Ragguaglio per gli utenti non-bolognesi
Dal primo giorno che s'è insediato nel palazzo del Comune, l'extra-regionale "cinese" del sindacato, poi della politica italiana sinistrorsa (è nativo di Cremona, ha lavorato a Sesto San Giovanni e viste le idee reazionarie poteva anche andare in valle a fare il sindaco leghista) ha inteso percorrere pervicacemente la propria linea politica auto-lesionista : la sterilizzazione della vita sociale tollerante e libertina di Bologna, per la quale la mia città è famosa da secoli.
Auto-lesionista perchè l'autoritarismo ch'egli ha usato contro le categorie più deboli (non posso scrivere tutto in questo post e non posso scrivere dei muratori rumeni sgomberati) ha indignato i suoi stessi elettori che se ipoteticamente si tornasse a votare domani mattina, gli volterebbero le spalle : sono inkazzati (io non votai perchè non mi piacevano i "compagni di viaggio di Guazzaloca e mi "puzzava" l'ex-sindacalista, ma ora sceglierei il primo e poi farei opposizione).
Si sa che l'ultimo arrivato vuol fare sempre qualcosa di grande per farsi notare (anche se trattasi di un'enorme stronzata).
Spinto dalle geronto-associazioni dei cittadini forcaioli (la solita untuosa "gente perbene") ha iniziato una campagna quasi-militare di coprifuoco e smantellamento dei gazebo nelle aree "calde" (io leggo "dove c'è vita") cioè il quartiere universitario e il Pratello (al Pratèl) storica strada delle osterie (e diciamo di chi s'arrangia per vivere) : le strade più vive, pittoresche e turistiche, che invece di annichilire bisognava arricchire di cultura ed eventi musicali.
Invece l'ultima estate è stata un mortorio (la prima ch'io ricordi da quand'ero studente al liceo).
La tecnica dell'"assassino"
Voglio qui ricordare in modo semplice ch'è stata duplice e spietata, degna di un serial killer delle osterie che - vale ripetere perchè l'attuale sindaco-fregatura è un cremonese e non ha capito praticamente un cazzo di dove si trovi ora - sono una caratteristica secolare della città :
obiettivo n. 1) gli orari. Con la supponenza rigida delle maestrine che ha scelto come assessori, s'è messo a dare i voti ai locali più o meno chiassosi ed ha imposto l'orario di chiusura dell'una per i disobbedienti (cioè prestissimo) nonchè il divieto di vendita delle bibite per i take-away dopo le 21 di sera : in pratica spingendo alla bancarotta quel tipo di attività. Poi le restrizioni hanno colpito tutti (ci ha provato più gusto).
La foto sottostante che ho scattato prima di ferragosto alla gelateria Gianni (ottima, ve la consiglio) all'angolo tra via Zamboni e via San Vitale (proprio sotto le Due Torri) dice tutto del clima da coprifuoco instaurato in città : infatti è risaputo che le gelaterie sono luoghi pericolosissmi per la salute (se esagerate col gelato rischiate di prendervi il diabete e di rimanerci secchi) e frequentati da gente di assai dubbia moralità (famiglie coi bambini, giovani, anziani).
In piena estate niente gelato notturno e rinfrescante per i bolognesi e i turisti (che figurone abbiamo fatto con i forestieri).
Non sto qui a riepilogare accuratamente le minacce oratorie, i tira-e-molla con gli esercenti e i provvedimenti concreti che hanno danneggiato i lavoratori della strada (è bene ricordare che i ristoratori sono gente che si suda lo stipendio e non delinquenti capitati là per caso) ben prima dell'estate e per mesi, tanto che io ne ebbi una forte nausea e dovetti staccare un po' dalla faccenda.
E' colpa del mio caratteraccio, ma può darsi ch'io faccia la lista nel prossimo futuro.
Ora, la favola che la gente s'ubriaca in strada perchè la compra facile al negozio è - per l'appunto - una leggenda urbana usata da un Comune incapace di limitare e punire i quattro coglioni casinisti ed attaccabrighe che ci sono in ogni distretto di questo mondo urbano (e che fanno casino fino all'alba) per compiacere le furbe associazioni dei cittadini.
E chi vieta ai succitati, pochi disturbatori di portarsi la birra da casa per berla in strada come piace a loro ?
E cosa dovremmo fare, mettere in galera chi cammina con una bottiglia in mano ?
Questo avviene nella bella Vilnius (sono testimone oculare di problemi con la pulla locale) ed in molti paesi del nord-Europa ma là v'è la piaga dell'alcolismo che ha numeri più robusti dei nostri. Lavorando così male sui problemi veri o presunti forse incrementeremo la nostra percentuale di alcolizzati, perchè si sa che il fascino del proibito è una forte attrazione per quei beni e comportamenti censurati dall'amministrazione pubblica.
Associazioni furbe ? E perchè ?
Quei bravi padri di famiglia che s'inkazzano per le notti di festa, hanno comprato gli immobili nel pratèl (anche solo 10 - 20 anni fa) perchè COSTAVANO MENO e la zona era considerata depressa ... poi gli hanno rifatto il fondo della strada (bello), gli hanno messo l'accesso esclusivo per i residenti con i fittoni mobili e - non ancòra soddisfatti - adesso vorrebbero farne un quartiere esclusivamente residenziale per gente fighetta ed abbiente.
EH NO ! TROPPO COMODA !
Che se ne vadano in uno dei tanti quartieri residenziali (senza atività commerciali) che ci sono nella periferia, se vogliono il silenzio assoluto ed il coprifuoco.
Poi questi sono gli stessi che si lamentano con lunghe lettere al Carlino perchè le strade sono in mano agli spacciatori ...
obiettivo n. 2) i déhors (altrimenti detti "gazebi") ovvero le pedane esterne ai locali, con tavoli panche e tenda a coprire dagli eventuali acquazzoni estivi.
Una birra fresca bevuta comodamente dopo un'arida - in tutti i sensi - giornata di lavoro è un toccasana per tutti i non-astemi.
GRAZIE GASTRONOMO PER AVERCELO TOLTO, 'STO PIACERE !
Anche qui un altro ammanco (il danno) per i pub e lo osterie perchè è ovvio che nessuno ha volgia di starsene chiuso in un locale quando il termometro segna ancòra 30 gradi : tremendo vedere il pratello in quelle condizioni.
L'ordinanza che ha riconcesso la sistemazione dei déhors è scattata praticamente in agosto, quando in città non c'era che pochissima gente (la beffa).
Ma non finisce qui. Perchè la guerra ai gazebi è stata estesa a tutta la città : tragicomica è stata la rimozione di quello di un bar in viale Oriani, perchè secondo la Sovrintendenza ai beni culturali esso causava il deturpamento dell'area storica ... ma se in quella strada ci sono palazzi e palazzoni costruiti negli anni '60 !
A questo punto, miei cari lettori non-bolognesi, vi chiederete se questa è un'allucinazione mia o altro : purtroppo è tutto vero.
Qui a Bologna.
E' successo che hanno vinto i vecchi rompicoglioni e la città della più antica università del mondo è in piena recessione vitale.
Sarà senz'altro felice di tutto questo quell'anziana misantropa (e misogena) che una sera di anni fa al pratello - davanti al "Montesino" - coprì di insulti e minacce me e i miei amici che - appena usciti dal locale - stavamo facendo due chiacchiere in strada, civili e senza urlare. Disturbati nel nostro diritto alla parola, ci incamminammo per la via perchè pregati dall'oste, in quanto l'arzilla signora gli aveva già fatto prendere delle multe salate (se vi sembra giusto che lui debba rispondere dei suoi clienti quando sono usciti dal locale ... ma dalle mie parti va così).
Sulle sporche manovre che stanno facendo il sindaco e i suoi amici ci sarebbe da scrivere un romanzo e magari fare una bella manifestazione di piazza (tra poco ci vanno i commercianti).
La direzione decisa è quella di desertificare il centro-storico per dare il via successivamente ad un "rastrellamento" degli immobili, quando i prezzi - ora sono assurdi, e forse io ne approfitterò per vendere - saranno inevitabilmente crollati perchè la situazione è esplosiva ed è al limite : ticket per l'ingresso nel centro con gli automezzi, l'annuale per gli artigiani residenti in altri quartieri è di 100,00 E (il permesso era gratis), intere facoltà che emigreranno fuori dalle mura, grosse società che fanno o faranno lo stesso (per es. la nhc da Strada Maggiore a Casalecchio di Reno), i ristoratori mazziati come avete letto sopra ... e tanti altri eventi macro- e micro- che svuoteranno sempre di più l'area storica per ridurla ad un ghetto di tutti gli indesiderati della città e della cintura periferica.
Un ghetto situato paradossalmente nel cuore anzichè nelle arterie periferiche, come già successo a Genova ed altrove ... penso di andarmene prima e di non dargli soddisfazione, all'alieno piombato qui da chissà dove !
Dal primo giorno che s'è insediato nel palazzo del Comune, l'extra-regionale "cinese" del sindacato, poi della politica italiana sinistrorsa (è nativo di Cremona, ha lavorato a Sesto San Giovanni e viste le idee reazionarie poteva anche andare in valle a fare il sindaco leghista) ha inteso percorrere pervicacemente la propria linea politica auto-lesionista : la sterilizzazione della vita sociale tollerante e libertina di Bologna, per la quale la mia città è famosa da secoli.
Auto-lesionista perchè l'autoritarismo ch'egli ha usato contro le categorie più deboli (non posso scrivere tutto in questo post e non posso scrivere dei muratori rumeni sgomberati) ha indignato i suoi stessi elettori che se ipoteticamente si tornasse a votare domani mattina, gli volterebbero le spalle : sono inkazzati (io non votai perchè non mi piacevano i "compagni di viaggio di Guazzaloca e mi "puzzava" l'ex-sindacalista, ma ora sceglierei il primo e poi farei opposizione).
Si sa che l'ultimo arrivato vuol fare sempre qualcosa di grande per farsi notare (anche se trattasi di un'enorme stronzata).
Spinto dalle geronto-associazioni dei cittadini forcaioli (la solita untuosa "gente perbene") ha iniziato una campagna quasi-militare di coprifuoco e smantellamento dei gazebo nelle aree "calde" (io leggo "dove c'è vita") cioè il quartiere universitario e il Pratello (al Pratèl) storica strada delle osterie (e diciamo di chi s'arrangia per vivere) : le strade più vive, pittoresche e turistiche, che invece di annichilire bisognava arricchire di cultura ed eventi musicali.
Invece l'ultima estate è stata un mortorio (la prima ch'io ricordi da quand'ero studente al liceo).
La tecnica dell'"assassino"
Voglio qui ricordare in modo semplice ch'è stata duplice e spietata, degna di un serial killer delle osterie che - vale ripetere perchè l'attuale sindaco-fregatura è un cremonese e non ha capito praticamente un cazzo di dove si trovi ora - sono una caratteristica secolare della città :
obiettivo n. 1) gli orari. Con la supponenza rigida delle maestrine che ha scelto come assessori, s'è messo a dare i voti ai locali più o meno chiassosi ed ha imposto l'orario di chiusura dell'una per i disobbedienti (cioè prestissimo) nonchè il divieto di vendita delle bibite per i take-away dopo le 21 di sera : in pratica spingendo alla bancarotta quel tipo di attività. Poi le restrizioni hanno colpito tutti (ci ha provato più gusto).
La foto sottostante che ho scattato prima di ferragosto alla gelateria Gianni (ottima, ve la consiglio) all'angolo tra via Zamboni e via San Vitale (proprio sotto le Due Torri) dice tutto del clima da coprifuoco instaurato in città : infatti è risaputo che le gelaterie sono luoghi pericolosissmi per la salute (se esagerate col gelato rischiate di prendervi il diabete e di rimanerci secchi) e frequentati da gente di assai dubbia moralità (famiglie coi bambini, giovani, anziani).
In piena estate niente gelato notturno e rinfrescante per i bolognesi e i turisti (che figurone abbiamo fatto con i forestieri).
Non sto qui a riepilogare accuratamente le minacce oratorie, i tira-e-molla con gli esercenti e i provvedimenti concreti che hanno danneggiato i lavoratori della strada (è bene ricordare che i ristoratori sono gente che si suda lo stipendio e non delinquenti capitati là per caso) ben prima dell'estate e per mesi, tanto che io ne ebbi una forte nausea e dovetti staccare un po' dalla faccenda.
E' colpa del mio caratteraccio, ma può darsi ch'io faccia la lista nel prossimo futuro.
Ora, la favola che la gente s'ubriaca in strada perchè la compra facile al negozio è - per l'appunto - una leggenda urbana usata da un Comune incapace di limitare e punire i quattro coglioni casinisti ed attaccabrighe che ci sono in ogni distretto di questo mondo urbano (e che fanno casino fino all'alba) per compiacere le furbe associazioni dei cittadini.
E chi vieta ai succitati, pochi disturbatori di portarsi la birra da casa per berla in strada come piace a loro ?
E cosa dovremmo fare, mettere in galera chi cammina con una bottiglia in mano ?
Questo avviene nella bella Vilnius (sono testimone oculare di problemi con la pulla locale) ed in molti paesi del nord-Europa ma là v'è la piaga dell'alcolismo che ha numeri più robusti dei nostri. Lavorando così male sui problemi veri o presunti forse incrementeremo la nostra percentuale di alcolizzati, perchè si sa che il fascino del proibito è una forte attrazione per quei beni e comportamenti censurati dall'amministrazione pubblica.
Associazioni furbe ? E perchè ?
Quei bravi padri di famiglia che s'inkazzano per le notti di festa, hanno comprato gli immobili nel pratèl (anche solo 10 - 20 anni fa) perchè COSTAVANO MENO e la zona era considerata depressa ... poi gli hanno rifatto il fondo della strada (bello), gli hanno messo l'accesso esclusivo per i residenti con i fittoni mobili e - non ancòra soddisfatti - adesso vorrebbero farne un quartiere esclusivamente residenziale per gente fighetta ed abbiente.
EH NO ! TROPPO COMODA !
Che se ne vadano in uno dei tanti quartieri residenziali (senza atività commerciali) che ci sono nella periferia, se vogliono il silenzio assoluto ed il coprifuoco.
Poi questi sono gli stessi che si lamentano con lunghe lettere al Carlino perchè le strade sono in mano agli spacciatori ...
obiettivo n. 2) i déhors (altrimenti detti "gazebi") ovvero le pedane esterne ai locali, con tavoli panche e tenda a coprire dagli eventuali acquazzoni estivi.
Una birra fresca bevuta comodamente dopo un'arida - in tutti i sensi - giornata di lavoro è un toccasana per tutti i non-astemi.
GRAZIE GASTRONOMO PER AVERCELO TOLTO, 'STO PIACERE !
Anche qui un altro ammanco (il danno) per i pub e lo osterie perchè è ovvio che nessuno ha volgia di starsene chiuso in un locale quando il termometro segna ancòra 30 gradi : tremendo vedere il pratello in quelle condizioni.
L'ordinanza che ha riconcesso la sistemazione dei déhors è scattata praticamente in agosto, quando in città non c'era che pochissima gente (la beffa).
Ma non finisce qui. Perchè la guerra ai gazebi è stata estesa a tutta la città : tragicomica è stata la rimozione di quello di un bar in viale Oriani, perchè secondo la Sovrintendenza ai beni culturali esso causava il deturpamento dell'area storica ... ma se in quella strada ci sono palazzi e palazzoni costruiti negli anni '60 !
A questo punto, miei cari lettori non-bolognesi, vi chiederete se questa è un'allucinazione mia o altro : purtroppo è tutto vero.
Qui a Bologna.
E' successo che hanno vinto i vecchi rompicoglioni e la città della più antica università del mondo è in piena recessione vitale.
Sarà senz'altro felice di tutto questo quell'anziana misantropa (e misogena) che una sera di anni fa al pratello - davanti al "Montesino" - coprì di insulti e minacce me e i miei amici che - appena usciti dal locale - stavamo facendo due chiacchiere in strada, civili e senza urlare. Disturbati nel nostro diritto alla parola, ci incamminammo per la via perchè pregati dall'oste, in quanto l'arzilla signora gli aveva già fatto prendere delle multe salate (se vi sembra giusto che lui debba rispondere dei suoi clienti quando sono usciti dal locale ... ma dalle mie parti va così).
Sulle sporche manovre che stanno facendo il sindaco e i suoi amici ci sarebbe da scrivere un romanzo e magari fare una bella manifestazione di piazza (tra poco ci vanno i commercianti).
La direzione decisa è quella di desertificare il centro-storico per dare il via successivamente ad un "rastrellamento" degli immobili, quando i prezzi - ora sono assurdi, e forse io ne approfitterò per vendere - saranno inevitabilmente crollati perchè la situazione è esplosiva ed è al limite : ticket per l'ingresso nel centro con gli automezzi, l'annuale per gli artigiani residenti in altri quartieri è di 100,00 E (il permesso era gratis), intere facoltà che emigreranno fuori dalle mura, grosse società che fanno o faranno lo stesso (per es. la nhc da Strada Maggiore a Casalecchio di Reno), i ristoratori mazziati come avete letto sopra ... e tanti altri eventi macro- e micro- che svuoteranno sempre di più l'area storica per ridurla ad un ghetto di tutti gli indesiderati della città e della cintura periferica.
Un ghetto situato paradossalmente nel cuore anzichè nelle arterie periferiche, come già successo a Genova ed altrove ... penso di andarmene prima e di non dargli soddisfazione, all'alieno piombato qui da chissà dove !
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