Axe




Fotomontaggio di Tony Palladino.



Edizione Penguin del romanzo di Ed McBain ( 1964 ).


1
 

“Axé !”.
Mi viene da pronunciare la parola inglese con tono perentorio anzi bello brusco, quanto l'immagine simbolica da cui è partita l'iterazione nel web – “axé” significa “così” in dialetto bolognese.
Sono incappato in questo fotomontaggio casualmente, googlando materiale visuale sul film “Nadja” [ 1 ], e le varie paginate che ho visitato in prima battuta mi restituivano “Tony Palladino” come autore dell'opera, nelle didascalie degli spazi social.
Stimolato dal concetto potente e cupo.
Ho indagato questo artista visuale, grafico ed insegnante d'arte italo-americano il cui nome non mi risultava nuovo ( ho poi recuperato dalla memoria biologica un suo lavoro esposto all'ultima Arte Fiera di 051, che ho visitato assieme all'amico Miro [ 2 ] ) e nel blog Quartz [ 3 ] ho trovato la corrispondenza con la copertina del romanzo poliziesco di Ed McBain “Axe” ( 1964 ) – della serie dell'87° Distretto [ 4 ] – poi ri-titolato “Ax” ( senza la “e” ) nelle successive edizioni in lingua inglese, ma “Gioca al buio l'87º Distretto” nella edizione italiana [ 5 ].
{ Ed McBain è un altro tra i tanti italo-americani che si sono fatti un nome nell'ambiente artistico Usa : uno degli pseudonimi di Evan Hunter, che nacque Salvatore Albert Lombino [ 6 ] ma poi ha cambiato legalmente i propri dati anagrafici }.  


2

Il lavoro più celebre di Tony Palladino su scala globale è il logo del romanzo “Psycho” di Robert Bloch ( 1959 ), poi del film e del franchise, ma credo che pochi lo associno a lui.

E' stato un creativo eclettico, prolifico di opere figurative realizzate con vari materiali e di design commerciale ( poster, sovracoperte di libri, loghi ... ) ma non aveva ancora una scheda wikipediana dedicata, nemmeno in lingua inglese.
Sorprendente.

Ulteriormente incuriosito, dopo avere letto svariate pagine on-line, ho creato la scheda in lingua italiana ( e l'ho interlacciata con un paio di schede del franchise Psycho ) : [ 7 ].
Una biografia da romanzo, che, come nel caso di Lombino → McBain, palesa precoci problemi con le proprie origini di figlio di migranti; riproduco l'incipit della mia sintesi :



L'infanzia

Nato a Manhattan (New York, USA) in una umile famiglia di emigranti italiani e cresciuto nel pieno della Grande Depressione, dovette darsi da fare fin da bambino per contribuire all'economia domestica e riuscire a mettere i pasti in tavola, tutti i giorni del calendario.

La strada fu perciò la sua prima scuola, e si dice che avesse un buon gancio sinistro. Tuttavia, in quei tempi duri, maturava la sua sensibilità di artista. A 8 anni, s'intrufolava nell'East Harlem’s Triboro Burlesque per spiare gli spettacoli per adulti, e quella fu la sua prima esperienza visuale forte. La vita della grande città lo impressionò talmente da crescere in lui il desiderio di ritrarla nei lavori futuri.

Peraltro, nessuno dei suoi familiari parlava decentemente l'inglese, e, siccome egli rifiutava di parlare l'italiano, comunicava con loro attraverso i disegni [ ... ].

Wikipedia






Poster realizzati da Tony Palladino per la School of Visual Arts di New York.

I poster pubblicitari realizzati per la SVA – NYC e per alcuni grandi eventi locali e nazionali, sono stati sistematicamente esposti nelle stazioni della metropolitana : lo stile di Palladino divenne identificativo della Grande Mela e del processo sociale.

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