Enea, il primo migrante ?


3 marzo 2019

Era Enea il primo migrante

[ ... ] Di fronte alle storie dei migranti il pensiero corre all’indietro a visitare le più belle pagine di Omero, che è il volto poetico cui è rivolto tutto l’Occidente ormai da millenni. Penso soprattutto alla sua epopea che da allora come ora continua a prospettarsi come storia non conclusa.
Perché? C’è una guerra ancora aperta ai danni dello straniero senza doverlo nascondere dietro a un dito: nel venirci in soccorso, la poesia epica ci ricorda che dalla fuga di Enea, primo extracomunitario in Italia, ne è venuta fuori la più bella storia di tutti i tempi. Tante volte ce lo dimentichiamo, già, eppure, il conflitto delle divergenze è in atto proprio come ci raccontano i versi chiaroscurali di Virgilio: 'Huc pauci vestris adnavimus oris. Quod genus hoc hominum? Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria? Hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra”' (traduzione: 'In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge. Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro, che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia; che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra', Eneide, Libro I 538 e seguenti).

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Invece Concita


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E la “Sinistra” continua ad abusare i classici della letteratura occidentale, è proprio una compulsione.

Compulsione a ritagliare e incollare brani da qualunque opera, per inserirli nella chiosa sì-global e nel particolare filo-mass-immigrazionista.
Avevo segnalato lo stupro ( l'uso distorto e strumentale ) di Ulisse e dell'Odissea perpetuato da un liceo nel Biellese [ 1 ] e adesso è il momento dell'eroe virgiliano Enea,  fattaccio segnalatomi dall'oplita Lorenzo nei commenti a questo blog [ 2 ].
Nel poema virgiliano Eneide [ 3 , 4 ] specularmente all'Odissea si narra il pellegrinaggio di Enea e dei troiani superstiti dalla Guerra di Troia attraverso il Mediterraneo.
Fino alla spiaggia italiana, dove approderà, sposerà la figlia del re Latino, vincerà nel sangue un avversario e fonderà la stirpe romana destinata a imperare su molti Popoli dell'antichità.
Ancora una volta devo specificare la mia non contrarietà alla sperimentazione letteraria finalizzata ad un'opera di fantasia foss'anche ucronica ( per dire una modalità ) ma quando tale opera viene giocata come elemento nell'ambito della Politica le idee acquistano un peso specifico differente.

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Al contrario del fattaccio precedente, qui sussiste una coerenza con la vulgata sì-global. Infatti :

– Enea può essere definito “profugo di guerra”;
– Enea approda sulle spiagge italiane ed in seguito sposa la figlia di un Re cioè crea una famiglia meticcia;
– Enea dopo avere dimostrato il proprio valore e vinto le battaglie, fonda una dinastia dominante.

E' l'elegia del migrante tanto migliore di noi peccatori italiani ed occidentali in genere, la risorsa di cui abbiamo bisogno per riscattare la decadenza italiana ed occidentale in genere.
Si può credere a tale “magia” – che tale processo sia rapido e indolore – solo con la sospensione dell'incredulità ( altrimenti detta sospensione del dubbio ) che peraltro è già stata diffusa attraverso una pedagogia delle masse decisamente riuscita.
Occorrerebbero generazioni per l'assimilazione dei migranti non solo nello schema dello sfruttamento lavorativo, ma anche nel tessuto sociale e culturale, e, come dimostrato dalla ghettizzazione ( = spaccatura della società in quartieri etnici ) endemica nei Paesi tanto più civili di noi, in presenza di una immigrazione massiva l'assimilazione è impossibile.

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Alla prima lettura mi era sfuggito un dettaglio che rende la faccenda ancora meno ridicola e più drammatica : l'assertore dell'elegia integralista sopra citata sarebbe un professore di Letteratura nella scuola italiana. Oltre all'elogio della Globalizzazione più o meno consapevolmente espresso, segue una stupidaggine dedicata alle “piccole realtà territoriali” e paragone improbabile ( = banalizzazione ) con la questione meridionale.
E nei commenti su quel blog, una maestra entusiasta del paragone campato in aria dichiara di volere eseguire un laboratorio con i “bambini dell'ultimo anno dell'infanzia” centrato sui migranti nei classici.
Gente che ha riempito ogni ambito con il Sentimento ( incluso il sentimento dell'auto-Odio ) e smarrito anche il più piccolo briciolo di Ragione.
In un Paese appena “normale”, il professore suddetto subirebbe un procedimento disciplinare. In questo Paese detto “Italia”, nel 2019 il suo slancio sgangherato fa proseliti e magari riceverà un encomio dal preside dell'istituto in cui lavora.

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2 commenti:

  1. Il “dato di fatto”, la “nuova normalità” ( ineluttabile in quanto tale, tanto quanto il fenomeno della mass-migrazione sarebbe inarrestabile siccome “epocale” e altre scemenze declamate come Verbo dai plagiati entusiasti ), che include anche [ il compagno Sfera Ebbasta ] e un coloratissimo periodico (credo settimanale) dedicato ai trapper e destinato al target anagrafico dei ragazzini e ragazzine.
    Mentre in altra epoca i rocker davano scandalo in una società che, comunque, percepiva la loro come un'aberrazione tentatrice, oggi il trapper è un personaggio perfettamente incluso nel Sistema e le mamme portano le ragazzine a vedere i suoi concerti.
    Poi si lagnano se succede un casino [ come in quella discoteca ] e secondo i media mainstream la LORO tragedia generata anzitutto da genitori irresponsabili dovrebbe automaticamente diventare la nostra, di noi estranei alla vicenda.

    Lo sai, come la penso.
    Io, trovo che le diversità siano stimolanti e non sono aprioristicamente contrario all'uso delle sostanze ricreative.
    Ma qui sono saltati tutti i livelli di mediazione e di cautela, è la rotta di Caporetto e la ggente esulta beota.
    Mi sono altresì evidenti le finalità del Piano dell'Élite che vengono sempre negate dai servi pagati per scarabocchiare carta e display, bollate come “cospirazionismo”.
    E credo che al Piano, palesato nei fatti di questo mondo intossicato, debbano essere rapportate le analisi macro e micro.
    E' una buona chiave di lettura, in fondo è il classico follow the money aggiornato agli schemi odierni.

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  2. Lorenzo, ieri ho fatto una carrellata del circo social faccialibresco ...
    non avrei dovuto farlo.
    Ci sarebbe da tombare l'opinione sulle donne “italiane” per lo schifo che mi hanno fatto. E, per fortuna, non sono tutte così messe male.

    In occasione dell'8 marzo 2019, infatti, c'è stato lo scatenamento dei casi umani. Più che negli altri anni, sussistente il Governo del “fascista” Salvini.
    Processo politico al “pedofilo” Montanelli.
    “Fare figli è fascista”.
    “Dio Patria Famiglia ... che vita di merda !”

    ...

    Appunto, la piddina Cirinnà, che ha sfilato tutta orgogliosa con il cartello che declama l'abiura dei fondamentali di una qualsiasi comunità ( senso del divino, senso della comunità, famiglia cioè l'elemento basilare e generativo ), per me ha vinto il Primo Premio al Disagio 2019.
    La “degna” campionessa di dementi che non ci stanno proprio dentro, quindi spingono quotidianamente per abbattere qualsiasi identità, qualsiasi differenza che potrebbe obbligarle allo sforzo mentale di un confronto tra un'entità definibile “Sé” e quella definibile “Altro”.

    – Oh ...
    nell'epoca dell'asterisco, avrei dovuto scrivere “Altr*”.
    Mi scuso sentitamente ... –

    Meglio diluire sé e gli altri nel liquido di tutti i colori che è diventata la nostra disgraziata società occidentale.
    Si soffre di meno, anche si complica enormemente la vita ai soggetti normo-dotati nel cerebro ed equilibrati nella Coscienza.
    Dietro la millantata esaltazione di ogni differenza c'è, invece, l'odio profondo per qualunque identità.
    Anche la propria.

    Odio il verbo “sperare”, l'ho scritto più volte nei social.
    Perché è un riflesso del disperare di fronte a una situazione disastrosa.
    Ma non posso fare a meno che sperare, appunto, è questo il caso particolare di scriverlo, per questa disgraziata “Italia” nelle mani dei dementi e delle dementi, la cessazione di questa schifosa, merdosa democrazia e il ritorno di un Lui adeguato al ruolo.

    ===

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