Elezioni politiche 2022, commento


Due cosucce a caldo

di Riccardo Paccosi


In attesa di sapere i risultati della mia lista, due cose a caldo sui risultati generali e pervenuti finora.

1) L'astensione al 36% non è il sintomo di una fase di scontento, bensì di un esodo. C'è l'elevatissima probabilità, cioè, che l'affluenza non risalga mai più. Ce lo dice il cronicizzarsi dell'astensione in altri paesi occidentali e ce lo dicono le motivazioni espresse dagli astensionisti stessi in questi due mesi: motivazioni che, nella maggioranza dei casi, erano di ordine assoluto ovvero prescindevano da contesto strategico e di fase.
Se confermata, questa eventualità indicherebbe che la strada prossimo futura per il cambiamento non potrà essere soltanto elettorale.
D'altro canto, pensare che l'alternativa alle elezioni sia la piazza sarebbe veramente infantile: la piazza muove l'onda del momento, ma non modifica mai - assolutamente mai - la società in modo duraturo. La pur interessante ipotesi delle reti sociali alternative, infine, si è arenata nell'autoreferenzialità e nella rimozione dell'idea stessa di conflitto sociale o politico.
Dunque, non so oggi quale sia la soluzione ma so che, sicuramente, il problema del "che fare" consterà soprattutto - e come sempre - del fugare le facili e comode illusioni.

2) Non un uomo, non un soldo per l'antifascismo padronale.
Le forze antisistema potranno eventualmente scendere in piazza contro specifiche azioni legislative del nuovo governo, ma va esclusa da subito qualsivoglia ammucchiata con neoliberali e globalisti in nome dell'antifascismo.
Alla contestazione al governo Meloni da parte della classe padronale e dei suoi giornali, anzi, non va prestato il fianco neppure a scopo tattico in quanto oggi l'antifascismo è la sola e unica giustificazione che l'ideologia neoliberista offre per giustificare i propri crimini contro la specie umana.
Dunque, noi non scenderemo mai in piazza coi sedicenti antifascisti della Cgil, dei centri sociali e della sinistra nominalmente detta, giacché nessuna connessione o vicinanza è possibile con chi direttamente o indirettamente sta sostenendo il Battaglione Azov e le sue svastiche.

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{ prima pubblicazione del post su FB, il 26 settembre 2022 [1]; su VK : [2] }.

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