Nkisi




Nkisi Lunkanka : un feticcio forte, fiero e sensibile ( si noti la posizione delle mani, ad aprire bene le orecchie ) ma rimasto senza banganga capaci di attivarlo [ 1 ].



Un atipico feticcio dei senufo [ 2 ] popolazione dell'Africa Occidentale in cui pure è forte la tradizione del feticismo; all'interno del sacchetto è una statuina del Calao, l'uccello primordiale nella mitologia locale, considerato protettore di persone e dimore; sopra il tessuto, si vedono piccoli contenitori ( conchiglie ) per le sostanze terapeutiche.

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Il feticcio detto nkisi ( traslitterato anche n'kisi; plurale : minkisi ) è un manufatto che consiste in un contenitore di forma naturale oppure elaborata ( in sembianze umane oppure animali ) di dimensione variabile e riempito con sostanze di varia natura, proprio della cultura del bacino del fiume Congo [ 3 ] che i nativi [ 4 ] ritengono essere dimora di uno spirito ponte con la Terra dei Morti o quello di un morto specifico ( un avo, un notabile della comunità ) ed usabile per le guarigioni dalle malattie ( anche di quelle generate dalla magia nera e dagli stessi spiriti della Terra dei Morti, i bakisi ) e poteri speciali attivabili con adeguati riti in svariate situazioni personali e/o sociali.

{ la tradizione è stata trasmessa alle regioni americane in cui sono stati deportati schiavi dal continente nero, come Haiti, Cuba, il Brasile e alcuni Stati degli USA [ 5 ] }.




I bakongo ( detti anche kongo; popolazione di etnia bantu, maggioritaria nella Repubblica del Congo ) a livello linguistico e concettuale, nell'area lessicale del feticismo non distinguono nettamente tra persone e oggetti – da “Kongo Political Culture: The Conceptual Challenge of the Particular” di Wyatt MacGaffey [ 6 ].

I minkisi ( e i problemi collegati ad essi ) appartengono a due grandi famiglie principali : quelli del sopra – associati al cielo, alla pioggia e alla tempesta – che sono considerati entità maschili e quindi forti fino a violente; quelli del sotto – associati alla terra e all'acqua che scorre – che sono entità femminili utili alla giustizia e alle cure ... all'ordine.
{ spesso le statuette sono presenti in coppia nelle case ( così che lo spirito femminile attenui quello maschile, dando equilibrio all'ambiente ) oppure in gruppi più complessi di figure; al contrario, la presenza di due feticci maschi può essere causa di sventure }.
Lo nganga ( traslitterato anche n'ganga; plurale : banganga ) è lo sciamano che si occupa della preparazione del feticcio e del rituale.




Nganga dei songye [ 7 ] altro gruppo di etnia bantu che vive nella Repubblica del Congo.

Individuato il problema del vivo che si vuole risolvere ( comportamento sociale erroneo, malattia, malocchio ... ma anche la benedizione di una nuova casa ) e la sua radice, egli imbriglia il potere dello spirito di un morto creando con le sue mani il feticcio : un contenitore ( può essere un vaso di ceramica, corno animale, un fagotto di tela ... qualsiasi altro tipo ) ch'egli riempie di sostanze; in senso stretto, per gli occidentali ( e il mercato di antiquariato etnico ) “nkisi” è il manufatto di legno scolpito in sembianze umane o animali ( ad esempio cane, uccello ... ) cui possono essere legati parecchi fagottini con preparati utili a vari scopi, che si attiva – si risveglia – piantandovi un chiodo.
I materiali con cui viene farcito il feticcio sono considerati sostanze terapeutiche ( singolare : nlongo, n'longo; plurale : bilongo, milongo ) nello schema di una simbologia codificata; tra i più comuni, sono i pezzi di frutta ( luyala ), carbone ( kalazima ) e funghi ( tondo ); nelle figure, il materiale è posto di norma in una cavità nell'addome perché è la zona del corpo in cui le culture native ritengono risieda il principio vitale degli esseri viventi, chiusa da uno specchio cosicché lo spirito possa guardare il mondo attorno.
In senso lato, l'nkisi può essere una dimora del morto, quindi anche la tomba può essere un nkisi : tra i materiali usati per il riempimento del feticcio, c'è infatti anche la terra della tomba o frammenti di reliquie lasciate ad ornamento; altri materiali sono scelti per metafora ( ad esempio, gli artigli di un uccello sono inclusi per agevolare la cattura di un malfattore ) o perché il loro nome pare connesso a quello della funzione ( ad esempio, si usano pezzi di frutta perché il nome “luyala” in kikongo ha un suono simile a yaala, che significa “che governi”, e si usano funghi perché il nome “tondo” è simile a tondwa, “che sia desiderato” [ 8 ] ).




Nkisi nkondi.



Nkondi dei bakongo; notare i buchi lasciati da ferri usati nei riti : a seconda delle procedure in uso nelle diverse regioni, il chiodo ( o la lama ) può essere rimosso in caso di successo del rituale.


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Una suggestiva sotto-categoria dei minkisi, divenuta celebre nella cinematografia horror e negli stereotipi popolari occidentali, è quella dei minkondi (   singolare : nkondi, n'kondi; altre forme di plurale : zinkondi, ninkondi ) che è un feticcio aggressivo spesso posturato con un braccio alzato nell'azione offensiva con un'arma ( coltello, lancia ) che può interagire fisicamente con il Mondo dei vivi.
Caricato l'oggetto di poteri, può essere usato dallo sciamano che durante il rito vi pianta un pezzo di ferro per svegliare lo spirito e attivarlo : ogni chiodo ( o lama, scheggia ) battuto in esso rappresenta un voto, un patto sancito con lo spirito del morto per la soluzione del problema ( il castigo e/o la cattura di un malfattore, la cacciata del demone negativo ); il numero dei ferri piantati è pertanto proporzionale all'efficacia attribuita al feticcio dalla comunità in cui esso è operativo.

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2 commenti:

  1. Che dire oltre che: interessante! :)

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    1. Bene.
      Questo post è il resoconto del mio primo approccio auto-didattico serio al feticismo africano; avevo già descritto feticci nelle mie storie, correlandoli a particolari poteri e al background storico ( dei fatti nella finzione narrativa ), legando strettamente la loro sorte a quella dei proprietari/portatori ...
      ma non avevo mai consumato letture organiche sul tema.
      Le relazioni private e sociali tra il dominio dei morti e il dominio dei vivi, quelle tra i vivi, il rapporto tra Natura e Homo, i resoconti sentimentali e materiali delle attività umane ...
      lo sciamano si trova tra le mani un enorme materiale umano e uno spazio di manovra illimitato per tramare una narrazione che rinsaldi i legami tra gli individui e le famiglie del villaggio, riparando i guasti individuali e collettivi, per continuare il percorso assieme.

      Guardiamo da questo lato.

      Confrontiamo gli sciamani che qui in Occidente chiamiamo “premier”, “ministro”, “economista” ...
      che da quel vano fetido della casa, predisposto per il feticcio televisivo, enunciano falsità ideologiche immani, usando una terminologia nemmeno compresa da un popolo di bruti semi-civilizzati cui interessa solo farsi prendere per il culo ed ottenere la dose quotidiana di un allucinato ed infondato ottimismo, un tanto al chilo.
      Basta che ci sia la zuppa calda in tavola e un po' di pane da intingere.

      Sai che ti dico ?

      Ho maggiore stima nella persona, e fiducia nell'operato dello sciamano centro-africano : perché egli ha come target il villaggio di cui conosce ogni individuo e ogni famiglia, ogni relazione sentimentale ed economica, ogni credito e debito, per cui le sue soluzioni sono create ad personam e senz'altro sono più efficaci e meno dannose delle politiche economiche e sociali attuate su larga scala a 0039 e nell'Unione Europea durante gli ultimi due decenni ...

      { e il peggio deve ancóra venire }.

      ===

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