Testata

Mac Pro # 2







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Di strategie aziendali IT e obsolescenza programmata se ne è discusso di taglio nei commenti a “Licenza d'uso” [ 1 ] in cui UUIC ha linkato il suo post “Complessità” [ 2 ] ( con allegata bella discussione ).
Qualche giorno fa, il Kurgan ha postato sulla sua bacheca faccialibresca [ 3 ] questa immagine ( da un articolo pubblicato su ExtremeTech [ 4 ] ) che ripropongo, parecchio eloquente del fatto che Apple ha deciso che il trend stiloso riassumibile nel motto “less is more” deve riguardare anche le macchine di gamma top.
“A scapito della razionalità”, avranno commentato tanti professionisti ... storcendo il naso alla vista di tutti quei cavi e di quelle periferiche che prima alloggiavano tranquillamente nel precedente modello, un “cassone” comodamente trasportabile ( due maniglie già implementate nel pratico design, e via ).
E' uno sguardo critico legittimo ( relativo alle proprie abitudini e alla propria prassi lavorativa ) ma non complessivo della macchina.
Il nuovo Mac Pro [ 5 ] ha un'escursione di prezzo da 3.000 $ a 10.000 $ ( la variazione è nella potenza di calcolo ) : nelle intenzioni di Apple dovrebbe interessare sia il semplice utente ( ma facoltoso ... per il momento ) che lo studio professionale ( che si occupi di multimedia o altro ).

E l'utente finale vuole un prodotto figo.

( su quanto e come certe esigenze siano indotte - e su cosa faccia leva il meccanismo di induzione - lascio ad altri spazi ).


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Ma non è una mera faccenda di stile, con il Mac Pro la Apple ha “rilanciato la posta in gioco”.

E' una macchina avanti sui tempi che viviamo, per la potenza di calcolo intrinseca e cosa può gestire.
Come ricapitolavo nel mio post precedente [ 6 ] la macchina è provvista di 6 porte Thunderbolt 2 con supporto Display Port 1.2 ( 4K [ 7 ] ), pertanto può supportare gli schermi di generazione 4K ( che ora costano sui 3.500 $ [ 8 ] ) i film e le animazioni in tale risoluzione.
Fino a display multipli [ 9 ] per risoluzioni UHD TV [ 10 ].
E' una macchina sia per lo studio di produzione che per il fruitore di ... film e prodotti audiovisivi passivi ?
Credo che l'obiettivo sia la realtà virtuale [ 11 ] ...
i film potrebbero diventare roba obsoleta nel giro di pochi anni. La variabile - decisiva - è la persistenza della crisi economica, che può inficiare la ricettività larga di questo prodotto.

Apple riuscirà a imporre il Mac Pro 2013 come status symbol e standard tecnologico ( operazione che con i vari i-Qualcosa le è riuscita bene ) ?

Ma non sarà merito di un semplice design riciclato da Jonathan “Jony” Ive [ 12 ] per la catena dell'alta tecnologia ... dipenderà dalla strategia complessiva del settore IT ( strettamente correlato con gli organismi che si occupano del controllo sociale [ 13 ] ) : in che misura e con quale tempistica il Sistema vorrà accelerare la migrazione delle masse nella VR = aumentare la quantità di tempo vissuto virtualmente ( inclusi i meccanismi relazionali ) nelle nostre vite già meticciate.

Con una forza seduttiva proporzionatamente in crescita, data da una definizione visuale sempre più realistica.

( continua )

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4 commenti:

  1. > “A scapito della razionalità”
    Perché questo è il problema.
    Io uso il termine di religione per indicare degli approcci in cui l'aspetti fideistico, un porsi in attesa messianica porta a spegnere i ragionamenti razionali, scientifici o anche semplicemente aritmetici.

    Così la proliferazione di strumenti inutilmente più carichi di funzionalità che non userai, di Yet Another More Complex Technology, porta a degli assurdi che dovrebbero essere visti come fumo negli occhi.
    Aumento dei costi, decadimento della qualità, decadimento dei saperi (non puoi specializzarti sulla tecnologia di oggi quando dopodomani ce ne sarà una "nuova"), perdita funzionale, regressioni, aumento dei tempi di realizzazione...
    Ecco, nella società liquida in cui tutto deve essere fatto più in fretta, si aggiunge il paradosso di cose fatte peggio e, più lentamente, anzi spesso mai finite.
    E non solo nelle tecnologie del terziario.

    Andiamo al problema n° 1 del paese, il tumore edilizio, ad esempio in una delle sue espressioni che sono le grandi opere nefaste.
    Se si pensa al problema di gigantismo idiota della stazione AV di Bologna, ad esempio, si è arrivati al paradosso che una roba follemente iperdimensionata non verrà completata.
    E questo cosa inficerà?
    In primis la funzione ferroviaria stessa, alcuni dei binari di superficie che avrebbero essere dovuti essere ripristinati non lo saranno.
    Per incorporare il tutto e di più - stano che oltre a mille mila cose non abbiano previsto, ad esempio, anche una pista da sci, oppure un kartodromo - si espelle la funzionalità ferroviaria che era uno dei desiderata primari.

    Non risolvere problemi ma creare del business su cui fare bajocchi. Il fatto che poi questo arrivi a dei punti di putrefazione grottesca e crei problemi enormi invece di risolverne è del tutto ininfluente per i portatori di interesse di quell'affare.

    Meno potenza.
    Perché più potenza (senza controllo) per fare cose insensate se non dannose non va proprio benissimo.

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  2. Hai del materiale, sulla nuova Stazione ?

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  3. Lessi un articolo sul Corriere di Bulagna che parlava di 'sti problemi, poi voci di un ferroviere abbastanza in alto. Articolo che con una gugglata veloce, non sono riuscito a trovare.
    Anzi, parrebbe che ora Moretti stia sfrantugnando i maroni a Merola per poter ottenere edificabilita' dell'area ferroviaria lato nord-vest. Via tutti i binari etc e altra edilizia.
    Con quei soldi poi tentare di finire la stazione AV.
    Come vedi l'azione di smantellamento delle aree vitali e fondamentali per l'ingegneria e i sistemi, la nefasta linea anoressica di Moretti e del politicame pro gomma sopra di lui continua giulivo.

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  4. area ferroviaria lato nord-ovest (lato Modena)

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