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La FIOM di Tichy




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Risultato del referendum dei dipendenti di Mirafiori sull'accordo con la Fiat : sì al 54% e no al 46%.
E' stato un risultato all'italiana ... è stato il migliore risultato possibile [ 1 ].
Un 80% per una delle due parti contrapposte nel referendum degli operai metalmeccanici, avrebbe rotto l'equilibrio e mandato in cortocircuito il Sistema che ancòra dispensa un numero considerevole di minestre calde.
Il padronato italo-amerikano [ 2 ] ha deciso che non esistono “sacrari” : se non ci sono le condizioni di bilancio, si può anche chiudere lo stabilimento di Mirafiori, la seconda casa della Fiat [ 3 ] e trasferire altrove le catene di montaggio [ 4 ].
E' stato un ricatto ?
Per quanto mi riguarda, è un termine ideologico e antiquato : il padronato ha una posizione di forza su scala globale, nell'affrontare le vertenze locali.
Questo è un dato di fatto che non si risolve scagliando una molotov.
Mi chiedo se, da parte sua, il Sindacato abbia una visione globale dei problemi legati al lavoro ... almeno una visione europea : esiste infatti un soggetto politico a carattere sovranazionale ed intergovernativo che è l'Unione Europea, e ricordo che “la sua istituzione sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1º novembre 1993)” [ 5 ].
Trattato che sancisce la libera circolazione dei lavoratori e delle merci all'interno dell'area dei Paesi aderenti [ 6 ].
Ora ... ripesco la lettera degli operai polacchi dello stabilimento di Tichy ai sindacati italiani [ 7 ], non solo una rivendicazione dei premi promessi e non erogati dal comune datore di lavoro, ma una riflessione pure autocritica sullo stato della lotta sindacale su scala europea.
Questo il proposito saliente :

E’ chiaro però che tutto questo non può durare a lungo. Non possiamo continuare a contenderci tra di noi i posti di lavoro. Dobbiamo unirci e lottare per i nostri interessi internazionalmente.

Per la diffusione di questa lettera via-mail aziendale, il sindacalista Pino Capozzi, delegato Fiom di Mirafiori, venne licenziato nel luglio scorso.
Per la chiusura ... che impenna il tono polemico oltre il limite accettabile nel quadro di un confronto civile, incitando esplicitamente al sabotaggio delle linee di produzione :

Per noi non c’è altro da fare a Tychy che smettere di inginocchiarci e iniziare a combattere. Noi chiediamo ai nostri colleghi di resistere e sabotare l’azienda che ci ha dissanguati per anni e ora ci sputa addosso.
Lavoratori, è ora di cambiare !

Potete trovare l'esatto termine nel documento originale in lingua inglese [ 8 ] : se il sindacalista non s'è dissociato chiaramente dall'incitamento alla violenza che chiude male una lettera di buon senso, il suo licenziamento è stato sacrosanto.
Poi è stato reintegrato con una decisione del Giudice il 14 ottobre [ 9 ] nell'anniversario della Marcia dei Quarantamila [ 10 ].

...

Mi piacerebbe sapere se le sigle sindacali si sono fatte intimorire dalla mossa del Ceo [ 11 ] (va di moda chiamare così gli amministratori delegati di ogni dove, l'acronimo inglese è assunto coerentemente con la dimensione globale del mercato) Sergio Marchionne [ 12 ] e hanno dato un giro di vite alla libera circolazione di materiale sindacale tra i propri iscritti.
Mi piacerebbe sapere se i sindacati italiani hanno incontrato quei lavoratori dell'Europa orientale (oggi centrale) inviando una delegazione in Polonia, o almeno in videoconferenza.
Mi piacerebbe se le sigle sindacali hanno chiesto ai loro rappresentanti di fabbrica di imparare decentemente la lingua inglese (di fatto lo standard internazionale di comunicazione verbale).
Per potere comunicare in una fitta rete europea e globale, dovere imprescindibile per chi si occupa della materia del lavoro.
Lo hanno fatto ?

...

Lo chiedo a voi.
Io non lo so.
Io sono ignorante.
Credo che sia importante avere dei sindacati responsabili e con una sensibilità ed una manovra d'azione globali.
Che ci sia una Fiom di (a) Tichy.
E non un sindacato di Vichy, ma nemmeno un sindacato coi piedi nell'anno corrente ma con la testa negli anni '70.

Link

Marchionne : «Scelta coraggiosa». Camusso : voto contro fabbrica-caserma = articolo nel Corriere.it

2 commenti:

  1. Ritengo un atto necessario sindacalizzare i lavoratori cinesi e dei mercati emergenti. I problemi di lavoro e crescita europei sono condizionati al rispetto dei diritti umani dei lavoratori di questi mercati e al livellamento dei diritti di questi lavoratori con quelli dei lavoratori europei. Quindi la FIOM farebbe una cosa storica se contattasse i maoisti cinesi per intraprendere l'export-globalizzazione (usate pure il termine che preferite) dei diritti dei lavoratori e la sindacalizzazione del lavoro a livello globale. Così le aziende smetterebbero di sfruttare certe tremende carenze legislative e i top manager avrebbero certamente meno possibilità di utilizzare il pugno di ferro.

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  2. Appunto ... che almeno si cominciasse a consolidare un network, una sigla europea.
    C'è una rilassatezza estrema, sull'argomento "Cina" : è opinione diffusa che si stia trasformando in Paese pienamente capitalista, che stia facendo lo stesso percorso economico e sociale dell'Italia del boom ... quindi, quello che si sente dire è "vedrai che anche loro si svilupperanno !", performance dialettica di una visione naturalistica delle società umane.
    Ora.
    E' probabile ... ma come ? Quando ?
    Non v'è nulla di più innaturale dei tralicci urbani e delle leggi che li regolano.
    Sarebbe ora di darsi una mossa, da questo lato.
    Me lo chiedo nel post : la controparte sindacale, che fa ?
    Ha una visione e una politica attiva globale ?
    Lo chiedo.
    Mi sembra che il maggiore sindacato italiano sia stato organico al Pci, uno strumento incorporato nel principale partito di opposizione (il cui 90° anniversario è celebrato da una mostra a Roma, in questi giorni) per l'affermazione universale del socialismo.
    Crollato il blocco comunista e frantumatosi il sogno di un sole diverso all'orizzonte, ha perso la spinta internazionalista (e non solo quella).
    E' accaduto 20 anni fa !
    Sarebbe ora che si desse una svegliata !
    E invece vedo il vittimismo diffuso, prodotto di una comoda ed ancòra benestante inerzia (nonostante tutto), volto a incriminare il padronato (e il Presidente del Consiglio, immancabile) di ogni colpa possibile e immaginabile.
    Usando una retorica e strumenti antiquati ... ma ripeto, questa è la mia opinione.

    ...

    Io chiedo.

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