Beppe Maniglia che esegue il classico numero della borsa dell'acqua calda, in versione Ranxerox ( Rank Xerox ).
Beppe Maniglia: tortellini, muscoli e rock’n’roll Beppe Maniglia è un personaggio mitologico ben noto a tutti i bolognesi o a chiunque abbia trascorso le ferie estive sulla riviera romagnola: lunghi capelli biondi, pantaloni di pelle attillati, a torso nudo anche d’inverno, moto con mixer e due enormi casse assordanti e l’immancabile chitarra a tracolla [ ... ]. |
Orrore a 33 giri |
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Stamattina ho fatto un giro in centro storico e, dopo avere superato lo sbarramento di ragazzine in calore per Justin Bieber [ 1 , 2 ] ospite all'Hotel Baglioni in via Indipendenza, ho raggiunto Piazza Maggiore;
tra gli stand del Cioccoshow, là, al centro della grande piazza, mancava qualcosa ... di solito, parcheggiava la sua moto tra la fontana del Nettuno e l'ingresso della Sala Borsa, sistemava gli amplificatori, ed iniziava a suonare la mitica “Apache” ...
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Beppe Maniglia, al secolo Giuseppe Fuggi [ 3 , 4 , 5 , 6 ] è un personaggio da fumetto – detto in senso nobile – della Bologna che ancóra non era stata stravolta dalla globalizzazione : biker, culturista, chitarrista citato da alcuni dei migliori scrittori italiani [ 7 ] e abile nell'uso della maniglia per distorcere e allungare il suono ( da cui il soprannome che ha portato come uno pseudonimo e marchio di fabbrica ), non solo è stato per decenni musicista di strada ma – lo sanno in pochi – oltre a incidere dischi per la propria etichetta Maniglia Muscolosa e uno pubblicato dalla Mercury, “Indians” ( 1982 ) [ 8 ] ha performato come sessionista per i nomi grossi della musica italiana, ed è stato uno dei primi a customizzare l'attrezzatura tecnica;
{ consiglio di leggere il bel post “Beppe Maniglia. La caduta del Faraone” di Federico Berti [ 9 ] }.
Il numero classico extra-musicale, da “fenomeno”, era il gonfiare con la forza dei polmoni una borsa dell'acqua calda ( vedi foto sopra ) fino a farla scoppiare, numero che performò in versione due borse anche in una trasmissione televisiva degli anni '80 condotta da Claudio Cecchetto e Paola Perego, Zodiaco [ 10 ].
Per noi giovani bolognesi degli anni '80 è stato il prototipo del maraglio ( sinonimo locale di “tamarro” ) e, che piaccia o meno, Beppe è stato ed è un metro di paragone, un monumento cittadino, immancabile in Piazza del Nettuno la domenica mattina con l'ultima delle sue Harley modificate [ 11 ] e strani personaggi che ballavano al ritmo dei suoi pezzi, circondato da decine di spettatori.
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Ho usato il tempo passato in qualche periodo, qua sopra, perché ad aprile i valorosi vigili urbani del Comune hanno sequestrato la Harley di Beppe, e, regolamento austero con l'artista di strada che usa l'amplificatore ( ma poi questa è una città in cui i venditori abusivi sotto i portici di via Indipendenza e in Piazzola “aprono bottega” tutti i week-end regolarmente, gli spacciatori e i ladri di biciclette abbordano sfacciatamente i clienti in via Zamboni in pieno giorno ... altro ) lo hanno sanzionato e chiuso, per il momento una quarantennale esperienza di strada [ 12 , 13 ];
in piedi sul camion della rimozione, irto e spavaldo come sempre, sembrava Boromir accerchiato dagli orchi alle Cascate di Rauros, un assolo di chitarra finale : mai incline a contrattare e alle mezze misure, men che meno a compiacere per ottenere qualche favore, questo orsone ungaro-italiano di 70 anni in forma fisica ancóra strepitosa;
{ confrontare con il poco più anziano Bruno Sammartino, di cui ho scritto qualche giorno fa [ 14 ] }.
Le cose sono cambiate da quando il geniale assessore Andrea Colombo ( prima giunta Merola, ora semplice consigliere comunale ) [ 15 ] ha deciso di istituire la pedonalizzazione dell'asse viario centrale del centro storico nei sabati e nei giorni festivi, con nuove regole per i cosiddetti buskers al fine di favorire l'arrivo di “artisti” di varia qualità da ogni dove;
il già citato Berti –anch'egli musicista – racconta il retroscena :
Quel che trovo sconcertante è la sconfitta di Beppe Maniglia per mano di artisti che hanno intrapreso da qualche tempo una battaglia personale contro di lui, indicandolo come la causa di tutti i mali. Lo attaccano sui volumi dell’impianto stereo, sull’occupazione del suolo pubblico, sull’evidente mancanza di buon gusto, del resto vogliono andarci anche loro, a suonare sotto il Nettuno. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, quelli che fan la serenata al Beppe sono arrivati a loro volta con rullanti, batterie, fiati non meno molesti. Hanno occupato l’intero centro storico senza porsi mai il problema di come decongestionare una piazza che non può fisicamente sfamarli tutti. L’alto livello di concorrenza e il basso livello d’esperienza han creato un malcontento generale, con le prime multe s’è scatenata la guerra. Il nuovo regolamento non è stato pensato per contenere il lupo con la motocicletta stroboscopica, ma per disciplinare la moltitudine che ha preso a girargli intorno. |
Federico Berti |
Segno dei tempi.
Tempi di politica fatta con le buone maniere e le ruspe, inclusa la cazzata chiamata T-Days [ 16 ] di cui il muscolare artista è stato una delle vittime cadute sul campo di battaglia.
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Da Beppe Maniglia a Justin Bieber, i tempi attuali mi fanno incazzare.
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