La Marcia di Radetzky “nazista”




La nota variante del Concerto di Capodanno, diretta da Daniel Barenboim nel 2014


Concerto di Capodanno di Vienna, epurata Marcia di Radetzky: "La parte finale è nazista"

Polemiche sul Concerto di Capodanno. Il ritmico applauso finale sulla Radetzky Marsch è opera di Leopold Weninger, compositore iscritto allo Nsdap, il nuovo direttore del Philarmoniker di Vienna ha commissionato un nuovo arrangiamento

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L' arrangiamento musicale eseguito fino ad oggi è di Leopold Weninger un compositore che era iscritto allo Nsdap il Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori. Se si confronta il brano incriminato con la “Urfassung”, la versione originale di Johann Strauss senior, si può notare come quella di Weninger sia leggermente più ritmica e vivace. Il tutto studiato per coinvolgere il pubblico.

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Il nuovo direttore dei Philarmoniker di Vienna, il lettone Andris Nelsons, si è rifiutato di dirigere questa versione. Così per non lasciare un vuoto ha commissionato all'archivio dell'orchestra la stesura di un nuovo arrangiamento che il primo violino Daniel Froschauer descrive come “finalmente libero dalle ombre brune del passato”.

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il Giornale.it, 21 dicembre 2019


Lo strano caso della Marcia di Radetzky de-nazificata in ritardo

Rivisto l'arrangiamento del brano suonato al concerto di Capodanno a Vienna: più morbido e meno marziale. E allora i legami con l'impero asburgico anti-libertario? Quella musica si è già auto riscattata: lasciateci solo il piacere di ascoltarla.

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Vietato anche battere le mani a tempo?

Nel mirino anche l’abitudine di battere a tempo le mani accompagnando l’orchestra: consuetudine nazista. Insomma, il pubblico internazionale che da sempre affolla quella che è forse la più popolare manifestazione musicale non pop-rock dei nostri tempi soggiace ignaro da più di settant’anni alla propaganda hitleriana. Fosse vero che da qualche parte in Sudamerica il dittatore è sopravvissuto a lungo all’incenerimento del suo Reich millenario, avrebbe avuto di che compiacersene.

Dunque si sono accorti con 73 anni di ritardo

Eppure, una domanda sorge spontanea – come suole dirsi. Ammesso e non concesso che sia davvero così, che l’arrangiamento di Weninger è un’esaltazione in musica del nazismo, com’è possibile che a Vienna ci abbiano messo 73 anni a liberarsene? Pare che qualche direttore, nei decenni scorsi, avesse avuto qualche perplessità, ma che non sia mai riuscito a far prevalere l’idea di cambiare. È un fatto che se cercate la Marcia su Google, la prima occorrenza che trovate è un video di YouTube, il cui titolo affianca la venerata memoria di Claudio Abbado, sicuro democratico, con il nome dell’oscuro nazi-arrangiatore…

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Lettera43, 21 dicembre 2019


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A proposito di musiche festive.

I krauti non mi fanno impazzire ( eufemismo ) ma non posso omettere di annotare che la psicosi del politicamente corretto continua a imperversare come un flagello sul disastrato continente europeo in conclamata decadenza spirituale e materiale ... senza che 1 intellettuale di varia natura e di primo piano alzi la voce per porre il proprio autorevole dissenso ad un processo che sembra inarrestabile, soprattutto nell'area che per decenni è stata detta Europa Occidentale.
L'ennesimo vandalismo della Forma e della Dignità è stato compiuto a Vienna una settimana fa circa, ai danni di una composizione classica che, nella trascinante versione modificata da Leopold Weninger – qui la versione originale di Johann Strauss ( padre ), detta Urfassung : [ 1 ] – tutti abbiamo ascoltato e ammiccato, se non applaudito, a ritmo, seppure lontani, almeno una volta nella vita.
Come ricorda l'articolista de il Giornale, si dovrebbe obiettare al solerte direttore della Filarmonica che il concerto che si appresta a dirigere è stato istituito da Adolf Hitler, e quindi, se egli fosse coerente, dovrebbe rifiutarsi di dirigere l'intero evento e persino chiederne la cancellazione per ( delirante ) “apologia di nazismo”.
La scelta di agire violenza a un solo brano, anche se cruciale nella struttura del concerto e certamente popolare, appare ruffiana ed ipocrita ricerca di notorietà mediatica.

Ma c'è dell'altro.

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La decisione vandalica del direttore della Filarmonica viennese può essere intesa come semplice ottemperanza al politicamente corretto dell'infausto tempo corrente, ed infatti si inserisce perfettamente nella narrazione pedagogica per le masse che viene eseguita incessantemente dal regime su tutti i mass media. Possiamo aggiungere la narcisistica ricerca di una qualsivoglia notorietà personale. Una marcia militare, retaggio di un tempo in cui gli europei occidentali erano guerrieri nel Bene e nel Male, verrà denaturata e addolcita.

Ma questa interpretazione è limitata e incompleta. Il gesto ha anche una chiara radice etnica.
Andris Nelsons è lettone.

La Lettonia è un Paese ch'è stato devastato dai totalitarismi del Novecento – il cosiddetto secolo breve – prima quello nazista – con il massacro degli ebrei e la riduzione dei baltici a servitù di rango – e poi quello comunista. Dopo un secolo di sottomissione alla Russia zarista, nel 1941 aderì entusiasticamente al Terzo Reich per empatia etnica e razziale – l'impronta culturale e genetica e data dai crociati del Nord : vedi la voce wikipediana Livonia [ 2 ] – e nella speranza di una indipendenza che tuttavia i nazisti non erano affatto disposti a concedere, e, anzi, destinarono i baltici ai ranghi delle mansioni tecniche, proibendo loro l'accesso alle università. Cugini lontani ... esseri quasi ariani e quindi inferiori. Nonostante questo, molti furono i lettoni che divennero nazisti convinti, e ben due divisioni SS vennero formate con i ragazzi nati sul Golfo di Riga : la 15ª granatieri [ 3 ] e la 19ª granatieri [ 4 ]. La Storia girò ancora, e la repressione sovietica fu particolarmente dura, le deportazioni nei gulag numerose.
L'effetto sulla psicologia degli abitanti di quella terra baltica, è il tipico portamento taciturno e introverso che facilmente si nota già nei primi giorni di un soggiorno.
Troppe sono state le ferite incise, troppe le cicatrici affastellate dagli eventi tumultuosi, nell'anima di quella gente.

Andris Nelsons sembra affetto dal primigenio senso di colpa per quell'adesione entusiastica che alcuni lettoni portano nel cuore, anche se molti di più non rinnegano il Passato e, anzi, continuano a ritenersi affini ai Germani e non pentiti di quella scelta.
Da questo senso di colpa, è germogliata la decisione di amputare e riscrivere la parte finale della nota versione della Marcia.
Chissà se ci sarà una qualche contestazione al vandalismo eseguito, il primo di gennaio.

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8 commenti:

  1. La follia!!! 🤬
    Mi fa sbavare dalla rabbia... ANDATE A C-A-G-A-R-E!!!!! 💩💩💩
    In proposito mi assiocio ad un post di Alberto Scotti:
    "Quelli che pretendono di combattere il neonazismo di ritorno censurando il battimani che accompagna la marcia Radetzky o dichiarando guerra alle bottiglie di vino con la faccia del duce, non sono affatto diversi dai maghi ciarlatani di paese che promettono di guarire i tumori con i cornetti e con il pendolino. Sono il contrario esatto del pensiero razionale. Il nuovo medioevo di cui tanto ciarlano solo loro, che peraltro dimostrano di non conoscere affatto quel periodo storico interessantissimo che è stato il medioevo (e lo dice uno come me che la storia medievale l'ha studiata con passione). Da una parte appoggiano coloro che il neonazismo lo provocano con le loro politiche economiche e sociali scriteriate e dall'altra fanno il voodoo. Pagliacci!"

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    1. Da una parte appoggiano coloro che il neonazismo lo provocano con le loro politiche economiche e sociali scriteriate e dall'altra fanno il voodoo.

      E' esattamente così.
      I fanatici sì-global, in altre parole i buonisti sardinati, sono il fenomeno più tossico e devastante degli ultimi decenni.
      Complice non incolpevole, una larga fascia della popolazione in fase REM ... però qualcuno si sta svegliando dallo stato onirico iniettato dal Sistema.

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  2. Io non voglio assolutamente vivere in una società distopica, ipocrita, intollerante e bigotta che in pratica ha preso a modello e si delinea come la società mostrata nel film Demolition Man.
    E voi?
    Personalmente sono e sarò un "partigiano", e mi opporrò strenuamente e con ogni mezzo a mia disposizione affinché questo terrificante e merdoso modello sociale dittatiriale non prevalga in maniera definitiva. E non sto scherzando.
    Farete anche voi il vostro dovere?

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    1. Eh.
      Bisogna essere in tanti, perché la lotta abbia effetto e si possa sperare nella vittoria finale.
      Nel frattempo, cerchiamo di aprire le finestre mentali a chi incontriamo nelle strade materiali e telematiche.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Al contrario dei movimenti rivoluzionari che prevedono da subito l'impegno di grandi masse, la "resistenza" è un affare di pochi, che singolarmente o in piccoli gruppi, si organizzano per portare a termine piccoli atti di resistenza giornalieri, che man mano diventano sempre più grandi e hanno una un seguito sempre maggiore.
    La resistenza deve e può iniziare già oggi, perchè non c'è tempo da perdere.
    Però la questione più importante è individuare gli obiettivi reali.
    Il fatto è che il vero problema non sono certo quattro lesbiche baffute ed intellettualoidi o proferssorini che da qualche parte elaborano teorie antiumane e strampalate (sai quante minchate vengono inventate tutti i giorni...), ma sta in realtà in chi le amplifica fortemente e da loro voce, innanzitutto sui media generalisti che poi ricadono sui nuovi media, e quelli non sono certo controllati da quattro lesbiche baffute o professorini, ma da direttori di testata che ideano i palisesti delle notizie da dare e che obbediscono agli ordini dei padroni di giornali e telegiornali.
    Resta da capire esattamente quale sia la loro strategia (anche se può essere intuibile), perchè esattamente venga portasta avanti con tale veemenza e con sempre maggiore accelerazione e come portare la resistenza a quel livello.
    Equesto non è un problema da poco, perchè si ha a che fare con un nemico senza volto e senza corpo.

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  4. Letto la pagina e pure gli interessanti commenti.
    La merda del politicamente corretto ripropone anche in questi contesti la sua furia fondamentalista atta a rimuovere ogni aspetto della realta' che non si conforma con la unica, superiore e giusta Ortodossia [per cretini].
    Si arriva poi ai metodi correttivi neurologici, la riformulazione di cio' che accadeva nei ricoveri psichiatrici in Siberia per coloro che non aderivano con entusiasmo alla bellezza del Nuovo Mondo Paradiso.
    L'obiettivo e' la distruzione della classe media tramite annichilimento culturale, demolizione della famiglia, disumanizzazione alienante (cacca LGBT e dintorni), ugualizzazione al peggior minimo comune denominatore, meticciamento omologatorio (per sostituire e' necessario ugualizzare, omologare, appunto).
    Si distrugge ogni cosa che possa resistere ad un mondo globlaugualizzato ad una sorta di terzo mondo di idioti, incapaci, senza identita' e carattere, da manipolare e sfruttare da parte delle nuova castalie cosmopolite.

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