Immersive Display Experience





1

Prima ci furono i leaks [ 1 ].

E quando venne brevettato con il nome di Immersive Display Experience ( il 6 settembre 2012 ) [ 2 , 3 ] questo sistema per la realtà virtuale basato su videocamere, proiettori e Kinect, capace di estendere l'inquadratura nello schermo nell'intero ambiente fisico per un esperienza a 360°, fece scrivere a molti blogger della similitudine con l'Holodeck ( sala ologrammi ) di Star Trek [ 4 , 5 ... ].
Aggiungo la Stanza del Pericolo degli X-Men [ 6 ] e - in ambito di fantascienza letteraria - il disegno mi ricorda come mi sono immaginato le pareti interattive in “Fahrenheit 451” [ 7 ].
A metà del 2013 venne presentato l'IllumiRoom [ 8 ] e si scrisse di killer feature in dotazione alla nuova Xbox ( 720° ...
poi diventata One ).
Infine Microsoft ha ritenuto che questo sistema proiettivo sarebbe troppo costoso per l'utente finale, e che debba rimanere in laboratorio per ulteriori miglioramenti [ 9 , 10 ].






2

Una edizione italiana del romanzo di fantascienza distopica “Fahrenheit 451”, di Ray Bradbury ( 1953 ) [ 11 ].
Mildred ( la moglie del protagonista Guy Montag ) passa tutto il tempo relazionando con personaggi che vengono trasmessi sulle pareti-schermo dell'appartamento in cui vivono.
Decisamente piccoli, gli schermi nel film omonimo diretto da François Truffaut ( 1966 ) [ 12 ].








3

La tecnologia fantascientifica montata sull'astronave Enterprise [ 13 , 14 ] è capace di generare gli ologrammi e anche la materia.
Ma sembra che la primogenitura sia da attribuire ( ancòra ) a Ray Bradbury, che nel racconto “The Veldt” ( 1950 ) [ 15 ] immaginò una famiglia in possesso una macchina simile, capace di generare nei minimi dettagli la steppa sudafricana [ 16 ] all'interno della stanza apposita ... fino ad essere divorata ( per davvero ) dai leoni materializzati.
( inserita da Cracked tra le 5 straordinarie invenzioni fantascientifiche che non sono ancòra state realizzate : [ 17 ] ).






4

La Stony Brook University sta sperimentando una tecnologia per una stanza della realtà virtuale ( denominata “Reality Deck” ) basata su 308 display LCD gestiti da un cluster di 85 computer [ 18 ].

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