PreCrimine




Il logo della sezione PreCrime ( PreCrimine ) in “Minority Report” (2002) [ 1 ]


Il software italiano che ha cambiato il mondo della polizia predittiva

L'algoritmo di KeyCrime è diverso dagli altri software che cercano di prevenire il crimine, sotto accusa per le loro limitazioni. Ce lo racconta il suo ideatore

Un quadrato rosso si accende sul display in dotazione alla volante della polizia, indicando in quale area della città e in che fascia oraria è più probabile che venga compiuto un crimine. Una previsione statistica effettuata analizzando migliaia di dati – dove sono stati compiuti i crimini più recenti, quando, in che circostanze, in quali condizioni meteo e altro ancora – e mettendo all’opera gli algoritmi di machine learning.

[ ... ].

Wired.it – 18 maggio 2019


1

Nel mondo futuribile di “Minority Report” [ 1 ] la sezione della Polizia detta PreCrimine ( grafia arbitraria, talvolta il termine è scritto “Precrimine”, oppure “Pre-crimine”; lo stesso per la forma inglese : “PreCrime”, “Precrime”, oppure “Pre-crime” ) si avvale delle premonizioni di tre ragazzi dotati di poteri extra-sensoriali ( ESP ) capaci di predire i crimini che verranno eseguiti nella metropoli e nell'immediato futuro. L'insieme delle immagini e delle scene che sostanziano le premonizioni viene impresso su un supporto che viene analizzato con il sistema informatico della sezione, quindi vengono individuati i soggetti umani implicati e le coordinate del crimine prossimo ad essere compiuto. La squadra speciale entra in azione e sventa il pericolo incombente sugli ignari cittadini.

Sembrava fantascienza, nel 2002 e di più quando Philip K. Dick scrisse il racconto ( in lingua italiana : “Rapporto di minoranza” ) che venne pubblicato nel 1987 all'interno della raccolta “The Collected Stories of Philip K. Dick” ( prima edizione in lingua italiana del 1994, Mondadori, titolata “Le presenze invisibili” ) [ 2 ].
Ma non è “fantascienza”, è Realtà Concreta.

2

Già da diversi anni vengono testati nel contesto operativo delle centrali di polizia i software predittivi [ 3 ].

Dopo avere spiegato i difetti di svariati software e avere menato l'immancabile babau del pregiudizio – “il timore che questi algoritmi possano esasperare i pregiudizi già presenti nella società” – qualche mese fa Wired ci ha informati dell'esistenza di un software di migliore qualità, creato da Mario Venturi e testato nella Questura di Milano per 10 anni, infine divenuto startup di successo.
Dal testo dell'articolo s'intuisce che le migliori prestazioni sono dovute al fatto che il focus dell'attività di analisi predittiva del programma è stato spostato dai luoghi dove sono stati compiuti i crimini al modus operandi dei criminali, usando il cosiddetto crime linking [ 4 ] :


[ ... ]

Dopo aver individuato una serie di furti compiuti in una farmacia, per esempio, KeyCrime è in grado di prevedere statisticamente quando e in quale farmacia si potrebbe compiere la prossima rapina. “Questo è l’aspetto più scenico, che attrae di più l’attenzione. Ma senza il primo passaggio, senza l’algoritmo che ci permette di astrarre la serie criminale, non potremmo sviluppare questa capacità predittiva”, prosegue Venturi. Un altro aspetto fondamentale del crime linking è che consente – dopo il lavoro di indagine dei procuratori – di imputare a un rapinatore la sua intera serie criminosa (e non solo l’evento che ha portato all’arresto) e di ottimizzare il lavoro della polizia; facendo sì che a occuparsi di un’intera serie di crimini sia un unico ufficio.

[ ... ].

ibidem


Il programma ha agevolato la soluzione del 50+% delle rapine commesse sul territorio milanese, talvolta bloccate prima di essere messe in atto, in stile PreCrime.
E tiene in considerazione anche l'etnia dei soggetti che commettono crimini, un dato non più elaborato da altri software dopo che gli autori sono finiti alla gogna del politically correct.
Il Giornale ci ha raccontato anche altri dettagli della crescita dell'attività :


L'ex-poliziotto che vende in tutto il mondo il suo software anti-ladri

Per 31 anni in divisa, ha scritto un programma che prevede i reati. Ha trovato finanziatori e partner come Ibm. E ne ha fatto un business

[ ... ] Nel frattempo, anche grazie alla sua applicazione, nella città di Milano le rapine sono scese dalle 664 del 2008 alle 278 del 2017 e il colpevole viene identificato nel 58% dei casi, contro il 10% di prima.

Gestire e sviluppare da solo il software, che la polizia usa in comodato gratuito, diventa però sempre più complicato. «Gli sviluppi nel campo dell'intelligenza artificiale aprono nuove prospettive: il software impara da solo, è in grado di adattarsi all'ambiente in cui lavora. E uno dei primi passi della nuova società è stato proprio un accordo con Ibm, che ci consente di utilizzare Watson, il suo sistema di intelligenza artificiale».

Il passo decisivo per l'addio alla polizia e l'inizio di un'altra vita è però un altro: «Vedevo i miei colleghi che andavano in pensione e cercavano di lasciare qualche cosa della loro esperienza. In molti quando se ne vanno decidono di scrivere un libro. Ecco, il mio libro è questo software. Anzichè esprimere conoscenze in forma soggettiva, lo fa in forma strutturata e formalizzata».

A dare una mano all'ex poliziotto diventato imprenditore è arrivato Luciano Balbo, pioniere del private equity in Italia, specializzato in impact investing, gli investimenti ad alto impatto sociale. Con il suo fondo Oltre Venture ha concesso un primo finanziamento da 1,2 milioni di euro e coordinato l'arrivo di altri soci: un secondo uomo di finanza, Giorgio Gandini, anch'egli specializzato in venture capital, e la multinazionale con base in Italia Sdg Group (750 dipendenti e 16 sedi in tutto il mondo), che si occupa di analisi dei dati e dei cosiddetti algoritmi predittivi.

Oggi l'ex poliziotto lavora insieme a una decina di giovani ingegneri a della nuova società è stato nominato numero uno, anzi, per usare il linguaggio del mondo degli affari internazionale, chief executive officer [ ... ].

il Giornale.it – 19 giugno 2018


3

Ora.

Pensate all'interlacciamento di tale genere di software con le profilazioni degli utenti eseguite dalle app installate sugli smartphone, inclusi gli spostamenti durante l'intero arco della giornata.
Siccome il programma si occupa della probabilità che avvengano eventi sul territorio determinati da parametri variabili, pensate a che uso ne farebbe la polizia politica.

Ecco.

[ ... ]

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6 commenti:

  1. Eh ma tanto c'è sempre il fenomeno che ti dice che lui "non fa niente di male" e quindi non è un problema. Inutile spiegargli che quello che oggi è lecito domani potrebbe non esserlo più... e a quel punto ciao ciao libertà. Con tutti gli arnesi collegati a internet che ti contano i peli del culo diventi uno schiavo, una larva umana.

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    1. Prevenire meglio che curare.
      Fin qui, nulla da eccepire, anzi...
      Solo che... sono anch'io un po' preoccupato e sottolineo quanto rimarcato da Mark: la societa' distopica sul controllo totale si sta realizzando molto "bene" e assai velocemente.
      Il controllo totale e' anche la mostruosa legge sulla cacca antisessista da parte della parlamentare della quale riferivo a casa.
      Quindi la domanda: chi tiene le redini del controllo a quali scopi? Se domani dire mamma e papa' diventasse reato? Avremo un controllore lessicale, linguistico sottocutaneo che ci inviera' delle scariche elettriche correttive al corpo o al cervello?

      No grazie!

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    2. Niente è assolutamente “buono” o assolutamente “cattivo”.
      Bisogna avere coscienza delle entità in gioco, in prima istanza per costruirsi un'opinione personale, e poi per ideare una eventuale azione.
      La consapevolezza della situazione reale, concreta, è cosa scomoda per la massa, perché lacera il sogno di vivere nel migliore dei mondi possibili, e l'illusione che tale mondo ci venga dato a gratis o quasi, senza alcuno sforzo contrattuale.

      Le nuove tecnologie stanno convergendo al punto denunciato.

      La comunicazione mainstream è politicamente corretta e sì-global.

      Ma IL pericolo sociale #1 – ad esempio – è [ Miss Hitler ].

      Eh.

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    3. Vabè, ma non l'avete sentita la ministra grillina che ha proposto la "password di stato"? In pratica una username e una password unica fornita dallo stato per fare ogni cosa, non solo accedere ai servizi della pubblica amministrazione ma anche per il conto in banca, gli acquisti online... TUTTO. Poi qualcuno, tra un insulto e l'altro, le ha fatto notare che non siamo in cina e allora si è rimangiata tutto. Ma intanto l'ha buttata lì, così per saggiare la reazione della gente, valutare come muoversi e quanti barili di vaselina dovranno usare.

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    4. Sì, penso anch'io che certe sortite tradiscano la volontà coercitiva degli amministratori E siano test utili a valutare lo stato di sedazione del Pueblo.
      Vedi anche l'eliminazione del contante in favore delle transazioni economiche digitali, con il tracciamento di ogni nostro acquisto e luogo di transito – incluso il pacchetto di chewing gum al bar – più volte paventata nel corso degli anni.
      Ma [ la moneta elettronica è il futuro ] e, lo sappiamo, il futuro ... anzi, il Futuro mica si può contraddire ... all'interno della sospensione dell'incredulità sollecitata dinanzi al meraviglioso futuro il senso del tossico articolo dell'Avvenire è che, essendo gli italici incapaci di governarsi decentemente, debbano cedere totalmente la propria privacy = la propria libertà residua a un Guardiano che veglierà su ogni singolo gesto.

      Però, proprio da “Minority Report” ci viene instillato qualche ragionevole dubbio sull'ineluttabile Destino, sullo status divino e immanente di un presupposto futuro già scritto nella quintessenza delle cose : presupposto scritto da chi se non da alcuni esseri umani ?
      Presupposto manipolabile secondo l'interesse di alcuni, nel gioco della conquista e gestione del Potere che fa girare la Storia.

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