06 - 08 - 1945
Ieri è ricorso il 65° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima [ 1 ] : la bomba “Little Boy” [ 2 ] - sganciata dal bombardiere “Enola Gay” - uccise immediatamente 70.000 esseri umani (e altre decine di migliaia nei mesi seguenti, per gli effetti delle ustioni e delle radiazioni).
I sopravvissuti sono definiti “hibakusha” [ 3 ] e tra questi la signora Seiko Ikeda, che ha di nuovo accettato di parlare di quel giorno [ 4 ].
Su Yt è possibile guardare una playlist di video (immagini di repertorio e ricostruzioni) realizzati dalla BBC [ 5 ] : l'upload è stato fatto a casaccio e i contributi non sono nell'ordine giusto.
Links
Hiroshima. Io sopravvissuta alla bomba non posso perdonare = intervista in Peacereporter.net
Hiroshima = playlist in Youtube.com
Grazie.
RispondiEliminaDi ricordare.
E di aiutare a non dimenticare.
ml
E loro ?
RispondiEliminaChe cosa ne pensi, hanno dimenticato ?
Guarda l'occidentalizzazione selvaggia che hanno subito dopo la Guerra, e il ripudio rivoltoso (intellettuale ed interiore) della decadenza commerciale, consumistica, praticato da Yukio Mishima.
Credo che l'anima giapponese non sia estinta, rispetto i "tradizionalisti" e tra questi, un ragazzo con cui ho fatto 3 - 4 giorni di percorso baltico tra Vilnius - Kaunas - Riga ... un ottimo e leale compagno di viaggio, che aborriva i manga, "Hello Kitty", e vari aspetti della cultura nipponica contemporanea.
Ma trovo terribilmente attraente il mélange di culture imposto (anche brutalmente) dall'effettiva dominazione yankee, ciò che ne è nato.
...
E' un dilemma interessante, al quale non so rispondere con sicurezza. E forse neanche loro possono.
RispondiEliminaRicordo uno scambio di battute in un film di Ozu, "Il gusto del sakè": due antichi commilitoni rievocano, sotto lo sguardo comprensivo e privo di giudizi del bancone di un bar, il passato, risalendo il corso dei ricordi seguendo il ritmo di una marcetta militare nipponica. Uno dei due si smarrisce ad un tratto in una visione alcoolica ed esclama (cito a memoria, scusa eventuali imprecisioni): "Ah! Se avessimo vinto la guerra! Oggi quest'occidentalizzazione dilagante non ci sarebbe. Anzi! I giovani yankee suonerebbero lo shamisen masticando il chewingum e sistemandosi le maniche del kimono". L'amico (l'ineffabile Chishu Ryu) prova ad immaginare la scena e, sospirando, bisbiglia: "Meno male che non è successo!". E il commilitone conchiude: "Sì, per fortuna".
...
:)
RispondiEliminaBellissimo, rende bene l'idea.