Testata

Mac Pro







1

Apple trascura la fascia economica e le quote di mercato di iPhone ( alla versione 5 [ 1 ] ) e iPad vengono progressivamente e inesorabilmente erose dai dispositivi Android [ 2 ].
La casa di Cupertino si concentra sul nuovo QG a forma di anello ( Campus 2 [ 3 ] ) e su una workstation potente ( molto costosa ), dal design che colpisce subito e incuriosisce.
Col nuovo Mac Pro basato su chip Intel Xeon E5-2697 V2 a 12 core [ 4 ] la mela torna al design ( firmato da Jony Ive ) dopo tanti prodotti insipidi, caratterizzati dall'ossessione per la sottigliezza : come il G4 Cube [ 5 ] è un solido totemico dalla forma semplice, qui il cilindro e allora il cubo.
Una delle forme più semplici possibili, sempre nel solco della filosofia “Less is more” di Dieter Rams ( Braun ).
Massima economia delle linee.
E ...
come nel proverbiale caso del cubo arrosto [ 6 ] la presenza di una sola ventola non-motorizzata suscita una viva preoccupazione per il surriscaldamento dei componenti interni.
( chissà ).


2

Il nuovo Mac Pro è stato presentato a un ristretto pubblico di giornalisti e sviluppatori durante il WWDC 2013 [ 7 , 8 ] sia in versione “monolito kubrikiano” ( vestita in alluminio scuro, dovrebbe essere lo standard commerciale ) che trasparente.
E credo che questa sia la versione preferibile per l'ufficio, onde evitare che qualcuno lo scambi per il cestino della spazzatura o altro utensile comune ( capiterà senz'altro ).
Alcuni dettagli tecnici ( che potranno variare da qui alla distribuzione del prodotto, verso la fine dell'anno ) :



CPU
Intel Xeon E5-2600
GPU
2 AMD FirePro workstation-class GPU con 6 GB VRAM
RAM
4 canali DDR3 a 1866 MHz
Storage
flash PCI Express 3.0
I/O
4 porte USB 3.0
I/O
6 porte Thunderbolt 2 con supporto Display Port 1.2 ( 4K )
I/O
1 porta HDMI v. 1.4
I/O
2 porte Gigabit Ethernet
Net
Wi-Fi 802.11ac
Net
Bluetooth 4.0
OS
Mac OS X 10.9 ( Mavericks )


La caratteristica notevole è la scelta delle PCI-e come supporto interno per lo storage dei dati, che lavorano a velocità più che doppia dei dischi a stato solido ( SSD ) e 10 volte più veloci dei dischi rigidi ( HDD ) a 7.200 rpm.
( da tenere presente che nel corso dei prossimi mesi, Intel distribuirà una nuova CPU multi-core della famiglia Xeon, e dovrebbe essere quella definitiva che sarà montata sul Mac Pro ).
Per quanto riguarda il sistema di raffreddamento, le schede-madre trasferiranno la quantità di calore prodotta durante la sessione di lavoro direttamente alle pareti di un dissipatore centrale triangolare che, sfruttando il principio basilare della termodinamica, aspirerà l'aria più fredda ( ambientale ) dalla griglia alla base della macchina per farla uscire, surriscaldata dai chip, attraverso la ventola posta in testa :







E' garantito il silenzio.

3

Pare che Jonathan Ive abbia avuto l'ispirazione durante un soggiorno in Giappone ...
Alla base di una creazione ( che si presume ) storica, deve essere un racconto mitologico e Trevor Mogg su Digital Trends ne ha abbozzata una ma irriverente ( notate il tempo presente usato nella narrazione, per un maggiore coinvolgimento del lettore ), nel post “Trash can that looks like new Mac Pro causes a stir in Japan” [ 9 ] ( mia traduzione ) :




Dopo una lunga notte spesa esplorando le strade vestite dai neon commerciali di Akihabara, Quartiere dell'elettronica di Tokio, torna nella sua camera d'albergo, e comincia a scarabocchiare idee su un block-notes.
Nessuna di queste funziona.
Colpa degli angoli, troppi angoli e sfaccettature. Allora prende il suo iPhone dalla tasca e chiede qualche idea di design a Siri [ software per la gestione vocale del dispositivo, n. d. B. ].
Dopo un paio di secondi, quello risponde con una ricetta di tortini a base di pesce, in stile Thai.
Frustrato, ha scarabocchiato sugli appunti, e li ha gettati nel cestino situato nell'angolo della stanza.
Ed era proprio lì, bagnato da un raggio di luce che filtrava dalle tende, il perfetto design per il nuovo Mac Pro : il cestino Tubelor della Ideaco.
Scatta una foto con il telefonino, aggiunge un memo in iPhoto, e si corica fino a sera, sicuro del fatto che la sua ricerca per il design del nuovo Mac Pro sia giunta al termine.


http://www.digitaltrends.com/computing/trash-can-that-looks-like-new...



In parole povere, Ive avrebbe copiato la forma di un cestino del rusco [ 10 ] ? I miei complimenti.
E' proprio del genio creativo, trarre ispirazione dai più banali oggetti della vita quotidiana.
E per “genio creativo” intendo l'insieme delle capacità degli ingegneri che hanno sgobbato per chiudere la potenza nelle misure strette loro date, non meno di quello del responsabile del design industriale.

4

La satira della rete ha già colpito la nuova creatura della mela, come da tradizione.
Ad esempio :





5


Alcune pagine-web sul nuovo Mac Pro :


0
Pagina ufficiale della famiglia
Apple
1
A critical look at the new Mac Pro
Ars Technica
2
Is the new Mac Pro the Cube all over again?
ZDNet
3
Everything you need to know about Apple's new Mac Pro
wired.co.uk


6

Opinione personale ignorante ?
Questo computer, per quanto attraente, non è la creazione che garantirà ad Apple l'inversione di tendenza, e 20 anni di serenità ...
( detto al netto della tenuta del Sistema ai picchi di temperatura sotto stress, che è da verificare ).
Penso che venderà bene nel settore della post-produzione multimediale ( il marchio s'è guadagnato una robusta reputazione ) ma non credo che spaccherà in quello dei server, dove le alternative equivalenti per potenza ma sensibilmente più economiche non tardano mai troppo ad arrivare sui mercati, a ridosso della mela.
E il nuovo Mac Pro non è certo una macchina domestica ( usato come nas ) adatta a una famiglia di 2 - 3 persone o anche al piccolo professionista : si dice che il prezzo della versione-base, sarà di 2.800 $.
Piuttosto, allo studio professionale associato.
Può servire una famiglia più numerosa e facoltosa ( nonchè bene informatizzata ) con la potenza di calcolo e di connessione che ostenta.
Ma è davvero un'esigenza primaria diffusa, la visione di audiovisivi in risoluzione 4K ( Y = 4.000 pixel [ 11 ] ) ?

no.
( tanto meno, in tempi di Crisi come quelli che stiamo vivendo ).

E' una macchina avanti sui tempi del consumo di massa, che abbisogna di ulteriori e adeguate periferiche per essere appetibile in ambito domestico, e performare il vero salto evolutivo : penso alle pareti-schermo, e alla realtà virtuale immersiva.
Un ulteriore passo culturale nelle relazioni interattive ? Possibile, da parte mia auspicabile, tuttavia Second Life [ 12 ] non vive i suoi anni migliori, e la realtà materiale pone alla gente qualche problema serio, di ordine e importanza maggiori.

Il secondo limite ( ch'è anche il tratto distintivo ) della Apple, è proprio la quota del prezzo d'acquisto imputabile alla bellezza del design.
Gli avversari sono già arrivati a proporre qualcosa di più potente, versatile e personalizzabile ... come la workstation Boston Venom 2400-T basata su 2 Intel Xeon E5-2600 ( mentre il nuovo Mac Pro ne monta 1 solo ) [ 13 ] presentata allo scorso Siggraph 2013, che dovrebbe essere commercializzata entro 1 mese ( prima del Mac Pro ).
Certo : è uno “scatolone” ... ma già nasce più potente, e probabilmente sarà più economico.

E non è possibile inventare un nuovo tipo di prodotto ogni anno.

( continua )

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3 commenti:

  1. Less is more! è proprio un ossimoro per la tecnologia consumistica e le creeping functionalities che ti rifilano sempre più abbondanti, inutili e scarse in qualità.
    Nel 98% dei casi, semplicemente NON hai alcuna necessità dell'ultimo ciapino tecnologico che essi cercano di rifilarti per ottere i tuoi denari e le tue risorse.

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  2. Sì.
    C'è poca o nulla riflessione, dal lato dell'utente-consumatore.
    Adesso, dò una scorsa al tuo post ...

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  3. Buono, il tuo post !

    ---

    Ma tornando a questa sovrabbondanza tecnologica persuasiva, la leggo in chiave di Sistema : mi sembra utile al controllo sociale e al mantenimento dell'ordine.
    Individui dalle vite sempre più incluse nella rete, nelle quali il rapporto tra parte materiale e parte virtuale si sta spostando progressivamente sulla seconda.
    Certo, la gente deve avere i propri bisogni primari soddisfatti, o non ci sarà alcun trip informatico che tenga ( magari, un mix di chimica e bit ... quello sì, potrebbe funzionare ).
    Cibo, vestiti, e un loculo in cui dormire.
    ne avevo scritto, in un mio post sul Giappone :

    [ http://orlodelboccale.blogspot.it/2011/08/netcafe-refugee.html ].

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