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Tra gli appunti che ho salvato in queste settimane di “crisi ucràina” [ 1 ] e che sono meritevoli di essere riproposti e di essere letti, c'è questa intervista del Die Zeit ( tradotta e riproposta da la Repubblica on-line il 27 marzo ) a Helmut Schmidt “ex cancelliere tedesco, padre storico della Spd, uno delle ultime icone morali” della Germania : [ 2 ].
La posizione di Schmidt sulla crisi ( anzitutto economica e sociale ) che ha colpito uno Stato che non è “Stato nazionale” ( la parola “Ucraina” descrive uno Stato autonomo solo dal 1992, è una mera denominazione geografica come “Bielorussia” o - per semplicare e stare nella penisola - “Ciociaria”, “Maremma”, “Salento” ... fino anche a “Italia” ) è magistrale, colta e saggia.
Responsabile.
Perché la responsabilità può nascere solo da una consapevolezza sostenuta da fatti e argomentazioni coerenti.
Il pezzo induce a una sana e ampia riflessione su “Stato” e “nazione” ( anche relativamente alla struttura amministrativa detta “Repubblica Italiana” ) e sui rapporti USA ( strumento del Grande Capitale ) - UE → UE - cittadini.
Da leggere.
( continua )
Die Realpolitik
RispondiEliminaUcraina orientale...non esiste.
È come dire che il Südtirol è un oezzo d'Italia solo perché annesso a forza. Quello è un pezzo di Tirolo e tale tornerà.
Sono speculazioni geopolitiche, quelle di USA e UE "ufficiale" del tutto antistoriche. La Comunità Europea (forse Regno Unito escluso) dovrebbe scaricare gli sfruttatori statunitensi e volgere lo sguardo alla Russia.