Altre spaccature nell'area oppositiva




I loghi dei partiti Democrazia Sovrana Popolare ( DSP ) e Fronte per la Sovranità Popolare ( FSP ).

[ ... ]


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''Occorre ricostruire la Politica dal basso'', scrivevo. Ma sembra un'operazione travagliata fino all'autolesionismo.

1

All'inizio di luglio, si è consumata la separazione del Fronte per la Sovranità Popolare ( FSP; ''fork'' di Riconquistare l'Italia )[1] dalla coalizione Democrazia Sovrana Popolare ( DSP; erede del listone elettorale Italia Sovrana e Popolare )[2][3].

Alle 8:26 del 5 luglio, Riccardo Paccosi ha pubblicato sulla sua bacheca faccialibraria il comunicato dell'FSP :


L’espulsione del Fronte per la Sovranità Popolare

Visto dalla base, il progetto di Democrazia Sovrana Popolare ha funzionato alla grande. Nei diversi territori si è instaurato un rapporto di reciproca collaborazione tra i militanti del Fronte per la Sovranità Popolare, del PC, di Ancora Italia Sovrana e Popolare, di Azione Civile, del FISI, del CLNI e di Nuova Direzione. Non solo. Nei territori la collaborazione ha coinvolto con successo anche tante realtà esterne a DSP, uno dei presupposti scritti nello statuto su cui era nata nel dicembre 2022. Purtroppo alcune decisioni prese unilateralmente non consentiranno di dar seguito a quanto di buono fatto in questi mesi.

Come molti ormai sanno, con l’informalità e l’assenza di regole e comunicazioni scritte che hanno caratterizzato i primi mesi di vita di Democrazia Sovrana Popolare, Marco Rizzo e Francesco Toscano hanno deciso di espellere il Fronte per la Sovranità Popolare, assumendosi così la responsabilità politica di porre fine all’alleanza. E di farlo durante la campagna di raccolta firme per il referendum contro la guerra, distogliendo preziose energie dalla stessa. La nostra espulsione è solo l’ultima di una lunga e ingiustificata serie, arrivando infatti dopo l’allontanamento di Azione Civile, di Nuova Direzione, del FISI e del CLNI.

Noi del Fronte abbiamo sempre creduto nelle potenzialità del progetto di DSP. Lo dimostrano tutte le azioni intraprese a partire dalla nostra nascita che deriva anche dalla volontà di dare un’altra possibilità all’alleanza dopo i passi falsi che avevano portato alla fine di Italia Sovrana e Popolare (ISP). Il Fronte non ha mai fatto mancare il proprio impegno durante la campagna referendaria, nelle iniziative comuni, nelle piazze, nei convegni.

Anche il progetto migliore, però, può arenarsi a causa di, spesso evitabili, errori umani. Riteniamo che un’ingiustificata cultura del sospetto (sulle cui cause ognuno può farsi la propria idea) abbia offuscato la percezione della realtà di Francesco Toscano e Marco Rizzo, facendo loro assumere la gravissima responsabilità di una crisi di coalizione sulla base di accuse false e pretestuose e in assenza di un doveroso confronto e di un passaggio istituzionale coinvolgendo gli organi preposti. Attraverso un’irrituale e irrispettosa telefonata di Marco Rizzo al presidente del FSP, Riccardo Paccosi, è stata infatti chiesta l’espulsione del segretario del FSP, Gilberto Trombetta, da DSP, suggerendo che lo stesso avvenisse anche dal FSP.

Il tentativo di creare un problema politico delimitato alla persona di Gilberto Trombetta ha trovato però nel Fronte una barriera inamovibile. La richiesta è stata giudicata irricevibile da tutti gli iscritti, senza eccezione alcuna. L’attacco a un militante è un attacco a ogni singolo esponente del Fronte per la Sovranità Popolare.

Non entreremo nel merito delle accuse, false e pretestuose, mosse contro il segretario del Fronte. Le polemiche le lasciamo volentieri agli altri. Ci preme però sottolineare come quelle accuse siano espressione di una teoria del complotto secondo cui il Segretario avrebbe in questi mesi portato avanti una strategia occulta finalizzata a generare, all’interno di DSP, un’area di persone che all’ultimo momento avrebbero spinto per una lista unitaria fra tutte le aree del dissenso e in opposizione al progetto di DSP. Questa mega-teoria del mega-complotto da cosa è nata?

La risposta risiede in una divergenza politica, quella sì, reale. Il Fronte diverge rispetto a quella linea isolazionista che non è mai stata fra le premesse fondative di Democrazia Sovrana e Popolare. L’assioma «con noi o contro noi» è un’elaborazione recente e fortemente personale di due dirigenti di DSP. Che fosse vietato ai membri e alle forze politiche di coalizione partecipare a manifestazioni o a dibattiti con altre forze politiche non è mai stato deliberato né dal Direttivo Nazionale né da alcun altro organo decisionale della coalizione. E, anzi, lo statuto di DSP afferma l’esatto contrario in termini di collaborazioni con realtà esterne.

Il Fronte ritiene questo approccio settario controproducente. Ma, nell’esprimere questo giudizio, non ha mai messo in discussione la linea nazionale sulle alleanze.

Il Fronte ritiene che partecipare anche a iniziative esterne su battaglie condivise strategicamente sia segno di serietà e di coerenza politica per DSP, favorendone al contempo la crescita. Inoltre la partecipazione a tali iniziative ha contribuito significativamente alla raccolta firme per il referendum. Purtroppo la mancanza di lucidità ha portato a dimenticare la banale differenza fra divergenza tattica e divergenza strategica. L’ostracismo verso Gilberto Trombetta – segretario democraticamente eletto – ha comportato, in assenza della minima volontà di un confronto interno a DSP per ricomporre la frattura unilaterale, l’espulsione di fatto di tutti gli iscritti del FSP dalla coalizione.

Sorprende che il crescente malessere di una parte della base militante dei nostri alleati venga addebitato alle manovre del Fronte. Questo serve a deresponsabilizzare i vertici che con i loro comportamenti stanno progressivamente allontanando militanti e simpatizzati tanto dai loro partiti, quanto da DSP. Anziché assumersi le responsabilità di questo malcontento e analizzarne politicamente le cause per trovare una soluzione, si è scelto di costruire immaginari complotti a cui addebitare i propri errori, compensando così la mancanza di autorevolezza con l’autoritarismo.

Il Fronte per la Sovranità Popolare ringrazia sinceramente le numerose persone e i gruppi del PC e di AISP che hanno espresso la loro contrarietà per l’ingiustificata e illegittima espulsione. Il Fronte continuerà a collaborare sui territori con tutti. Come ha sempre fatto. Anche se sarà costretto, malgrado la sua volontà, a non farlo più come membro fondatore dell’alleanza DSP. Tutti gli iscritti del Fronte per la Sovranità Popolare salutano quindi con affetto e immutata stima i compagni di viaggio con cui abbiamo condiviso la strada in questi mesi. I rapporti costruiti non possono essere messi in discussione dai recenti avvenimenti e siamo anzi convinti che siano la base su cui costruire un futuro di lotta politica comune.

[4]


1.1

Estraggo :

● ''[ .... ] con l’informalità e l’assenza di regole e comunicazioni scritte che hanno caratterizzato i primi mesi di vita di Democrazia Sovrana Popolare, Marco Rizzo e Francesco Toscano hanno deciso di espellere il Fronte per la Sovranità Popolare [ ... ]. La nostra espulsione è solo l’ultima di una lunga e ingiustificata serie, arrivando infatti dopo l’allontanamento di Azione Civile, di Nuova Direzione, del FISI e del CLNI.''

● ''Il Fronte diverge rispetto a quella linea isolazionista che non è mai stata fra le premesse fondative di Democrazia Sovrana e Popolare. L’assioma «con noi o contro noi» è un’elaborazione recente e fortemente personale di due dirigenti di DSP. Che fosse vietato ai membri e alle forze politiche di coalizione partecipare a manifestazioni o a dibattiti con altre forze politiche non è mai stato deliberato né dal Direttivo Nazionale né da alcun altro organo decisionale della coalizione. E, anzi, lo statuto di DSP afferma l’esatto contrario in termini di collaborazioni con realtà esterne.''

● ''Anziché assumersi le responsabilità di questo malcontento e analizzarne politicamente le cause per trovare una soluzione, si è scelto di costruire immaginari complotti a cui addebitare i propri errori, compensando così la mancanza di autorevolezza con l’autoritarismo.''

1.2

Ci risiamo ?

Francesco Toscano sembra reiterare l'allergia verso le regole scritte e la paranoia centrata sulle ombre di nemici interni ed esterni, fenomeni già visti nella scissione di Ancora Italia consumatasi nell'ottobre-novembre scorso [5].
Un comportamento davvero pessimo.

2

Nel pomeriggio, è giunta la replica di DSP :


Costruire è faticoso.

Una organizzazione politica si rafforza, non facendosi condizionare dagli elementi opportunisti.
DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE è un progetto politico aperto, arrivano continuamente nuove forze: dalle personalità del mondo diplomatico e intellettuale a uomini e donne del mondo del lavoro e delle professioni.

Questo avviene con lealtà e serenità. In tal modo la forza di DSP si radica nei territori, nei luoghi del lavoro e nell’opinione pubblica. Ne è prova la presenza politica nelle piazze ed anche l’iniziativa editoriale del mensile VISIONE, che supera -di numero in numero- le diverse migliaia di copie.

Chi invece è bene perdere sono appunto gli elementi opportunisti, che pensano solo a sè stessi e non al progetto collettivo, alcuni arrivano addirittura a voler “rubacchiare” militanti confusi tra le organizzazioni che hanno inizialmente fondato il progetto unitario.

Mentre la totalità del gruppo dirigente e dei militanti di DSP lavora alacremente per il suo rafforzamento, questi singoli individui cercano il loro tornaconto in una improbabile ‘scalata’, che avrebbe come obiettivo la direzione politica e strategica di DSP, che non si meriterebbero e che peraltro non saprebbero nemmeno esercitare.

Si tratta infatti di elementi che mettono al centro il loro ego, sfruttando ancora una certa permeabilità delle nostre nascenti e rispettive strutture, permettendosi addirittura di fare comizi in cui si calunnia il gruppo dirigente.

Questi individui penetrano in un modo o nell'altro nelle strutture organizzate, spesso usando il metodo dell’amicizia subdola coi militanti e non quello della fratellanza sugli obiettivi fondamentali , portandovi lo spirito dell'esitazione e della falsità, il baco della disgregazione e dell'incertezza.

Battersi contro il sistema, avendo alle spalle simili ‘alleati’, significa trovarsi nella situazione di chi ha una ‘quinta colonna’ all’interno.

Nel momento in cui non ci riescono e vengono disvelati si inventano epurazioni che non esistono e poi decidono di andarsene in altri lidi nella più completa ininfluenza.

Il disprezzo politico e la lotta a viso aperto contro questi elementi, il loro abbandono del nostro comune percorso, diventa alla fine condizione pregiudiziale per il successo del nostro impegno.

Se siamo riusciti a creare un'unità interna a DSP e una coesione senza pari delle nostre fila, a partire dal gruppo dirigente nazionale e a quelli regionali, questo dipende prima di tutto dal fatto che abbiamo capito che dobbiamo distinguerci per teoria, progetto, modalità di organizzazione e costruzione di una leadership plurale rispetto al confuso (ed anche infiltrato) ‘mondo del dissenso’, prendendo da esso le più genuine caratteristiche di passione e idealità di popolo e rifiutandone il metodo grillino, anarchista ed elitario dell’organizzazione.

La via dello sviluppo e del consolidamento di Democrazia Sovrana Popolare passa attraverso l’individuazione degli opportunisti e dei carrieristi. DSP si rafforza lasciando a sé stessi questi individui. Lavoriamo per l’intrapresa collettiva con amore e fratellanza, ma non per questo senza esser capaci di difendere con forza dalle insidie la culla del nostro progetto.

Nessuno è obbligato a stare con noi, lasciamo a tutti la libertà di stare dove si vuole, ma permetteteci di portare avanti il nostro progetto politico. Comunque. Anche perché davanti abbiamo un sistema pericoloso e senza pietà.

Marco Rizzo, Daniele Giovanardi, Alberto Lombardo, Enzo Pennetta, Fulvio Grimaldi, Antonella D’Angeli, Daniela Talarico, Paolo Pace, Antonello Cresti, Matteo Di Cocco, Francesco Toscano.

[6]


2.1

Oltre il solito additare non precisati ''infiltrati'' blah blah ... chi mente ?

Sopra, abbiamo letto di una serie nutrita di defezioni dal progetto DSP.

Qui, leggiamo di ''unità interna a DSP'' e ''coesione senza pari delle nostre fila''.

Coesione senza pari ... nel senso che ne resterà soltanto uno ?

3

Due settimane fa, Gilberto Trombetta e Riccardo Paccosi ( segretario e presidente di FSP ) hanno rilasciato un video di mezz'ora sullo stato del partito [7].
Cito da una risposta di Paccosi :


Noi stiamo vedendo in questo momento che ci sono fondamentalmente due tipologie di approccio : una di tipo movimentista, che abbiamo visto nella manifestazioni recenti a Pesaro e a Siena dove noi DSP in dissenso con i nostri ex-alleati Rizzo e Toscano siamo andati, abbiamo partecipato, ci siamo mescolati a quella situazione.
Però, anche se ci siamo andati, non è che il giudizio sia molto positivo.
C'è una tendenza fortemente anti-politica in cui si cerca di buttare fuori le organizzazioni più strutturate, si dice ''i politici non devono parlare'' ... così le figure elette non parlano, e parlano invece i tecnici, gli influencer della rete non eletti da nessuno. Se questo è un modello democratico, stiamo freschi.
Soprattutto, questo rifiuto delle organizzazioni politiche non crea maggiore coesione, crea ancora più frammentazione e più difficoltà ad andare avanti.

Sicuramente quella dello spontaneismo movimentista – come dovrebbe anche avere dimostrato il riflusso del movimento contro il Green Pass di due anni fa – non è la strada.
Ci vuole, oltre alle piazze – in cui comunque bisogna andare per esprimere il dissenso popolare – l'organizzazione che rimane in piedi nei territori, a prescindere se siamo in una fase di agitazione o in una fase di riflusso.

Il problema, oggi, nella difficoltà politica, nella ridefinizione di tutte le categorie della politica, quasi tutte le organizzazioni del dissenso si vanno a configurare sotto forma di partito personale, dove c'è una figura che incarna la progettualità politica a livello personale, e gli altri sono dei follower.
E' difficile trovare una formazione in cui ci sia una comunità di persone a essere soggetto.
DSP è solo l'ultima in ordine di tempo : Toscano ha deciso di andare verso il partito personale dove non è previsto il dissenso ... che il progetto diventa sempre più puro attraverso le epurazioni, talmente puro che uno può rimanere da solo – così è sicuro che la linea non venga alterata.

La questione è che ci vuole l'organizzazione strutturata secondo regole strutturate, dove però il protagonista sia [ ... ] la comunità che nasce, un qualche tipo di comunità piccola o grande che esprima un modello di relazioni, un modello di organizzazione dove convivano le necessità verticali dell'organizzazione con le necessità orizzontali di decisione da parte di tutti che è propria della democrazia.

[8]


E :


[ ... ] coalizzarsi, creare un'organizzazione unica di tutto il dissenso non è forse possibile, né auspicabile.
Perché, oggi, l'opposizione ha bisogno di una visione del mondo forte e strutturata, perché i Signori [ ... ] hanno una visione del mondo molto forte e molto strutturata.
C'è bisogno di una visione alternativa che risponda alle stesse questioni a loro danno le loro riposte tra il transumano e direttamente l'antiumano – Schwab recentemente ha detto ''l'estinzione ci salverà'', testualmente – ed è difficile che possa comprendere tutti i componenti dell'opposizione.
Bisogna cercare di far sì che questa visione si espanda, e poi si articoli in un'organizzazione più grande possibile.

[9]


E altro.

=

Note

[1] : Fronte per la Sovranità Popolare, sito-web, [ https://fronteperlasovranitapopolare.it/ ];
Facebook : [ https://www.facebook.com/fronteperlasovranitapopolare/ ];
YouTube : [ https://www.youtube.com/channel/UCEjtWrNmWAgFZjwFvICno-Q ].
[2] : ''Nasce Democrazia sovrana popolare. Rizzo: "Così cambieremo la società"'', Affaritaliani[punto]it, 23 gennaio 2023, [ https://www.affaritaliani.it/politica/democrazia-sovrana-popolare-rizzo-835906.html ];
vedi : ''Marco Rizzo non è più segretario del Partito Comunista: «Io epurato dai compagni? Macché»'', Open, 24 gennaio 2023, [ https://www.open.online/2023/01/24/partito-comunista-marco-rizzo-lascia-segreteria/ ].
[3] : Democrazia Sovrana Popolare, sito-web, [ https://democraziasovranapopolare.it/ ];
Facebook : [ https://www.facebook.com/dsp.democraziasovranapopolare.1/ ].
[4] : ''RIZZO E TOSCANO HANNO ESPULSO IL FRONTE PER LA SOVRANITA' POPOLARE DALLA COALIZIONE DSP. ECCO IL COMUNICATO UFFICIALE DEL FRONTE.'', Riccardo Paccosi, Facebook, 5 luglio 2023, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10230944400624082 ].
[5] : ''Commento'', Marco Poli, VK, 31 ottobre 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2752 ].
[6] : ''COSTRUIRE È FATICOSO.'', Democrazia Sovrana Popolare, Facebook, 5 luglio 2023, [ https://www.facebook.com/dsp.democraziasovranapopolare.1/posts/237859239015747 ].
[7] : ''Paccosi e Trombetta, FSP - intervista doppia, 16 luglio 2023'', Fronte per la Sovranità Popolare, YouTube, 17 luglio 2023, [ https://www.youtube.com/watch?v=ScJBXyV82aw ].
[8] : fonte #7, dal minuto 3:20, [ https://youtu.be/ScJBXyV82aw?t=200 ].
[9] : fonte #7, dal minuto 14:18, [ https://www.youtube.com/watch?v=ScJBXyV82aw&t=858s ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 2 agosto 2023 [10]; su FB : [11] }.

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1 commento:

  1. Estremamente difficile ottenere una coesione nelle forze politiche, specie se movimentiste e a struttura orizzontale.
    Partecipai direttamente ad una lista civica, ci furono quasi solo discussioni via via piu' squassanti fino al suo annientamento per frantumazione: a volte eravamo in dieci con diciassette opinioni diverse e incompatibili.
    Io ebbi difficolta' incredibili a rapportarmi con cattocomunisti e cattoverdi, nei quali un dialogo razionale era impossibile dovuto alla presenza, in essi, di due religioni fondamentalistiche : riuscii a lavorare bene con degli anarchici marxisti (sono un po' anarcoide pure io, anche se ecologico-libertario- reazionario).

    I gruppi sono veramente cosa ostica.

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