Chi ci mette i soldi # 1


Hillary Clinton’s limited feminism: why electing a woman president is not enough

Over the past several months, the Clinton campaign and its celebrity supporters have worked hard to convince the American public that “Hillary” is synonymous with feminism. On the campaign trail, Lena Dunham stated, “Our first female president would send a message that we are here. We are ready to lead. In fact, she has been leading all along.” In a pro-Hillary video posted on YouTube, Jamie Lee Curtis said, “I want my President to make decisions on my behalf based on her experience, her command, her intelligence and from her big, warm, embracing feminine heart.” Countless other celebrities — Amy Poehler, Shonda Rhimes, Kerry Washington and Katy Perry to name a few — have all endorsed Clinton, proudly declaring #ImWithHer and celebrating Clinton’s bid for the Presidency as a historic feminist victory.

the Huffington Post


L’Arabia Saudita finanzia Hillary

L’Arabia Saudita ha finanziato oltre il 20% della campagna presidenziale di Hillary Clinton. A dichiararlo il principe saudita Mohammed bin Salman.

La dichiarazione del principe è stata inizialmente riportata dall'agenzia di stampa giordana Petra News: "L'Arabia Saudita ha quasi sempre sponsorizzato sia i partiti repubblicani che quelli democratici e il regno ha sempre fornito con pieno entusiasmo il 20% del costo della campagna di Hillary Clinton nelle elezioni presidenziali nonostante il fatto che alcune forze influenti nel Paese non hanno mostrato un atteggiamento positivo nel supportare il candidato perché donna".

Successivamente l'agenzia di stampa ha cancellato la dichiarazione dal sito web. Tuttavia, uno screenshot della versione araba orginale è stata pubblicata dall'Istituto per gli affari del Golfo di Washington.

Sputnik


1

Ah ...
questo era un post-it di cui non dimenticare la pubblicazione, perché certi dati – che qualcuno cerca di fare sparire – vanno ricordati e tramandati alle generazioni future.

Birichina la Clinton, che per mesi ha fatto lavorare il suo ufficio stampa sul meme “femminismo” ( e altri classici “di Sinistra” ) ma con i soldi in tasca dell'Arabia Saudita, un Paese in cui le donne non possono nemmeno guidare un triciclo, che però è da 40+ anni alleato degli USA ed insieme hanno creato e finanziato l'ISIS ( ah ... bisognerebbe qui scrivere una lunga serie di sigle “patriottiche” siriane anti-Assad ) per semplificare la situazione geopolitica dei Paesi arabofoni, cancellando gli Stati laici e autoritari che non si piegano a 90°, ripiombandoli nel Medioevo più oscuro e di stile gotico arabo ma sotto l'egida religiosa di chi tiene la custodia del luogo più sacro all'Islam, la Ka'ba [ 1 ].
Ma proprio il maldestro alleato, abituato a governare come sovrano assoluto a casa sua e non aduso completamente all'ipocrisia che è la cosiddetta democrazia occidentale ( che, diciamolo francamente, versa in condizioni disperate e patetiche ) ha sputtanato il suddetto slogan.

{ vedi anche il post di Giampaolo Rossi nel blog L'Anarca : “Hillary, la saudita” [ 2 ] }.

2

E' inutile sperare che Donald Trump [ 3 ] possa battere il falco in gonnella dell'amministrazione Obama, l'assassina che – tra le tante chicche – pretendeva più armi e finanziamenti per l'ISIS aka “ribelli anti-Assad”, ed ha esultato con la versione yankee del latino veni, vidi, vici all'uccisione ( con atto di cannibalismo incluso ) di Mu'ammar Gheddafi [ 4 ] : il palazzinaro dal patrimonio personale di 4,1 - 9 G $ ( le stime sono discordanti ) è troppo macchiettistico persino per gli statunitensi “di Destra”, parla, si muove, e gesticola come un finto-manager del finto-sport e vero-spettacolo circense chiamato wrestling; ed in effetti, cercando, c'è un trascorso con la WWE :


Wrestling

[ Donald Trump ] Si è fatto conoscere anche nel mondo del wrestling: è stato impegnato per qualche tempo in un feud con Vince McMahon, il proprietario della WWE, culminato in un match a WrestleMania 23, il 1º aprile 2007. Al match non presero direttamente parte né McMahon né Trump, bensì due atleti scelti come loro rappresentanti, Bobby Lashley per Trump e Umaga per McMahon; a vincere la così ribattezzata Battle of Billionaires fu Lashley in rappresentanza di Donald Trump. Il match fu definito anche Hair vs. Hair poiché il perdente avrebbe dovuto tagliarsi a zero la chioma, e infatti McMahon si ritrovò senza capelli. Ad arbitrare la contesa fu "Stone Cold" Steve Austin. Il 25 febbraio 2013 il sito ufficiale della WWE ha ufficializzato l'ingresso di Trump nella WWE Hall of Fame.

Wikipedia


3

I Democratici USA ( cui si ispirano da decenni i piddini “italiani” ) hanno peraltro cooptato il senatore repubblicano John McCain ( candidato alla Presidenza federale nel 2008 ) per le operazioni speciali nei Paesi arabofoni e altri durante l'amministrazione Obama [ 5 ] sottraendo così ai rivali un possibile tosto competitore.

10 - 22

Ah ...
aggiorno la faccenda lurida dei finanziamenti sauditi alla Clinton con la smerdata globale eseguita dagli hacker di WikiLeaks in cui si palesa come la bomba H sapesse, almeno dal 2014 [ 6 ], che i sauditi e il Qatar sono tra i finanziatori dell'ISIS ( nessuna sorpresa da parte mia e di chi ha già unito i puntini da tempo : il califfato è un costrutto del vassallo “USA” ) :


L’IPOCRISIA SVELATA

“I governi di Qatar e Arabia Saudita stanno fornendo supporto finanziario e logistico clandestino all’Isis e ad altri gruppi sunniti radicali nella regione”.
A scriverlo è Hillary Clinton in una mail indirizzata nell’agosto del 2014 a John Podesta (da sempre uno dei più stretti collaboratori della famiglia Clinton ed oggi a capo della sua campagna elettorale).

La mail, rilasciata da Wikileaks, è clamorosa.
Se l’America fosse ancora una democrazia sana e non sottomessa ad un’élite tecnocratica e finanziaria che pilota crisi internazionali e guerre umanitarie (di cui la Clinton è la rappresentante), lo scandalo di questa mail costringerebbe la candidata Presidente al ritiro.

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In altre parole: la candidata alla Presidenza degli Stati Uniti riceve enormi quantità di denaro da “stati canaglia” che lei stessa sa essere fiancheggiatori del terrorismo e ispiratori di coloro che poi in Usa e in Europa uccidono cittadini americani ed europei.

L'Anarca


L'ambiguità del Qatar: sponsorizza i terroristi e Bill Clinton

Il sito ha fatto chiaramente capire il messaggio pubblicando il tweet "sulla miglior coppia della casella di posta elettronica di Podesta". WikiLeaks mette in mosta i doppi standard della politica dei Clinton: l'ex segretario di Stato aveva accusato il governo saudita e del Qatar di sponsorizzare il terrorismo nel 2014, mentre nel 2012 il marito Bill Clinton aveva ricevuto dal Qatar un assegno da 1 milione $ per un incontro di 5 minuti.

In una mail del 19 agosto 2014 Hillary Clinton ha parlato a Podesta dei piani militari americani contro i terroristi dello "Stato Islamico".

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Sputnik


Certo.
I quaraquaqquà che a milioni appoggiano il sistema a oltranza, quei cittadini timorosi di perdere la sicurezza della zuppetta quotidiana, sbrigheranno l'inciucio nell'inciucio più grande dei petroldollari semplicemente come effetto estemporaneo della spregiudicatezza tipica dei politici ameri-cani e dei politici di tutto il mondo;

queste merde umane compongono la massa ovina che è maggioritaria nelle cosiddette “democrazie occidentali”;
ma il caso dei finanziamenti sauditi e qatarini ai Clinton è solo l'ennesimo puntino di una lunga sequenza : anche un bambino parecchio ritardato riuscirebbe a vedere la figura, addirittura prima di congiungere i puntini con la matita.

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2 commenti:

  1. Senza alcun dubbio Trump è molto meno pericoloso di Killary Clinton e della sua hybris moralizzatrice, progressista.
    Almeno egli non ha il sistema sofisticato di adulterazione ideologica dei "democratici" elitari statunitensi e mondiali(sti).

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