RU→UKR/143 – Josep Borrell, e la bisunta chiosa del giardino fiorito e della giungla oltre lo steccato



Il titolo di Today dedicato al discorso del commissario per gli affari esteri e la difesa UE, Josep Borrell.


Notizie

di Marco Poli


E' nozione comune che l'Europa abbia trainato il mondo intero per secoli, ma dopo la II GM la parte occidentale ( sconfitta e sconfitta de facto ) ha sì sviluppato il boom economico in sinergia con gli USA, tuttavia ha perso il primato politico.
Ed è bene chiarire che la ''Europa'' cui fa riferimento tale Josep Borrell i Fontelles [1][2] è quella monca, costituita dai 27 Paesi partecipanti al più grande esperimento di suicidio di massa della Storia detto ''Unione Europea'' ( di cui il vetusto e bene ingrassato burocrate espleta le funzioni aggregate di Ministro degli Esteri e Ministro della Difesa ).

1

Il discorso tenuto alla European Diplomatic Academy [3] diretta da Federica Mogherini [4][5][6] – toh, chi si rivede ! La cocca di John Kerry ! – sa di stantìo fuori tempo massimo, di recita posturata malamente e che pateticamente finge una Realtà Parallela a quella concreta di un mondo GIA' multipolare e in evoluzione, tacendo ovviamente sulla conclamata e indecente servitù alle strutture del Potere atlantico, anzi negandola. Negando l'evidenza.
Un discorso che manca di coesione logica ma in cui traspaiono, a ben leggere, i desideri dell'Élite atlantica.
Riproduco il passaggio iniziale :


Qui, Bruges, è un buon esempio di giardino europeo. Sì, l'Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino. Tutto funziona. È la migliore combinazione di libertà politica, prosperità economica e coesione sociale che l'umanità è stata in grado di costruire, le tre cose insieme. E qui, Bruges, è forse una buona rappresentazione delle cose belle, della vita intellettuale, del benessere.

Il resto del mondo – e questo lo sai benissimo, Federica – non è esattamente un giardino. La maggior parte del resto del mondo è una giungla e la giungla potrebbe invadere il giardino. I giardinieri dovrebbero occuparsene, ma non proteggeranno il giardino costruendo muri. Un bel giardinetto circondato da alte mura per impedire l'ingresso della giungla non sarà una soluzione. Perché la giungla ha una forte capacità di crescita e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino.

I giardinieri devono andare nella giungla. Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, in modi e mezzi diversi.

[7]


Sottolineo : “Tutto funziona. È la migliore combinazione di libertà politica, prosperità economica e coesione sociale che l'umanità è stata in grado di costruire, le tre cose insieme.”

E là fuori, oltre lo steccato del ''giardino'', c'è la ''giungla'' : è il solito discorsetto furbo del signore feudale che ammonisce i propri servi su quant'è brutta la vita al servizio del signore nemico. Tra i signori nemici, il peggiore e più pericoloso – ça va sans dire – sarebbe V. V. Putin.
Con l'ufficio in cui è insediato, Borrell è simultaneamente a capo della diplomazia UE e della difesa UE : nei suoi discorsi passati e presenti, e fattivamente nelle azioni { ... [8][9][10] ... } ha scartato l'iniziativa diplomatica per il bellicismo concretamente espresso con gli ultimi provvedimenti. Una politica irresponsabile e tragica, espressa contro una potenza militare e nucleare che ha ottime e ponderate ragioni per agire sul territorio della Piccola Russia detta ''Ucraina'' { ... [11][12][13][14] ... }.

1.1

Ecco il discorso integrale, tradotto :


Accademia Diplomatica Europea: Discorso di apertura dell'Alto Rappresentante Josep Borrell all'inaugurazione del programma pilota

Grazie, Federica [Mogherini, Rettore del Collegio d'Europa], per queste belle parole. Grazie per aver organizzato questo incontro.

Devo dire che sembri molto più giovane. Ora, tre anni dopo, tre anni dopo non essere più l'Alto rappresentante [per gli affari esteri e la politica di sicurezza], sembri molto meglio. Sono sicuro che è l'atmosfera e il fantastico lavoro che hai qui, uno dei migliori lavori che si possano immaginare.

Grazie a tutti voi e congratulazioni a tutti voi per avere la straordinaria opportunità di studiare qui, a Bruges, al College of Europe. Sono sicuro che siete consapevoli di quanto siete fortunati.

Qui, Bruges, è un buon esempio di giardino europeo. Sì, l'Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino. Tutto funziona. È la migliore combinazione di libertà politica, prosperità economica e coesione sociale che l'umanità è stata in grado di costruire, le tre cose insieme. E qui, Bruges, è forse una buona rappresentazione delle cose belle, della vita intellettuale, del benessere.

Il resto del mondo – e questo lo sai benissimo, Federica – non è esattamente un giardino. La maggior parte del resto del mondo è una giungla e la giungla potrebbe invadere il giardino. I giardinieri dovrebbero occuparsene, ma non proteggeranno il giardino costruendo muri. Un bel giardinetto circondato da alte mura per impedire l'ingresso della giungla non sarà una soluzione. Perché la giungla ha una forte capacità di crescita e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino.

I giardinieri devono andare nella giungla. Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, in modi e mezzi diversi.

Sì, questo è il mio messaggio più importante: dobbiamo essere molto più coinvolti con il resto del mondo.

Siamo persone privilegiate. Abbiamo costruito una combinazione di queste tre cose – libertà politica, prosperità economica, coesione sociale – e non possiamo pretendere di sopravvivere come un'eccezione. Deve esserci un modo per sostenere gli altri che affrontano le grandi sfide del nostro tempo.

Quindi, grazie Federica per aver ospitato questa esperienza, questo programma pilota dell'Accademia Diplomatica [europea].

Come dicono i diplomatici, uno mi ha detto: “In diplomazia devi dire la verità. Non puoi mentire – beh, formalmente, non puoi mentire. Devi dire la verità. Devi dire solo la verità, ma non tutta la verità". Ma se vogliamo impegnarci con franchezza e onestà, per discutere dei problemi reali e per cercare soluzioni, allora devi dire tutta la verità, ma lo faremo più tardi.

Oggi lascia che ti dica che sono felice di partecipare a quello che si può dire – e tu lo hai detto – un “momento della creazione”, di essere “presenti alla creazione”. Essere "presenti alla creazione" sono alcune parole che furono dette molti anni fa da uno dei più famosi diplomatici, George Kennan – nelle memorie di George Kennan. E queste memorie sono ancora considerate il miglior resoconto privilegiato dell'inquadramento della politica degli Stati Uniti nel dopoguerra – con il dopoguerra, intendo il secondo dopoguerra.

Ora, siamo definitivamente fuori dalla Guerra Fredda e dal dopo Guerra Fredda. Il dopo Guerra Fredda si è concluso con la guerra ucraina, con l'aggressione russa contro l'Ucraina. E stiamo certamente vivendo anche un “momento di creazione” di un mondo nuovo. Perché questa guerra sta cambiando molte cose, e certamente sta cambiando l'Unione Europea. Questa guerra creerà un'Unione Europea diversa, da prospettive diverse.

Ci sono persone che dicono che questa guerra significhi la fine per l'Unione europea di avere una politica estera perché stiamo seguendo ciecamente gli Stati Uniti. Questa narrazione esiste. Ieri, in aereo, stavo leggendo dei bei articoli che spiegavano questo approccio.

E da parte mia, è proprio il contrario: questa guerra è stata un'occasione per l'Unione europea di essere più assertiva e di spingere per la creazione di una posizione europea – dal lato della politica estera e anche dal punto di vista militare e della difesa.

Sai benissimo, Federica – perché sei stata nel ruolo prima di me – che non siamo stati solo un costruttore di politica estera, [ma] anche un costruttore di sicurezza e difesa. Questa posizione è una combinazione di quello che potrebbe essere un ministro degli Esteri [Affari] e un ministro della Difesa, entrambi. Ed è un'ottima cosa perché più che mai politica estera e politica di difesa vanno di pari passo.

Eccoci a lanciare questa Accademia Diplomatica Europea. Questa è un'idea che mi è venuta in mente molti anni fa, molto prima di diventare l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Questa idea ha avuto una svolta: il Parlamento [europeo], la Commissione [europea], Firenze, Bruges. È chiaro che ne abbiamo bisogno. Grazie al sostegno di alcuni membri del Parlamento europeo – e voglio fare una menzione speciale a uno di questi loro, a Nacho Sanchez Amor, un mio buon amico che non è qui perché è deputato al Parlamento. Grazie al forte sostegno del Parlamento europeo, che è stato molto determinante nel garantire i finanziamenti per creare questo progetto pilota, vediamo finalmente un certo numero di giovani europei – giovani diplomatici – che vogliono diventare diplomatici europei a pieno titolo.

Perché oggi abbiamo una specie di miscuglio di diplomatici provenienti dai servizi diplomatici di diversi Stati membri. E questo è un bene, dobbiamo avere tutti a bordo. Ma alla fine non è la stessa cosa. Non è la stessa cosa essere un diplomatico nazionale e un diplomatico dell'Unione europea. Perché l'Unione europea è qualcosa di diverso da ciascuno dei suoi Stati membri. È l'aggregazione, il consolidamento di un'unione in divenire. Ho diplomatici che lavorano con me da tutta Europa e sono felice che qui non ci siano solo gli Stati membri dell'Unione europea, ma anche persone provenienti dall'Ucraina e da altri paesi candidati. E penso che la partecipazione di persone provenienti dall'Ucraina e da altri paesi candidati sia essenziale ed è stata una buona idea: guardare in modo più ampio, portare persone che non sono ancora nell'Unione [europea], ma che un giorno lo saranno. Perché giocheranno un ruolo cruciale nel futuro dell'Unione Europea. Non sarà lo stesso con o senza l'Ucraina. Quindi, prendiamoli a bordo d'ora in poi per costruire questa miscela di idee, identità, capacità che fa funzionare l'Unione Europea.

Grazie per la direzione di questo programma. Grazie anche all'Istituto di Firenze, l'Istituto di Maastricht per aver condotto lo studio di fattibilità che aprirà la strada affinché questo progetto pilota diventi una realtà permanente. Perché il nostro scopo è quello di istituire una vera e propria Accademia Diplomatica [Europea] – permanente – affinché le persone che lavorano nel Servizio Europeo per l'Azione Esterna abbiano prima le conoscenze che richiedono questa attività.

Chi lavora per noi deve capire come funziona l'Unione Europea, e non è facile. Anche per me non è facile. Devono sapere cosa rappresenta questo club. Perché alla fine siamo un club di Stati membri che mette insieme alcune, non tutte, delle loro capacità, risorse e impegno politico. C'è il Consiglio [europeo], la Commissione [europea]. C'è il Consiglio dell'Unione Europea. C'è il Consiglio dell'Unione. Chi fa la differenza?

Le persone che lavorano per noi devono capire, prima di tutto, come lavoriamo. La complessa struttura istituzionale dell'Unione Europea e non è qualcosa che si possa immaginare che venga dal cielo. Deve essere imparata. E qui, a Bruges, hai una lunga esperienza nell'insegnare come funziona l'Unione Europea.

Questo primo corso si svolge in un momento di eccezionale cambiamento. Siamo in un momento di creazione. Viviamo in un mondo di politica di potere. Il sistema basato sulle regole che difendiamo è messo in discussione come mai prima d'ora e la nostra interdipendenza – che doveva essere una buona cosa per prevenire la guerra – ora si sta trasformando in armi.

Bene, il sistema basato sulle regole – e qui abbiamo il [presidente della Russia, Vladimir] Putin che dice chi decide quali sono queste regole, sfidando direttamente il sistema.

E grazie a Dio il sistema ha reagito molto bene ieri con il voto alle Nazioni Unite con più di 140 paesi che hanno bocciato l'annessione illegale – l'annessione forzata – di una parte dell'Ucraina alla Federazione Russa. E noi siamo felici – e io sono felice – di questo risultato. C'era molto lavoro dietro, molta sensibilizzazione a molte persone per essere sicuri che fossimo al di sopra della linea 140, che è stato il risultato della prima votazione.

Ma se posso dirlo – e anche se c'è lo streaming – devo anche dire che sono preoccupato perché ci sono state troppe astensioni. Quando più o meno il 20% della comunità mondiale ha deciso di non sostenere o non rifiutare l'annessione russa, per me sono troppi. Sono troppi. Siamo contenti perché la bottiglia è abbastanza piena, ma è un po' vuota. Dobbiamo continuare a lavorare per fare in modo che questo numero di persone che guardano dall'altra parte e non vogliono dire chiaramente che rifiutano l'annessione di parti dell'Ucraina alla Russia.

Dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro diplomatico per convincere. So che la diplomazia riguarda i valori e anche gli interessi. E tra queste astensioni, ci sono tanti calcoli sugli interessi: “No, non posso votare contro la Russia perché sono troppo dipendente dalla Russia”. Non si tratta solo di convincersi, si tratta di calcolare l'interesse e questa è la vita. Tutti lo fanno. Noi lo facciamo. Ma [c'erano] troppe astensioni.

Dobbiamo continuare a lavorare diplomaticamente per far sì che il mondo respinga, ancora più chiaramente, la sua guerra contro l'Ucraina – che come ho detto – sta cambiando l'Europa perché sta mandando onde d'urto in tutto il mondo, creando sfide legate ai prezzi elevati dell'energia, ai prezzi elevati del cibo – qui a casa, ma posso dirtelo, molto di più in altri paesi dell'Africa e dell'Asia.

E poi c'è la minaccia nucleare e Putin dice che non sta bluffando. Beh, non può permettersi di bluffare. E deve essere chiaro che le persone che sostengono l'Ucraina, l'Unione Europea e gli Stati membri, gli Stati Uniti e la NATO non stanno nemmeno bluffando. E qualsiasi attacco nucleare contro l'Ucraina creerà una risposta, non una risposta nucleare, ma una risposta così potente da parte militare che l'esercito russo sarà annientato e Putin non dovrebbe bluffare.

Questo è un momento serio della storia e dobbiamo mostrare la nostra unità, la nostra forza e la nostra determinazione. Determinazione completa.

Ieri, ero in un altro incontro per discutere con altri tipi di persone di ciò che sta accadendo e di ciò che stiamo facendo. E per me è chiaro. È chiaro che dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e dobbiamo continuare a cercare soluzioni diplomatiche quando possibile. Per il momento non ci sono, ma un giorno o l'altro dovranno esserci.

E dobbiamo essere pronti a fare quanto facciamo oggi sostenendo l'Ucraina nei negoziati di pace perché il mondo ha bisogno che questa guerra si fermi. Per le conseguenze di questa guerra – non per gli ucraini, che sopportano i costi maggiori, non per noi che siamo preoccupati per la bolletta dell'elettricità o se avremo il gas quest'inverno – per milioni di persone in tutto il mondo. Per loro è molto più difficile che per noi. Se vai in Somalia, ad esempio, vedrai le conseguenze della guerra da una parte e il cambiamento climatico dall'altra, ed entrambi insieme creano una situazione drammatica.

Riuscite a immaginare che oggi nel Mar Nero ci siano più di 100 navi cariche di due milioni di tonnellate di grano? Riesci a immaginare? 100 navi – non dieci [navi], 100 – una accanto all'altra, cariche di due [milioni] di tonnellate di grano, in attesa di essere controllate per attraversare il Bosforo e raggiungere il mercato mondiale. Le persone li stanno aspettando e per alcune persone arriveranno troppo tardi. E la gente morirà di fame perché il grano viene fermato in attesa di un controllo.

Quindi, devo chiamare qui tutti coloro che sono coinvolti in questa procedura di controllo, per velocizzarla. Perché dall'altra parte del Bosforo la gente aspetta di mangiare, la situazione è drammatica. Quindi siate consapevoli del mondo in cui stiamo partendo, di quanto sarà difficile.
Quindi, devo chiamare qui tutti coloro che sono coinvolti in questa procedura di controllo, per velocizzarla. Perché dall'altra parte del Bosforo la gente aspetta di mangiare, la situazione è drammatica. Quindi siate consapevoli del mondo in cui stiamo partendo, di quanto sarà difficile.

Il lavoro dei diplomatici – e lo sarete, spero che quando sarete in carica la guerra sarà già finita. Non mi aspetto che la guerra duri così tanto che dovrete prendervene cura. Ma, dopo questa guerra, ci sarà un periodo di instabilità e dovremo costruire un nuovo ordine di sicurezza. Il modo in cui integreremo la Russia – la Russia post-Putin – in questo ordine mondiale è qualcosa che darà molto lavoro alle persone che pensano alla diplomazia, a come esercitarla e implementarla.

Penso che questo sia un buon momento, un buon momento per creare questa accademia. Conto su di te, Federica, e conto sulla capacità intellettuale di Bruges che non ha bisogno di essere dimostrata, per formare i futuri diplomatici dell'Unione europea.

Siete molto vicino a Bruxelles. A Bruxelles avete molte competenze, molte persone che sanno come farlo in termini pratici, ma hanno bisogno di supporto intellettuale. Hanno bisogno sempre più di comprensione; hanno bisogno di unire capacità accademiche e capacità professionali. Si tratta di questa esperienza.

Oggi non c'è una chiara differenza tra cos'è l'attività diplomatica e qual è l'attività settoriale dei decisori politici. Tutto ha una dimensione esterna e una dimensione interna. Chi ne è responsabile? I Ministri degli Affari Esteri, perché è qualcosa che accade fuori, o le responsabilità di settore, perché è qualcosa che si relaziona con cose molto concrete che accadono contemporaneamente dentro e fuori. [Ad esempio] la migrazione, il cambiamento climatico e la lotta alla disinformazione: entrambi, ognuno di loro ha una dimensione interna e una dimensione esterna. Cybersecurity: è un problema esterno o un problema interno? Sono entrambi.

Sono stato Ministro degli Affari Esteri. Ho detto che i miei colleghi, tutti loro, sono anche ministri degli Affari esteri. Perché viaggiano, parlano con i colleghi fuori dal loro paese, discutono di clima, discutono di migrazione, discutono di disinformazione.

Il ministro degli Esteri va reinventato. Devono lavorare in modo diverso perché oggi tutti sono ministri degli Esteri, perché l'estero è interno e l'interno è esterno. Non c'è più un confine chiaro. Chi si occupa della dimensione interna e chi si occupa della dimensione esterna? “Tu sei responsabile della dimensione esterna” – sì, ma non c'è un confine netto tra una cosa e l'altra.

In alcuni casi è interna, chiaramente, e il ministro dell'Interno ha molto da fare per affrontare le migrazioni all'interno e alle frontiere ma, prima delle frontiere, sulle fonti migratorie, questa è una questione di relazioni esterne. Anche il cambiamento climatico è un altro buon esempio: è un problema globale, quindi ha a che fare con il mondo esterno, ma è al centro di tutte le politiche interne.

Ecco perché, ho detto che i ministri degli Affari esteri [devono] reinventarsi per affrontare queste nuove situazioni, con molti concorrenti all'interno della struttura decisionale.

Dovrete impararlo. E per far parte di una migliore attività [con migliori] capacità diplomatiche, dobbiamo costruire le istituzioni.

Tu, Federica prima di me, e Lady [Catherine] Ashton, prima di te, e anche Javier Solana precedentemente – voglio dire prima del Trattato che ha creato questo lavoro a due teste – abbiamo lavorato e sto lavorando sulla costruzione dell'istituzione. Arriva il riferimento a Jean Monnet, che è inevitabile: “Le persone [contano], le istituzioni [contano] molto di più”. La gente passa, le istituzioni restano.

C'è una grande differenza tra l'Europa e il resto del mondo – beh, il resto del mondo, capite cosa intendo, no? – ed è che abbiamo istituzioni forti. La cosa più importante per la qualità della vita delle persone sono le istituzioni. La grande differenza tra sviluppato e non sviluppato non è l'economia, sono le istituzioni. Qui abbiamo una magistratura: una magistratura neutrale e indipendente. Qui abbiamo sistemi di distribuzione delle entrate. Qui abbiamo elezioni che prevedono una gratuità per i cittadini. Qui abbiamo i semafori rossi che controllano il traffico, le persone che portano la spazzatura. Abbiamo questo tipo di cose che rendono la vita facile e sicura.

Istituzioni, questo è ciò che conta. È molto difficile costruire istituzioni. Possiamo costruire una strada. Possiamo andare con un bulldozer, denaro e lavoratori, e possiamo costruire una strada. Non posso andare nei paesi emergenti e costruire istituzioni per loro, devono essere costruite da loro. Altrimenti sarebbe una specie di neocolonialismo.

La grande differenza tra noi e una parte importante del resto del mondo è che abbiamo delle istituzioni. E dobbiamo lavorare [sull'] istituzione, per costruire istituzioni. Mi piacerebbe davvero portare a termine il mio mandato con la creazione di istituzioni, una capacità diplomatica dell'Unione europea più forte e un servizio diplomatico dell'Unione europea più forte. So che ciò che fa la differenza è la qualità delle risorse umane. Perché un'istituzione senza persone che la fanno funzionare, è un edificio vuoto. È la combinazione di strutture istituzionali e persone impegnate e in grado di farle funzionare. Una magistratura indipendente ha bisogno di giudici indipendenti, altrimenti non funziona. Un servizio diplomatico efficiente ha bisogno di regole, ha bisogno di organizzazioni, ha bisogno di risorse, ha bisogno di procedure, ma ha bisogno di persone. Persone, non solo impegnate, ma capaci di adempiere al [loro] impegno.

Questa capacità non viene dal cielo. Verrà da esperienze come questa, Federica. Ho molte speranze su quello che farai qui. È un esercizio pilota che deve diventare un'attività permanente di formazione del nostro popolo.

Voi siete la prima generazione. Siete i pionieri di un processo e spero che ne arrivino molti altri. E quando passeranno gli anni, e l'Accademia Diplomatica Europea sarà cresciuta e si sarà affermata, allora potrete descriverlo come un momento di creazione. E ricorderete che tutto è iniziato qui a Bruges, in una giornata come questa.

Grazie per aver preparato il programma, penso che sia un ottimo programma. Nulla di simile per portata e contenuto è disponibile oggi in Europa, ne sono certo. Niente di così ampio, con la possibilità di andare al confine, di recarsi negli uffici a parlare con i politici, di stare a lavorare in un luogo privilegiato come questo. Non credo ci sia un'altra esperienza come questa. So che tu, Federica, sei stata in grado di attrarre i migliori politici, esperti, professionisti e diplomatici dell'Unione europea, a tenere conferenze e condividere le loro conoscenze ed esperienze con te.

Sono geloso. Mi piacerebbe molto essere voi. Mi piacerebbe molto potermi sedere, imparare e godermi le possibilità che vi vengono offerte. Avete una forte responsabilità: usatela. È un'opportunità unica. Quando avete la possibilità di essere privilegiati, avete il dovere di dare, di impegnarvi con tutte le vostre capacità intellettuali, senza risparmiare sforzi.

Studiate il più possibile per imparare quanto vi serve e rendere questa esperienza un processo di successo. Il punto di partenza della produzione ogni anno di generazioni di diplomatici europei che non hanno più in mente il loro paese – beh, avranno sempre il loro paese in mente. Ma il processo di 'sublimazione': salire, andare oltre la nostra identità nazionale per godere davvero di un'altra identità che è quella europea, che non è in contraddizione con la nostra precedente identità.

Dico sempre la stessa cosa: sono catalano, sono spagnolo, sono europeo. Non c'è contraddizione tra queste tre cose. Al contrario, mi arricchiscono. Sono una persona molto migliore perché posso parlare lingue diverse, posso capire situazioni diverse. La mia identità ha diversi strati, e più strati ho e migliore è la convivenza tra di loro, migliore sono come essere umano – uomo o donna.

L'esperienza europea parla di questo: è l'integrazione di identità diverse per rendere possibile la convivenza, non in modo conflittuale.

La Storia dell'Europa è stata il confronto delle identità. I cattolici contro i protestanti, i francesi contro i tedeschi, i tedeschi contro i francesi, gli spagnoli contro [non udibile]. Siamo stati in grado di superare questa battaglia di identità. Oggi, essere francesi o tedeschi non è qualcosa che mette le persone l'una contro l'altra.

L'identità è oggi il vero campo di battaglia. L'identità sta tornando come una questione potente. Ricordi cosa ha detto qualcuno, "è l'economia, stupido"? Ora, "è l'identità, stupido". Oggi è l'identità ciò che conta. L'identità può essere manipolata, presentata come qualcosa di chiuso: “La mia identità è incompatibile con la tua identità. O sei tu o io”. Questo "o tu o io" porta alla guerra. La bellezza dell'esperienza europea è “io e te”, superando l'eredità del passato e offrendo al mondo la ricetta per la convivenza pacifica, la cooperazione, l'integrazione e lo sviluppo.

Sarete un motore di questa creazione di identità a più livelli. Credetemi, l'Europa è un buon esempio per molte cose. Il mondo ha bisogno dell'Europa. La mia esperienza di viaggio intorno al mondo è che le persone ci guardano come un faro. Perché [vengono] così tante persone in Europa? Ci sono flussi di migranti illegali o irregolari diretti in Russia? Non molti. No, vengono in Europa ma per buone ragioni.

Mantenete il giardino, siate bravi giardinieri. Ma il vostro dovere non sarà quello di prendervi cura del giardino stesso, ma [della] giungla fuori.

Grazie.

[7]


2

Cos'è l'Accademia Diplomatica Europea ( inglese : European Diplomatic Academy, EDA )?

Cito :


Accademia diplomatica europea: il SEAE [in lingua inglese: EEAS] lancia un progetto pilota

Il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) sta compiendo un nuovo passo verso la costruzione di una diplomazia europea comune e di una politica estera europea più forti.

Il SEAE sta avviando un progetto pilota per creare una vera e propria Accademia diplomatica europea. 42 giovani diplomatici europei sono stati selezionati per partecipare a un programma di 9 mesi che prenderà il via il 29 agosto nel campus del College of Europe a Natolin (Polonia).

Saranno formati sulle politiche estere e di sicurezza dell'UE, con l'obiettivo di acquisire capacità e competenze per promuovere e difendere efficacemente i principi e gli interessi dell'UE nel mondo.

[ ... ].

Dopo un periodo iniziale di team building di due settimane a Natolin, il programma principale sarà ospitato presso il campus del College of Europe a Bruges (Belgio). Sarà integrato da regolari visite di studio alle istituzioni europee a Bruxelles, nonché alle organizzazioni rilevanti per l'azione esterna europea e la politica estera e di sicurezza, come la NATO.

Si concentrerà su 10 aree di studio e includerà i seguenti formati di formazione: lavoro di gruppo, giochi di simulazione/giochi di ruolo, casi di studio, presentazioni scritte e orali, discussioni e dibattiti in classe, chat al fuoco, esercizi individuali ed e-learning.

I partecipanti provengono dagli Stati membri dell'UE, dall'Ucraina, dalla Georgia, dalla Moldova, dalla Turchia, dai paesi dei Balcani occidentali e dalle istituzioni dell'UE. Il programma si svolgerà in forma residenziale, con l'obiettivo di consentire ai partecipanti di vivere, studiare e lavorare insieme durante tutto l'anno accademico, contribuendo così al networking e alla formazione di uno spirito di corpo.

Sfondo:

Finanziato da uno stanziamento di bilancio di 990.000 euro, su iniziativa del Parlamento europeo e sviluppato dal SEAE, il progetto pilota prevede due fasi: un programma accademico pilota e uno studio di fattibilità.

Il programma pilota sarà gestito dal Collegio d'Europa di Bruges e dal Collegio d'Europa di Natolin. Sarà guidato da Federica Mogherini, attuale Rettore del Collegio d'Europa di Bruges ed ex Alto rappresentante dell'UE per la politica estera e di sicurezza.

Lo studio di fattibilità sarà preparato dall'Istituto Europeo di Pubblica Amministrazione (EIPA), dall'Istituto Universitario Europeo (EUI) e dal Centro di Studi sulle Politiche Europee (CEPS). Sarà presentato a novembre e delineerà varie opzioni nonché il quadro di bilancio per l'istituzione della futura Accademia diplomatica europea.

Il SEAE, attraverso il finanziamento fornito dal Parlamento europeo, coprirà la quota di iscrizione per l'intero programma, nonché una borsa di studio per ciascun partecipante a copertura delle spese di trasporto, vitto e alloggio.

[15]


=

Note

[1] : ''Borrell i Fontelles, Josep'', Enciclopedia on line, Treccani, [ https://www.treccani.it/enciclopedia/borrell-i-fontelles-josep ];
vedi : ''Josep Borrell Fontelles'', Commissione Europea, { PDF }, [ https://ec.europa.eu/commission/commissioners/sites/default/files/josep-borrel-fontelles-cv_0.pdf ];
vedi : ''Sig. Josep BORRELL FONTELLES'', EU Whoiswho, [ https://op.europa.eu/it/web/who-is-who/person/-/person/COM_COLL/COM-MDR_COM_COLL-00006AA33347-000022A266-- ].
[2] : Josep Borrell Fontelles, Twitter, [ https://twitter.com/josepborrellf ].
[3] : ''“Noi un giardino, il resto del mondo una giungla”: capo della diplomazia Ue accusato di colonialismo'', Tommaso Lecca, Today, 17 ottobre 2022, [ https://europa.today.it/attualita/giardino-giungla-capo-diplomazia-ue-colonialismo.html ].
[4] : ''Mogherini, Federica'', Enciclopedia on line, Treccani, [ https://www.treccani.it/enciclopedia/federica-mogherini ];
vedi ( antecedente il 2019 ): ''CV – Federica Mogherini'', Commissione Europea, { PDF }, [ https://ec.europa.eu/commission/commissioners/sites/default/files/cv_mogherini-it.pdf ];
vedi ( antecedente il 2015 ): ''Federica Mogherini'', Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, [ https://www.esteri.it/it/ministero/struttura/il_mae/ministri_esteri/federica_mogherini/ ].
[5] : ''MOGHERINI Federica'', Camera dei deputati – XVII Legislatura, [ https://www.camera.it/leg17/29?shadow_deputato=302831&idpersona=302831&idlegislatura=17 ];
vedi : ''Scheda di attività di Federica MOGHERINI'', Senato della Repubblica – XVII Legislatura 2013-2018, [ https://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Attsen/00025455.htm ].
[6] : Federica Mogherini, sito-web personale, [ http://www.federicamogherini.net/ ];
Facebook : [ https://www.facebook.com/f.mogherini/ ];
Twitter : [ https://twitter.com/federicamog ].
[7] : trad. da ''European Diplomatic Academy: Opening remarks by High Representative Josep Borrell at the inauguration of the pilot programme'', EEAS Press Team, EEAS, 13 ottobre 2022, [ https://www.eeas.europa.eu/eeas/european-diplomatic-academy-opening-remarks-high-representative-josep-borrell-inauguration_en ];
vedi : ''Participation of Josep Borrell Fontelles, Vice-President of the European Commission, to the launch of the European Diplomatic Academy, in Bruges'', EEAS, [ https://audiovisual.ec.europa.eu/en/video/I-231375 ];
vedi : ''Borrell at launch of European Diplomatic Academy called Europe 'garden', outside world 'jungle'!!!'', EU Debates | eudebates.tv, YouTube, 17 ottobre 2022, [ https://www.youtube.com/watch?v=cmNALPfGq-A ].
[8] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 30 agosto 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2485 ].
[9] : ''Notizie, e Archivio'', Marco Poli, VK, 8 settembre 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2491 ].
[10] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 19 ottobre 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2665 ].
[11] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 22 febbraio 2022, [ https://vk.com/wall170191717_1972 ].
[12] : ''Ultim'ora'', Marco Poli, VK, 24 febbraio 2022, [ https://vk.com/wall170191717_1983 ].
[13] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 3 ottobre 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2585 ].
[14] : ''Archivio'', Marco Poli, VK, 7 ottobre 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2599 ].
[15] : trad. da ''European Diplomatic Academy: EEAS launches a pilot project'', EEAS Press Team, EEAS, 26 agosto 2022, [ https://www.eeas.europa.eu/eeas/european-diplomatic-academy-eeas-launches-pilot-project_en ];
vedi : ''Questions and Answers on the European Diplomatic Academy pilot project'', ibidem, [ https://www.eeas.europa.eu/eeas/questions-and-answers-european-diplomatic-academy-pilot-project_en ].

===



---

{ prima pubblicazione del post su VK, il 20 ottobre 2022 [16]; su FB : [17] }.

[ ... ]

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