C19/N – Italia 58ª nella classifica RSF

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Notizie, e Commento

di Marco Poli


Secondo l'indice della libertà di stampa compilato da Reporters sans frontières ( in lingua inglese : Reporters Without Borders ), l'Italia è scivolata dal 41° posto dell'anno scorso al 58° [1].

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Riproduco la traduzione delle valutazioni espresse :


Italia

La libertà di stampa in Italia continua ad essere minacciata dalla criminalità organizzata, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti o di protesta che usano la violenza, che hanno visto un aumento significativo durante la pandemia.

Panorama dei media

Il panorama mediatico italiano è ben sviluppato e dispone di un'ampia gamma di mezzi di comunicazione che garantiscono una reale diversità di opinioni. Il settore radiotelevisivo comprende diverse emittenti televisive pubbliche (come Rai 1) e radio pubbliche, oltre a molte emittenti televisive e radiofoniche private. La stessa diversità caratterizza la carta stampata, che comprende quasi 20 quotidiani con una tiratura di oltre 20.000 (come Corriere della Sera e La Repubblica), circa 50 settimanali con una discreta tiratura (come L'Espresso e Famiglia Cristiana), così come molte riviste e una serie di siti web di notizie.

Contesto politico

Per la maggior parte, i giornalisti italiani godono di un clima di libertà. Ma a volte cedono alla tentazione di autocensurarsi, o per conformarsi alla linea editoriale della propria testata giornalistica, o per evitare una denuncia per diffamazione o altre forme di azione legale, o per paura di rappresaglie da parte di gruppi estremisti o criminalità organizzata.

Quadro giuridico

Un certo grado di paralisi legislativa sta frenando l'adozione di vari progetti di legge che sono stati proposti per preservare e persino migliorare la libertà giornalistica. Questo spiega in parte i limiti che alcuni giornalisti incontrano nel loro lavoro. La diffamazione deve ancora essere depenalizzata e la pandemia ha reso più complesso e laborioso per i media nazionali accedere ai dati detenuti dallo stato.

Contesto economico

A causa della crisi economica, i media nel loro complesso sono sempre più dipendenti dagli introiti pubblicitari e da eventuali sussidi statali, mentre anche la carta stampata sta affrontando un graduale calo delle vendite. Il risultato è una precarietà crescente che mina pericolosamente il giornalismo, la sua energia e autonomia.

Contesto socioculturale

La polarizzazione della società italiana durante la pandemia di Covid-19 ha colpito i giornalisti, che sono stati oggetto di aggressioni sia verbali che fisiche durante le proteste contro le misure adottate dalle autorità per combattere la pandemia.

Sicurezza

I giornalisti che indagano sulla criminalità organizzata e sulla corruzione sono sistematicamente minacciati e talvolta soggetti a violenze fisiche, compresi incendi dolosi alle loro auto o alle loro case. Campagne intimidatorie online vengono orchestrate per “punire” i giornalisti che hanno il coraggio di esplorare temi così delicati come la collusione tra famiglie mafiose e politici locali. Venti giornalisti stanno attualmente ricevendo protezione 24 ore su 24 dalla polizia perché vittime di intimidazioni, minacce di morte o attacchi.

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2

Ho letti vari commenti soddisfatti di amici dell'area oppositiva, ma, approfondendo un minimo e leggendo le motivazioni, è chiaro che la valutazione di RSF è l'espressione di un punto di vista sistemico e padronale.
Sottolineo :

* colpa di “vari gruppi estremisti o di protesta che usano la violenza, che hanno visto un aumento significativo durante la pandemia”;

* sussisterebbe “un'ampia gamma di mezzi di comunicazione che garantiscono una reale diversità di opinioni”;

* “per la maggior parte, i giornalisti italiani godono di un clima di libertà”;

* “anche la carta stampata sta affrontando un graduale calo delle vendite. Il risultato è una precarietà crescente che mina pericolosamente il giornalismo, la sua energia e autonomia”.

2.1

La discesa in classifica sarebbe dovuta ai “vaffa*” proferiti dai cosiddetti “no-vax” agli scribacchini prezzolati detti “giornalisti”, in parole povere.

Nessun accenno alla struttura della comunicazione italiana, con pochi gruppi editoriali che posseggono dozzine di testate cartacee e televisive che monopolizzano l'attenzione del pubblico.

Almeno, si riconosce che le vendite dei quotidiani cartacei sono in declino, tuttavia questo disamore non viene letto come reazione critica ai contenuti, ma come pericolo per la millantata “autonomia” della stampa italiana.

2.2

Un paio di barlumi di verità, ci sono dati dai passaggi :

* “la pandemia ha reso più complesso e laborioso per i media nazionali accedere ai dati detenuti dallo stato”;

* “a volte [i giornalisti] cedono alla tentazione di autocensurarsi, o per conformarsi alla linea editoriale della propria testata giornalistica [ ... ]”.

Mica di rado.
Mannaggia, le tentazioni !

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Note

[1] : ''Index'', RSF, [ https://rsf.org/en/index ].
[2] : ''Italy'', RSF, [ https://rsf.org/en/country/italy ].

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{ prima pubblicazione su VK, il 4 maggio 2022 [ 3 ]; su FB : [ 4 ] }.

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