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La situazione militare in Siria nel dicembre 2017, da Wikipedia.

Siria, Putin vuole stravincere. E prepara un piano di pace

Dopo la missione impossibile con cui ha messo fine alla guerra, colloqui con Iran e Turchia per decidere il futuro

Ricordate? Era il settembre 2015 e la guerra siriana sembrava senza vie d'uscita. Così quando - il 30 di quel mese - Vladimir Putin annunciò di voler scendere in campo bombardando l'Isis e gli altri gruppi jihadisti, molti scommisero su un'imminente guerra mondiale.
Una previsione fattasi ancor più verosimile due mesi dopo, quando la Turchia di Erdogan abbatté un aereo russo. Invece Vladimir Putin ha fatto il miracolo. In poco più di due anni ha realizzato un'autentica missione impossibile mettendo fine - grazie alla sconfitta dell'Isis e degli altri gruppi jihadisti - a un conflitto costato oltre 320mila vite. Un'impresa suggellata martedì dell'abbraccio con il presidente siriano Bashar al-Assad arrivato in gran segreto a Sochi per dare il pieno assenso al suo piano negoziale. Un assenso scontato visto che solo l'aiuto di Putin gli ha permesso di sopravvivere a chi voleva fargli fare la stessa fine di Gheddafi e Saddam Hussein. Ma la missione di Putin non è finita. Non pago di aver tenuto in sella Assad vuole ora far siglare un ambizioso piano di pace ai protagonisti diretti e indiretti del conflitto diventando così il vero ago della bilancia degli equilibri meridionale. Non a caso ieri a Sochi sul Mar Nero ha guidato i colloqui tra il presidente iraniano Hassan Rouhani - principale alleato militare di Bashar Assad - e il suo omologo Recep Tayyp Erdogan, grande protettore di una rivolta anti Assad nata e cresciuta nei santuari disseminati oltre la frontiera turca. Ma non solo. Mentre Rohuani ed Erdogan concordavano con Putin un piano per garantire la permanenza al potere di Bashar Assad e lo svolgimento di nuove elezioni a Riad, il re saudita Salman e suo figlio Mohammed Bin Salman mettevano in atto un altro capitolo del piano proposto da Mosca.

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il Giornale, 23 novembre 2017


Siria, Putin: da Mosca contributo decisivo per sconfitta terrorismo

Mosca ha dato un contributo importante alla sconfitta dei jihadisti siriani, che hanno cercato di trasformare la Siria “in un punto d’appoggio per l’aggressione globale, anche contro la Russia”: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

Oltre 48 mila militari russi hanno preso parte all'operazione antiterrorismo in Siria dal settembre 2015: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

"Più di 48 mila tra ufficiali e soldati — ha detto durante una cerimonia di assegnazione di onorificenze ai militari russi che sono tornati dalla Siria — hanno preso parte all'operazione in Siria negli ultimi due anni: sono rappresentanti di quasi tutte le specialità militari: piloti e marinai, forze speciali e polizia militare, genieri, esploratori, addetti alla comunicazione, specialisti medici e della logistica, ufficiali di comando e consiglieri militari".

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Sputnik, 28 dicembre 2017


1

Il Califfato è quasi del tutto sparito dal territorio siriano, ed è accaduto per “caso”.

Anzi ...
per “magia”.
Anzi ...
forse il Califfato impalcato dalla CIA, co-finanziato dagli emiri arabi, e in affari con la Turchia è stato solo un “brutto sogno” nel limbo onirico in cui sono tenute in ammollo le genti occidentali, che da decenni ragionano per Immaginario indotto dall'industria mass-mediatica e non per Raziocinio scolastico, già pronte per essere incluse 24/7 nella realtà virtuale [ 1 ].

Chi ha vinto la Guerra in Siria, e asportato dalla terra siriana il tumore detto “ISIS” ?

350 M $


Qui crolla tutto

Mosca agli Stati Uniti: "In Ucraina sarà un bagno di sangue". Trump fornisce armi all'Ucraina, Putin minaccia

I rapporti fra Usa e Russia si incrinano ancora di più, dopo l’approvazione, confermata ieri dal governo di Washington, della vendita di armi, per 350 milioni di dollari, al governo ucraino, che da tre anni fronteggia la secessione delle repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk, nella regione carbonifera del Donbass. È stata la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert, ad annunciare: «Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire all’Ucraina migliori capacità difensive come parte del nostro sforzo per aiutarla a proteggere la propria integrità territoriale e scoraggiare aggressioni». La decisione dell’amministrazione Trump ha incassato l’appoggio di uno dei senatori più ostili alla Russia, John McCain, secondo cui «Trump invia un segnale forte sul fatto che gli Stati Uniti sono a fianco dei loro alleati».

Opposta la reazione di Mosca, che fin dal 2014 sostiene i secessionisti del Donbass dopo aver annesso la Crimea. Dal Cremlino, il viceministro degli Esteri Sergei Rybakov, avverte: «Gli Usa hanno oltrepassato la linea del coinvolgimento nel conflitto». E il suo parigrado Grigorij Karasin vede rischi per il già ingessato processo di pace: «La decisione degli Usa indebolisce il lavoro per l’attuazione degli accordi di Minsk del 2015 perché sostiene il “partito della guerra” a Kiev, le forze politiche favorevoli all’uso della forza per la soluzione della crisi del Donbass». In effetti, finora le truppe separatiste del Donbass hanno tenuto testa all’esercito di Kiev grazie ai loro carri armati T-72.
L’architrave dell’imminente fornitura americana agli ucraini è proprio una certa aliquota di moderni missili anticarro che possono alterare la bilancia in favore di Kiev. Si tratta di 210 missili FGM-148 Javelin, ordigni lunghi poco più di un metro e lanciabili da un tubo spalleggiabile tipo bazooka. Il Javelin si dirige da solo sul carro armato nemico rilevandone la traccia infrarossa, dal calore del motore o delle armi, e ha nel muso una doppia testata perforante a carica cava che neutralizza in due tempi una tipica difesa dei carri T-72, ossia piastrelle esplosive montate come tegole sopra la corazza d’acciaio. Si capisce come l’arrivo dei Javelin preoccupi i russi, tantopiù che possono essere utilizzati eventualmente anche contro elicotteri a bassa quota. Il tutto mentre la tregua in Donbass viene rotta da scontri d’artiglieria, specie il cannoneggiamento della città di Luganskoye da parte delle truppe di Kiev.

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Libero, 24 dicembre 2017


1

Negli ultimi giorni ho frequentato poco i mass-media mainstream, e quindi non sono a conoscenza di quanto risalto sia stato dato a questa notizia abbastanza pesante, che avrebbe potuto guastare l'ipocrita e plastico clima natalizio per il Popolo.
La solita ambiguità retorica tra difesa e attacco cioè tra deterrenza ed escalation, di certo gli Usa alzano la tensione in un'area europea non solo di tradizionale influenza moscovita, ma un'area storicamente russa – il Donbass [ 1 ] che divenne ucraino solo con il disegno socialista sovietico [ 2 ] – attraverso una fornitura di armi il cui prezzo non è pagabile da uno Stato in bancarotta come quello di Kiev.
Ci eravamo sbagliati sul conto di Donald Trump e sulla sua apertura dialettica a Mosca.
A novembre, il Consiglio di Sicurezza nazionale aveva raccomandato al presidente Usa di destinare all'Ucraina 47 milioni di dollari per l'acquisto di armi americane [ 3 ] : la fornitura di armamenti sarà pari a 350 milioni di dollari e sembra finalizzata ad aizzare la situazione nelle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk.

Apprendiamo anche che il senatore John McCain [ 4 ] nonostante un tumore al cervello [ 5 ] sia ancóra vivo e stia continuando ad influenzare negativamente la Casa Bianca.

Qualcosa è andato storto ?




Comparazione fotografica delle differenti mode maschili, in due decenni diversi.


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Tralasciando il senso del ridicolo che può differire a seconda dell'osservatore, mi chiedo quanto possa essere scomodo e utile a nulla – se non al mettersi in evidenza, a qualunque costo e a discapito della funzionalità – l'abito della foto di destra.

{ prendiamolo come una bozza da perfezionare }.

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Norbert Feher come Anton Chigurh




Anton Chigurh raffigurato da Ernesto Perlingeiro in grafica 3D, come una figurina del tipo “big head”.


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E' dall'inizio della diffusione mediatica della vicenda del “killer di Budrio”, e della scia di sangue fatale dal primo episodio alla Riccardina di Budrio – l'omicidio del barista Davide Fabbri – che vedo la forte similitudine tra due personaggi protagonisti disumani – capaci di un'alta sopportazione del dolore, incapaci di empatia con gli altri esseri umani, freddi nell'esecuzione degli omicidi ed inarrestabili nel loro percorso, come non fossero figure di questo mondo – il delinquente Norbert Feher nel fatto di cronaca concreta e il reduce Anton Chigurh, l'entità epicentrale del film ( anche se Javier Bardem ha vinto l'Oscar come “migliore attore non protagonista” ).
Il mio pensiero va a quella combinazione di spietatezza esecutiva [ 1 ] e indifferenza sociale [ 2 ] stigmatizzata nel film “Non è un paese per vecchi” ( 2007 ) dei fratelli Coen [ 3 ], tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy ( 2005 ) [ 4 ].
La sensazione spiacevole di trovarsi di fronte ad un fenomeno soprannaturale nel caso concreto di cronaca – come negli incubi dei quali conosci perfettamente e razionalmente lo schema ed i ruoli nello svolgimento, ma non puoi fare alcunché per cambiare la direzione del narrato onirico – è stata data dall'accadere di un filare impressionante di errori burocratici e poi operativi eseguiti dallo Stato italiano, incapace dapprima di identificare e poi di catturare l'assassino sul territorio, tanti e tali da dare spazio all'ordito di teorie complottiste.

Ghiaccio


Le ore oscure – 3

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Sento cittadini (artificializzati è pleonastico) che gnolano per freddo e oscurità: stamattina, osservavo i mille cristalli della brina e gli arabeschi nel principio di sottile permafrost, i riccioli impazziti del terreno cretoso congelato. La bellezza dell'inverno, delle ore oscure è evidente e mi fa felice ogni mattina che posso camminare e scendere lungo quel pezzetto di sentiero. Una bellezza così grande che annulla le luminarie pacchiane effetto discoteca pseudo psichedelica. Noi italiani custodi di tanta grande bellezza, proprio non ce la facciamo sulla luce, non so se sono peggio queste orribili luminarie discotecare tamarre o le candele mangiafumo a colori improbabili coi loro puzzoprofumi artificiali.
La bellezza dell'inverno, di milioni di miliardi di cristalli... solo gli occhi spenti e lamentosi non la vogliono vedere o non la vedono, nelle città coll'olezzo di piscio di magrebini molesti e ubriachi sui marciapiedi e la puzza di merde canine punkabbestiche. Posso anche capire ma anche questo degrado è e segno e concausa della grande bruttezza ugualista, della barbarie, dell'abrutimento.
Per questo non posso che appoggiare con decisione la proposta dei pentastellati di chiudere gli esercizi commerciali nei festivi. Negozio - ozio è un altro dipolo osteggiato da questa orribile liquidità ugualista, omogeneizzante, entropica. Un piccolo segno di restaurazione contro questo progresso regressivo, peggiorativo. Un arabesco di brina, dono delle lunghe ore oscure, mi fa felice.

UnUomoInCammino


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Empatizzo con il post dell'amico UUIC, con il suo tedio per un Popolo degradato al mero consumo – che spesso è consumo di robaccia – e per i rituali di massa da adempiere nel mucchio dei bovini comandati.
E con la sua sensibilità per l'inverno, che manca ai cittadini purtroppo abituati ad inverni senza neve.
Ma, come ho scritto nei commenti [ 1 ] : è inutile chiudere i negozi fisici nei giorni festivi : Amazon, eBay, e gli altri siti di e-commerce rimangono aperti, per soddisfare la compulsione consumistica.
E poi : SE i centri commerciali sono diventati “luoghi di aggregazione”, è perché alternative di interazione-? sociale-? materiale, all'iper-mercato e allo stadio di calcio, non ce ne sono.
E' l'interazione diretta e fisica che manca : ad esempio, nei locali pubblici vedete mai differenti gruppi di amici, mai conosciutisi prima, che si mescolano e tessono nuove relazioni e simmetrie ?
Può capitare quando tutti sono breschi quindi disinibiti, ma poco ( o nulla ) coscienti.

{ e figuriamoci se può nascere qualcosa di robusto, da una simile situazione in cui l'intenzione viene espulsa – ma inevitabilmente distorta – dall'abuso alcolico }.

Perché ?


Sono cresciute le personalità, che hanno acquisito nuove dimensioni e sfaccettature ( anche grazie all'informatica sociale ).

Poi c'è il format tribù che viene replicato nelle generazioni e nei luoghi, così è difficile infrangere un muro relazionale che è una quarta parete.
Da cui, l'abitudine a non reagire agli eventi che accadono attorno a noi, spesso nemmeno nell'emergenza palese, siccome il mondo è oramai inteso come uno spettacolo sullo schermo.

Non è russo !




Titolo dell'arresto di Norbert Feher in Spagna, sul sito Quotidiano.net, il 15 dicembre 2017.


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Abbozzo una storia di fantasia, che – come vedrete già leggendo le prime righe – non è del tutto inventata, anzi ricalca la Realtà.


Immaginate che la vicenda si svolga negli Usa.

Santiago Garcia – ho assemblato un nome e un cognome tra i più popolari nella comunità ispanica [ 1 , 2 ] – è un immigrato latino-americano illegale, che campa di espedienti criminali.
Piccoli furti, piccole rapine, furti e rapine più grosse agite assieme a una banda di criminali ispanofoni con i quali ha legato, detenzione illegale di vari tipi di armi ... altro.
Per darsi delle arie e guadagnare rispetto, mette in giro la voce di essere italiano e mafioso, e di chiamarsi Mario Rossi. Con questo nome, diventa noto nell'ambiente criminale tanto quanto in quello investigativo, dove viene indicato come Mario l'italiano.
Viene arrestato, ma per qualche motivo riesce a farla franca e ad uscire di galera.
Una volta fuori, ricomincia a delinquere secondo le sue abitudini ... solo che stavolta, durante la rapina ad un bar, l'esercente reagisce e il messicano lo accoppa.
Scatta la caccia all'uomo su larga scala.
Si riesce a definire l'identità del delinquente : trattasi effettivamente e senza alcun dubbio di tale “Santiago Garcia”, cittadino messicano immigrato illegalmente negli Usa. Ma le autorità e i mass-media continuano a usare l'alias Mario l'italiano.
Il New York Times, il Washington Post, la CNN e gli altri quotidiani e network televisivi d'Oltreoceano titolano :

“Mario l'italiano è l'assassino del barista”
“Mario l'italiano in fuga”
“Mario l'italiano ha ucciso ancora !”

{ eccetera }.

E i media occidentali imitano quelli dello Zio Sam, nonostante che l'identità e la nazionalità del delinquente siano note da settimane.

Come giudichereste la scelta editoriale operata a carta carbone dai mass-media, se non come scorretta ed infamante gli “italiani” d'Oltreoceano e di tutto il mondo ?
Chi di voi si ritiene “italiano” non si sentirebbe offeso in prima persona ?


Doping ?


Doping: Wada assolve 95 su 96 atleti russi

A rivelarlo il New York Times che ha citato un rapporto interno dell'agenzia antidoping mondiale: "Le prove disponibili sono insufficienti"

WASHINGTON - La Wada ha deciso di assolvere 95 dei primi 96 casi di atleti russi coiunvolti nel maxi scandalo del doping di Stato emerso dopo la pubblicazione del rapporto McLaren ed esaminati nell'indagine sul sistematico programma statale russo di doping. A rivelarlo il New York Times che ha citato un rapporto interno dell'agenzia antidoping mondiale: "Le prove disponibili sono insufficienti per affermare che ci sia stata una violazione delle regole antidoping per questi sportivi", scrive Olivier Niggli, direttore generale dell'agenzia. Una decisione destinata a suscitare polemiche, con l'interrogativo se sia prevalsa l'efficacia del sistema russo nel distruggere le prove o l'approccio soft degli investigatori. "Dobbiamo accettare il fatto che l'obiettivo del rapporto McLaren era quello di smascherare un sistema di doping e non le violazioni dei singoli atleti", ha detto il direttore generale della Wada, Olivier Niggli [ ... ].

la Repubblica, 13 settembre 2017


Doping e Pyeongchang 2018: Russia esclusa, atleti neutri con la bandiera olimpica. Mosca pensa al boicottaggio

Il Cio ha deciso per il compromesso: punita la Grande Madre, ritenuta colpevole di doping di Stato, alle prossime Olimpiadi invernali. Tutelati gli sportivi puliti

di Gaia Piccardi

La pena massima, il bando totale dall’Olimpiade di Pyeongchang, al via in Corea del Sud tra 64 giorni, sarebbe stata meno umiliante. Invece un piccolo contingente di Russia ai Giochi (già minacciati dai dispetti tra Kim Jong-un e Donald Trump) potrebbe esserci, però alle condizioni del Comitato olimpico internazionale (Cio): atleti senza bandiera e senza inno nazionale (in caso di medaglia suonerà quello del Cio), con divise neutre che riportino la sigla OAR (Olympic athlete from Russia) sul petto, preventivamente sottoposti ai raggi X di un antidoping terzo — quindi puliti al di sopra di ogni ragionevole sospetto — poiché il laboratorio di Mosca, rivelatosi il regno degli insabbiamenti ai Giochi casalinghi di Sochi 2014 (25 squalifiche postume e 11 medaglie tolte su 33 conquistate), non è ancora stato riammesso alla piena operatività dall’Agenzia antidoping mondiale (Wada). Il Cio non s’inventa nulla: è lo stesso modus operandi adottato dalla Federatletica internazionale (Iaaf) al Mondiale dello scorso agosto [ ... ].

Corriere della Sera, 5 dicembre 2017


1

Storie di precog [ 1 ] la sezione pre-cognitiva della Polizia di Washington nel futuro distopico di “Minority report” [ 2 ] – film di Steven Spielberg tratto dal racconto di Philip K. Dick ?

Beh ...
per quanto ne sappiamo non ci siamo ancóra arrivati, quindi si tratta “solo” delle ennesime porcherie artate dallo Zio Sam per colpire la Russia del “perfido” “zar” V. V. Putin.
Gli organismi internazionali dello sport si sono auto-sconfessati platealmente a settembre, quando l'Agenzia Mondiale Anti-doping ( AMA, l'acronimo inglese è WADA ) [ 3 ] ha dichiarato di non avere prove concrete del fatto ( millantato ) che gli atleti usufruissero del mitologico doping di Stato che, pertanto, rimane un mero documento di letteratura fantascientifica ispirato dall'ex-capo della Rusada [ 4 ] – l'agenzia anti-doping della Federazione Russa – Grigory Rodchenkov [ 5 ].
Eppure le accolite al servizio degli Usa insistono nel paradosso auto-referenziale ( vedi frase evidenziata, nel frammento di articolo del Corriere citato sopra ) : siccome lo hanno fatto loro l'anno scorso ( quelli della IAAF )  che imitarono noi del CIO nel 2016 ( eppure l'agenzia anti-doping millantò un complotto, non avendo prove concrete di quanto sosteneva ! ) lo rifacciamo ancóra per non invalidare il teorema.

Notate qualche similitudine con il metodo di alcuni magistrati “italiani” ?
Io, sì.

Il risultato di questo delirio commissionato dallo Zio Sam, è la nuova esclusione della Russia ( con umiliazione allegata ) e nuovo grosso danno economico al business dello sport russo : gli sponsor che hanno sostenuto e sostengono gli atleti russi non vedranno i propri testimonial ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, in Corea del Sud [ 6 ].
{ è altresì in pericolo la partecipazione degli atleti russi handicappati alle prossime Paralimpiadi [ 7 ] e l'opera di fantasia “Secondo rapporto McLaren” coinvolge anche il calcio [ 8 ] mettendo così a rischio i mondiali del 2018 da disputarsi in Russia }.
Oltretutto, tali atleti sono sporcati dall'ombra del sospetto ( di essersi dopati ) come tipicamente accade nelle comunità mafiose.

E i “giornalisti” “italiani” convalidano e spargono in ogni dove la diceria dell'untore.
{ la questione, al minimo, è “se sia prevalsa l'efficacia del sistema russo nel distruggere le prove o l'approccio soft degli investigatori” ( dal frammento di articolo de la Repubblica, citato sopra ) ... }.


Suvvia.
Perché mettersi dei problemi di coscienza, quando ogni mese arriva il bonifico dello stipendio ? 

291+ €


Bologna d'azzardo
Un milione al giorno speso in videolottery


I dati: ogni famiglia dilapida 3.500 euro l'anno

di Federico Del Prete

[ ... ] Se qualcuno immaginava Bologna come una città felice, in grado di resistere alla crisi economica e alle pulsioni del gioco, spesso legate all'instabilità economica e alla poca fiducia nel futuro, farebbe meglio a ricredersi. Nel 2016 in Provincia sono stati bruciati 1,7 miliardi di euro, quasi la metà solo nel capoluogo. I dati forniti dal Ministero e dai Monopoli di Stato parlano anche di 569 milioni di euro di vincite sotto le Due Torri e, dunque, di una spesa netta di “solo” 148 milioni. Ma pensare che ogni 7 euro giocati se ne vincano 5 sarebbe ingannevole (e chiunque l'abbia fatto almeno una volta, lo sa bene): di quei 569 milioni, ben pochi tornano nelle tasche dei giocatori, perché la gran parte è rappresentata da crediti e montepremi che vanno reinvestiti in nuove giocate. Metà delle giocate dei bolognesi finiscono nelle videolottery: 358 milioni di euro in 12 mesi, quasi un milione di euro al giorno.

[ ... ]

«Per i consumi è una mazzata: si risparmia su tutto per puntare»

Il professor Maurizio Fiasco, presidente di Alea

[ ... ]

Che tipo di meccanismo scatta?

«E' uno strano fenomeno: c'è la ponderazione del costo del giornale o di un gelato, ma non si fa un analogo ragionamento nel gioco, perché in quel caso scatta un riflesso automatico. E su questo, i produttori stanno facendo una fortuna».

Chi ci rimette?

«L'Italia e i suoi consumi interni. Basta fare un calcolo semplicissimo: l'Istat parla di 750-780 miliardi di consumi privati, nel gioco ne sono finiti quasi 100 nel 2016. Non a caso, si accenna alla ripresa del Paese, ma è trainata quasi interamente dalle esportazioni».

il Resto del Carlino – Bologna, 12 dicembre 2017


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La scimmia entra nel locale aperto solo da pochi minuti, e annusa il “suo” angolo.

Qualcosa non va.
Sbotta.

«Bé !?
Perché le macchine non sono già accese ?»

La “scimmia” è un giocatore di videopoker – così sono detti genericamente i giochi elettronici mangia-soldi da queste parti – incallito, e, se ogni tanto andate al bar sottocasa molto presto per la colazione, avrete sicuramente assistito alla penosa scena.
La spesa media mensile di ogni famiglia zerocinquantunese per il gioco d'azzardo è di 291 € escluso il gioco on-line, quindi la cifra è senz'altro superiore. 

L'India, l'elefante e me




Copertina dell'edizione brossurata Rizzoli che ho acquistato a prezzo scontato, collana 24/7 stranger – prima stampa del 2008.


C'erano una volta cinque ciechi che decisero di capire com'era fatto un elefante. Si fecero portare dunque dall'animale e cominciarono, ciascuno per suo conto, a esplorarlo. Il primo, afferrando la proboscide, disse: «Ah, ho capito, l'elefante è come un serpente!» Il secondo, che invece aveva toccato il corpo dell'animale, disse: «Ma no, è come un muro!» Ma il terzo, impugnando una zanna, protestò: «Sbagliate tutti e due, l'elefante è un palo!». Al che gli ultimi due, uno aggrappato alla coda, l'altro alla zampa della bestia, gridarono: «No, l'elefante è come una corda!» e «L'elefante è una colonna!» E così cominciarono a discutere, e andarono avanti, senza riuscire a mettersi d'accordo sulla natura dell'elefante.
pag. 99


1

Circa 10 anni fa, Giancarlo De Cataldo – magistrato e autore di “Romanzo criminale” [ 1 ] con il quale fece il botto – intraprese un viaggio in India assieme a moglie e figlio.

Questo cartaceo [ 2 ] è il resoconto di quell'esperienza : il contatto con una realtà contrastata, in parte accattona, miserabile, malamente coperta dalla facciata di un turismo di massa concertato da molti autoctoni per spillare quanti più soldi ai turisti occidentali, con l'eccezione di alcune guide e autisti onesti che il gruppetto trova e sceglie lungo la strada.
In parte elitaria, benestante e colta.
Un sub-continente che sviluppò una civiltà rigogliosa ed imperiale, più antica della nostra e apparentata – siamo detti indo-europei [ 3 ] – poi caduta in disgrazia ben prima della dominazione britannica, con il colpo di grazia infertole dal fondamentalista islamico Aurangzeb, l'ultimo “grande” dei Gran Moghul che mise a ferro-e-fuoco il subcontinente per convertire gli infedeli del Deccan, la parte peninsulare.
Una parabola simile a quella italiana presente, progressiva nella Storia degli ultimi secoli. 

Carne y arena




Il poster ufficiale dell'esperienza virtuale.


[ ... ]

1

Questa storia mi prende male : la fondazione dei ricconi [ 1 , 2 ] che promuove un'esperienza virtuale di empatia con i migranti economici che aspirano ad essere macinati dalla Macchina Tritacarne occidentale [ 3 ] secondo volontà e piacimento della stessa élite apolide.

Ma l'autore di “Carne y arena” ( 2017 ) [ 4 ] è il cineasta messicano Alejandro González Iñárritu [ 5 ] – che ha reso magistralmente il crudo e il dolore in film come “Amores perros” e “21 grammi” – con la collaborazione di Alva Noto ed Emmanuel Lubezki.
E questo è il motivo per cui evidenzio l'opera sul mio blog.

L'undicesima arte


Arte

Discipline artistiche

Le dieci principali forme di arte, da cui emanano o a cui si ricollegano tutte le altre - dette arti minori - sono:

● Pittura (inclusi il disegno, l'incisione e la grafica digitale)
● Scultura (inclusi l'oreficeria, l'arte tessile, l'arazzo e l'origami)
● Architettura
● Letteratura
● Musica
● Danza
● Teatro
● Cinema (inclusa la videoarte)
● Fotografia (inclusa la multivisione)
● Fumetto

[ ... ].

Un'ultima suddivisione delle arti, sebbene non le includa tutte, è quella delle "nove arti". Stilata originariamente nel 1923 dal poeta italiano Ricciotto Canudo, fu ampliata con le ultime due voci dal critico francese Claude Beylie nel 1964:

1. Architettura
2. Pittura
3. Scultura
4. Musica
5. Poesia
6. Danza
7. Cinema
8. Radio-televisione
9. Fumetto

Wikipedia, 11 dicembre 2017


Scenari. Michel Reilhac è consulente della Mostra del Cinema di Venezia. Dice: la tecnologia migliorerà rapidamente, i visori non saranno più scatole che danno il mal di mare. La «Vr» convivrà con la pellicola come gli ebook con i libri.

La realtà virtuale è l'ottava arte
Nessun film sarà come prima


di Valerio Cappelli

[ ... ]

Reilhac, la realtà virtuale è alla sua infanzia, un campo in divenire: come evolverà, quali novità tecnologiche dobbiamo aspettarci?

«Si pensa che entro i prossimi otto anni gli occhiali Vr, modellati sul nostro viso e dalle lenti elettromagneticamente scure, faranno parte dei nostri oggetti quotidiani. Saranno come gli occhiali da sole: sempre a portata di mano. I disegnatori della moda, in partnership, realizzeranno le loro collezioni griffate. Oltre a fiction e documentari, si vedranno programmi su salute, sport, scienza, moda, architettura...».

Quali sono gli scogli tecnici da superare?

«Le sfide saranno tre: occorre liberarsi dei cavi e avere la stessa qualità d'immagine; poi la Vr volumetrica (l'aspetto che ha a che fare con il movimento nello spazio circostante); il capitolo centrale è l'interattività, di cui verrà esplorata ogni possibilità, è un'esigenza che sorgerà in modo naturale. Nella Vr la percezione della presenza di corpi estranei fa sì che tu in modo naturale cerchi di prolungare le mani e di toccare gli oggetti virtuali. L'interattività è il futuro della Vr, per i creatori di immagini diventerà essenziale integrarla nelle loro storie. Lo spettatore a mano a mano non potrà farne a meno, diventerà “il format”, la norma».

Il regista John Landis, come presidente della sezione Vr a Venezia, diceva che non esistono regole in questo campo, dobbiamo crearcele.

«Il cinema impiegò una ventina di anni per dare una struttura al suo linguaggio. Ora chiunque nel mondo capisce cosa intendiamo per flashback ed ellissi temporali. Ma spesso dimentichiamo che c'è voluta una generazione. Lo stesso accade con la Vr: non è un linguaggio naturale e stiamo imparando attraverso esperimenti ed errori [ ... ]».

[ ... ]

la Lettura, 10 dicembre 2017


1

Innanzitutto, occorre puntualizzare una sfilza di stupidaggini pubblicate nell'articolo a pag. 16 de La Lettura del lunedì trascorso.
La comparazione tra le relazioni VR – film ed e-book – libri di carta al momento non sta in piedi, è una sciocchezza : attraverso la realtà virtuale l'utente può modificare istintivamente il mondo in cui interagisce – consideriamo la classica e semplice raccolta oppure la distruzione di oggetti – mentre l'e-book è un mero succedaneo, più leggero e portabile, del manufatto cartaceo, di cui riproduce un testo che, al contrario di un oggetto virtuale, non è plasmabile agevolmente dal lettore siccome ogni singola parola è correlata alle altre secondo norme grammaticali rigide la cui alterazione è complicata, norme non mediate da una struttura d'interfaccia come la realizzazione grafica 3D del metatesto che è il prodotto videoludico.
Prodotto videoludico – il videogioco – che, come il film, possiede un proprio sotto-testo che potremmo comparare alla sceneggiatura cinematografica, eppure è già usuale, in parecchi titoli, il finale multiplo cioè una gamma di chiusure dell'interazione che dipendono dalla combinazione delle azioni compiute dal videogiocatore.
Il game designer stabilisce in partenza la varietà delle alterazioni apportabili all'ambiente virtuale e alla storia interattiva, ma l'uso esteso di intelligenza artificiale, fisica degli oggetti e free roaming libererà completamente l'esperienza interattiva dell'utente all'interno di uno scenario pre-configurato nello stadio iniziale ma alterabile successivamente, nel quale egli potrà definire la faccenda più importante : il senso dell'esperienza virtuale, che possiamo intendere come un buon allenamento per la ricerca del proprio e unico senso della vita.

1 M di caschi VR


La realtà virtuale batte un colpo
«Un milione di visori venduti»


Sempre più richiesti dalla scienza, ma i videogame trainano il settore

Tre mesi magici

Per la prima volta la vendita di visori ha raggiunto nel trimestre che si è chiuso in settembre quota un milione. Nella foto, alcuni studenti cinesi partecipano a un corso di realtà virtuale.

Altri usi

Medicina

Alcuni ospedali in America stanno già utilizzando modellini in 3D per preparare meglio delicati interventi chirurgici. I visori della realtà virtuale vengono utilizzati per capire come operare pazienti che non presentanocondizioni standard o che soffrono di malattie molto rare.

Esercito

L'interesse dell'esercito americano per la realtà virtuale è vivo da molto tempo. I visori vengono già utilizzati per addestrare le truppe, immergendo i militari in situazioni di battaglia. Ora il Pentagono sta studiando come sfruttare la nuova ondata di dispositivi più economici.


Luca Bolognini

[ ... ]

A trainare il settore è praticamente solo il comparto videoludico. Il leader del mercato – con una quota vicina al 50% – è Sony: i visori per la Playstation sono arrivati in 490mila case. Alle spalle del colosso giapponese c'è Oculus, società controllata da Facebook, che si è accaparrata una quota del 21%, grazie a una politica di prezzi molto aggressiva. Al terzo posto c'è Htc, con 160.000 dei suoi Vive venduti tra luglio e settembre.
Per ora il mercato è molto concentrato, con i primi tre marchi a detenere l'86% delle vendite. Nel 2018, però, le cose potrebbero cambiare. I prezzi, già a partire da questo fine 2017, si abbasseranno. Merito di una produzione più vasta, con modelli più economici (Oculus lancerà Go, un visore che costerà 199 dollari), ma anche di una crescente concorrenza.
Dal prossimo anno, prevedono gli analisti, lo scenario potrebbe diventare ancora più competitivo grazie all'ingresso nel settore dei grandi produttori di pc, come HP, Lenovo, Acer, Asus e Dell. L'obiettivo delle società che si lanceranno in questo settore sarà soprattutto quello di allargare la base degli utenti, visto che per ora Usa e Giappone da soli rappresentano il 51% del mercato.

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QN, 29 novembre 2017


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E' di qualche giorno fa, la notizia del raggiungimento della quota simbolica e psicologica di 1 milione di caschi per la realtà virtuale venduti nel mondo, in un solo trimestre.

L'articolo di QN di cui ho riportato un estratto qua sopra, riprende i dati esposti da Canalys il 27 novembre : “Media alert: Virtual reality headset shipments top 1 million for the first time” [ 1 ].

Bitcoin e blockchain




Quantità di bitcoin generati lungo l'asse temporale : ogni 4 anni la frequenza di conio viene dimezzata.


Bitcoin

Bitcoin (simbolo: ₿; codice: BTC o XBT) è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che sviluppò un'idea da lui stesso presentata su Internet a fine 2008. Per convenzione, il termine Bitcoin, con l'iniziale maiuscola, si riferisce alla tecnologia e alla rete, mentre il minuscolo bitcoin si riferisce alla valuta in sé.

A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato dalla leva domanda e offerta: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l'attribuzione della proprietà dei bitcoin.

La rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento anonimo delle monete; i dati necessari a utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer o dispositivi elettronici quali smartphone, sotto forma di "portafoglio" digitale, o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili a una banca. In ogni caso, i bitcoin possono essere trasferiti attraverso Internet verso chiunque disponga di un "indirizzo bitcoin" [ ... ].

Wikipedia, 2 dicembre 2017


Bitcoin, l'ultima guerra della finanza

Le quotazioni sono schizzate del 900% in undici mesi. Sempre più aziende e commercianti li utilizzano per le loro transazioni. Ma l'establishment economico fa quadrato e i banchieri centrali invitano alla prudenza: la vera rivoluzione è nella tecnologia BlockChain.

Filippo Santelli

Per il bitcoin è tempo di salto di qualità. L'aumento del 900% in valore dall'inizio dell'anno, pur con una serie impressionante di precipitose svalutazioni e spericolati recuperi, non poteva passare inosservato. L'alta finanza, e perfino le banche centrali, hanno acceso un faro di attenzione sulla criptovaluta, sempre invitando alla prudenza per il suo palese contenuto speculativo. Intanto aumenta il numero di aziende che cominciano ad effettuare transazioni con i bitcoin, da Microsoft a Expedia. E sono in aumento gli esercizi commerciali che l'accettano. La vera rivoluzione è però nella tecnologia che sta a monte del bitcoin, il blockchain, in grado essa sì di modificare i comportamenti e di influire profondamente sulle istituzioni finanziarie di tutto il mondo.

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Su Google, specchio delle priorità globali, la ricerca “compra Bitcoin” ha superato “compra oro”. Un sondaggio di Blockchain Capital rivela che un Millennial su tre acquisterebbe mille dollari di bitcoin più volentieri dell'equivalente in titoli di Stato [ ... ] Il paragone con l'oro si spreca, da quando qualche settimana fa il prezzo di una moneta digitale ha superato quello di un lingotto.

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Cme, la maggiore borsa di derivati del mondo, lancerà a breve il primo future legato al bitcoin.

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la Repubblica A&F, 27 novembre 2017


1 – Spunto

La sommaria trattazione dell'argomento prosegue nelle pagine 2 e 3 dell'inserto del lunedì che usualmente dedica molti articoli all'economia digitale, con opinioni avverse sulla criptovaluta [ 1 ] più nota e il fondo dedicato ad un caso concreto sul territorio, quello di Rovereto nel Trentino [ 2 ] dove 70 tra esercenti e professionisti accettano già d'essere pagati con i bitcoin e sono attivi bancomat che li cambiano : [ 3 , 4 , 5 ... ].

Dopo avere raggiunto il cambio record di 11.000 $ per 1 bitcoin, il 30-11 ha perso il 20% del valore [ 6 ] con un assestamento rituale nella storia quasi decennale della moneta digitale.
{ ma tenete presente che all'inizio dell'anno 1 bitcoin valeva 1.000 $ }.
I soggetti finanziari hanno già progettato la speculazione sull'andamento della criptovaluta e le autorità hanno dato il via : “Arrivano i futures su bitcoin: via libera dell’authority Usa” [ 7 ].

Black Friday ?




La pagina-web delle offerte dell'azienda Tucano per il Black Friday, il 24 novembre 2017.



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Siccome sono un poco habens ( passatemi l'espressione ) cerco offerte promozionali tutto l'anno, per gli acquisti di beni importanti.

Ma da qualche anno, è sbarcata nella “Italia” l'ennesima moda spedita e imposta da Oltreoceano : il Black Friday – traducibile letteralmente con “venerdì nero” – è negli Stati Uniti il giorno successivo al Giorno del ringraziamento ( celebrato il quarto giovedì del mese di novembre ) [ 1 ] e tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio [ 2 ] con sconti su molti prodotti.
{ sulla base delle vendite eseguite in questo giorno, si redigono previsioni sul commercio nel periodo festivo natalizio e conseguenze sul mercato borsistico;
vedi le diverse pronunce anglofone di “friday” : [ 3 ] }.
Dapprima su Amazon, poi è dilagata nei negozi materiali come ho visto questa mattina a 051.
Si tratta dell'ennesimo fenomeno di massa, studiato a tavolino e poi imposto per eccitare il comportamento consumistico bestiale di quel branco di bambinoni che sono gli yankee ed esportato nella provincia dell'Impero come altra merda – vedi la volgarata di Halloween che è un oltraggio alle vere feste dei morti [ 4 ].
Ed assimilato supinamente dai sudditi dell'Impero.

Firefox Quantum / 1




Nella home page del sito di Mozilla, è disponibile il download dell'installer della nuova versione di Firefox.



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Meno memoria e più velocità? Non proprio, ma ci siamo quasi

Cominciamo dagli aspetti negativi, visto che sono in netta minoranza. Firefox dichiara un minor consumo di memoria, ed è vero. Ma pur avendo diminuito i consumi di memoria, siamo ancora a un quantitativo superiore a Google Chrome e a Safari di Apple (abbiamo tenuto fuori dalla comparativa Microsoft Edge perché è l'unico a non essere presente su sistemi operativi non Microsoft). La classifica di consumo di memoria, a pari tab aperte, vede Firefox al primo posto nei consumi, seguito da Chrome e successivamente da Safari, che almeno sotto questo profilo sembra essere decisamente meno affamato.

Il consumo di memoria non è tutto: il primo argomento rimane la velocità e poi ci sono gli strumenti aggiuntivi, le funzionalità esclusive, ciò che rende un browser diverso dagli altri. Sotto il profilo delle performance comunque ci siamo: Firefox ha un nuovo motore di rendering della pagina che adotta definitivamente il parallelismo come algoritmo di default. Il parallelismo, ovvero la capacità di sfruttare i vari core del processore per svolgere più compiti in parallelo, è utilizzato ormai da tempo e ha fatto un'enorme differenza all'uscita di Google Chrome. Ora Firefox ha deciso di fare lo stesso passo, ma evolvendo il concetto stesso verso una suddivisione dei compiti tra le varie componenti hardware del sistema per ottenere non solo performance, ma anche stabilità.

La pagina viene quindi processata dal nuovo motore Quantum CSS (chiamato Stylo) e da quello di rendering vero e proprio (WebRender). Il tutto viene gestito dal Quantum Compositor, che smista i vari compiti alle diverse componenti. In questo modo, se il driver della scheda video va in crash, Firefox è in grado di continuare a lavorare senza problemi.

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DDay.it


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Alla fine, è arrivata la ( da tempo ) annunciata nuova versione del browser della Mozilla Foundation, con un nuovo motore di rendering e nuove API per le estensioni, bestemmiata dagli sviluppatori che hanno dovuto ri-programmare i propri componenti aggiuntivi : Firefox Quantum ( nella cronologia progressiva, è la versione 57.0 ) [ 1 ].
C'è chi lo tagga come mero “clone di Chrome” e chi ne elogia la velocità, io vi consiglio la lettura dell'articolo del mag DDay.it di cui ho riprodotto uno stralcio qua sopra, e dei commenti dei lettori : “Firefox Quantum al microscopio: il futuro dei browser è questo” [ 2 ].


Microsoft Lumia 550 , 435




Fronte.


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Mica è indispensabile scucire 300 – 800+ € per avere un dispositivo mobile in tasca.
Sto provando con soddisfazione questo smartphone definito “di fascia medio-bassa”, che va benissimo per telefonare, organizzare rubrica e calendario, messaggiare ( SMS, chat ), navigare nella rete, ascoltare musica, guardare video e film, scattare occasionalmente foto, usarlo occasionalmente come torcia, altro.
Qualche mese fa comprai il Microsoft Lumia 550 [ 1 , 2 ] per un parente a 89,90 €, prezzo con il quale è rimasto in vendita su Amazon per parecchio tempo ma, poche ore prima di scrivere questo pezzo, l'offerta si è esaurita [ 3 ].

Il parente trovò difficoltoso l'interazione touch con la macchina – per incongruenza tra l'ergonomia stampata in fabbrica e le proprie mani biologiche, e per limiti personali di gestualità determinati dall'esperienza vitale – e così ritirai l'oggetto, che iniziai ad usare per pura curiosità.
E da allora, sta in una delle tasche posteriori dei miei jeans.
Specifiche tecniche :



schermo ( diagonale )
4,7''
risoluzione
720 x 1280 px
dimensioni
136.1 x 67.8 x 9.9 mm
peso
141.9 g
GSM
Quad Band 850/900/1800/1900
CPU
Qualcomm Snapdragon 210 MSM8909
RAM
1 GB
storage
8 GB ( espandibile con micro SD )
sistema operativo
Windows 10 mobile
risoluzione foto
1944 x 2592 px
risoluzione video ( registrazione )
HD 720p
wi-fi
802.11b/g/n
Bluetooth
4.1 con A2DP
GPS
A-GPS/GLONASS/BeiDou


A Berlino




A Berlino, 2012 ( dettaglio ); fotografia e grafica di Marco Poli aka Bufalo + Astio.


1

Uno scorcio di strada in quell'enorme non-luogo metropolitano che è Berlino : dei soggiorni berlinesi di qualche anno fa, ricordo qualche situazione e qualche persona, ma faccio fatica a focalizzare qualcosa della città.
Anonima laddove è stata ricostruita.
Anonima pure nei luoghi storici : rozzi costrutti che palesano la carenza di gusto estetico, di grazia, di senso delle proporzioni e del colore, proprio dei germani.
Che sono grigi come la loro capitale : apatici, privi di espressioni umane, si scaldano solo quando trincano.

Soldatini




Copertina.




Quarta di copertina.


Il soldatino: un po' di storia

Che cos'è un soldatino? Se si analizza la storia di questo piccolo oggetto, le risposte possono essere molteplici: simulacro di divinità guerriere, esposizione in miniatura della potenza e dell'organizzazione militare di un sovrano, soggetto per la didattica militare, oggetto ludico per preparare giovani rampolli alla guerra, riproduzione in miniatura di uniformi del passato, semplice gioco per bambini o dimostrazione di grandi abilità artigianali che spesso rasentano l'arte.
Nel suo millenario divenire il soldatino è stato tutto ciò [ ... ].

Introduzione


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Ancóra feticci.

E dissento dall'autore del testo.
Quando il creativo ( il team di creativi ) riesce a dare l'anima all'oggetto plasmato, ad infondervi un'emozione, egli è un artista a pieno titolo, e la sua opera è arte a pieno titolo.
E' il caso del centurione del I sec. a. C. – scultore dello stampo : Viktor Konnov [ 1 ]; pittore : Pietro Balloni [ 2 ]; produttore : Pegaso Models – fotografato ed usato per la copertina di questo libro d'arte edito da Federico Motta Editore nel 2009, 384 pagine di dimensioni contenute ( 12,3 x 18,3 cm ) che illustrano una galleria di soldatini tratti dalla Storia degli Eserciti, dalle antiche civiltà alla Seconda Guerra Mondiale.
Anche se non penso che mi darò al collezionismo di questa categoria di oggetti, la fruzione di questo volumetto curato da Luciano Salvadori è stata un piacere, ed il livello di bravura degli artefici ( scultore e pittore ) è sorprendente.
Ricordo che da bambino possedevo e adoravo alcuni piccoli soldatini [ 3 ] di piombo od altro metallo, che erano accresciuti di poteri ed agivano secondo la mia fantasia.
Poi, passai agli action figure [ 4 ] – robot giapponesi plastici e metallici, Micronauti [ 5 ] ... altro – e i soldatini di piombo finirono in una scatola, su qualche scaffale dimenticato.


{ al momento sono disponibili alcuni esemplari nuovi su Amazon, a 10 € : [ 6 ] }.

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Joi




Joi assiste K nelle indagini sul misterioso parto della replicante.


[ ... ]

1

Altroché Cortana.
E' difficile immaginare un'assistente virtuale più suadente, fedele, ed efficiente di Joi, un prodotto della Wallace Corporation in “Blade Runner 2049” : così realistica, che attraverso una progressione in cui viene maggiormente coinvolta nell'azione al fianco protagonista, pare raggiungere la piena coscienza di sé.

La perfetta fidanzata virtuale.
Simulacro di umanità come i replicanti ( con i quali condivide una sofisticata intelligenza ) ma diversamente da quelli non consta di materia.
E' un'intelligenza artificiale che interagisce con il cliente attraverso la voce e l'olografia, dapprima vincolata al binario della corsa di un proiettore installato sul soffitto della cucina di K, nel piccolo appartamento in un rissoso condominio popolare, poi liberata dal perimetro contingente quando il blade runner acquista un proiettore tascabile.
Può anche sincronizzarsi – cioè sovrapporsi – ad una figura umana, ad esempio per fare sesso con una ragazza che prenda così le sembianze perfette dell'assistente e fidanzata virtuale ( lo fa K con la replicante prostituta Mariette, interpretata da Mackenzie Davis ).


Insomma, anche per lei vale lo storico motto della Tyrell Corporation, poi acquistato ed usato dalla Wallace Corporation :



Più umano dell'umano.
Wikiquote

Blade Runner 2049




“2036: Nexus down”, il corto introduttivo al film.




Collezione di clip e trailer del film.



Blade Runner 2049 – recensione

di Luca Oleastri

Il film è molto bello - e ce ne fossero di film come questo - ed è un vero e proprio sequel rispettoso, ma per essere perfetto secondo me avrebbe dovuto essere più corto di 20 minuti; un poco troppo estese le parti della relazione tra il replicante e l'AI, che pur importante per caratterizzare K, si poteva raccontare più brevemente.
La parte di Wallace, il fabbricante di androidi, avrebbe dovuto essere affidata sicuramente ad un attore più anziano (originariamente la parte era stata accettata da David Bowie) che certamente l'avrebbe interpretata in maniera diversa. Wallace è un poco troppo folle e visionario per essere l'industriale più importante del pianeta.
L'interpretazione di Harrison Ford è perfetta e totalmente nel personaggio.
In generale il film pecca del problema di tutti i film di oggi di qualsiasi genere: o il tono dei dialoghi è ultraserio (come in questo caso) o svacca in commedia con battute certamente divertenti ma non necessarie e poco realistiche rispetto alla situazione (come nel pur bellissimo “Guardians of the Galaxy”).
La giusta via di mezzo - sopratutto per un film come Blade Runner 2049 con quei tempi narrativi - sarebbe dovuta essere una realistica e/o amara ironia che pervade i personaggi, come esattamente quella che si trova nei dialoghi del Blade Runner originale di Ridley Scott.
Il replicante K è sempre (e volutamente) uno stoccafisso e il massimo della ironia è la “battuta”: “ti faccio un buco in fronte e ci guardo dentro” così come sono degli stoccafissi tutti i personaggi del film, forse tranne 2 battute in croce di Harrison Ford.
In confronto a loro, l'ironia amara e realistica del replicante Roy Batty e del cacciatore di androidi Rick Deckard di Blade Runner è da personaggi di una sit-com.
Sembra quasi come se nessun sceneggiatore o regista odierno ricordasse come erano costruiti i dialoghi e le sceneggiature dei film veramente buoni di un tempo.

2

Forse il vero difetto del film sta tutto nel soggetto e nella sceneggiatura: manca il “MacGuffin”.
Il MacGuffin (a volte McGuffin) è un termine coniato da Alfred Hitchcock ed è il mezzo attraverso il quale si fornisce dinamicità a una trama.
Si tratta di un “motore virtuale” e pretestuoso dell'intrigo, un qualcosa che per i personaggi del film ha un'importanza cruciale, attorno al quale si crea enfasi e si svolge l'azione, ma che non possiede un vero significato per lo spettatore.
Un esempio di MacGuffin è quello attorno al quale ruota il “mistero della valigetta” nei film Pulp Fiction e Ronin: alla fine dell'opera lo spettatore non sa che cosa contenga la valigetta (che rappresenta il MacGuffin), che tuttavia il regista ha potuto utilizzare per giustificare diverse sequenze narrative.
Ma oggi bisogna tutte le volte reinventare la ruota partendo sempre da quella quadrata?

Luca Oleastri

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{ prima pubblicazione dell'articolo su Facebook, giovedì 12 ottobre 2017 [ 1 ] }.


1

In parte.

Certo c'è uno scarto nella dialettica della gente rappresentata, umani e replicanti, confrontando seguito [ 2 ] – fa figo dire sequel – e pellicola capostipite.
Ma non condivido la critica negativa posta dall'amico illustratore, geko e altro Innovari [ 3 ].
La dialettica va contestualizzata : nel 2049 tendente alla distopia – una proiezione credibile di tendenze attuali – rappresentata sullo schermo, gli esseri viventi sono sopravvissuti a un cataclisma di proporzioni controllate, si intuisce lo scoppio di un micro-ordigno atomico che ha distrutto la bella e gotica Los Angeles ammirata nel primo episodio del 1982.
E' quindi comprensibile un comportamento massivo più compassato e controllato, ma comunque determinato e con degli obiettivi.
Anche i replicanti – giunti alla serie 8, dopo l'acquisizione dei diritti della Tyrell Corporation e la ripresa della produzione da parte della Wallace Corporation – sono stati perfezionati per essere migliori servitori : la loro psiche – che ricordiamo fortemente instabile fino alla pazzia del leader Roy Batty ( un Nexus 6 interpretato da un mitico Rutger Hauer ) nel film capostipite [ 4 ] – è stata stabilizzata con una migliore programmazione dei ricordi e una vita più lunga.
{ quello della formattazione culturale fino alla coscienza intima dell'individuo, è un leit motiv della serie, e richiama una procedura usata sia dai totalitarismi rudi ed espliciti – detti “dittature” – che da quelli morbidi ed impliciti – detti “democrazie” }.
Una maggiore e ordinata razionalità è alla base di un pensiero ribelle, che essi sviluppano partendo dalla coscienza di classe.
Quindi non assistiamo più all'azione di bande violente come cani rabbiosi e slegati, ma apprendiamo di una ribellione diffusa E organizzata che, in una scena cardinale, la leader della ribellione replicante Freysa ( Hiam Abbass ) sopravvissuta ad un ritiro ( lo si intuisce da un'orbita oculare vuota ) spiega al protagonista Agente K ( un misurato e bravo Ryan Gosling ).

Irriflessione


Troppa velocità, ragazzi a rischio

«Il cervello ha bisogno di lentezza»

Il neurobiologo Maffei: il pensiero creativo e riflessivo richiede tempo

Il caso Blade Runner: se un film di fantascienza non risponde al cliché della rapidità di suoni e immagini viene rifiutato. La mente e le parole: «Gli adolescenti non parlano quasi più, in futuro lesioni ai centri del linguaggio».

[ ... ]. Da un lato la visione che potremmo riassumere con il motto di saggezza che arriva dall'antichità, ''Festina lente'', affrettati lentamente, invito a riflettere prima di agire; dall'altro ''Just do it'', fallo e basta, slogan che attraversa lingue e culture e spinge verso la velocità, l'azione immediata, quasi irriflessiva.

[ ... ].

QN, 12 ottobre 2017, pag. 24


irriflessióne

irriflessióne s. f. [comp. di in-2 e riflessione]. – Mancanza o scarsezza di riflessione, sia in singoli atti sia come comportamento abituale: il suo errore è dovuto non a ignoranza ma a i.; per la sua i. finirà col rovinarsi.

Treccani


1

Pare che lo splendido “Blade Runner 2049” [ 1 ] – che ho visto sabato scorso con amici, in sala, ed è un caso abbastanza raro di seguito degno dell'opera capostipite – non sia piaciuto agli spettatori più giovani perché è “lento” – non è “Transformers” – cupo, e richiede pure un piccolo sforzo mentale per essere fruito.

Ricordo che, quando ero cinno, “Blade Runner” ( 1982 ) – tratto da un testo di Philip K. Dick – [ 2 ] mi affascinò del tutto, e piacque alla maggioranza dei miei coetanei.
Un classico della fantascienza problematica, che pone questioni di carattere etico in un futuro flesso verso la distopia, molto curato nelle scenografie e nell'audio.

AfD ?


«AFD nazionalista. Con leader lesbica ed ex Goldman Sachs»

25 settembre 2017

Flavia Perina [ ... ], ex deputata del centrodestra ed ex direttrice del Secolo d’Italia ed ex condirettore dell’agenzia di stampa Adnkronos, propone su Facebook una breve analisi del voto in Germania diventata virale [ 1 ]. «In politica il vuoto non esiste e quando si apre un vuoto non resta vuoto a lungo. Quindi può succedere persino che una giovane lesbica ex manager di Goldman Sachs, Allianz e Bank of China, convivente con una srilankese, con seconda residenza in Svizzera e due figli adottivi, si proponga come leader di un partito anti-mondialista, xenofobo, nazionalista e difensore della famiglia tradizionale, e la gente le creda e la voti e prenda molti seggi».

Vvox


1

Questa di Alice Weidel alla guida di AfD ( Alternative für Deutschland, trad. : Alternativa per la Germania ) [ 2 ] che ha totalizzato 94 seggi alle recenti elezioni politiche tedesche ( 5.877.094 voti, pari al 12,64% ) mi ricorda le vicende quotidiane delle larve parassite inoculate da 800 specie diverse di mosche nei cerebri di altri insetti : [ 3 ].
La Weidel è diventata la leader del partito ( l'ha portato ad essere il terzo più votato in Germania ) e, coerentemente con il curriculum vitae, è la leader della corrente liberista interna.

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Sono figlio di Allah


"Io, figlio di Allah, faccio ciò che voglio". E il migrante pesta chi lo ha sgridato

La denuncia di un cittadino a Bologna: "Uno straniero mi ha aggredito, insultato e spintonato. Continuava a dire: sono figlio di Allah e faccio ciò che voglio"

[ ... ] Lo straniero si è ribellato, lo ha spintonato, picchiato e insultato in tutti i modi prima di dire in maniera sfrontata che da musulmano può fare ciò che vuole.

Succede tutto martedì sera intorno ai giardini San Leonardo a Bologna. Otello Ciavatti, membro del Comitato Piazza Verdi, vede uno straniero intento a cucinare all'aperto nel giardino. Otello era lì per pulire l'area verde per conto del Comune, visto che lo ha ottenuto in gestione, insieme ad una volontaria. Ad un certo punto si è trovato di fronte il migrante cucinare il proprio pasto dopo che, come ha riferito Ciavatti in una lettera indirizzata alla procura, da giorni vive in quell'area verde e ci espleta i suoi bisogni.

"Mi ha aggredito con offese e minacce, epiteti, parolacce irripetibili, spintoni e ha ripetuto diverse volte la frase 'Io sono figlio di Allah e faccio quel che voglio'", ha scritto Ciavatti nella denuncia indirizzata al procuratore capo Giuseppe Amato. Quando i carabinieri sono intervenuti, lo straniero si era già allontanato e - secondo quanto riferito dallo stesso Otello e riportato dal Resto del Carlino - avrebbe continuato a minacciare e insultare il povero cittadino.

il Giornale


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La cronaca zerocinquantunese – una volta “bolognese” – offre anche episodi divertenti al lettore.

E' il caso di questo episodio pubblicato sulla carta da il Resto del Carlino e on-line da il Giornale ( 1° settembre ) [ 1 ].
{ sull'edizione locale on-line del manifesto della globalizzazione la Repubblica, chissà perché, dell'episodio non si trova traccia : [ 2 ] }.