 1991 ) [ 4 ] i protagonisti sono fratello e sorella incestuosi in modalità sadomaso, eredi sterili di una dinastia di possidenti facoltosi della California ( la scena è geolocalizzata a Los Angeles ), che rapiscono i bambini delle classi subalterne per correggerne il comportamento ... alla ricerca del figlio ideale.
Quando l'esperimento non riesce ( e capita spesso ) i due uccidono il bambino o la bambina.
Chi scampa all'esecuzione, si rintana negli anfratti della casa e sopravvive rubacchiando i viveri ( le briciole ).
Sarà uno scaltro ragazzino afro-americano, di una famiglia disagiata sfrattata dai due proprietari immobiliari, a svelare al mondo intero le regole ( etiche e anche meccaniche ... nella casa sono implementati numerosi trabocchetti ) della famiglia Robesons.
Pure toccando il nodo del classismo nella società americana ( che ne è pure il propulsore ) senza la polpa di carne e sangue che avrebbe meritato e uno sviluppo psicologico complesso, il realismo del doppio ruolo del protagonista negativo nel rispettabile uomo d'affari e nella conta dei soldi nelle transazioni economiche, l'autore centra il tema del rapimento e segregazione in “case maledette” di minori e teenager ... un filone di cronaca sempre rinverdito da nuovi fatti.
E leggendo del caso di Cleveland, m'è tornata in mente quella sera nell'arena della cittadina romagnola ...
John Berry [ 5 ] padre di Amanda Berry, una delle ragazze rapite e segregate per 10 anni a Cleveland.
Una gran cartola che non sfigurerebbe nel “Mystic River” ( 2003 ) di Clint Eastwood [ 6 ].
( continua )
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