Come dentro un frigorifero
E non scrivo del clima (similare a quello bolognese : freddo perchè anzitutto umido, il primo giorno c'era la nebbia).
I tedeschi appaiono davvero freddi come recita l'arcinoto luogo comune che li abbozza, anzi fanno proprio venire la pelle d'oca.
Di complessione molto più robusta di quella italiana, portano un costrutto osseo e muscolare poderoso come un esoscheletro che li debba proteggere da urti esterni e traumi di ogni tipo ... per lo stesso motivo, gli occhi sono piccoli e sproporzionati al resto del corpo, al fine di limitare l'ampiezza dei punti sensibili (all'attacco dell'avversario).
Sembra che l'evoluzione darwiniana della razza tedesca sia stata influenzata dal perenne stato di guerra che ha contraddistinto i crucchi fino all'ultimo disastro, e li abbia conformati alla funzionalità (come se fossero usciti dalla stessa "fabbrica" maxillo-facciale) del combattimento contro i nemici esterni e - soprattutto - contro loro stessi.
Sarà la soma o un effettivo atteggiamento mentale, ma i loro sguardi mi sembrano talvolta diffidenti e più spesso infelici : una depressione che non è quella profonda e intensa dell'esilio interno di alcuni russi (che ti gridano con gli occhi, senza spendere una parola nè rompere le scatole in alcun modo) e cioè "calda", ma pare il prodotto di uno straordinario e costrittivo auto-controllo razionale.
In breve : di giorno si lavora e poche chiacchiere ... però qui si esagera !
Pochissime le occhiate sveglie e vivaci, di solito stornate da ragazzi che palesano il proprio status di artisti (ad esempio, portando a spasso uno strumento musicale).
Yul Brinner non gli fa 'na sega
Definirli "alienati" è approssimativo per difetto : "robot" rende meglio l'idea, e in queste prime giornate berlinesi ho provato lo stesso disagio della prima visione de "Il mondo dei robot" di Michael Crichton - antesignano di "Terminator", con il salto temporale invertito - parecchi anni fa.
Levigati, plastici e inespressivi ... un solo aggettivo per descriverli ?
Scrivo : "rassegnati".
Se questo dev'essere il dazio da pagare per una supposta evoluzione sociale ... io passo la mano.
Il mio continuo guardarmi attorno viene - se non completamente ignorato - osservato con diffidenza talvolta ilare (somaticamente io sembro un turco) ... ogni incrocio di sguardi non viene accolto con curiosità ma inteso come un'intrusione indebita nella "capsula", ovvero nella impercettibile sfera privata (in luogo pubblico ?).
Come se indossassero un burqa immaginario non dissimile da quello che equipaggia la cultura di altro genere di estremisti : d'altronde, la fiaba del bambino che grida "Il re è nudo !" non è stata scritta lontano da qui.
L'uso della macchina fotografica è giudicata una stramberia : come se non esistesse alcuna ragione sensata per riprendere questa metropoli ... come se tutti volessero essere altrove e forse Berlino è davvero una città di fantasmi. Nessuno va in giro con una macchina fotografica o una videocamera.
I berlinesi sono impressionanti : intrappolati da un'alienazione razionale non solo pubblica e diurna, ma addirittura dai loro stessi corpi ...
non parlano
non ridono
non cantano
non si grattano
non si toccano i maroni
non tossiscono
non si soffiano il naso
non bestemmiano
non fanno smorfie
non hanno tic
non si guardano attorno
non guardano la fica
...
etc.
...
(lo dicevano anche BrianOvo e Miro nel loro diario di Berlino).
Tengono gli occhi fissi davanti a sè, rigidi e più disumani dei robot del suddetto film-cult : massime "licenze" ed espressioni vitali, la lettura di un libro (ma pensavo fossero di più, i "lettori da metro") e/o gli auricolari di un mp3 player infilati nelle orecchie per un autismo quasi completo (gli rimane solo di perdere la vista - cosa che non gli auguro - e poi orientarsi come Daredevil ovvero con il senso-radar).
Gli unici "umani" sono i bambini, gli stranieri (soprattutto africani e asiatici) e gli emarginati : questa la mia impressione già statisticamente validata da giorni di pellegrinaggio diurno e migliaia di volti inquadrati.
Le ragazze hanno dei gran "telai" e pure dei visi notevoli, attrezzati di zigomi pronunciati e alti, nonchè di occhi azzurri che però non sono grandi e profondi come quelli delle russe : appaiono plastiche e senz'anima.
(boh).
Link
Pagine dedicate a Berlino nel sito di "Lonely planet"
Grazie Bufalo per il resoconto.
RispondiEliminaAspettavo con ansia le tue prime impressioni di viaggio.
Vai ragazzo, esplora il mondo e racconta, che noi ti leggiamo e ti aspettiamo (se mai tornerai...).
A presto!
Grande Bufalo.
RispondiEliminaAttendiamo numerosi resoconti.
Nascio
Anch'io aspetto! Della Germania me lo avevano detto, freddi e mnolto razionali, poi si distruggono con l'alcool nel tempo libero...
RispondiEliminaW la Espana!!!
Sembra anche a me : sono stato all'inaugurazione di una galleria d'arte e sbalinavano ... (e anch'io).
RispondiEliminaNe scriverò.