Fly from here





1

Una sicurezza é la scuola Yes [ 1 , 2 ] : il gruppo è ancòra vivo, aggrega qualche elemento più giovane e produce ottimi album.
Come “Fly from here” ( 2011 ) [ 3 , 4 ] che è la scelta giusta per un ascolto rilassante e piacevole.
Il secondo disco senza Jon Anderson alla voce ( il primo fu “Drama” del 1980 [ 5 ] ) e con Geoff Downes alle tastiere.
Allora, l'altro Buggles [ 6 ] Trevor Horn fu la voce principale, e qui si occupa del backing vocal e altro, mentre è il canadese Benoît David ( già attivo in una tribute band ) [ 7 ] a cantare con una rassomiglianza incredibile di timbro e stile con l'“originale”.
( l'attuale cantante in formazione è l'americano Jon Davison [ 8 ] ).










2

Copertina ( fronte ) e dettaglio del lavoro dell'artista Roger Dean [ 9 , 10 ] autore dello storico logo del gruppo [ 11 ], della maggior parte delle copertine e della grafica dei package.
Opera non esattamente “nuova”, perché giocata su una bozza eseguita nel 1970 [ 12 ] : la sovrapposizione del tratto moderno, deciso ( mi viene da dire metallico ) sulla pittura dalla tecnica classica e sfumata ( calda ), conferisce una profondità quasi tridimensionale al paesaggio.
Uno stile personalmente new age e tra i più riconoscibili, nella Storia della musica pop-rock e dell'arte mondiale.

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