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Martedì 5 ho visitato gli ambienti del Fiorile+De Diseño ( open space per le arti e studio di design ) [ 1 , 2 , 3 ] in via Caldarese 1/2, vicino alle Due torri, per fruire della mostra di opere grafiche di Davide Bonazzi : “Day Trippers” ( “viaggiatori per un giorno” - cioè chi fa le gitarelle fuori-porta di 1 giornata - secondo l'autore ...
ma a me piace tradurre anche come “i viandanti diurni” ) [ 4 ].
Che dire ?
Il mio primo approccio è stato morbido, rassenerante e persino consolatorio : il tratto tondo, i colori pastello, le situazioni normali della vita di una coppia pasciuta e anziana, realizzate in digitale con il Mac e stampate su carta avoriata in formato A4 ...
a fare la spesa, nella stazione della metro, in vacanza, leggendo libri ... ( etc. ) ... fino alla surreltà dell'acquario ( gioco di luci filtrate, sembrano esservi davvero dentro ).
Una vita “normale” e “pulita” di due attempati coniugi simpatici, pacioni e rotondi, degni umarèlls secondo la definizione di Danilo Masotti ( che non a caso ha inaugurato la mostra ) ?
Passo dopo passo, s'insinua un certo malessere nell'osservatore, come se qualcosa non funzionasse a dovere.
Un indizio, può essere il Tirannosaurus Rex dipinto a dimensioni di murale, sulla facciata di un condominio alle spalle della coppia fotogienica.
Arriva il freddo ... la sensazione primordiale è ribaltata. Si arriva in fondo col fiatone.
{ abbiamo già visto scene simili al cinema : città diurne disabitate, forse creature pericolose che attendono il calare del sole ( ad esempio : “Io sono leggenda” [ 5 ] ) }.
Cosa c'è, che non va ?
C'è che la loro esistenza è fin troppo pulita.
In queste tavole, non c'è altra forma di vita umana, se non qualche preoccupante segno del passato che ( magari ) è il nostro presente.La serenità si trasforma quindi nel dubbio auto-critico, nel sospetto ( piuttosto diffuso nella rete sociale ) che stiamo sbagliando qualcosa di grosso ...
giorno-dopo-giorno.
Altra domanda : vogliamo invecchiare in un ambiente asettico E fiabesco, come i due protagonisti ?
Lo desideriamo davvero ?
...
Il visitatore è obbligato alla reazione ( accettazione o rifiuto ) e nel primo caso a interrogarsi : che fare ?
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Davide Bonazzi [ 6 , 7 ] è un illustratore free lance con studi allo IED – Istituto Europeo di Design di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, e ha lavorato per committenti italiani e internazionali.
L'allestimento delle sue opere in via Caldarese è stato curato da Patti Campani [ 8 ], che ha usato un insieme eterogeneo di cornici di seconda mano, tratte talvolta da altri mobili, talvolta ancòra provviste del vetro a specchio, messe a disposizione da Freak Andò [ 9 ]. Sono manufatti che incuriosiscono, e intrigano ulteriormente il visitatore, che in pratica si trova di fronte a una mostra nella mostra ...
Idoneo e sinergico il luogo della mostra : il Fiorile+De Diseño ( nato da un sodalizio di Patti Campani con Claudio Alba [ 10 ] ) è sito negli ambienti di un'antica officina di lattoneria del centro storico bolognese, a due passi dalle Due torri, e toccabile con mano è la vetustà dei mattoni a vista, l'umidità erosiva ch'è tipica della città vecchia.
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Tornato sabato 9, ho messo a punto alcune incongruenze con la mia prima descrizione che, come sempre, è emotiva ...
diciamo “a pelle scoperta”.
Intanto, non è esattamente vero che i due protagonisti sono fisicamente soli nella città : nelle tavole # 2, 6, 7, 8 ( di 13 che compongono la serie ) compaiono altri esseri umani.
Ma ... non compartecipano situazioni assieme ai due âgées : gente senza volto che si muove con propri obiettivi, incurante della coppia che si ferma a cercare il percorso sulla mappa della città ... le spalle di un tassista oltre il pannello trasparente che separa i posti anteriori da quelli posteriori ... una cortina di pioggia fitta nella quale la gente corre, mentre la coppia è bell'asciutta, al riparo ...
Preludio della già citata scena dell'acquario, in cui sono presenti altri visitatori ( sempre di spalle ) scambiabili per pesci.
In tutta la serie ricorre il noi e loro : due insiemi sporadicamente contigui nell'unità di luogo, ma mai comunicanti emozioni e idee umane ( da cui il feedback di freddezza e disagio ).
Altro aspetto che non avevo focalizzato nel mio primo sopralluogo, è la diversificazione dei ruoli, piuttosto comune nelle generazioni dei nostri genitori e nonni : la donna appare come la coscienza della coppia, depositaria della saggezza ( spesso legge un libro, e quando non legge spesso glielo vediamo in mano ), mentre l'uomo s'atteggia a navigatore ( scruta l'orizzonte, apre e legge la mappa ) un po' bambino ( lo vediamo gustarsi un cono-gelato, mentre la compagna legge ).
Il tutto incluso nella parabola di una sola giornata fisica : la prima scena con loro due seduti sul pullmann è rieditata dall'autore nell'ultima “stazione”, che s'è fatta sera ...
La novità, in quest'ultima, non è tanto la luce naturale che si esaurisce fuori dai finestrini, quanto una chiamata che l'uomo esegue con il telefonino ... ovviamente, non sappiamo a chi, e dove ( ancòra l'altro con cui è impossibile avere un approccio caldo e materiale ).
E tuttavia, queste specificazioni non modificano la prima e persistente sensazione di disagio ch'ebbi martedì scorso.
...
( la mostra è fruibile fino a sabato 16 novembre, dal martedì al sabato, nelle ore 10-12 e 16-19 ).
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