Più avvocati che idraulici




Grafico tratto dal documento della CGIA Mestre [3].



Qualche numero

di Marco Poli


Ho appreso da L'indipendente del crollo del numero degli artigiani italiani nell'arco temporale di una dozzina di anni [1]:

● 2012, 1.867.000;
● 2023, 1.457.000.

Si tratta del -22%, in altre parole il settore ha perso più di 1/5 della forza lavoro registrata.
E' stato un calo costante, interrotto solo nel biennio pandemico 2020-21 stante il congelamento dell'economia nazionale operato dal Governo Conte II.
Il trend negativo è iniziato a partire dalla crisi economica globale del 2008 [2], e solo nell'ultimo anno è andato perso il 5% dei lavoratori [3].

2

Consiglio la lettura integrale della fonte primaria della breve, che è un documento pubblicato dalla CGIA di Mestre [4].
Traggo alcune informazioni [4]:

● ''entro una decina d’anni sarà molto difficile trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione/manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo'';

● il titolo non è sensazionalistico ma basato sui dati : gli avvocati risultano essere 237mila, mentre si stima che gli idraulici siano 180mila;

● le botteghe artigianali continuano a chiudere, sono sparute ''le attività storiche che ospitano calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, lavasecco, orologiai, pellettieri, riparatori di elettrodomestici e Tv, sarti, tappezzieri, etc.'';

● in controtendenza con il dato generale, sono in aumento alcune attività :

   ● benessere ( acconciatori, estetisti, tatuatori ... );
   ● informatica ( sistemisti, addetti al web marketing, videomaker, esperti in social media ... );
   ● ristorazione ( gelaterie, gastronomie, pizzerie per asporto ... );
   ● pulitintolavanderie a gettone.

● la chiusura delle botteghe sfibra il tessuto sociale e contribuisce al degrado urbano.

Altri dati [4]:

● le province che hanno segnato il calo maggiore sono state :


#
Regione
diff. %
1
Vercelli
-32,7%
2
Rovigo
-31,0%
3
Lucca
-30,8%
4
Teramo
-30,6%
5
Biella
-30,3%
6
Parma
-29,5%
7
Pescara
-29,3%
8
Mantova
-28,9%
9
Massa e Carrara
-28,8%
10
Chieti
-28,7%


● le province che hanno segnato il calo minore sono state :


#
Regione
diff. %
1
Bolzano
-6,1%
2
Trieste
-7,9%
3
Napoli
-8,1%
4
Reggio Calabria
-12,4%
5
Taranto
-12,6%
6
Vibo Valentia
-14,1%
7
Imperia
-14,2%
8
Palermo
-15,0%
9
Lecce
-15,7%
10
Messina
-16,1%


● le regioni che hanno segnato il calo maggiore sono state :


#
Regione
diff. %
1
Abruzzo
-29,2%
2
Marche
-26,3%
3
Piemonte
-25,8%
4
Umbria
-25,8%
5
Toscana
-24,5%


● le regioni che hanno segnato il calo minore sono state :


#
Regione
diff. %
1
Trentino-Alto Adige
-12,8%
2
Campania
-15,1%
3
Calabria
-17,5%
4
Friuli-Venezia Giulia
-18,3%
5
Puglia
-18,6%


2.1

Cito un passaggio :


Negli ultimi 40 anni c’è stata una svalutazione culturale spaventosa del lavoro manuale. L’artigianato è stato “dipinto” come un mondo residuale, destinato al declino e per riguadagnare il ruolo che gli compete ha bisogno di robusti investimenti nell’orientamento scolastico e nell’alternanza tra la scuola e il lavoro, rimettendo al centro del progetto formativo gli istituti professionali che in passato sono stati determinanti nel favorire lo sviluppo economico del Paese. Oggi, invece, sono percepiti dall’opinione pubblica come scuole di serie b.
[4]


Mi sembra un approccio vetusto, scaduto.
Penso – e lo penso da 20+ anni – che la scuola dovrebbe dare una buona base umanistica e scientifica a tutti gli studenti, introducendo discipline prettamente manuali in tutti gli istituti.
Altresì, penso – e lo penso da 20+ anni – che le ditte e i laboratori artigianali siano imprescindibili nella formazione finale dei giovani che scelgono un mestiere di abilità prettamente manuale. Gli artigiani andrebbero pertanto sovvenzionati al fine di trasmettere il loro sapere alle generazioni future. Invece, da tempo stiamo assistendo a una drammatica perdita di know-how che è perdita definitiva e non più reversibile.

=

Note

[1] : ''CGIA: “Scende il numero di artigiani italiani”'', L'Indipendente, 17 agosto 2024, [ https://www.lindipendente.online/2024/08/17/cgia-scende-il-numero-di-artigiani-italiani/ ].
[2] : vedi ''Graf. 2 - Numero imprese artigiane attive in Italia'', in ''A.A.A. ARTIGIANI CERCASI. ORMAI ABBIAMO PIU’ AVVOCATI CHE IDRAULICI'', CGIA Mestre, 17 agosto 2024, { PDF }, pag. 9, [ https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2024/08/Artigiani-cercasi-17.8.24-1.pdf ].
[3] : vedi : ''Graf. 1 – Numero di artigiani presenti in Italia (*) – Anni 2012-2023'', ibidem, pag. 8.
[4] : ''AAA ARTIGIANI CERCASI. ORMAI PIU’ AVVOCATI CHE IDRAULICI'', CGIA Mestre, 17 agosto 2024, [ https://www.cgiamestre.com/a-a-a-artigiani-cercasi-abbiamo-piu-avvocati-che-idraulici/ ];
{ PDF } : [ https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2024/08/Artigiani-cercasi-17.8.24-1.pdf ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 19 agosto 2024 [5] }.

[ ... ]

5 commenti:

  1. Arti-giani, hanno la parola arte nel nome e nel mestiere.
    Direi incompatibile con una società che fa della media mediocrità industrializzata e nella scala in grande, di massa, la sua ragion d'essere.
    UUiC

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    1. E poi perché riparare? meglio se il consumatore ricompra un nuovo prodotto per la grande industria...

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    2. E' da ... 20 anni almeno, che credo fermamente nella riparazione e nel riutilizzo delle cose quali azioni davvero antagoniste e aggressive verso un Sistema che ha svilito tutti i valori fino a cancellarli.

      E mettere mano alle cose è sempre un briciolo di Conoscenza cioè di Consapevolezza in più, teorica prima e pratica poi.

      E' un modo virtuoso di approcciare il mondo, riparando e non distruggendo.
      Perché nelle cose vi è la Memoria, vi è un'eredità esperienzale intrinseca.

      Riparare E riutilizzare è un gesto responsabile per sé, gli altri, e la Natura, quindi davvero eversivo.
      Sì, è anche un gesto davvero ecologico e non ecologista.

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    3. Riparazione e manutenzione chiavi di volta dell'ecologia.

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  2. Questa è una delle notizie che rendono misura delle regressioni al peggio delle società liquide, spesso sbandierate orgoglionamente come progresso.
    Tanto di cappello ai Maestri Artigiani.

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