La messa è servita

Il popolo civile

Finalmente la convention radicale e laica a Bologna, nello splendido salone del Podestà ch'era strapieno di cittadini curiosi, anzi affamati di politica vera (delle idee) che ancòra in 'sto malandato paese ha una voce dal lato del cuore ... e con molte spine : una politica lontana dal bilancino di marca "Cencelli" di cui gli uomini dell'albero storto e nodoso sono abili venditori (il padrone del Bondi non c'ha il prodotto e questi ce l'hanno pessimo) ...
Una rappresentanza trasversale della società (giovane-vecchio, fighetto-stracciato) che nemmeno è riuscita ad entrare tutta nell'ampia sala, e molti - come il sottoscritto e Damiano - sono rimasti in piedi.
Apertura con un video sulla storia radicale e le grandi lotte per il rinnovamento di quest'italietta, montato con la colonna sonora di "Siamo solo noi" del Blasco che ha rifiutato umilmente la candidatura alla Camera - "sono un cantante" - ma ha dato il proprio appoggio chiaro alla neo-nata lista de la Rosa nel Pugno.
Poi il commovente tributo al prof. Marco Biagi - ucciso 4 anni or sono davanti alla porta di casa dai fascisti rossi delle nuove Brigate Rosse - pronunciato da un collega ... un ricordo approvato dalla famiglia perchè Biagi era un laico di sinistra e - bisogna ricordarlo - fu lasciato solo perchè continuò a lavorare alla riforma del lavoro anche se il colore politico del governo nazionale era nel frattempo mutato ...



Una commemorazione che l'attuale podestà della Grassa poteva onorare semplicemente tacendo ed invece ha voluto ancòra tirare fuori una genialata (l'ennesima, ormai i bolognesi ci sono abituati) ... una situazione che m'ha ricordato un episodio della serie originale del Don Camillo del grande Guareschi, quella interpretata da Fernandel e Gino Cervi negli anni '50 e '60 ...

Ricordi da un film in bianco e nero

Un gruppo di giovani era partito da Brescello per dare man forte ai compagni di città nei tafferugli con la polizia ed i "reazionari", nella notte erano tornati tutti meno uno ... un ragazzo del paese era morto durante gli scontri (non ricordo il nome).
Il sindaco Giuseppe Bottazzi detto "Peppone", un verace comunista ma - come molti compagni emiliani, più di ciò che comunemente si pensa - segretamente riverente verso il sentimento religioso e l'etichetta delle funzioni pubbliche, aveva proclamato il lutto cittadino e chiesto al parroco don Camillo di suonare la campana della chiesa a lutto ... l'energico prelato da par suo rifiutò fermamente, perchè il defunto non era stato nemmeno battezzato ed oltretutto era un fervente comunista ...
Offeso dal gran rifiuto, Peppone ebbe un'idea naïve delle sue : fondere una campana molto più grande di quella del campanile ecclesiastico, che il suono simboleggiasse la supremazia del potere temporale su quello spirituale ... una mano furtiva sabotò l'enorme manufatto ferroso proprio il giorno prima della funzione civile ...

M'immagino lo sdegno del "Sergione nostro" quando ha appreso che - inammissibile usurpazione di titolo - la famiglia e gli amici del prof. Biagi avrebbero preferito commemorarne la vita e la tragica fine all'interno del convegno radicale ... e lui se n'è inventata una nuova : l'anniversario celebrato con un giorno di anticipo !
Non fosse per la triste ricorrenza, ci sarebbe stato da ridere a crepapelle. Una discreta presenza all'inizio della riunione oppure il silenzio assoluto sarebbero stati più decenti, ma il "cinese" è una diva superba ...

Testimonianze

Dopo il video dedicato al prof. ("Wish you were here" dei Pink Floyd come sottofondo sonoro) è iniziata la serie degli interventi ... ma l'applauso dedicato a Lanfranco Turci è stato prolungato dall'entrata di quel puttanone del Pannella arrivato in ritardo ... standing ovation ...
Lanfranco - classe 1940 - già giovane presidente della giunta regionale dell'Emilia-Romagna dal 1978 al 1987, ha ripercorso la propria storia d'impegno politico sempre ai margini di quell'ordinamento del consenso (a tutti i costi) del partito mutuato dal bolscevismo, del quale era ancòra uno degli uomini migliori ma ... prima chiave del neonato movimento : il rigetto di un'azione politica concordata con forze democristiane storicamente disgiunte dall'insieme dei volori laici della sinistra, da praticarsi con l'eccessiva moderazione delle proprie idee progressiste.
(come vado scrivendo sui blog che frequento da settimane : se volete bene alla sinistra italiana, votate più a sx dell'albero storto e nodoso).
In un'intervista pubblicata su "il Velino", il prof. Gianfranco Pasquino di scienze politiche ha così commentato la dipartita del Turci : "A coloro che nelle file dei Ds hanno rimproverato a Turci di aver rinunciato a combattere le battaglie sulla laicità dall’interno della Quercia, P. ribatte: “In quell’ambito le battaglie si possono fare, ma difficilmente si vincono, travolte come sono dall’opportunismo di una parte cospicua del gruppo dirigente. [ ... ]" ...
Per ultimo l'aneddoto della zia di 86 anni, già mezzadra e poi operaia, da sempre affezionata a quel partito là in tutte le sue trasformazioni e che è combattuta tra la "fede" ("gli ho sempre dato il voto") e la grande stima ch'ella ha per il nipote Lanfranco ... il suggerimento è quello di comunicare e discutere con tutti - anche con i sinistrorsi più conservatori - per fare capire che a sinistra c'è qualcosa di nuovo ma con forti radici ...
Il prof. Gianfranco Pasquino è stato il secondo relatore, con verve ed umorismo tali che ha dovuto persino chiedere ai cittadini di non applaudire così spesso e di lasciarlo parlare.
Poi Ugo Intini - uno degli onesti della dirigenza craxiana - che non ha rinnegato lo sforzo riformatore di quel P.s.i. per realizzare in Italia il socialismo liberale - come già avvenuto nei paesi più avanzati del vecchio continente - ovvero coniugare l'economia di mercato con un quadro di garanzie sociali, e s'è soffermato sulla necessità di una scuola pubblica e migliore di quella attuale (figlia della "Berlinguer-Moratti").
Quindi Pannellone ... evidentemente affaticato dal tour attraverso lo stivale ma sempre carismatico ... ha dato una pennellata di romanticismo ricordando gli anni di lotta in piazza Maggiore e le iniziative di strada dei radicali ("quando i negozi facevano la chiusura, il giovedì pomeriggio" - ha sottolineato) unitamente ad un ringraziamento ai propri supporter ("se oggi siamo saliti al primo piano, è merito vostro") ... poi ha criticato l'attuale legge elettorale che ha posto alcuni ostacoli irrisori (la raccolta delle firme per la presentazione della lista) ed il veto anti-democratico alla presenza televisiva della Rosa nel Pugno, una cattiva legge fatta ad hoc per colpire la formazione laica, forse in risposta ad una malintesa posizione anti-clericale che non è contro la fede dei credenti : abbiamo visto quanto la chiesa romana stia a cuore all'oscena classe dirigente che guiderà la carretta fino al 10 aprile, e tante ingerenze del vaticano nella vita politica italiana ... come dirà poco dopo Boselli, la Rosa non ha nulla di personale contro il cardinale Ruini ma s'egli vuole fare politica si presenti come privato cittadino, lasciando da parte i previlegi ... nel 2006 di 'sto povero paese bisogna ancòra raggiungere il punto della separazione tra il potere statale e quello religioso ...
Come gli altri intervenuti, Marco Pannella farà dietrologia sulla comune anima laica e libertaria della sinistra italiana, ricordando ad esempio come la legge sul divorzio fosse stata scritta da un radicale ed un socialista (Baslini-Fortuna, 1970), i radicali aprirono la strada e solo successivamente e a poche settimane dal voto referendario il partito conservatore italiano (P.c.i.) diede il proprio appoggio ...
Emma Bonino ha toccato il "caso" delle donne in politica, bacchettando il padrone del Bondi e Prodi : il primo per avere definito le donne "una categoria" che ha oggettive difficoltà a impegnarsi in politica in quanto così affezionate al marito e alla propria casa da rifiutare il trasferimento a Roma, il secondo per la recintazione del genere femminile con lo strumento delle quote rosa ... tocca alle donne rimboccarsi le maniche e farsi largo, senza aspettare che gli altri elemosinino un diritto alla carriera politica che va afferrato e vissuto, questo l'orgoglioso pensiero dell'ex-commissario europeo (consumatori, pesca, aiuto umanitario d'urgenza) ... il suo è stato l'intervento più succinto (chi l'ha preceduta è stato il più prolisso e c'era da aspettarselo), dedicato in gran parte all'organizzazione del partito, con l'energia di una ragazzina spiccia (la nostra ha 58 primavere).
La combattiva piemontese ha un sito personale aggiornato quotidianamente.
Ha chiuso il bolognese Enrico Boselli sul Pacs ma ancòra stigmatizzando l'ostracismo di chiesa e diossini, il nuovo compromesso storico.
Con il solito stile pacato è andato a fondo nelle ferite di un paese enormemente arretrato rispetto a quasi tutti gli europei, nei quali le coppie di fatto sono da parecchi anni una realtà mentre nelle intenzioni dell'Unione il contratto di convivenza è stato praticamente cancellato e la Bonino ha fatto il bel gesto di alzarsi e mandare tutti a quel paese (il bravo parrocchiano Mastella manco s'era presentato) ... insomma, parecchie lotte ma tanta energia per continuare a camminare : ho visto una folla di gente che crede in una sinistra laica e liberale (in Italia sempre minoritaria a discapito del più grande partito comunista occidentale, altra anomalia continentale) e crede d'essere capace di lottare per i valori che dovrebbero essere fondamenti di uno stato moderno e progressista, a tutt'oggi quasi un "vezzo" di una élite di intellettuali (come vengono dipinti i radicali) anzichè "patrimonio genetico" di ogni singolo cittadino.
In alcuni blog che ho frequentato, i bravi compagni diossini mi hanno rivolto l'epiteto - per loro - di "figlioccio di Emma Bonino" (complemento di una valanga di insulti) : gli rispondo che oggi sono stato fiero della "mamma".

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