La lezione del freddo Domenica, in quella città tiepida, c'era 'na politglia nerastra, "acqua umida", sale, polvere di asfalto. Stamani c'era nebbia anche lassù a casa mia, un caldo marcio, quasi afoso. _zzz mi ha regalato "La lezione del freddo", tra narrazione e saggistica sulla vita quotidiana nel freddo. Quello che ti richiede di pensare cosa fare quando una bimba lecca un tubo di metallo e vi rimane attaccata con la lingua congelata su esso. Il freddo sta sparendo, nella serra. Sparisce, con esso, anche la meditazione, le lezioni, l'estetica, la cultura del freddo. L'autore, filosofo delle scienze, osserva questo mondo che non ci sarà più e si pone alcune questioni generali (sebbene, per l'ennesima volta, la causa numero zero della distruzione del pianeta, dell'ecocidio dell'antropocene, l'esplosione demografica, Il Tabù, non venga neppure accennata) [ ... ]. |
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Freddo e neve.
Un binomio che viene composto in modo quasi automatico nella mente, all'ascoltare solo una delle due parti.
Neve.
Si trovano tracce di neve in numerosi romanzi russi, scandinavi e nord-americani, ma il romanzo dedicato al fenomeno per antonomasia è “Il senso di Smilla per la neve” del danese iper-sensibile Peter Høeg ( edizione italiana 1994 ) [ 1 ] nel quale la meticcia inuit-danese Smilla Qaavigaaq Jaspersen riesce a risolvere il giallo di un omicidio grazie alla sua conoscenza dei diversi tipi di cristallo.
Tra i miei ricordi più cari, c'è la neve farinosa che ricopriva la Stazione Kievskaya [ 2 ] nel gennaio del 1994, quando arrivai nella Terza Roma dopo un viaggio in treno da 60+ ore ... ma se la Neve è il ricamo che abbellisce l'inverno e suggerisce pensieri romantici ad alcuni di noi, il Freddo è un coach severo.
E rischiamo di perdere entrambi, nel lasso della vita che ci rimane ancóra da vivere.