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Ogni cosa che fa Google deve essere meravigliosa ?
Gli utenti e il mercato cercano un nuovo messia che possa sostituire Steve Jobs quale “profeta della tecnologia” ?
Sergey Brin [ 1 ] di Google, per la propensione all'estetica minimale ( e ai colori, in modo particolare il bianco ) dell'hardware e al controllo dell'esperienza complessiva dell'utente, è senz'altro un buon candidato alla successione del Guru di Cupertino.
I Google Glass [ 2 , 3 ] sono allo stadio del test-prevendita, dopo che i prototipi erano stati distribuiti agli sviluppatori software e ai giornalisti specializzati nel mese di febbraio.
Per sapere il necessario, c'è il post “Nuovi Occhiali Realtà Aumentata Google: Test pre-vendita” su AB Techno Blog [ 4 ] e per una lista essenziale delle funzionalità “I Google Glass saranno un flop ?” de il Post [ 5 ].
Continua la distribuzione di materiale pubblicitario ( riprodotto dai mag italiani senza una sola critica ... deferenza massima ) che mostra modelli e modelle professioniste simulare la felicità raggiunta con l'uso disinvolto di questo hardware ...
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I Glass sono un computer per la realtà aumentata ( AR ), e seguono il trend di Cupertino dell'assottigliamento dell'hardware verso l'idea pura : i notebook più sottili ...
i tablet più sottili ...
i telefonini più sottili ...
il cloud dove trasferire la massa di dati più pesante ... e magari pure lo stesso sistema operativo della macchina che si sta usando.
Era l'ossessione estetica ma anzitutto filosofica di Steve Jobs. Che ragionando sul progetto della concorrenza non aveva espresso un giudizio negativo, ma lo trovava interessante ... ( non a caso ).
I Glass sono il penultimo passo prima dei chip neuronali : tecnologia non semplicemente portabile, ma indossabile. Fino a dimenticarsene. L'intenzione della casa madre è evidente : cablare l'umanità intera 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 ...
12 mesi all'anno.
=
Controllo sociale saldato in consapevole abolizione della privacy, senza nemmeno bisogno del cloud computing ... il mondo di “Matrix” [ 7 ] non è lontano.
La nostra attuale realtà quotidiana è già composita di una parte derivata dall'esperienza sensoriale diretta ( materiale ), e di una parte virtuale : il nodo è la possibilità di decidere se e quanta parte di noi deve entrare nell'interazione virtuale, con quali modalità di partecipazione ... e la piena consapevolezza della composizione di ciò che intendiamo per “reale”.
Gli strumenti software non mancano ... Google li ha già sviluppati per i nostri computer e dispositivi mobili.
Questo è il riassunto delle caratteristiche tecniche note al 26 - 04 :
CPU |
OMAP 4430 |
1 |
2 |
Os |
Android 4.0.4 ( Ice cream sandwich ) |
1 |
2 |
RAM |
1 → 16 GB |
||
Bluetooth |
ok |
1 |
|
Wi-Fi |
802.11 b/g |
1 |
|
Photo res |
5 Mpx |
||
Video res |
720 px |
1 |
|
fonte selfscreens.com e Google.com |
Le specifiche tecniche complete di un prototipo sono state caricate in una cartella di Google Drive [ 8 ].
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Continuo a chiedermi se e a cosa la sovrabbondanza informativa dei Glass possa servire nella vita quotidiana, se non a distrarre dal contesto, a indurre gli utenti a incidenti ... e perchè un consumatore dovrebbe preferire un paio di questi occhiali allo smartphone o al tablet.
Alla gente piace relazionarsi con il territorio contestuale, persone fisiche e spazi fisici. E' anche una necessità.
Ricordo il fallimento delle video-telefonate da telefonino, che sembravano una Gran figata perchè le avevamo viste in qualche film. E anche gli occhiali per la realtà aumentata, li abbiamo visti indossati da Tom Cruise in una delle sue “missioni impossibili”.
Le video-telefonate da smartphone hanno una caratteristica cannibale : gli utenti si sottraggono reciprocamente una parte dell'esperienza estesa, se ne appropriano e costringono l'altro a limitare ( o a distogliere completamente ) l'attenzione sull'ambiente circostante.
E non hanno funzionato.
Anche i Google Glass sottraggono esperienza all'utente : appiattiscono la realtà materiale a display da tavolo.
E credo che i Google Glass non funzioneranno come prodotto maneggiabile dalla massa.
( continua )
Non sono d'accordo con te... :)
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