C19/N


Per un Capodanno di disobbedienza civile

di Riccardo Paccosi


Dice Walter Ricciardi [1]: "E' un cambiamento epocale che la mente umana fa fatica a comprendere. Tutti vogliono tornare alla normalità, ma sappiamo che questo non sarà possibile per i prossimi mesi E FORSE PER I PROSSIMI ANNI, ma si fa fatica a dirlo. Noi scienziati ce lo possiamo permettere, i politici no, perché vogliono il consenso e rassicurare i cittadini e rassicurandoli gli aprono l’infelicità ravvicinata".

In questo dicembre 2020, stiamo vivendo una fase cruciale: quella in cui si sta compiendo il passaggio dalla menzogna dell'emergenza alla verità di un nuovo e irreversibile paradigma di società.
Ha ragione Ricciardi a dire che la politica è recalcitrante nel compiere tale disvelamento ma, di recente, lo stesso Giuseppe Conte ha parlato di "rivoluzione culturale" alludendo, quindi, al distanziamento sociale permanente.

E' insomma questione di pochissimo tempo: nel giro di pochi mesi, nel linguaggio della politica istituzionale - italiana come occidentale - entrerà normalmente il concetto per cui le norme di distanziamento siano destinate a rimanere per sempre.
Per ciò che riguarda l'Italia trovo molto probabile che il 31 dicembre, col discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica approfitti dell'occasione e dichiari anche lui - come già da mesi fanno gli esponenti del mondo economico e finanziario - che non si ritornerà mai al mondo di prima, ovvero che le norme di distanziamento sono per sempre.

Fingendo di voler mettere da parte lo spegnimento interiore e lo snaturamento che questa prospettiva sta delineando per il futuro degli esseri umani, facendo finta di potere per un momento soprassedere sulla violenza infame che si sta perpetrando ai danni di milioni di bambini, c'è da chiedersi come ristoratori, albergatori, commercianti, operatori turistici, maestranze dei teatri, dei circoli e delle sale cinematografiche riescano, in questi giorni, a tollerare la perdita del lavoro accompagnata da nessun reddito-base di sostegno e da nessuna prospettiva di reinserimento.

Se una mutazione antropologica - avviatasi molto prima della pandemia - non avesse già reso irreversibile la trasformazione degli esseri umani in larve striscianti all'interno del proprio bozzolo domestico-telematico, di fronte a tutto questo non rimarrebbe che invocare la strada della violenza insurrezionale.
Alla violenta coercizione perpetrata sui corpi e sulle menti, cioè, sarebbe logico rispondere con l'uso della forza da parte dei corpi stessi, che si coalizzano per entrare in conflitto aperto e diretto contro lo Stato. Ma è evidente come per intraprendere tale percorso manchino le condizioni oggettive e, ancor più, quelle soggettive.

Ciò malgrado, ci apprestiamo a passare delle feste natalizie che rappresentano, per il potere costituito, un'occasione cruciale al fine di inculcare nell'opinione pubblica l'accettazione del distanziamento permanente.
Infatti, con la pausa natalizia determinati aspetti del distanziamento risultano già in essere autonomamente: lo stare in casa, la sospensione del lavoro, la limitazione delle relazioni sociali. Dunque, nei giorni di Natale e nel giorno di capodanno assisteremo a un'intensificazione di propaganda volta a far accettare come non sia affatto vero che "torneremo ad abbracciarci", bensì che rimarremo distanziati per sempre e, a milioni, senza reddito e lavoro.

Per tutti questi motivi, occorre che i giorni di Natale e di Capodanno siano occasione di insorgenza e disobbedienza, pur entro i grossi limiti che la situazione impone.
Un atto simbolico ma di sostanza, dovrebbe constare del fatto che il 31 dicembre un numero elevato di persone faccia disobbedienza civile sul coprifuoco dell 22 e occupi le piazze, con la determinazione a mantenerle presidiate con ogni mezzo necessario.

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Note

[1] : ''Covid, Ricciardi: “Ci vorranno anni per tornare alla normalità. Noi scienziati possiamo dirlo, i politici no”'', Niccolò Di Francesco, TPI, 30 novembre 2020, [ https://www.tpi.it/cronaca/covid-ricciardi-ritorno-normalita-molti-anni-20201130706689/ ].

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{ prima pubblicazione del post su FB, il 1° dicembre 2020 [ 2 ]; su VK : [ 3 ] }.


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