Modem libero, il Governo dà ragione agli operatori. L'utente non può cambiarlo se è necessario per il funzionamento della linea Il Ministero dello Sviluppo economico risponde all'interpellanza urgente del Deputato Catalano in merito alla definizione di terminale di rete. Se un apparecchio è necessario al funzionamento della rete stessa non è un terminale ma deve essere considerato un apparato dell'operatore. Eppure questo "apparato" a volte viene venduto [ ... ] Il Ministero dello Sviluppo Economico ha risposto [ ... ] che “se l’obbligo di utilizzare un modem o un router specifico scaturisce da una effettiva esigenza tecnica e ciò è indicato nelle specifiche tecniche, detta apparecchiatura, sia essa un modem o un router, dev’essere considerata un apparato della rete dell’operatore e non un modem o un terminale dell’utente e quindi non è soggetta alle disposizioni della direttiva 2008/63”. In pratica se risulta necessaria per il corretto funzionamento della rete, anche se posta all’interno dell’abitazione l’utente, tale apparecchiatura non può essere considerata “terminale” ma “apparato” di rete e quindi l'utente non può sostituirla, aggiornarla e neppure pretenderne le credenziali di accesso. Una risposta che tuttavia solleva qualche dubbio: se il modem di TIM è un terminale di rete dell’operatore ubicato nelle case degli utenti, per quale motivo viene fatto pagare all’utente 3.9 euro al mese per 48 rate? Non solo l’utente viene danneggiato dalla impossibilità di cambiare modem, ma è costretto pure a pagare un apparato di rete e la corrente per l’alimentazione di tale apparato che, secondo la risposta del Ministero, non gli appartiene. [ ... ] |
DDay.it, 7 aprile 2017 |
Banda larga, scatta la "libertà di modem" in nome della neutralità della rete Oggi Agcom chiederà agli operatori di concedere agli utenti libertà di scelta e di uso del modem. Finora invece l'hanno imposto loro e in certi casi fatto pure pagare caro. Nella stessa giornata, arrivano le sanzioni agli operatori per il dossier delle tariffe a 28 giorni, come anticipato da Repubblica in eidocola oggi Arriva in Italia la libertà degli utenti a scegliere un modem (router) di propria scelta per navigare in banda larga. Libertà che di recente era stata negata da quasi tutti gli operatori italiani, i quali hanno imposto per mesi un modem proprietario, in certi casi facendolo pure pagare a caro prezzo. [ ... ] Questa è stata al centro di una campagna di cui si era fatto portavoce Ivan Catalano (ora del gruppo Civici e Innovatori, eletto con il M5S), anche con interrogazioni parlamentari alla Camera. Tra i sostenitori, l’azienda tedesca AVM, produttrice di uno dei più noti router sul mercato (il Fritz!Box), che dalle pratiche degli operatori italiani sentiva lesi i propri interessi. Ma per Agcom erano lesi anche i diritti degli utenti: a scegliere un proprio apparato per navigare, a configurarlo in libertà per l’uso dei servizi internet (mentre quelli degli operatori sono “chiusi”, poco configurabili). Magari anche comprarne uno a un prezzo inferiore rispetto a quello che gli operatori fanno pagare oppure riutilizzarne uno che è già in loro possesso. Infine, gli utenti più esperti potrebbero magari preferire un modello che ha caratteristiche più avanzate rispetto ai modelli che gli operatori vogliono abbinare alle proprie offerte. [ ... ] |
la Repubblica – Economia & Finanza, 20 dicembre 2017 |
1
Altra attesa.
ISP impiccioni e furbeschi – vedi il caso delle bollette passate dalla scadenza mesile al “mese di 28 giorni” [ 1 ] – che intrappolano il cliente in opzioni obbligate.
E' il caso del router oppure del modem [ 2 ] quasi sempre abbinato all'abbonamento per la rete estesa : l'anno scorso, dopo petizioni, azioni di associazioni dei consumatori, discussioni parlamentari sull'interpretazione della norma UE mosse dal deputato Ivan Catalano ( Lista Civici e Innovatori ) [ 3 , 4 ] si è arrivati alle strette poco prima delle feste [ 5 ] nonostante l'ostruzionismo del Ministero competente. La faccenda è stata esposta da varie testate il 20 – 21 dicembre scorso.
L'articolo da la Repubblica on-line è un po' frettoloso : mi risulta che la vicenda legislativa debba essere ancóra conclusa, aspettiamo il rientro dei politicanti dalle vacanze.
23 – 01
L'Agcom se la sta prendendo comoda, e i tempi della preparazione della nota sull'adempimento alla direttiva europea sono lunghi.
Il Movimento Difesa del Cittadino sollecita la nota [ 6 ] e nel frattempo Tim continua imperterrita ad imporre ai propri abbonati i dispositivi terminali ( modem, decoder ) del proprio catalogo [ 7 ].
Nessun commento:
Posta un commento