La classe può essere un hamburger
Replico una bella foto dell'ereditiera più trendy del mondo da Mentecritica (è un fermo-immagine dello spot per lo Spicy BBQ Thickburger della catena Cke Hardee's) perchè la goduria alimentare era uno dei temi di un mio post di maggio, e quello di Fully critica con gusto parossistico il modus vivendi del consumista italiano, anche dell'elettore-medio di sinistra che critica Berlusconi pur assomigliandogli : ho già criticato l'anti-berlusconismo ossessivo nell'ultima campagna elettorale, che alla fine è divenuto un boomerang ed ha alimentato il “mostro”. Ma non è questo il punto cui voglio arrivare.
L'immagine pubblicitaria rende bene il vecchio ma sempre grassato meccanismo della lussuria patinata che stimola bisogni sessuali (e gastrici, in questo caso).
E voglio raccontare di una mia guarigione miracolosa : nel gennaio dell’anno scorso guardai - su Mtv - un servizio dedicato a Paris Hilton ed immediatamente fui guarito dal mio (quasi) cronico mal-di-schiena !
Santa subito (ma in cuor mio lo è già) !
Che sintesi di classe e spazzatura in confezione glamour : una barbie in scala umana che produce e si ciba pure di spazzatura in un riciclo ecologico encomiabile. Adoro davvero la sua abitudine di sbattere in faccia alla gente la dispendiosa (eufemismo) vita personale : in fondo è quello che fa Manuel Uribe (un obeso messicano entrato nel Guinness dei primati) anche se non li vedrete mai insieme.Il mio stile è prolisso, nodoso e complicato : facile che un mio pezzo non venga sviscerato - eppure ce n'è della “carne sulla griglia” - ma ci si fermi alla prima, superficiale, “plastica” lettura.
E' già successo e non mi sono meravigliato nemmeno stavolta : è scoppiato un casino con il post “Crepa grassone” ...
(continua)
Links
Bufalo = Dell'eccesso e dei rimedi (impossibili)
Bufalo = Crepa grassone
Fully = Un mondo senza Berlusconi ? Yes we can !
LE CAUSE DELL' OBESITA':
RispondiEliminaPerchè un soggetto diventa obeso? Nell'opinione comune un soggetto diventa obeso perchè mangia troppo, sostanzialmente questo risponde a verità, un soggetto obeso accunula peso perchè introduce una quantità di calorie superiore a quella necessaria, quantificare però questo "troppo" è molto relativo al paziente e all'alterazione metabolica da cui è affetto. Comunemente poi si è convinti che sia sufficiente mangiare meno per risolvere il problema per questo è così difficile accettare che l'obesità sia una malattia, è più semplice vedere l'obesità come una problematica di carattere estetico dipendente dalla poca forza di volontà del soggetto obeso, gli obesi stessi vivono la propria obesità come una colpa, l'obeso si sente debole nei confronti di questa voglia di mangiare e ritiene di essere l'artefice del suo malessere fisico e mentale. Determinare le cause dell'obesità non è così semplicistico però, di fatto l'obesità è una malattia mulltifattoriale. L'eziopatogenesi è data da una componente genetica e l'unione di uno o più di questi fattori:
* endocrini
* psicologici
* metabolici
* culturali
* ambientali
la componente genetica è caratterizzata da una alterazione del sistema di controllo "noradrenergico" per cui si hanno squilibri che interessano la noradrenalina, la dopamina e la serotonina. Ad esempio il calo dei livelli di adrenalina è alla base della mancata stimolazione del senso di fame, infatti l'adrenalina permette la produzione di glucosio tramite la glucogenesi e la glicolisi e nel soggetto obeso i livelli di adrenalina sono insolitamente alti. La dopamina è definita la "molecola del piacere" del sistema "cortico-meso-limbico". Il calo dei livelli di dopamina comporta la mancata inibizione del senso di fame. La serotonina determina la stimolazione del senso di sazietà, al calo di serotonina consegue l'assenza del senso di sazietà. Schematicamente si può riprodurre il sistema di controllo noradrenergico per capirne il funzionamento:
bassi livelli di adrenalina
=
sazietà e astenia
alti livelli di adrenalina
=
assenza di sazietà, richiesta di carboidrati e zuccheri
bassi livelli di dopamina
=
continuo senso della fame
alti livelli di dopamina
=
sazietà e soddisfazione
bassi livelli di serotonina
=
assenza di sazietà e depressione
alti ivelli di serotonina
=
sazietà, rilassamento, assenza di richiesta di carboidrati e zuccheri
In un soggetto sano il sistema di controllo noradrenergico ha un equilibrio tale per cui quando il soggetto si è alimentato a sufficienza aumentano i livelli di dopamina e serotonina e si abbassano quelli dell'adrenalina per cui il soggetto smette di alimentarsi, viceversa quando l'organismo necessita di energia si innescano le reazioni necessarie per cui il soggetto avverte il senso di fame e si alimenta.
Questo equilibrio consente al soggetto sano di non aumentare di peso in modo smisurato, mentre nel soggeto che nasce con la predisposizione genetica all'obesità questo delicato equilibrio è alterato, l'organismo ha dei parametri differenti di richiesta per cui le risposte di dopamina, adrenalina e serotonina non sono conformi alle reali necessità di nutrimento del corpo.
Accade quindi che il soggetto riceve richieste di nutrimento anche quando il corpo non ne necessita. La persona che nasce con questa predisposizione genetica può rimanere normopeso a lungo, in questi casi l'obesità rimane latente e il soggetto rimane inconsapevole fino a che la malattia non si attiva quando subentrano uno o più fattori scatenanti che causano il progressivo aumento di peso corporeo. Paradossalmente è porprio la prima dieta fatta per recuperare la situazione quando è avvenuto il primo aumento di peso (che solitamente è al di sotto dei 10 kg) che da inizio all'inesorabile accumulo di peso che porta il soggetto anche a gravi forme di obesità, innescando l'ormai famosa sindrome dello yoyo. Il soggetto oebso comincia così una sorta di battaglia contro le richieste da parte del suo stesso corpo, che lo porteranno ad inevitabili dimagrimenti e reingrassamenti continui.
L'obesità è una malattia "invisibile", l'aumento più o meno considerevole di peso è solo la conseguenza visibile di quesa patologia. Se la fase di accumulo di peso arriva quando il soggetto è nel periodo della crescita, il corpo sviluppa un maggior numero di adipociti (cellule del grasso) che solo in seguito aumenteranno anche di volume, per questi soggetti è praticamente impossibile rientrare in un peso normale da tabelle, perchè non si possono eliminare le cellule adipocite, le si può solo far tornare del volume normale ma saranno sempre in eccesso numerico. Se invece l'accumulo di peso comincia in età adulta sarà caratterizzato solo dall'aumento del volume delle cellule adipocite che inseguito potranno ritornare del volume originario.
Un altro elemento che caratterizza la fase attiva dell'obesità è sempre dovuto all'alterazione del sistema di controllo noradrenergico, che inibisce la funzione della termogenesi, viene meno così una azione dinamico--specifica degli alimenti che rappresenta da sola il 20% del dispendio energetico. C'è inoltre da considerare che la dietoterapia concorre ad abbassare ulteriormente il dispendio energetico alterando maggiormente il quadro metabolico del paziente. In associazione a questa sindrome metabolica si hanno anche: dislipidemie, iperinsulinemie, alterazioni tiroidee ecc...
Il controllo dell'alimentazione quindi è assai complesso, intervengono dei centri dell'ipotalamo mediale e laterale. L'ipotalamo è parte del sistema nervoso centrale, è sito alla base del cervello, coordina le fini connessioni tra vita neurovegetativa e il sitema nervoso centrale stesso. L'essere umano non ha il controllo volontario sull'azione di questi delicati meccanismi del sistma nervoso centrale e dell'ipotalamo, così come non si può avere il controllo dei battiti cardiaci o della pressione arteriosa anch'essi dipendenti dal funzionamento e dall'azione del sistema nervoso neurovegetativo, queste correlazioni sono alla base della comparsa dei disturbi dell'alimentazione che non sono altro che la risposta emotiva a questa serie di fattori psico-fisici. Il soggetto obeso si convince di essere sbagliato, viene portato a considerarsi inadeguato per via del suo aspetto e della sua pulsione verso il cibo prima da se stesso, poi dalla mentalità comune. Vive la propria obesità come un difetto estetico, come un marchio dei suoi sbagli, vive disagi fisici, mentali e di relazione, perde stima di se stesso anche quando ha validi motivi per apprezzarsi non li valuta appieno e tende sempre a considerarsi mai all'altezza. Finisce così per addossare al proprio peso e al proprio aspetto fisico ogni delusione e ogni dolore della vita, pensando che l'obesità sia l'unica causa dei suoi mali, tutta l'esistenza del soggetto obeso ruota attorno al problema del peso, ne è condizionata in ogni aspetto, il rapporto con il cibo diventa una sorta di amore e odio come con se stessi, una lotta interiore continua, contraddittoria e destabilizzante, un circolo vizioso da cui è alquanto difficile uscire.
Ad oggi purtroppo non è possibile intervenire sul fattore genetico dell'obesità, è possibile però intervenire sugli altri fattori, anche se questo risulta comunque molto difficile. Il paziente obeso può ricercare un equilibrio all'interno del proprio ambiente, può farsi aiutare dalla medicina per i fattori endocrini e metabolici, può assicurare a se stesso un buon equilibrio psicologico anche con l'aiuto di professionisti, liberandosi dei sensi di colpa e rivalutando l'obesità per quella che è una malattia e non una colpa, ma nulla può per contrastare l'alterazione del proprio sistema noradrenergico, quindi non può far altro che accttare di vivere con un senso di sazietà molto blando e di breve durata, un senso di fame insistente e continuo associato ad una forte richiesta di caroidrati e zuccheri.
L'obesità è quindi una malattia cronica, non esiste una cura che garantisca una guarigione, le terapie esistenti, (dietoterapia, attività fisica, farmacoterapia, chirurgia bariatrica, ecc...) possono aiutare il paziente obeso a ricercare e trovare un equilibrio tale per ottenere il calo ponderale e a mantenerlo nel tempo avvicinandosi quanto più possibile ad un peso accettabile per una vita più sana ed una qualità di vita migliore necessaria per riconquistare la propria autostima per vivere meglio la quotidianità con se stessi e nei rapporti interpersonali.
..... Marco leggi un po va', cosi' , magari hai un pochino piu' chiara la cosa....
poi se vuoi ne riparliamo....
ps...visto che il blog e' pubblico , mi sono accomodata a casa tua....magari un giorno ci prenderemo un caffe, dolcificato s intende!
Ti ringrazio, Roberta : hai capito perfettamente lo spirito della baracca, pomeriggio me lo leggo tutto ...
RispondiEliminaTra qualche giorno posterò o questo, o un minimo glossario di termini e acronimi medici che sono sconosciuti alle masse.
non penso che i rimedi possano essere quelli di contrappasso violento e radicale al sistema. prima o poi scleri.
RispondiEliminapenso invece che noi si deve davvero conoscere se stessi e usare quello che offre il sistema secondo i bisogni che riconosciamo autenticamente nostri.
Quando guardo la TV guardo sempre attentamente la pubblicità, non per questo però ne vengo rapita (sarà per deviazione professionale) la tv sono quasi un mese che non l'accendo.
So quello che voglio, se non lo trovo nel sistema lo faccio da me.
questo è il segreto. secondo me.
P.s. comunque quel cheesburger aveva davvero un aspetto appetitoso... solo dopo mi sono accorta che ci era attaccata la hilton... ma io preferisco il panino.
a Berenice :
RispondiEliminaIo non penso che ci si possa ribellare radicalmente al Sistema, perchè siamo intubati ad esso, siamo stati educati con procedure codificate e visioni sceneggiate e dirette con sopraffina maestria.
L'unica via di uscita è l'alienazione, almeno scegliamocene una buona ... a pelo d'acqua, che qualche volta almeno si guardi a cosa capita in superficie, per non essere travolti o divorati da "qualcosa" ...
Bisogna essere selettivi come te, per non affogare.
E io mi prenderei sia la Hilton che il panino (ma questo penso che s'era capito).
Mah, sulla hilton, avrà pure un bel corpo ma io con chiunque faccia sesso anche sesso occasionale considero la persona in maniera olistica...
RispondiEliminaSelettiva? Semplicemente so quello che voglio e non mi accontento.
Questa è la vera ribellione al sistema che ci vorrebbe tutti uguali e controllabili no? scegliere secondo ciò che vogliamo, e saper aspettare, saper desiderare (il consumismo si nutre proprio del voler tutto subito) e soprattutto saper sognare.
D'altronde Gmork della storia infinita aveva ragione: è più facile dominare chi non crede in niente (mi ricordo anzi una bellissima canzone degli assalti frontali che c'era proprio questo pezzo della storia infinita)
Il "voler tutto subito" era - paradossalmente ? - lo slogan del '68, di cui ricorre il quarantennale.
RispondiEliminaGuarda caso.
L'hanno farcito per bene, impacchettato elegantemente e rispedito indietro agli stessi giovani che manifestavano nelle piazze : chi l'ha capita s'è inserito alla grande, chi non l'ha voluta capire o è arrivato troppo tardi, s'è perso (ma forse il "perdersi" non è poi così spiacevole).
Finchè è durata è andata bene : gli anni '80 sono stati galattici, poi la "benza" è finita e sono cominciati i problemi seri.
Io oggi credo in un bell'hamburger doppio, per esempio.
E tu ?
L'importante è esagerare e il buon Jannacci lo sapeva anni fa...
RispondiEliminaE' importante e quanto essere sempre sopra le righe per sentirsi vivi? Ma non per abilità e doti, ma per la sola incapacità di viverci dentro.
In fondo cos'è la stessa obesità se non un modo assurdo e paradossale di essere notati?
L'importante è esagerare... pesare 500 kg e diventare QUALCUNO.
Apparire e non divenire..
La mia spasmodica ricerca di cibo consolatorio, di uno spazio che sia solo mio. Questo amore odio per il nutrimento... ricerca di cibi sopraffini e di merda di Macdonald. Compulsione amica mia...
Riempire un buco nello stomaco e in realtà tentare di riempire un buco dell’anima..
L’importante è esagerare…
Devo dire caro Bufalo che il tuo cazzutissimo CREPA GRASSONE mi ha fatta passare da duecento stati d’animo diversi, dalla rabbia alla constatazione, dal porconare al voler capire.
Passando anche dal cicciopotamo…
"Riempire un buco nello stomaco e in realtà tentare di riempire un buco dell’anima ...".
RispondiEliminaOh, questo succede anche a me e credo che capiti a tutti, credo che tutti soffriamo di fasi e modalità compulsive differenti.
L'importante sarebbe (1) "vedere" con chiarezza il meccanismo ed essere svegli nell'attimo in cui scatta, (2) ri-cliccare subito l'interruttore per spegnerlo.
E pensare, e fare qualcos'altro (magari camminare).
Oppure non fare niente e sdraiarsi a letto.
Oppure accettare il suddetto gioco ritorsivo ... ma si sa (o si presagisce) dove si va a finire, non venitemi a raccontare balle ...
Talvolta, dietro la compulsione si nasconde la voglia di strafare ma bisogna indirizzare l'energia - che magari è tanta - nella direzione giusta, sennò è facilissimo deragliare ... poi si piange sopra i "cocci".
Oh, così scritto sembra l'oroscopo, ma ogni "click" è una vittoria : un ventaglio di possibilità che diventano realizzabili, oppure niente. Magari un po' di riposo fisico.
Corriamo tutti come pazzi : ogni tanto dobbiamo rallentare fino a visualizzare un solo ATTIMO, per celebrare la libertà di vivere 10 minuti o 10 anni come vorremmo in quell'unico istante ...
---
Che un mio scritto ti dia una panoramica di stati d'animo differenti (incluso il cicciopotamo e relativi) mi fa molto piacere.
"Corriamo tutti come pazzi : ogni tanto dobbiamo rallentare fino a visualizzare un solo ATTIMO, per celebrare la libertà di vivere 10 minuti o 10 anni come vorremmo in quell'unico istante ..."
RispondiEliminaVivere questo istante come fosse l'ultimo.. Sai le volte che me lo dico, che me lo offro e che non lo faccio manco morta?
Baby light my fire...
E non riesci nemmeno a bruciare come un cerino.
Facile pensare di monitorare gli eccessi e le compulsioni. Rimedi da manuale, perfetti per chi non ha mai vissuto una reale crisi compulsiva da cibo: alterazione di coscienza, panico, ansia, perdita della nozione del tempo, odio, schifo e paura..
Constatazione di aver ingurgitato migliaia di calorie in pochi minuti e nemmeno aver capito cosa si è ingurgitato.
Il pulsante? Non c'è.
Rimedi possibili: mille
Dallo shopping, alla passeggiata, alla fuga alle Maldive... ma il cibo è li. Bello e consolatorio, dannato e bastardo a coccolarti e ad ucciderti un po'.
Drammatica? No. Realistica.
Gastroristretta, senza possibilità di ingoiare il mondo, a picchiettare nervosamente su sta cazzo di tastiera chiedendosi perchè...
Forse perchè parlare con te è solo cercare di far capire a me stessa quanto il grasso ci protegga, ci culli, e a volte ci ghettizzi.
Non so. E le emozioni sono 1000.
Sempre includendo il cicciopotamo blu
Invio
Adoro Marilla da sempre.
RispondiEliminaLa sociopolitica da pub argomento "obesità e dintorni" può solo arricchirsi con i suoi contributi........ Schietta, perspicace, profonda, diretta e maledettamente consapevole di tutto l'inconsapevole che l'attanaglia....
E come per magia mi sembra di aver definito Bufalo...... che però credo non abbia mai conosciuto la compulsività da cibo
Sapresti caro Marco che la tua ricetta (L'importante sarebbe (1) "vedere" con chiarezza il meccanismo ed essere svegli nell'attimo in cui scatta, (2) ri-cliccare subito l'interruttore per spegnerlo.
E pensare, e fare qualcos'altro (magari camminare).
Oppure non fare niente e sdraiarsi a letto.
Oppure accettare il suddetto gioco ritorsivo ... ma si sa (o si presagisce) dove si va a finire, non venitemi a raccontare balle ...) razionalmente nota e condivisa, diventa una sfida persa in partenza per mancanza di capacità di controllo.....
Non ti raccontiamo balle, sappiamo dove si va a finire, ma é proprio lì che si ha bisogno di andare.
Ed io non soffro di compulsione. Io conosco la dipendenza da cibo consolatorio, che riempie, che esonda e che dovrebbe portare via con se le ansie e le paure......
Cazzo Marco!. Sei entrato a gamba tesa nel nostro mondo........
Ma ringrazio entrambi per la serie infinita di input che siete riusciti a spararmi contro negli ultimi faticosi tre giorni.....
Dunque!. Nel mio ridente paesino non si trova una copia di matrix da noleggiare. Ho proposto l'espulsione per il piangente gestore della videoteca. Prenderanno in considerazione la richiesta.....
Ma non mi arrendo. Cercherò nella metropoli e me lo sparerò nel week end.
Invio.
diciamo subito una cosa:si lo ammetto mi sento un po come Forrest Gump quando corre per l'america in cerca di se stesso, probabilmente noi siamo i Forrest Gump delle sindromi compulsive ...un filosofo(cattolico forse) direbbe che cerchiamo la lieta novella nell'aprire il frigo, beh in effetti una sorta di revanche un po autoironica c'è in tutto questa. non è che con un sorriso riusciamo ad aprire l'odiato frigorifero e vediamo le grazie di Dio che compriamo...Qualcuno compra playboy o ha come altarino in casa la foto di george cloney , magari noi abbiamo l'altare frigo a cui sacrifichiamo qualcosa...
RispondiEliminaQuindi tu sei uno dei pochi illuminati che conosce le trame del sistema e cerca di viverne fuori? Il sistema, la macchina...verità parzialmente vere. Comodo mettersi sul pulpito e predicare. Anche la fame ossessiva e compulsiva è una malattia, lo sapevi, tesoro? Ne dubito, o dubito che tu lo sappia al di là della sua definizione accademica.
RispondiEliminaTi auguro di non ammalartene mai.
E dubito che tu sia uno capace di fare a meno del sistema. Balle!
@ ultimo anonimo : ho scritto "Gli obesi sono strutturali in questa società e io non sono un "santo", ho fruito/fruisco di "cibo consolatorio" e "junk food", ed eccedo abitualmente in altri campi (anche il web, come vedete) : penso che siamo tutti psicopatologici, presi da qualche smania di eccesso ed inseriti in un rapporto perverso con questo Sistema fin dal grembo materno.
RispondiEliminaSiamo tutti collusi : anche quando apriamo un rubinetto dell'acqua o accendiamo la luce elettrica."
Quindi : (1) non sto sul pulpito ma sul ring come tutti voi e (2) l'ho scritto, che "il mio stile è prolisso, nodoso e complicato : facile che un mio pezzo non venga sviscerato", infatti tu non l'hai letto per intero ... (non è una colpa, ovviamente).
@ penultimo anonimo : bell'intervento, davvero.
E penso che siete liberissimi di scegliervi i vostri "altari", non l'ho mai messo in discussione.
Io, d'altronde, c'ho i miei ...
sembra strano ma il penultimo commento citato dal bufalo l'ho scritto io
RispondiEliminaFede
a Zefram :
RispondiEliminaIl frigo come contenitore-epifania l'avevi già abbozzato altrove (non ricordo esattamente dove) ma devo dire che l'hai sgrezzato e rifinito molto bene (e con molta sincerità e partecipazione), questo concetto ...
Bello, meritevole d'essere riproposto come post autonomo.