Lo squalo


Trump: Soros organizza la resistenza

Riunione di tre giorni dei 'paperoni liberal'

NEW YORK, 14 NOV - George Soros organizza la resistenza anti-Trump. Il miliardario filantropo e altri paperoni liberal che hanno inondato con milioni la campagna elettorale di Hillary Clinton si riuniscono in una tre giorni a porte chiuse per valutare le strade con cui combattere Donald Trump. L'incontro e' sponsorizzato dal club dei finanziatori Democracy Alliance, e include la partecipazione di alcuni politici di spicco, da Nancy Pelosi alla senatrice Elizabeth Warren.

Ansa


Lo "squalo" George Soros dietro le proteste anti Trump

Dalle rivoluzioni “colorate” nei paesi dell’ex Patto di Varsavia a quella degli hot dog negli Usa. Così il miliardario naturalizzato americano vuole esportare la democrazia nel proprio paese, appoggiando e finanziando le proteste anti Trump

di Fulvio Scaglione

Avrei impiegato meno tempo a scrivere questo pezzo se non fossi stato così impegnato a ridere. Non è carino farlo, lo ammetto, però, insomma, pensateci un attimo: avreste mai immaginato di vedere una rivoluzione colorata anche negli Usa? Perché è questo che succede, anche se non ve lo dicono. In molte grandi città americane come Portland (nell’Oregon), Los Angeles e Oakland (California), Philadelphia (Pennsylvania), Denver (Colorado), Dallas (Texas), Baltimora (Maryland) e naturalmente New York, da giorni migliaia di persone protestano contro l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump [ ... ].

Linkiesta


A full and fair discussion is essential to democracy.

---

trad. : una esaustiva ed imparziale discussione è essenziale per la democrazia.

George Soros


[ ... ]

1
 

Il nome lo conoscete senz'altro;
la carogna George Soros [ 1 , 2 ... ] è un magiaro-americano speculatore di borsa che ha messo assieme un capitale di 24,9 miliardi di dollari ( in questo momento è al 23° posto della classifica di Forbes [ 3 ] ) e gli hanno dato il soprannome di “squalo”;
usando la cassaforte Soros Fund Management [ 4 ] e l'associazione eversiva Open Society ( formalmente una fondazione che sovvenziona una rete di ONG dedite a lavaggio del cervello e proteste di piazza flambé ) [ 5 , 6 ] fondata nell'aprile del 1993, negli ultimi 23 anni ha collaborato alla destabilizzazione di Stati nazionali sovrani nell'area post-sovietica e in quella arabofona attraverso le primavere colorate e le primavere arabe [ 7 , 8 ... ] ed agito a favore delle mass-migrazioni che stanno forzando l'assetto sociale nell'Occidente per un ritorno al Proletariato [ 9 ... ];
è stato tra i principali finanziatori nonché ispiratore ideologico della campagna elettorale del falco Hillary Clinton [ 10 ].

2

A conferma della pluridecennale attività terroristica e dell'antagonismo tra il pensiero sì-global e i suoi oppositori, in queste ore lo squalo sta ordendo una strategia contro il neo-presidente democraticamente eletto degli USA, Donald Trump;
la strategia – vediamo in questi giorni – include anche i ragazzini scesi in strada a fare casino [ 11 ] in parte cinici coscienti e in parte ingenui incoscienti ( come sempre ) perché “una esaustiva ed imparziale discussione è essenziale per la democrazia”, come no [ 12 ] :


Popolo sdegnato, cittadini in ansia per le sorti del Paese, movimento spontaneo di gente perbene? Qualcuno così ci sarà pure, per carità. Ma la realtà è quella che è rapidamente saltata fuori: file e file di pullman noleggiati per spostare i manifestanti da un posto all’altro, paga oraria tra 15 e 20 dollari l’ora per gridare «Not my president» contro Trump, panini e bibite gratis.
All’inizio tutto è filato liscio, peace and love per tutti. Poi sono comparsi i primi ragazzotti mascherati, sono cominciate a volare le bottiglie e a finire in frantumi le vetrine. Sono arrivati i corpo a corpo tra manifestanti e poliziotti e a Portland sono partiti i primi colpi di pistola. Ferito ma non in pericolo di vita un dimostrante, arrestato lo sparatore, un diciottenne saltato fuori da un’automobile.

Linkiesta


E' il solito copione, da Piazza Tahrir a New York, passando da Piazza Maidan a Kiev.

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1 commento:

  1. Quando creerà sarà sempre troppo tardi.
    Che ogni male lo colga.

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