Nota sulla nascita del fenomeno ''Putin''




I carri armati della divisione motorizzata Tamanskaya cannoneggiano la Casa Bianca di Mosca ( 1993 ).


Il 4 ottobre del 1993, nel centro di una Mosca in stato d'assedio, i carri armati (e non solo loro) aprirono il fuoco contro la Casa Bianca, la sede del parlamento russo.
Dopo aver circondato l'edificio, verso mezzogiorno le forze speciali lo assaltarono ponendo definitivamente la parola fine a una crisi istituzionale tra il parlamento e Boris Eltsin, l'ubriacone all'epoca presidente della Russia. Circa due settimane prima, il 21 settembre, proprio Eltsin, che già aveva distrutto l'URSS e destituito Gorbačëv senza alcuna base legale, grazie ad un altro colpo di mano, con l'ukaz n.1400 (dichiarato illegale dal Tribunale Costituzionale) sciolse il Soviet Supremo e il Congresso dei deputati del popolo, accordandosi i pieni poteri in attesa delle nuove elezioni, cui fece seguito la proposta di un referendum per approvare una nuova Costituzione a forte carattere presidenzialista. Insomma, un colpo di Stato.
C'era da capirlo Eltsin, infatti proprio quel parlamento era l'ultima opposizione alla dilagante politica mafio-capitalista di Egor Gajdar, il pupazzo ultraliberista dei tizi del FMI e di Harvard. Una politica, la "privatizacija", che i russi avrebbero pagato a carissimo prezzo, passando rapidamente dal socialismo reale al capitalismo reale, con il saccheggio dello Stato e la distruzione dell'economia nazionale.
Il 28 settembre erano cominciati i primi confronti armati tra chi manifestava a favore del parlamento e le forze di sicurezza, mentre i media locali, in mano agli oligarchi, ben spalleggiati da quelli internazionali, eseguivano solerti l'opera di screditare chi resisteva nel parlamento. Vinta manu militari la resistenza parlamentare con un terribile massacro, tanto che ancora oggi non si sa bene quante siano state le vittime di quei giorni (si parla di centinaia), con le cifre che rimangono un segreto di Stato, furono chiusi i giornali dell'opposizione filo-comunista e nazionalista oltre che i partiti e i movimenti di opposizione (good job!).
Ma come per una nemesi, una beffarda ironia della sorte, proprio la maggior parte dei poteri attualmente concentrati al Cremlino, di cui tanto l'Occidente ora si lamenta, sono un retaggio dell'usurpazione del potere fatta da Eltsin. Allora la "comunità internazionale" non si commosse e fece finta di nulla, girando la faccia dall'altra parte, forse perché era troppo indaffarata ad arraffare le risorse russe a prezzi nemmeno di saldo.
Poi arrivò Putin…

Stanis Vlad


1
 

Delle scritture social di Stanis mi piace l'efficacia, il suo andare al sodo argomentato e veloce.
L'amico-FB [ 1 ] spiega in un efficace status l'origine dei tanto criticati ( da questo lato della Cortina di ferro 2.0 ) super-poteri di V. V. Putin cioè la configurazione del presidenzialismo russo post-sovietico che, 23 anni fa, venne benedetta dai Poteri economici globali, quindi i politicanti e i “giornalisti” loro burattini si prodigarono per convincere i cittadini soggiogati che la strage era cosa buona e giusta per loro e per il mondo intero; e lo recupero qui sull'Orlodelboccale.
{ specifico che “status” è il termine sinonimo di “post” sul social net più frequentato [ 2 ] }.

I succitati servi chiusero gli occhi sul bombardamento terrestre della Casa Bianca di Mosca [ 3 ] sede della camera bassa del Parlamento, siccome votava contro l'ubriacone che piaceva tanto agli occidentali ( Boris Eltsin ), un bombardamento per l'affermazione della libertà e della democrazia come tanti ce ne saranno in tutto il mondo, dopo il crollo del blocco comunista ( sempre anticipati dall'accurata preparazione di sommosse popolari, eseguita dai servizi segreti occidentali in collaborazione con ONG come l'Open Society dello speculatore George Soros ).
Ironia della sorte – espressione abusata, ma qui pienamente appropriata nel descrivere la curva a boomerang degli eventi storici sulle speranze di certi falchi occidentali – quella coagulazione di Potere fu poi utile a V. V. Putin per eseguire la riaffermazione della russità in Patria e nel mondo intero, e l'ennesima rinascita della Madre Russia nella sua romanzesca, millenaria Storia.

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{ nel gennaio 1994 }.

Seduto sul davanzale interno di una finestra al 25° piano dell'Hotel Ukraina [ 4 ], sgranocchiando una mela ( raro pasto salutista, al tempo ) osservavo i lavori di riparazione dell'edificio sull'altra riva del fiume, dopo l'azione stragista del Presidente in carica, nel panorama metropolitano pennellato da ciuffi di fumi delle ciminiere che si alzavano prigri, appesantiti dal freddo e dall'umidità che li fermava nel tempo come in un dipinto realista; nel grande albergo patinato dalla decadenza di un passato glorioso ma ancóra tangibile e ch'era il vanto dell'Intourist – oggi è gestito da Radisson e, dopo una ristrutturazione che ha raddoppiato la superficie delle camere, dimezzandone il numero, ha prezzi molto più alti ma è comunque visitabile – conobbi e feci amicizia a gesti con le squadre di muratori turchi assoldate per eseguire le mansioni edili, ed il loro capo Ibrahim.
Questo ricordo se ne porta appresso tanti altri di quel mese vissuto alla sperindio, nella capitale dalle statue di Lenin già quasi tutte rimosse, ma con le stelle rosse a cinque punte ancóra svettanti sulle guglie delle Sette Sorelle [ 5 ] e luminose nella lunga oscurità della latitudine : quel godere la transitorietà della Storia assieme ad un compare tedesco altrettanto incline all'esplorazione, da una terrazza proibita ma accessibile attraverso un cancello lasciato accidentalmente senza lucchetto dagli operai manutentori e una scaletta metallica a chiocciola stretta e ripida ( al 30° piano ), fu uno spettacolo eccezionale e i brividi non erano dovuti all'inverno russo – quell'anno non troppo rigido nella capitale e da cui mi riparavo molto bene con un'abbondante assunzione di alcolici vari – quanto alla maestosità della Terza Roma magnificamente arcana agli occhi del giovane viaggiatore sprovveduto, e letargica.

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2 commenti:

  1. W Vlad!

    E a tal proposito mi sovviene che Putin in Romeno significa 'poco'. Mentre soros in greco significa 'cumulo'.

    Io sono più assimilabile ad un pauperista che ad un borghese.

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