1
Anche il grande appassionato di informatica, non gliela può fare a soppesare tutte le offerte nei volantini della grande distribuzione elettronica, tanto vasto è il settore.
Sul sito della rivista Pc Professionale [ 1 ] c'è un utile servizio all'utente, una sezione dedicata all'analisi delle offerte di 4 distribuzioni che agiscono sul territorio italiano ( Mediaworld, Saturn, Trony, Unieuro ) senza tanti peli sulla lingua : [ 2 ].
I prodotti sottocosto sono funzionali al marketing e alla Grande Distr(ib)uzione Organizzata e TOSSICI per l'economi sana.
RispondiEliminaPer pensare globale e pensare e agire local-mente potremmo osservare come le offerte sottocosto (3x2, sottocosto esplicito, etc.) sul parmigiano-reggiano siano state letteralmente scaricate sui produttori facendo chiudere centinaia di piccole imprese contadine specie di collina e montagna. Costi di produzione maggiori dei costi coercitivamente imposti dalla GDO mettendo i piccoli in competizione diretta mors-tua-vita-mea.
Risultato: ampia necrosi del settore primario zootecnico (d'Appennino), disoccupazione, perdita dei saperi, aumento del dissesto idrogeologico, mercato delle masse e mssse ulteriormente degradati e inquinati, junkizzazione ulteriore del cibo.
Non pagare un prezzo equo significa sfruttare persone e/o ambiente.
No grazie.
Ma quanto sarebbe, il prezzo equo ?
RispondiEliminaE chi lo dovrebbe stabilire ?
...
Sull'alimentare, d'accordo con te : sarebbe un buon punto di partenza per fare le barricate, per rifare il prezzario complessivo.
Ma la gente è ormai abituata al cibo sintetico, da consumare in una vita metropolitana ad alta % concettuale ...
E - come ricordo ossessivamente - bisognerebbe cmq. ragionare a dimensione europea, perché siamo integrati ( volenti o nolenti ) nel network europeo.
Discorso complicato quello del prezzo.
RispondiEliminaDiciamo che un prezzo equo è quello che remunera il produttore consentendogli di coprire le spese, la manutenzione dei mezzi di produzione, di avere una vita dignitosa (sobriamente dignitosa).
L'Europa delle antieconomie industriali(ste) a me garba poco, nonostante riconosca che alcune migliorie in campo ecologico senza l'Europa non le avremmo neppure pensate.
Io sono profondamente antiglobalista e localista: il grosso dell'economia, specie quella per i beni fondamentali, vitali, deve essere a livello provinciale e connaturata alla sostenibilità comunale e provinciale.
Forse siamo un po' lontani su questo, Marco.
Penso proprio di sì.
Uhm.
RispondiEliminaIo, invece, non ne sono sicuro al 100%.
Quando parli di “beni vitali” da riconsiderare ( e, magari, ricollocare ), mi trovi attento e ricettivo ...
Ma il punto è : chi pure si agita, non vuole rinunciare per primo ai gadget e ai comfort elettrici e petroliferi della società moderna.
La massa, sarebbe disposta anche a cibarsi di Soylent Green [ http://en.wikipedia.org/wiki/Soylent_Green ] pur di mantenere un certo livello di benessere.
Secondo me, stiamo GIA' praticando un certo cannibalismo.
> chi pure si agita, non vuole rinunciare per primo ai gadget
RispondiElimina> e ai comfort elettrici e petroliferi della società moderna
Come sempre si può arrivare alle radici ovvero al principio.
Una delle peggiori regressioni delle masse dovute a tecnologia, agio, disponibilità di energia, sradicamento dalla Terra, bambosciamento, obnubilamento delle menti è l'inquinamento N° 1: io non devo scegliere.
E' l'atrofizzazione industriale di massa di ciò che contraddistingue il (presunto) Sapiens: il discernimento, la capacità di valutare e quindi di scegliere.
Per quello io gongolo per ogni piccolo o grande aumento di necessità che questa crisi strutturale sta cercando di restaurare.
Perché la necessità è l'attivatore spirituale in assoluto più efficace.
Homo Stupidus Stupidus DEVE tornare ad esercitare discernimento e scelta.
Meglio tardi che mai.
Perché la necessità è l'attivatore spirituale in assoluto più efficace.
RispondiEliminaCome non darti ragione ?
Come in una partita a scacchi, stiamo a vedere le mosse del Sistema : lo strumento principale della sorveglianza ( internet ) gli si può ritorcere contro, perché è ANCHE veicolo di grossa banda informativa ...
Il servo sciocco sarà felice finché gli si danno i gadget ... altrimenti, s'incazza.
Potrei essere talmente estremista da dirti che colui che ha dovuto rinunciare ad altro per il suo gingilletto, se lo godrà molto di più.
RispondiEliminaQuindi sarà più contento ma NON più consumista.
Anche solo questo avrebbe un che di ecologico.
:)
Oh, sicuro !
RispondiElimina