T9




Una tastiera 3x4 riveduta in un'applicazione per smartphone


T9

T9. – Abbreviazione di Text on 9 keys, tecnologia che permette di scrivere testi con l’uso dei soli 9 tasti numerici dei dispositivi portatili dotati di tastiere ridotte, come telefoni cellulari e PDA (Personal digital assistant). Fu sviluppata dalla Tegic communication (poi Nuance communications) negli anni Ottanta del 20o secolo a partire da un brevetto di George V. Kondraske ideato per comunicare rapidamente con persone affette da sordità. Il T9 si basa sull'associazione di 3 o 4 lettere dell’alfabeto con ciascuno dei nove tasti; un dizionario di lemmi precostituito (uno per ogni lingua) e rapidamente ricercabile (sono disponibili oltre 80 lingue, tra cui indi, cinese, giapponese e coreano); un algoritmo che produce tutte le possibili combinazioni di ogni lettera del tasto scelto. Per es., digitando 872 si producono le 27 combinazioni di (tuv)(pqrs)(abc), che nel dizionario corrispondono ai soli lemmi ‘tra’, ‘usa’, ‘usc’, ‘urb’ e ‘ura’, tra i quali l’utente può scegliere [ ... ].

Treccani


Esempio di utilizzo

Considerando, ad esempio, una tastiera standard di un telefono cellulare come quella riprodotta nella figura qui al lato, nel caso di un terminale privo del sistema T9, per ottenere la parola "ciao" sarà necessario digitare la sequenza di tasti:

● tasto 2 (abc) per tre volte per selezionare la lettera c
● tasto 4 (ghi) per tre volte per selezionare la lettera i
● tasto 2 (abc) per una volta per selezionare la lettera a
● tasto 6 (mno) per tre volte per selezionare la lettera o

mentre la sequenza necessaria, nel caso di utilizzo del T9, verrà semplificata nella seguente:

● tasto 2 (abc) una volta; testo risultante: a
● tasto 4 (ghi) una volta; testo risultante: ai
● tasto 2 (abc) una volta; testo risultante: cia
● tasto 6 (mno) una volta; testo risultante: ciao

Il numero di volte per le quali è necessario premere uno dei pulsanti della tastiera passa, in tal modo, da 10 a 4, per ottenere la stessa parola.

Wikipedia
CC BY-SA 3.0


1

Guardandoci alle spalle, vengono le vertigini nel considerare quante innovazioni tecnologiche abbiamo vissuto.

Prima dei “messaggini” { gli SMS, sigla di Short Message Service [ 1 ] } per conversare con le parole digitali si usavano le BBS e Videotel ... internet stava crescendo ma i social sarebbero arrivati dopo qualche anno. E' il caso di spolverare il “Sembra incredibile, ma vivevamo senza i cellulari e i messaggini !” di maniera, tanto spiccata è la propensione degli esseri umani alla conversazione in varie forme. Prima del successo di WhatsApp e varie messaggerie evolute, almeno fino al 2010 l'SMS era l'applicazione più usata sui dispositivi mobili [ 2 ] e il suo uso è storicamente legato a una particolare modalità di digitazione delle parole.

Il T9 è uno storico software predittivo in auge sui cosiddetti “telefonini” o “cellulari”, e la sigla è l'abbreviazione dell'espressione inglese Text on 9 [ keys ] [ 3 ].

Data l'enorme diffusione, la parola è diventata popolare fino a sinonimo di tale categoria di programmi per dispositivi mobili : a proposito di smartphone e tablet, sarebbe più corretto scrivere di “assistenti di digitazione” siccome il T9 è anche un marchio registrato il 16 gennaio 1998 [ 4 ]. Nel discorso diretto, per brevità dico “T9” per intendere quella categoria di programmi.
I programmi più evoluti non si limitano a correggere espressioni simili ma non coincidenti con quelle inserite nel vocabolario implementato in fabbrica quindi integrato con nuove parole inserite ad libitum dall'utente, ma eseguono un ragionamento predittivo basandosi sul contesto del periodo verbale abbozzato e propongono le parole più probabili in base alla statistica implementata di default e poi tipicamente cresciuta con l'uso quotidiano.


2

Ho verificato che alcuni di questi programmi non di rado sbagliano a indovinare le intenzioni dell'essere umano, e tale funzione di completamento delle parole meriterebbe d'essere disattivata.
Molti utenti non lo fanno per pigrizia, perché non gli va di cercare l'opzione nella gerarchia dei menu.
E pigiano sul primo suggerimento dato con noncuranza, producendo così messaggi, post e commenti social spiacevolmente sgrammaticati, talvolta non bene comprensibili, laddove non operano già ignoranza e dislessia nel minare la comunicazione [ 5 ].

Credo che la prima forma di rispetto per l'interlocutore sia un'esposizione delle proprie parole accurata e rispettosa delle norme grammaticali ... non sono propriamente un grammar nazi [ 6 ] siccome uso varianti personali dell'ortografia – ad esempio le parentesi graffe in vece delle tonde, in gerarchia algebrica con le quadre dei link oppure per marcare considerazioni a latere – tuttavia malsopporto la forma non curata, un atto di maleducazione il più delle volte non giustificata.
La questione è che se un utente scrive usando un lessico non dico prezioso ma almento non sciapo e striminzito, senz'altro trova noioso questo “aiuto”. Chi usa un numero estremamente limitato di parole e perdipiù banali può conviverci benone, ma – appunto – ha altro tipo di problemi e le giovani generazioni sembrano afflitte da carenze linguistiche significative : “Ricerca: i giovani? Sono di poche parole” [ 7 ].

[ ... ]

Bookmark and Share

2 commenti:

  1. L'umanità tende all'interconnessione da sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E le nuove tecnologie accondiscendono e potenziano questa attitudine.
      Fino a includere l'utente in una bolla psichica che lo interconnette soprattutto agli avatar on-line, portandolo all'isolamento nel mondo materiale.
      Ne discorrevo giusto stamattina con il mio amico edicolante-tabaccaio, vedi, ad esempio, le famiglie che a tavola non parlano più, ma ciascun componente ( padre, madre, figlio ... ) è impegnato nella chat oppure nel social con il proprio dispositivo mobile personale. Fino all'estrema devianza degli hikikomori, fenomeno in espansione anche nella “Italia”.

      La deviazione evolutiva-? è il prodotto “spontaneo” di una società del surplus, del benessere materiale ancora diffuso e abbondante ?

      L'approccio dei singoli alle tecnologie muta al cambiamento del proprio reddito e dello status sociale ?

      Elimina