Ulisse, il più noto migrante ?




Articolo di giornale tratto da FB [ 1 ]


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L'ignoranza, è qui conclamata. Nella “Iliade”, Ulisse ( nome dato dai latini al personaggio greco Odisseo ) partecipa alla Guerra di Troia, nella “Odissea” si narra del suo ritorno a casa.
Nulla a che fare con la mass-migrazione dei giorni sciagurati nostri.

Giornalismo.
Scuola.

Ma c'è qualcosa di più.

C'è la prostituzione – consapevole o meno, il risultato non cambia – alla narrazione fiabesca, incantata, lisergica di un Mondo Nuovo di fantasia totalmente sconnesso dai cardini materiali ( sostanza e meccanismi ) definiti da quella forma totalitaria imperante ed invasiva che è la Globalizzazione ... una chiacchiera che si alimenta di ulteriori e incessanti chiacchiere, a copertura di crimini vecchi reiterati, e di quello maggiore ed attuale che è l'erosione del Futuro nostro.
Dove “nostro” non può essere “di tutto il mondo”, “di tutta l'Umanità”.

Il punto non è la disarticolazione e la dissezione di parti dell'opera classica al fine di generare un'opera nuova – lungi da me il sostenere l'ortodossia rappresentativa in questa sede – ma il traslato di Ulisse da uomo radicato che torna a casa propria a migrante che cerca la terra nuova per stabilirvisi, un falso politico che diventa impianto concettuale per l'ennesimo spot delle migrazioni di massa, strumento indispensabile allo smantellamento delle garanzie sociali nei Paesi occidentali ( tra cui il nostro ) all'interno del sistema totalitario in auge.

Gravissimo, che questo laboratorio di mistificazione prostituita sia attuato in un liceo, cioè un luogo pubblico in cui la Cultura dovrebbe essere sacrale, trasmessa correttamente ai ragazzi ed essere utile alla loro crescita.
Ragazzi vittime del contesto e della propria ingenua inesperienza, che collaborano all'assassinio del loro stesso futuro, con un sorriso fissato dall'obiettivo che è ovviamente stupido ( stupito, incantato ) sulle labbra non più innocenti.


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Per stare in tema, giusto ieri ho ascoltato questa analisi di Diego Fusaro pubblicata sul canale YT del blog ByoBlu, “Sotto la cupola della propaganda” : [ 2 ].


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8 commenti:

  1. Tu scrivi di guerre e antagonismi – e giustamente l'operazione sopra descritta va sbugiardata fino in fondo – ma l'antagonismo è stato sradicato nella “Italia”.
    Le masse sono state pacificate e predestinate come agnelli alla vigilia pasquale.
    Hai visto i lavoratori scendere in piazza e combattere la progressiva precarizzazione del lavoro ?
    Ma no ...
    peggio, molti sono scesi e scendono in piazza per difendere il “diritto” dei migranti a saccheggiare il loro Paese ed il loro Futuro.
    E' un totalitarismo sudbolo, interiorizzato e quindi il Sistema nemmeno deve piazzare divise armate ad ogni angolo di strada e in ogni piazzetta : i servi se la cavano egregiamente da soli, criceti che sgroppano nella ruota talvolta con qualche affanno, ma infine si accontentano.

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  2. Ma uno che torna a casa sua è il contrario di un migrante.
    Poi gli dei avversi...

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    1. Già.
      Ogni cosa, essere umano, narrazione, viene smembrata e ricombinata per essere utile al Sistema che amministra il Mondo Nuovo.

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    2. Dài, Lorenzo.
      Gli estremi dell'epopea in due opere dell'Ulisse, sono che egli parte da casa sua ( Itaca ) per dovere estremo ed eroico verso la Patria e poi, infine, vi fa ritorno dopo peripezie.

      Nel caso della macellata trasposizione teatrale sopra criticata, si pone la similitudine di Ulisse con il migrante dei giorni nostri, sottintendendo che la nostra terra italiana non sia in verità “terra nostra” ma “terra di tutti”, quindi il migrante ( spesso migrante economico ) quando sbarca sulle coste della Sicilia arriverebbe a casa sua.
      Il che concorda con gli slogan deliranti del tipo “abbasso le frontiere” e “nessuno è clandestino”.

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  3. Aggiungo : in questa società distopica, coloro che si fregiano del titolo di antagonisti sono esattamente il contrario, cioè i difensori del Sistema.
    Vedi gli “anti-fascisti” che agiscono come “fascisti anti-” per zittire le [ voci critiche ].

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  4. Chiamala “contrario di utopia”, allora.

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  5. Qui abbiamo tutta una parte della popolazione dissociata, con gravi problemi.
    Gli anarchici anti fa che sono fascisti anti e che agiscono in termini di brutale repressione censoria.
    Questi sono quelli delle campagna contro le "fake news" (poracci, non sanno neppure parlare in italiano) e si costruiscono dei falsi ideologici colossali e sono pure ochi giulivi e orgoglioni di esibirli.
    Sinistranti appecoronati alla loro ortodossia verso il peggio.

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    1. Qualche giorno fa, ho eseguito un'assistenza informatica a una signora imbestialita perché, come conseguenza della chiusura dei porti eseguita da Salvini e fisiologico calo delle “risorse” che arrivano dal mare, la figliola non ha avuto il rinnovo del contratto da assistente sociale alle “risorse” femminili.
      Nel delirio profuso durante la mia permanenza nell'abitazione, riporto le perle :

      – non è vero il carattere massivo della migrazione, non è vero che nella Italia siano arrivati milioni di migranti in 20 anni, e decine di milioni nell'UE;
      – sono solo il 2 per mille, tutti gli altri se ne sono andati via da questo Paese;
      – non è vero che essi costituiscono il 30% della popolazione carceraria ( è la stima di minima tra quelle reperibili on-line, data dagli stessi collaborazionisti );
      – i migranti non costituiscono un onere economico per lo Stato, il problema è la Mafia;
      – e, alla fine della fiera, la migrazione è un fenomeno di massa epocale, e quindi inarrestabile.

      Già l'incongruenza evidente dell'ultimo punto con gli altri, denota poca o nulla lucidità mentale.
      E' palese negazione della Realtà Concreta.

      Siamo messi così.

      Di fronte alla follia di massa, occorrerebbero strumenti di coercizione speciali e massivi.

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