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Blog e social



Fotografia scattata da Acabashi nel camposanto della Chiesa di Santa Maria Vergine a Shipley ( West Sussex, Inghilterra, UK ), 2015 [1], ripubblicata sotto licenza CC BY-SA 4.0 [2].


1

Scrivevo a proposito dei vari formati di comunicazione on-line, che i blog sono generalmente più freddi cioè più riflessivi, mentre i social innervati da molti automatismi sono generalmente più caldi cioè più impulsivi.
Questo non è sempre vero.
Ovviamente, dipende in primo luogo dallo stato d'animo dell'utente che interagisce. In secondo, dai singoli interlocutori.
Ad esempio, ho terminato la mia pluriennale esperienza di lettura del blog “Un Uomo In Cammino” [3] pochi giorni fa [4]: non si è trattato di uno sfogo incontenibile ed estemporaneo come quello che avevo colpevolmente agito contro un paio di utenti, settimane addietro – ne avevo scritto pubblicamente su questo mio diario, poi ho riportato quel post a bozza siccome mi sembrava un caso di “pezza peggiore del buco” – bensì di un rifiuto definitivo di certa dialettica cameratesca, scimmiesca ... subumana, sistematicamente agita da esso nei commenti a molti dei post pubblicati in quel diario in rete.
Al contrario il locatario dello spazio sui server di Google, UUIC, apprezza i modi del compagnuccio, e la loro sembra una simbiosi ben rodata e inestricabile.
Onestamente, esso offre verbosamente una quantità di spunti interessanti, ma sempre con il tono da bullo caritatevole, da anziano della camerata che mette una mano sopra la spalla all'utente che gli capita a tiro e gli spiega come va il mondo. Perché, è facile intuirlo, esso conoscerebbe la Realtà ultima di tutte le cose, mentre i suoi interlocutori sarebbero ignoranti come sassi. Incluso il diarista UUIC che, tuttavia, sebbene trattato ripetutamente come coglione e demente continua l'annosa pratica coatta, quindi anche masochistica ed omosessuale, come esercizio fisico quotidiano.
Intendiamoci, UUIC può ovviamente continare a frequentare chi gli pare e come gli pare, e peraltro il suo blog è veramente personale e unico, con spunti di bellezza e passaggi di grande efficacia narrativa, e continuerò a consigliarlo agli amici che cercano un diario originale nella rete.

Come detto, mi fermo qua.


2

Mi sembra giusto scrivere due parole sull'entità nominata esso, a beneficio dei passanti casuali che ovviamente non conoscono né l'oggetto né le situazioni verificatesi nel corso del tempo:

* agisce come commentatore anonimo;
* le sue parole inducono a supporre che nella Realtà Materiale sia allocata all'interno dell'area metropolitana milanese;
* è collegabile ad un blog Blogger chiuso ( oppure nascosto al pubblico ) tempo fa, dal titolo “Eldalie”;
* è collegabile ad un blog Vivaldi chiuso tempo fa;
* commenta diversi blog 24 ore al giorno, 7 giorni su 7;
* risponde tipicamente nel giro di 15 minuti;
* risponde in modo costruito, verboso e pedante, su ogni argomento;
* risponde con un ( per me ) insopportabile tono superbo a chiunque;
* è razzista;
* è alla ricerca di qualcuno o qualcosa che sia come esso ( prototipo dell'essere umano perfetto ).

Data l'assiduità e la copiosità degli interventi su diversi blog e siti, esso potrebbe essere:

* un singolo utente;
* l'alias di un utente che soffre di dipendenza dalla rete informatica sociale, un vero drogato dell'internet;
* un collettivo di ricercatori che sta conducendo, da anni, un esperimento psico-sociale nella rete;
* una intelligenza artificiale evoluta, sperimentata nella Realtà Virtuale delle comunità social...

Sì.
E' pure razzista.
Tuttavia, tanti utenti e cittadini sono latori di un qualche genere di razzismo : su questa caratteristica odiosa ero anche disposto a chiudere un occhio, stante la quantità ed anche la qualità di parecchi suoi contributi.
Ma quell'atteggiamento da bullo del quartierino ch'è lo stile reiterato dell'entità no, francamente non è ammissibile nei maggiorenni dei 15 anni di età. Poi, l'entità perse il mio rispetto quando, nel mezzo di una discussione sulle sostanze psicotropiche, essa iniziò a coprirmi d'insulti in ogni dove. Infine, le pratiche coatte che ho letto tante volte su quel blog mi hanno disgustato, definitivamente.
Una differenza tra i blog Blogger come il mio e i social, è che là è possibile bannare gli utenti che urtano la propria sensibilità, qua no. E' un punto a favore di Facebook et similia.

Un altro punto a favore è legato alla disponibilità degli utenti ( certo, a volte ingenua ed eccessiva ) alla pubblicazione di materiale fotografico che li ritrae, che per gli altri significa un'ulteriore possibile verifica di realtà = di attinenza al Concreto, oltre a quella testuale-prosaica e ai dati biografici se presenti. A meno che non siano gli ennesimi avatar di amici ben conosciuti, preferisco evitare di aggiungere le utenze anonime oppure palesemente fantasiose ai contatti e interagire maggiormente con esse.
Al massimo, le affido al mio secondo account per una verifica che, con tutta calma, eseguirò nel tempo.

3

Essere pecora nera in un mondo abitato da una maggioranza netta di pecore bianche umanoidi zombizzate e dronizzate è dura, lo so.
Ma trattare di merda chiunque passi a tiro non migliora né la propria vita, né la situazione sociale complessiva.

A proposito della Chiesa di Santa Maria Vergine a Shipley [5]:



trad.

La chiesa è una delle più antiche chiese normanne del Sussex e risale al 12° secolo, contemporanea con la cattedrale di Chichester, e fu costruita dai Cavalieri Templari sul sito di una chiesa sassone più piccola, probabilmente di canne e fango. La porta ovest è in pietra scolpita di particolare pregio, la navata e il presbiterio sono separati da una massiccia torre con mura spesse quasi tre metri. I due alti archi del presbiterio sono di disegno diverso ed entrambi splendidamente scolpiti in tipico stile normanno, uno che termina con mensole a forma di teste grottesche. La parete sud ha finestre a doppia strombata, rare in una chiesa di questa data, che alludono al design sassone. Il portico in legno a protezione della porta sud è del XIV secolo e contiene una bitta medievale che si dice fosse utilizzata per ormeggiare le barche presso il vicino molo fluviale che serviva il paese. Alcune delle pareti contengono pietra chiara di Caen dalla Normandia che deve essere stata trasportata in barca attraverso la Manica e poi lungo il fiume Adur fino a Shipley. Il fiume è ancora pieno di marea ed anche nell'entroterra.

[ ... ].

Il grande sagrato ha ospitato per molti anni un piccolo gregge di pecore, proprio come novecento anni fa. Queste tengono l'erba bassa tra le lapidi. Il compositore John Ireland fu sepolto qui nel 1962, la sua tomba segnata da due pietre di sarsen preistoriche. Il suo più grande piacere era sedersi nel portico sud godendosi la vista sui prati d'acqua.

[ ... ].



A proposito di John Ireland { [6] ... [7][8] ... } e delle pietre di sarsen { [9] ... [10] ... }.

[ ... ]

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